Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. I

PRELIMINARI.

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4. Oltre alla rappresentazione dei risultati dell’esperimento per mezzo delle tabelle, sempre possibile, o per mezzo delle formole, solo in certi casi possibile, un altro metodo può esser seguito, che ha acquistato un’importanza universale in tutte le scienze quantitative; è il metodo detto dei diagrammi o metodo grafico.

Riferiamoci ancora all’esperienza surriferita della flessione di una lamina. Tracciate due rette perpendicolari, dette assi coordinati, una orizzontale Ox (asse delle ascisse) e l’altra verticale Oy (asse delle ordinate), tagliamo sulla prima, a partire dall’origine O, dei segmenti proporzionali ai diversi valori dei pesi; scegliendo per esempio la lunghezza di 1 cm. per rappresentare la forza di 1 Kg. Dai punti ottenuti, 1, 2, 3, 4 ecc. guidiamo dei segmenti paralleli all’asse delle ordinate e di lunghezze proporzionali alle deformazioni rispettivamente prodotte dai pesi 1, 2, 3, 4 ecc.; possiamo adottare per esempio, la lunghezza di 1 cm. per rappresentare la deformazione di 1 mm. Gli estremi A, B, C, D di questi segmenti, riuniti con una linea continua OABCD, che in questo caso è una linea retta, dànno il diagramma delle deformazioni corrispondenti ai vari pesi.

Anche qui noi possiamo per interpolazione dedurre la deformazione che corrisponde a un peso non direttamente sperimentato. Se si vuole, per es., la deformazione corrispondente al peso 2, 5 basterà per il punto M relativo all’ascissa 2,5 guidare la parallela MN all’asse delle ordinate fino all’incontro N con il diagramma OABCD; la lunghezza di MN, cioè 5, darà in mm. la deformazione richiesta. — I valori così ottenuti, corrispondenti ai diversi punti del diagramma che non siano i punti fondamentali O, A, B, C, D ecc., sono soltanto probabilmente non sicuramente veri. — Noi possiamo aumentare la probabilità che essi siano veri popolando il diagramma di punti realmente controllati, facendo in modo cioè che i punti B, C direttamente sperimentati non siano troppo distanti dal punto N di cui si vuol garentire l’esatta corrispondenza con un esperimento non fatto. E allora, facendo appello al surriferito principio della regolarità nell’andamento dei fenomeni naturali, potremo raggiungere se non la certezza assoluta, una probabilità grandissima, che dal punto di vista scientifico può ritenersi equivalente alla certezza.

La legittimità di simili procedimenti è a posteriori giustificata dal successo della Scienza che sull’ipotesi di tale legittimità è più esplicitamente fondata.

 


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