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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
90.
Campo magnetico. Linee di forza.
— Essendo la legge delle azioni magnetiche identica a quella delle azioni
elettriche, potremo ripetere qui tutto quanto fu esposto a suo luogo sul campo
elettrostatico. Così l’intensità del campo in un punto sarà la forza cui è
sottoposta l’unità di massa magnetica collocata in quel punto. Questa intensità
può raggiungere valori elevatissimi, ricorrendo ai magneti di grandissima
potenza che si possono oggi produrre. Così mentre l’aria non resiste a un campo
elettrostatico poco superiore a un centinaio d’unità, poichè al di là una
scintilla scocca tra i conduttori elettrizzati che lo producono, è stato
possibile creare dei campi magnetici superiori a 45.000 unità.
Come si vide al § 77, rappresentando graficamente il campo con un numero limitato di linee di forza, dove queste son più fitte ivi il campo è più intenso. L’andamento delle linee di forza, quando è nota la distribuzione delle masse agenti, può essere dedotto col calcolo. Ma si può anche ottenerlo sperimentalmente con un’esperienza detta degli spettri magnetici. Basta disporre nel campo un telaietto che porta un foglio di carta disteso, lasciarvi cadere lievemente alquanta limatura, e dare al telaio delle piccole scosse con la punta del dito. Si vedranno allora i diversi granellini disporsi in fila secondo linee che coincidono appunto, come si è potuto dimostrare, con le linee di forza. La fig. 113 dà uno di questi spettri, ottenuto disponendo il telaio sulle estremità polari di un magnete a ferro di cavallo, normalmente al piano del magnete medesimo.