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123. Moto dei pianeti. — Se, come per il Sole, si tracciano su un globo celeste le posizioni occupate dai pianeti in epoche consecutive, si ottengono delle curve molto complicate che misero a duro cimento le sviluppatissime attitudini speculative degli antichi astronomi. Si riconobbe però da Tolomeo che i moti dei pianeti si potevano facilmente spiegare ammettendo che essi girano intorno al Sole, e che questo alla sua volta, col corteo dei pianeti gira intorno alla Terra.
Copernico ideò più tardi il sistema che ora è da tutti accettato, e per il quale la Terra gira come gli altri pianeti intorno al Sole.
I pianeti sono sette, disposti nel seguente ordine di distanza crescente dal Sole: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Molti di questi sono provvisti di satelliti che girano loro intorno; così è un nostro satellite la Luna. Tutti i pianeti, tranne gli ultimi due, sono (in condizioni opportune) visibili a occhio nudo.
Esistono poi tra Marte e Giove dei pianeti molto piccoli,
detti asteroidi; se ne contano più di 570, di cui il primo, Cerere, fu
scoperto a Palermo dall’astronomo Piazzi. Fanno parte, infine, del sistema
solare le comete, composte di un nucleo nebuloso e molto spesso di una
coda. Esse, provenendo dai più reconditi spazi stellari, divengono talvolta
ospiti temporanei o permanenti del nostro
sistema.