Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. II

ELETTROTECNICA

Distribuzione dell’energia elettrica.

161. La corrente elettrica e i pericoli per la vita umana

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161. La corrente elettrica e i pericoli per la vita umana. — Quando la corrente elettrica traversa l’organismo umano produce due effetti: uno sul sistema nervoso, sotto forma di scosse, le quali con la corrente continua si avvertono solo al cominciare e al cessare della corrente, mentre sono permanenti con le correnti alternate; l’altro su tutto l’organismo, con dei fenomeni molto complessi e poco noti, dai quali può aversi un effetto dannoso e anche mortale se la corrente è intensa.

Cominciamo dalle correnti continue. Esse possono passare nell’organismo o quando due pezzi metallici, a diverso potenziale, vengono in contatto con due parti del corpo, ovvero quando, essendo i piedi in comunicazione col suolo senza interposizione di sostanze isolanti, si tocchi una conduttura a potenziale determinato.

È bene intendersi su questo. Se il generatore, la linea e i ricevitori, in altri termini tutto il circuito, sono perfettamente isolati dal suolo, allora rilegando un punto solo del circuito col solo intermediario di un conduttore qualunque o del corpo umano, esso non sarà percorso da nessuna corrente permanente. Il generatore non fa che stabilire una differenza di potenziale determinata tra i suoi poli; se tale differenza è per es., 1000 volta, allora il potenziale assoluto di ciascun polo è indeterminato, e così se il negativo è a potenziale zero, l’altro sarà a +1000 volta; se il negativo è a —500 volta l’altro sarà a +500 ecc.

Quindi, se tutto il circuito è isolato e lo si tocca in un punto questo si porterà al potenziale zero, e negli altri punti della linea i potenziali si distribuiranno secondo la legge di Ohm.

Da un altro punto di vista possiamo dire che se il circuito è tutto isolato, toccando in un punto, per stabilirsi una corrente permanente dal circuito al suolo, bisognerebbe che contemporaneamente se ne stabilisse un’altra, in un altro punto, dal suolo al circuito.

Invece se uno dei cavi A non è isolato bene, ma ha qualche connessione col suolo, toccando l’altro B si stabilirà una corrente continua, da B al suolo attraverso al corpo e dal suolo ad A attraverso la connessione.

Ora la pratica ha dimostrato che, nel caso di circuiti non bene isolati, toccando un che presenti una differenza di potenziale col suolo, si ha pericolo di vita solo quando quella differenza di potenziale sia, anche dopo il contatto, superiore a 1000 volta; bene inteso che questa cifra non ha niente di assoluto, dipendendo l’intensità della corrente derivata dal modo come il corpo stabilisce il contatto col suolo, e non avendosi un valore critico determinato dell’intensità al di sopra della quale si produca per tutti gli organismi la morte. Pare, per es., che il pericolo, a pari tensione del cavo toccato, sia maggiore per i cavalli, medio per gli uomini, minore per i cani.

Con le correnti alternate le cose cambiano aspetto; anzitutto, anche se il circuito è bene isolato, e lo si tocca in un punto solo si possono avere ancora delle correnti alternate permanenti pericolosissime; in secondo luogo, oltre all’effetto proprio delle correnti continue, quelle alternate provocano delle contrazioni nervose e muscolari violente, che, intanto, rendono impossibile alla vittima di abbandonare il conduttore, e che posson produrre la morte per paralisi, se non si provvede in tempo a provocare, con la respirazione artificiale, la riattivazione delle arrestate funzioni respiratorie. È perciò che le correnti alternate sono già pericolose a una tensione notevolmente minore di quella fino a cui le correnti continue sono tollerabili.

Si vede subito che la corrente ad alta tensione è imposta da necessità economiche all’esercente l’industria elettrica, ma non deve essere desiderata, a parità delle altre condizioni, dagli utenti. E così, da questo punto di vista, son da preferire le correnti continue alle alternate.

Le condizioni di sicurezza degli impianti hanno formato una preoccupazione costante del pubblico, delle Autorità e dei tecnici. Anche questi ultimi infatti si preoccupano, e giustamente, dell’ostilità che incontrerebbe l’applicazione dell’elettricità all’illuminazione o ad altri servizi quando fossero frequenti le disgrazie, e delle responsabilità penali o finanziarie cui potrebbero andare incontro in caso di disgrazie. Esistono perciò in vari paesi dei regolamenti che contengono le norme di sicurezza, proposte da Associazioni scientifiche e industriali e talora rese obbligatorie dallo Stato.

 


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