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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
101.
Elettro calamite. — Il
campo magnetico creato dalle correnti, e specialmente quello uniforme esistente
all’interno d’un solenoide o d’un rocchetto, fornisce il mezzo più comodo per
ottenere delle potentissime calamite temporanee. Basta invero introdurre
nell’interno del rocchetto un nucleo di ferro dolce che, trovandosi in un campo,
si magnetizzerà fortemente quando la corrente gli gira intorno lungo il filo
del rocchetto. La magnetizzazione ha luogo nel senso delle linee di forza interne
al rocchetto (fig. 126) e quindi l’elettrocalamita ottenuta avrà il suo
polo nord all’estremo in cui esisteva il polo nord del solenoide, cioè a
quell’estremo guardando il quale la corrente sembra che giri nel senso inverso
degl’indici dell’orologio (fig. 131).
Si
possono dare all’elettro-calamite le forme più svariate; citeremo quella
rettilinea (fig. 132), o quella a ferro di cavallo (fig. 133) nella quale i due
rocchetti M e N sono avvolti in modo da creare due poli opposti in A e B. Se ne
costruiscono oggi di grandissima potenza; con esse è stato possibile di creare,
in un piccolo spazio d’aria interposto tra i poli, un campo di 45000 unità. In
campi così intensi si è potuto appunto dimostrare che tutte le specie di
materia sono, in certa misura, magnetiche; segnaleremo le proprietà del bismuto
e di altre sostanze, dette diamagnetiche, che all’opposto del ferro
dolce vengono respinte tanto da un polo nord che da un polo sud.
Con
questi campi intensissimi sono stati ottenuti i cosiddetti fenomeni magnetoottici, che rivelano una connessione di grande
portata tra l’ottica e l’elettromagnetismo; menzioneremo la polarizzazione
rotatoria magnetica di Faraday, per cui una sostanza trasparente qualunque,
sotto l’azione d’un campo intenso, fa girare il piano di polarizzazione della
luce, che l’attraversa nel senso delle linee di forza, come fanno il quarzo, le
soluzioni di zucchero ecc; e il fenomeno di Zeeman, per cui le righe spettrali
di emissione dei gas e dei vapori incandescenti subiscono, nel campo, delle
importantissime modificazioni, che hanno permesso di chiarire la questione
della origine dell’emissione luminosa dal punto di vista della teoria degli
elettroni, di cui daremo un
cenno più in là.