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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
162. Generalità. — Quando una corrente i traversa un filo conduttore di una certa resistenza r sappiamo che vi sviluppa a ogni minuto secondo una quantità di calore eguale, in calorie, a 0,24 i2 r. Questo calore in principio viene impiegato a riscaldare il conduttore; ma, a misura che questo diviene più caldo dell’ambiente, va perdendo per irradiazione calore; la perdita anzi cresce rapidamente al crescere della temperatura, cosicchè a un certo punto viene disseminato all’ambiente tutto il calore che la corrente svolge nel filo; si è allora raggiunto l’equilibrio dinamico: se la perdita diminuisce, il calore si accumula nel filo finchè per l’accresciuta temperatura si abbia l’equilibrio; l’opposto avviene se si accrescon con un mezzo qualunque queste perdite.
L’energia viene irradiata sotto due forme: di radiazioni calorifiche invisibili e di radiazioni aventi insieme effetto luminoso e calorifico; e al crescere della temperatura del corpo luminoso aumenta il rapporto tra l’energia irradiata avente effetto luminoso e la totale energia irradiata, che nel caso attuale è quella svolta dalla corrente.
La corrente elettrica, permettendo lo sviluppo in piccoli corpi di quantità di calore grandi quanto si vuole, può produrre temperature comunque elevate nel filo; effettivamente, se questo resistesse alle temperature elevate senza fondersi e volatilizzarsi, non ci sarebbe alcun limite alle temperature raggiungibili. Se adunque l’elettrotecnica non ha risoluto ancora il problema di dare la luce col costo minimo in energia, ciò non è da imputare alla scienza elettrica in sè, ma alla imperfezione dei conduttori che sono alla nostra portata, in quanto che essi non resistono a temperature tanto elevate.
Così, se si ricorre a un filamento di platino, ogni accidente che ne faccia aumentare la temperatura al di là di 1800°, che è una temperatura certo non altissima, fonde il filo e mette la lampada fuori servizio. E la superiorità del filamento di carbone su quello di platino consiste appunto nel fatto che esso permette si raggiunga per qualche istante una temperatura alquanto più alta.