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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
120. Forma della Terra. — Sono note le prove che si adducono comunemente per provare la sfericità della Terra. Si è potuto però stabilire che essa non è una sfera perfetta, ma una sferoide alquanto schiacciata ai poli, cioè agli estremi dell’asse intorno a cui essa compie il moto di rotazione diurno.
Tutti i cerchi massimi passanti per i poli si dicono meridiani; l’equatore è la circonferenza tagliata sulla superficie terrestre da un piano perpendicolare all’asse e passante pel centro. I paralleli sono poi le circonferenze d’intersezione con tanti piani paralleli all’equatore.
Data la forma vera della
Terra i diversi meridiani non sono esattamente della stessa lunghezza: essi
però differiscono poco dal valore che corrisponde alla definizione del metro,
cioè da 40 milioni di metri. Il raggio della Terra, per lo schiacciamento, è
minore al polo che all’equatore; la differenza è circa 78 chilometri, e perciò
essendo il raggio all’equatore circa 6378 chilometri, la differenza eguaglia
del raggio
equatoriale.
Quanto alle cause dello schiacciamento, esso si suole attribuire alla rotazione della Terra e alla conseguente reazione centrifuga, come è mostrato sperimentalmente dall’apparecchio della fig. 100.
Si noti che, come fu mostrato da Lord Kelvin, il valore dello schiacciamento è dell’ordine di grandezza che spetterebbe a una massa interamente solida, e che se la Terra fosse fluida e avesse all’esterno una crosta solida (come vorrebbe la teoria del fuoco centrale), lo schiacciamento dovrebbe essere molto maggiore di quello osservato.