Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. I

MECCANICA GENERALE.

DIFFUSIONE E OSMOSI.

94. — Osmosi

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94. — Osmosi. — Due liquidi possono anche mescolarsi attraverso i pori di un setto interposto, per esempio attraverso ai canalicoli di una lamina o di un vaso di porcellana non verniciata.

Si determinano allora due correnti lentissime che trasportano in senso inverso quantità in generale disuguali dei due liquidi. — A questi fenomeni si è dato il nome di Osmosi. — Essi dipendono notevolmente dalla natura del diaframma; ma una grande regolarità si manifesta ricorrendo a una qualità speciale di setti, denominati semipermeabili, e che hanno la notevole proprietà (quando sian disposti tra un solvente e la sua soluzione, per esempio la acqua e l’acqua zuccherata) di lasciarsi traversare dal solvente e non dalla sostanza sciolta. Predomina allora la corrente che va dal liquido puro alla soluzione, e trasporta in seno a questa altro solvente, capace perciò di diluire la soluzione preesistente. — L’ingresso del solvente nella soluzione può essere impedito esercitando su questa una certa pressione, cui si è dato il nome di pressione osmotica.

Una membrana semipermeabile molto adatta per lo studio dell’acqua zuccherata è quella di ferroccianuro di rame, che può essere deposta con processi speciali in un vaso di porcellana porosa. — Si ottiene così con una soluzione all’uno per cento di zucchero una pressione osmotica di 55 cm. di mercurio, con una soluzione al 4 % la pressione osmotica di 208 cm; e con una soluzione al 6 % una pressione di 307 cm. cioè superiore a 4 atmosfere. — Si può verificare sui numeri riferiti che la pressione osmotica è sensibilmente proporzionale alla concentrazione e quindi al numero di molecole della sostanza sciolta in un volume dato del solvente — Questa legge è generale e ha acquistato una importanza grandissima nella teoria moderna delle soluzioni.

Si è trovato inoltre che sciogliendo diverse sostanze in volumi eguali di uno stesso solvente, in tali proporzioni che i pesi sciolti siano proporzionali ai rispettivi pesi molecolari, le soluzioni ottenute hanno la stessa pressione osmotica. Or se di due sali A e B, aventi il primo un peso molecolare doppio di quello del secondo, si prendono 2 grammi di A e 1 grammo di B, è chiaro che le parti prese contengono egual numero di molecole, qualunque sia il valore assoluto di questo numero. E perciò scegliendo di diverse sostanze pesi proporzionali ai rispettivi pesi molecolari, si prenderà per tutte lo stesso numero di molecole. Quindi i risultati delle esperienze si potranno enunciare in queste due leggi:

Soluzioni di sali diversi, contenenti per litro un ugual numero di molecole della sostanza sciolta, hanno eguali pressioni osmotiche.

— Per una data sostanza sciolta la pressione osmotica è proporzionale al numero di molecole presenti.

Un’altra legge che l’esperienza ha indicato è la seguente :

— La pressione osmotica aumenta con la temperatura di per ogni grado, così come aumenta la pressione di un gas riscaldato in un recipiente a volume costante.

Sotto questa forma le leggi enunciate son perfettamente analoghe a quelle esprimenti il comportamento dei gas, qualora si consideri la pressione osmotica come l’analoga della pressione del gas. Così la prima corrisponde alla legge d’Avogadro, per la quale volumi eguali di gas differenti alla stessa temperatura e pressione contengono egual numero di molecole, o, ciò che è lo stesso, due gas contenenti egual numero di molecole per litro esercitano eguali pressioni. La seconda corrisponde alla legge Boyle, come è facile riconoscere. E la terza, nel caso dei gas, è la legge di Gay Lussac, della quale noi dovremo occuparci in seguito. Quest’analogia coi gas è ancora molto più intima di quel che non apparisca dalla corrispondenza formale tra le leggi rispettive, e viene resa più suggestiva dalla eguaglianza di alcune costanti fisiche dei gas e delle soluzioni, e dalla interpretazione teorica delle loro proprietà; venne così fondata dal fisico Van t’Hoff la celebre teoria delle soluzioni, per la quale le proprietà delle soluzioni vengono ricondotte a quelle dei gas, così come questi son considerati nella teoria cinetica di cui daremo un cenno più in .


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