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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
89. Legge di Coulomb. — Abbiamo detto che un magnete filiforme, immerso nella limatura, se ne ricopre quasi esclusivamente nelle estremità; potremo ritenere che in esso il magnetismo sia concentrato nelle estremità medesime o nei poli. Studiando le azioni mutue di due magneti simili, e tenendo conto delle forze attrattive e ripulsive dei quattro poli che si trovano così in presenza, il Coulomb dimostrò sperimentalmente la seguente legge:
La forza che si esercita tra due poli è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
A parità di condizioni geometriche esistono poi magneti forti, e magneti deboli. Assumendo che la causa sia proporzionale all’effetto, noi ammetteremo che se un polo A è capace di esercitare, alla stessa distanza, una forza doppia o tripla di quella esercitata da un altro polo B, il primo contiene una quantità doppia o tripla di magnetismo. Come si fece in elettrostatica diremo poi che un polo contiene l’unità di magnetismo se alla distanza di 1 cm. da un polo che ne contenga un’eguale quantità lo respinge con la forza di 1 dine.
Come in elettrostatica avremo perciò che un polo avente m unità di magnetismo esercita su un altro polo che ne contiene m’ unità, alla distanza di d centimetri, la forza
E se attribuiamo ai numeri m, m’ il segno + o — secondo che si tratti di magnetismo nord, o di magnetismo sud, le forze attrattive saranno negative, e invece risulteranno affette dal segno + le forze di ripulsione.
Ammetteremo infine, come risultato dell’esperienza, che riunendo in unico polo diversi poli aventi masse magnetiche m’, m", m"', ecc, il polo eserciterà delle forze corrispondenti alla massa
ove le m vanno sommate algebricamente, cioè tenendo conto del loro segno + o —.