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LA CORRENTE ELETTRICA. Induzione elettromagnetica. — Oscillazioni elettriche. 137. Correnti di Foucault. Trascinamento dei conduttori da parte di un campo rotante |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
137. Correnti di Foucault. Trascinamento dei conduttori da parte di un campo rotante. — Muovendo un blocco conduttore in un campo si destano nella sua massa, per induzione, delle correnti chiuse, le quali, reagendo sul campo, si oppongono ai moto. Così un disco di rame, mosso in un campo, ne risente una azione di freno, come se fosse in un mezzo viscoso. Il lavoro eseguito nel movimento si trasforma in calore nella massa metallica.
A queste correnti indotte nella massa si dà il nome di correnti di Foucault. Esse costituiscono una grave causa di perdita di lavoro meccanico, quando, come nelle dinamo, insieme coi fili ove si sviluppano le correnti utili, bisogna muovere delle masse metalliche, cioè i nuclei di ferro su cui i fili sono avvolti. E occorre perciò frazionare la massa conduttrice, con l’interposizione di strati isolanti convenientemente orientati, che impediscano la circolazione delle correnti di Foucault. Per la stessa ragione il nucleo di ferro del rocchetto di Ruhmkorff è costituito da fili verniciati, poichè essendo sottoposto a magnetizzazioni intermittenti, per l’interruzione periodica della corrente primaria, in un nucleo massiccio si desterebbero delle correnti circolanti come quelle delle spire indotte, e che dissiperebbero in riscaldamento nocivo del nucleo l’energia elettromagnetica di rottura, che si vuol invece raccogliere, come corrente indotta, nel secondario. Lo studio di queste correnti parassite, e dei mezzi per evitarle, ha avuto grande estensione in Elettrotecnica.
Tornando alle azioni dovute al movimento, è chiaro che le correnti son prodotte dal movimento relativo del conduttore e del campo; e come s’incontra un ostacolo a girare un disco al di sopra di una forte calamita ad esso parallela, così si dovrà compiere un lavoro per girare la calamita mentre il disco è fermo, come se tra la calamita mobile e il disco fermo esistessero dei filamenti elastici. E si può costatare un’azione interessante, che ha avuto grandi applicazioni nei cosiddetti motori asincroni: imprimendo un moto di rotazione alla calamita intorno a un asse verticale e rendendo mobile intorno allo stesso asse il disco sottostante, questo comincia a girare, più lentamente, nel medesimo senso, come se fosse trascinato dalla calamita. E così se si imprime un moto al disco (fig. 161) viene trascinato il magnete ab soprastante. Si tratta anche qui di azioni tra il magnete, e le correnti che il suo moto desta nella massa del disco.
Il magnete in rotazione genera nello spazio un campo rotante. Noi vedremo come si può ottenere lo stesso effetto coi campi generati da diverse correnti di variabile intensità, e circolanti in circuiti fissi.