Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. II

ELETTROTECNICA

Le lampade elettriche.

164. Le lampade Nernst e a filamento metallico

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164. Le lampade Nernst e a filamento metallico. — Abbiamo visto che il limite alla elevazione del rendimento nelle lampade a incandescenza è dato dalla disaggregazione del filamento a temperature elevate.

Il Nernst ebbe la felice idea di ricorrere a delle sostanze, come la magnesia calcinata, che si fondono a temperature molto elevate. Tale corpo è ordinariamente cattivo conduttore, ma una volta che esso sia riscaldato a temperatura piuttosto elevata, con un mezzo estraneo, esso diventa conduttore, e quindi suscettibile di trasformare in riscaldamento e in luce l’energia elettrica. Lo scaldamento preventivo è ottenuto, per mezzo di una spirale di platino circondante il cilindretto di magnesia, e che viene staccata dal circuito quando il cilindretto è stato reso conduttore.

La magnesia è un elettrolito, cioè un corpo che il passaggio della corrente decompone; però esso si riforma per la presenza dell’ossigeno dell’aria. In questa lampada si ha il consumo di 2 watt circa per candela.

Accenneremo infine alle modernissime lampade a filamento metallico di osmio, di tantalio, di tungsteno ecc. che per la elevatissima temperatura di fusione e per una emissione selettiva nel campo dello spettro visibile, hanno permesso di produrre la luce con un consumo specifico molto ridotto; in qualcuna si ottiene all’incirca 1 candela per watt.


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