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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
167. Rendimento luminoso delle lampade ad arco. — Con due carboni verticali, esattamente l’uno sul prolungamento dell’altro, la luminosità della lampada non presenta notevoli differenze nei vari piani verticali passanti per i carboni. Invece in uno di questi la luminosità dipende moltissimo dall’inclinazione sotto cui si riceve la luce dell’arco.
Ciò si spiega pensando che negli archi a corrente continua la sorgente luminosa è costituita in fondo dal cratere positivo, che è disposto al di sopra e rivolto in basso. Avendosi una diversa intensità luminosa nelle varie direzioni, non si può più parlare che in base a convenzioni speciali dell’intensità luminosa della lampada. Si chiama intensità media sferica l’intensità di una sorgente che, irradiando ugualmente in tutte le direzioni, emetta un flusso luminoso totale eguale a quello emesso dalla sorgente reale.
Questa intensità media sferica è perciò la media delle intensità emesse in tutte le direzioni.
Per le lampade ad arco, la tensione variando poco, l’intensità luminosa dipende quasi esclusivamente dall’intensità della corrente, ed è all’incirca proporzionale ad essa.
Il consumo specifico per candela sarebbe in media mezzo watt, cioè 1/6 di quello relativo alle lampade a incandescenza e 1/4 di quello relativo alla lampada Nernst.