Parte, Par.

 1     1,   6|        rame della figura 9, i cui estremi sono scaldati insieme, e
 2     1,  32|       atmosfere, comunica coi due estremi del cilindro, attraverso
 3     3,  79|       qualora si mantenga ai suoi estremi una differenza di pressione,
 4     3,  79|  elettricità, conservando ai suoi estremi una differenza di potenziale.
 5     3,  86|    conduttori ove son fissati gli estremi delle linee medesime.~ ~
 6     3,  88|           due piccole barbe, agli estremi. Questi si chiamano poli
 7     3,  88|           direzione, cosicchè gli estremi si dispongono sensibilmente
 8     3,  88|          magnete è mobile, i suoi estremi sono attirati entrambi da
 9     3,  88|          si addensa soltanto agli estremi, nei poli (fig. 112); ma
10     3,  88|         con due poli opposti agli estremi. Lo stesso avviene dividendo
11     3,  91|         con due poli opposti agli estremi. Il lettore si guarderà
12     3,  92|     cortissimo, coi due poli agli estremi. Noi estenderemo questa
13     3,  92|   magnetino completo, avente agli estremi quantità uguali ed opposte
14     3,  92|      liberi due poli opposti agli estremi di ogni fila. Ed è chiaro
15     3,  92|           estrinsecherà solo agli estremi della sbarra, o meglio ove
16     4,  96|           79 che, mantenendo agli estremi d’un filo conduttore una
17     4,  96|    fluisce in una condotta ai cui estremi sia mantenuta una differenza
18     4,  98|   corrente debolissima, e ai suoi estremi resta solo una piccolissima
19     4,  98|          capace di mantenere agli estremi d’un filo metallico differenze
20     4,  98|  differenza di potenziale ai suoi estremi, fu già elaborata dal Volta,
21     4,  98|       potenziale osservabile agli estremi di una pila, e che è all’
22     4,  99|       fili molto vicini A, B; gli estremi di questi saranno rilegati
23     4, 102|       pressione esistente ai suoi estremi. Or come tubi di diversa
24     4, 102|     potenziale occorrente ai suoi estremi perchè nel filo passi l’
25     4, 102|          1 ampere occorre ai suoi estremi la differenza di potenziale
26     4, 103|         occorrono r volta ai suoi estremi perchè circoli nel filo
27     4, 103|         dire, la tensione ai suoi estremi.~ ~Essa è molto semplice:
28     4, 103|     differenza di potenziale agli estremi d’un conduttore, misurata
29     4, 103|     differenza di potenziale agli estremi si raddoppia o si triplica
30     4, 103|         in parole.~ ~Così se agli estremi d’un filo di 10 ohm esiste
31     4, 103|          quali ci dicono che agli estremi di ciascun conduttore ha
32     4, 105|           pari (2, 4, 6, 8): agli estremi eguali a della serie si
33     4, 113|           obligano la pila ai cui estremi questi son rilegati a rifornirle
34     4, 130|          punto, si manifesta agli estremi una forza elettromotrice,
35     4, 132|         corto circuito tra i suoi estremi. Allora la corrente prosegue,
36     4, 136|         apertura si sviluppa agli estremi del secondario una f. e.
37     4, 136|       aperto, la f. e. m. ai suoi estremi è eguale a quella variabile
38     4, 136|           e 20 centimetri tra gli estremi del secondario. Ma anche
39     4, 136|     incirca) e perciò scocca agli estremi del secondario un torrente
40     4, 136|           il condensatore ai suoi estremi. Il funzionamento dell’apparecchio
41     5, 141|       successiva, e attaccare gii estremi del circuito di utilizzazione
42     5, 146|      unico circuito, e avente gli estremi saldati a due anelli a,
43     5, 146|    variazioni del flusso, tra gli estremi del circuito, cioè tra gli
44     5, 146|         tale f. e. m. agendo agli estremi di un circuito collegato
45     5, 146|           comune, e gli altri tre estremi rilegati a tre fili contenenti
46     5, 147|         le comunicazioni dei suoi estremi col circuito esterno, e
47     5, 148|           tensione esistente agli estremi del circuito esterno, cioè
48     5, 150|          circuito, otterremo agli estremi di questo un’altra f. e.
49     5, 150|         la f. e. m. generata agli estremi dell’altro e I’ la corrente
50     5, 152| resistenza interna. Rilegando gli estremi dell’apparecchio, in derivazione,
51     5, 152| apparecchio, in derivazione, agli estremi di un circuito tra cui si
52     5, 153|   inserita in derivazione tra gli estremi del circuito; l’intensità
53     5, 153|          di potenziale tra quegli estremi. Or la deviazione della
54     5, 153|  differenza di potenziale tra gli estremi del circuito, quindi la
55     5, 153|      forza elettromotrice tra gli estremi del circuito per l’intensità
56     5, 154|           tensione esistente agli estremi nel circuito; appena in
57     5, 156|          in corto circuito i suoi estremi per non spegnere tutte le
58     5, 159|          quelli che partono dagli estremi, la tensione tra i cavi
59     5, 159|            la tensione tra i cavi estremi sarà doppia di quella esistente
60     5, 159|        tra uno o l’altro dei cavi estremi e il cavo centrale, con
61     5, 159|          tra le tensioni dei cavi estremi, che è poi la tensione di
62     5, 159|        sottile; invece i due cavi estremi trasportano dell’energia
63     5, 163|         contatto dell’aria.~ ~Gli estremi del filo si saldano a due
64     5, 163|      mette in comunicazione i due estremi con la conduttura, avendo
65     5, 165|          nel 1836. Rilegando agli estremi di un circuito due sbarre
66     5, 174|   condensatore C rilegato ai suoi estremi. Raggiunta ogni volta la
67     5, 175|     resistenza totale, e i limiti estremi tra cui varia la corrente,
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