Orso Mario Corbino
Nozioni di Fisica per le scuole secondarie Vol. II

ELETTROTECNICA

Telegrafia e telefonia.

174. Telegrafo Morse

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

174. Telegrafo Morse. — Il tipo più semplice e primitivo di telegrafo, che è ancora abbastanza in uso, è quello di Morse, fondato sulle proprietà delle elettrocalamite. — Con esso l’ufficio trasmettitore invia delle correnti di durata più o meno breve in un filo conduttore; la corrente all’ufficio ricevitore traversa un’elettrocalamita, che attira un’ancora e imprime un segno più o meno lungo su un nastro di carta messo in movimento da un sistema d’orologeria. — La descrizione del ricevitore, cioè dell’apparecchio nel quale si compie la ricezione della corrente, e l’impressione sulla carta dei segni trasmessi, non è agevole non avendo un modello sotto mano — e in ogni modo non ci apprenderebbe nulla d’importante.

Sarà molto più utile esaminare lo schema della fig. 174 che mostra come si possa con un solo filo di linea rilegare due stazioni, mettendole in grado di funzionare entrambe come trasmettitrice o come ricevitrice.

L’organo essenziale è il tasto S, che è una leva imperniata nel mezzo e comunicante in permanenza, in entrambe le stazioni, col filo di linea LL’. — Nella posizione di riposo la parte posteriore del tasto mette la linea (come nella figura) in comunicazione col ricevitore e poi con un conduttore T saldato ad una placca metallica in buona comunicazione col suolo.

Esiste inoltre in ciascuna stazione una pila M di alquanti elementi, che ha un polo in comunicazione pure con la terra e l’altro con un dischetto metallico B sottostante a un bottone corrispondente della parte anteriore del tasto.

Se ora nella stazione di sinistra, per esempio, si preme il tasto la linea non sarà più in comunicazione con R ma con B, la corrente traverserà la linea, e giunta alla stazione di destra passerà per il tasto, per il ricevitore, per il filo T, e a traverso alla terra si ricondurrà alla pila, facendo così la terra da conduttore di ritorno.

Allo stesso modo il ricevitore di sinistra sarebbe impressionato dai segnali inviati dalla stazione di destra.

E s’intende subito come si possa, per mezzo di una combinazione opportuna di segni brevi o lunghi, rappresentare le lettere alfabetiche, i numeri ecc.

Anche la telegrafia, i cui impianti si van facendo sempre più imponenti, ha dei progressi rilevantissimi. — Citeremo l’ingegnosissimo telegrafo autostampante di Hugues, che permette la impressione diretta delle lettere alfabetiche, con una trasmissione più sollecita che nel sistema Morse; le macchine Wheatstone che hanno reso enormemente più rapida la trasmissione dei segnali; il sistema di telegrafia multipla, che permette di servirsi d’un unico filo per trasmettere contemporaneamente alquante segnalazioni diverse. Ma il più importante successo della telegrafia si deve all’audace impresa di stabilire delle lunghe canalizzazioni elettriche sottomarine, traversando degli estesissimi Oceani. Il cavo sottomarino, che serve a tal uopo, è costituito essenzialmente da un sistema di conduttori interni, bene isolati, e circondato da un’armatura metallica, per dare all’insieme la necessaria consistenza meccanica, e da un rivestimento opportuno per preservarlo dall’azione corrosiva delle acque del mare.

La trasmissione d’una corrente intermittente si compie con delle gravi perturbazioni in un tale conduttore, dotato di notevole capacità elettrica e di autoinduzione; così una corrente inviata a un estremo raggiunge il suo valore normale all’altro estremo solo dopo alquanti minuti secondi; e perdura dopo un tempo dello stesso ordine di grandezza, anche dopo che si è interrotta al primo estremo la comunicazione con la pila, come avverrebbe d’una corrente d’acqua in un condotto molto ampio e lungo, di cui s’intercettino periodicamente all’origine la comunicazione con un serbatoio. — La trasmissione dei segnali richiederebbe così un tempo enorme.

Si è ovviato a questo inconveniente sostituendo ai segni del Morse, prodotti da correnti tutte in un senso ma di diversa durata, delle correnti nei due sensi, di cui la prima traccia giunge abbastanza presto all’estremo opposto della linea, e in misura sufficiente per imprimere una deviazione nei due sensi a una specie di galvanometro registratore a telaio mobile (il siphon recorder di Lord Kelvin).


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License