Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. II

ELETTROTECNICA

Motori elettrici e loro applicazioni.

171. Motori a corrente alternata

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171. Motori a corrente alternata. — Il principio della invertibilità delle dinamo è generale: qualunque dinamo può servire come motore in condizioni opportune.

Il fenomeno è molto complesso con le macchine a corrente alternata; occorre cioè che la corrente esterna la cui energia si vuol convertire in lavoro con una dinamo sia anch’essa alternata, dello stesso periodo di quella che questa tende a produrre, e le inversioni della corrente si devono compiere in una determinata fase della rotazione dell’indotto. — La realizzazione di queste condizioni è molto delicata, e in ogni modo si resta obbligati a far muovere l’indotto con velocità rigorosamente legata a quella della macchina che crea la corrente alternata.

Ciò costituiva una grande inferiorità delle correnti alternate nei trasporti di forza, mentre d’altra parte proprio le correnti alternate son le più adatte ai trasporti a grandi distanze, per la facilità con cui si può trasformare la loro tensione; e questa inferiorità era decisiva nei tempi non molto recenti in cui le condizioni esatte di funzionamento di questi motori sincroni a corrente alternate non eran note come adesso. — S’intende da quanto precede l’importanza industriale della scoperta di Galileo Ferraris, la quale permise la costruzioni dei motori a campo rotante capaci di mettersi in moto con piena indipendenza dal periodo della corrente alimentatrice, e il cui funzionamento pratico è forse più semplice di quello dei motori a corrente continua.

Ricordiamo che un sistema di telai, come i tre AB, CD, EF che si vedono in proiezione nella fig. 172, formanti fra loro angoli eguali, ruotando intorno all’asse O, normale al piano della figura, in un campo magnetico normale all’asse, genera nei tre telai tre correnti alternate trifasiche, o spostate di 1/3 di periodo l’una dall’altra. Or il Ferraris previde col calcolo e ritrovò con l’esperienza che inviando queste tre correnti in tre telai identici ma fissi, si genera nel loro interno un campo magnetico rotante intorno all’asse O dei telai, e capace perciò (§ 137) di trascinare una massa metallica o un sistema opportuno di circuiti chiusi su se stessi, girevole intorno a O. — Sul sistema mobile, entro limiti molto larghi della sua velocità di rotazione, si esercita sempre uno sforzo, che è massimo per un certo valore di essa; e lo sforzo diviene nullo solo quando il sistema e il campo girano sincronicamente.

Noi dobbiamo però contentarci di questi cenni rudimentali sul principio di funzionamento dei motori elettrici, che son divenuti insieme alle dinamo, dei meccanismi in cui c’è ormai ben poco da migliorare, grazie alla felice successione dei perfezionamenti costruttivi sempre suggeriti dallo studio teorico delle condizioni di funzionamento.


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