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Alfabetica [« »] equilibrio 1 equipaggio 2 equivoco 1 era 128 eran 9 erano 7 erasi 1 | Frequenza [« »] 132 già 131 de' 129 due 128 era 128 mi 127 amor 127 giovanna | François-Marie Arouet de Voltaire La pulcella d'Orléans Concordanze era |
Canto
1 I| capitato~(questo prence era alquanto ballerino),~una 2 I| costrutto~sul Ligeri Bonello era sovrano;~ivi Agnese in barchetta 3 I| accoglienza onesta;~Bonello era il coppier. Mense de' numi,~ 4 I| Da cennamelle il canto era seguìto,~da violini e flauti; 5 I| suona;~questa città bloccata era in periglio~di cader presa 6 I| essi il jus de repetendo. –~Era Louvet uom dotto, e di buon 7 I| santo che consola.~XLIV. Era il buon Dionigi. Ha sulla 8 I| Inghilterra, cognato di Carlo VII, era morto a Vincennes, dopo 9 II| ghiotton, ma insieme uom pio,~n'era il padre; e la forma ove 10 II| venuta~la pubblica salute era in cimento~per l'infernal 11 II| tutta Francia senz'altro era perduta;~cagione un certo 12 II| tutta quanta la birboneria~era il fiore, e durante quella 13 II| piazza gli è contesa.~XVI. Era il rivale un ignorante e 14 II| Carlo alla salute.~XLIV. Era questa la tenda di Sandò,~ 15 II| aspetto e melanconico:~questi era un cavalier d'alta bravura,~ 16 II| linguacciuto,~alla corte non era il malveduto.~LII. – Oh 17 II| misurata~ben vide il re ch'ell'era un'ispirata.~LX. – E, orsù 18 II| si sarìa,~ove tempo non era a buttar via.~LXVIII. Benché 19 II| Ottava V, v. 7-8:~Essa era in fatto nativa del villaggio 20 II| suo padre, dunque, non era curato. È questa una finzione 21 II| 1429, e la presentò al re. Era un buon diavolaccio della 22 II| spiccioli. Il suo castello era presso Brienne nella Sciampagna.~ 23 III| stupor l'esservi giunto.~XV. Era tutto in brodetto, e in 24 III| il re Carlo tre miglia era lontano.~Agnese, dall'amor 25 III| crudele e non ragiona.~LII. Era il momento in che dal ciglio 26 III| reggenza. Il padre Doucin era il suo primo ministro.~Ottava 27 IV| XXI. Ma lassù così gli era stabilito.~Riccamonte alle 28 IV| a' due guerrieri avviso~era proprio d'entrar nel paradiso.~ 29 IV| cesarei capi,~d'un genio era figliuol di quei superni~ 30 IV| figlio ed alla madre.~XXXVII. Era ancor mago di poter tremendo.~ 31 IV| XXXVIII. Il figliuol, ch'era nato salacissimo~e degno 32 IV| paragone~Samuele Bernardi era un adone.~XLIII. Mai non 33 IV| se resisteva alquanto, era sicuro~d'esser vivo impalato 34 IV| mio, ti sovvenga che quest'era~l'ora in che il sesso femminil 35 IV| e rivoltar le rene.~LX. Era il figlio d'Alì brutto a 36 IV| di Sennacherib, il quale era tanto insolente da marciare 37 IV| XLII, v. 8:~Samuele Bernard era un uomo ridicolo per la 38 IV| per la sua vanità. Non c'era cosa che, adulandolo, non 39 V| veduta.~Casa Pluto per gioja era in fracasso;~di dannati 40 V| stanza;~per te la Francia n'era un seminario:~or perdo nel 41 V| impastato~di peccati e di vizi, era un umore~sanguinario, bisbetico 42 V| ha la carne in sepoltura.~Era lassù, il sapete, in missione~ 43 V| paladino.~A ghermirmi la morte era già presta;~il terribile 44 VI| spalla~dovea menarsi, ed era una bellezza.~Vecchio e 45 VI| Piacque il saggio consiglio. Era Monroso~sì sommesso, sì 46 VI| XXXVIII. Nell'albergo medesmo era venuto~di Sandò, per dir 47 VI| non più di quattro passi era il bel viso~ch'un di quelli 48 VI| giglio reciso:~ma il pallore era bello in su quel viso.~LIX. 49 VI| Sacrogorgone, un vile che l'Orlando~era dell'arcivescovo, impugnato~ 50 VI| ed in Milano cavalier non era~che fosse oso pugnar per 51 VII| conoscenza intera~se fatta io n'era amante, oppur non era.~X. 52 VII| n'era amante, oppur non era.~X. Fu (con gioja il ricordo) 53 VII| d'Amor, d'Amore istesso.~Era questo, o signore, un attestato~ 54 VII| sangue; e che l'impresa~era piena d'orror gli dimostrai,~ 55 VII| tosto che già madre io m'era.~Certo uscito in quel punto 56 VII| sicuro indizio che lontan non era~un qualche cavalier di prima 57 VIII| governa.~VIII. Lo scudier, ch'era destro in avvertenza,~gli 58 VIII| a dar di naso~in Loreto era il tomo ch'io vi dico,~di 59 VIII| Martinguerra il furfante era nomato,~ladro al chiaro 60 IX| che prima tutto di bronzo era.~E il buon Trimuglio, che 61 IX| brando~onde altrui sì temuto era il ladrone.~Rosamora lo 62 X| che ad asciugarlo~non v'era il suo Bonel! Povero Carlo!~ 63 X| costui vero amadore.~Il re l'era, e siffatto avvenimento~ 64 X| pianto. –~S'eloquente non era il suo discorso,~era il 65 X| non era il suo discorso,~era il suo sguardo. Un dolce 66 X| félla;~di Monroso la sorte era più bella.~XXXIII. Ma la 67 X| agresto.~Il cavallo d'Agnese era de' buoni;~svelto e giovin 68 X| turbamento.~XLIV. Un convento era questo, o lettor mio,~di 69 X| città la veneranda~abbadessa era gita a parlamento~coll'avvocato, 70 X| con candore.~Suor Faccenda era un caro giovinetto~ch'avea 71 XI| Faccenda da Barde e da Parsone.~Era ad entrambi gli aspiranti 72 XI| occulto~che la madre Faccenda era garzone.~Né tu, Agnese gentile, 73 XI| che stata in sacristia~era sotto quell'empio, al suo 74 XII| parco,~di quel beato albergo era padrone,~sicuro e aperto 75 XII| castel ciascuno ricevuto.~Tal era di quell'uom la bizzarria.~ 76 XII| il mio bel paggio. –~XVI. Era infatti Monroso, che cercato~ 77 XII| giovinetto~a quelle sante suore era sembrato~più bello ancor 78 XII| dicendo: – Ah perché qui non era,~quando, mio buon Gesù, 79 XII| dura,~su cui l'anima infame era scolpita.~Trabocca il prete 80 XII| del buon santo Domenico era figlio,~e padre Bonifazio 81 XII| il suo figlio Assalon, ch'era una fina~pelle da concia, 82 XII| caval di trotto abbandonato.~Era Bonel, lui stesso: ognun 83 XII| cucina;~come a Sandò scappato era bel bello~per prodigio con 84 XII| incesto~del santo monaster gli era nascoso.~Dopo aver di quel 85 XII| prima ambo infelici.~XXXV. Era la notte, e il solco rilucente~ 86 XII| solco rilucente~di Boote era giunto al suo finire,~quando 87 XII| offende,~che nell'età dell'oro era pazzia,~e cui principalmente 88 XIII| nodetto alla legaccia.~ ~ ~I. Era l'alma stagion che il dio 89 XIII| drappello~penetrato la notte era in castello.~XI. Lieta Giovanna 90 XIII| nicchia un angel del Signore~era sceso dal ciel per avvertire~ 91 XIII| ottenuta e la vittoria.~XVI. Era credulo il re, quindi ingojata~ 92 XIII| Dionigi, che a un balcon s'era condotto~del ciel, con paterni 93 XIII| gridava il suo scudier, ch'era un uom saggio;~questo servigio 94 XIII| che quel legacciolo gli si era annodato. È stato sempre 95 XIV| un roastbeef che di burro era condito,~dei plumpuddings, 96 XIV| al suo sboccar s'oppone.~Era giorno di festa: umìl la 97 XV| piazza~del nemico in poter, s'era più tardo~l'ajuto di Giovanna 98 XV| Bedforte.~VIII. Questo forte era presso all'assediata~città: 99 XV| di gran pietre e di zolle era un bastione~da La Hiro costrutto 100 XVI| rossore~dir pareva a qualunque era presente:~– Incoraggiate 101 XVI| e il sommo pescatore,~ch'era dell'accademia il presidente;~ 102 XVII| nobilissimo tenea?~e qual era il gentil corpo vezzoso~ 103 XVII| tenero amplesso si stringea?~Era Bonel sbuffante e polveroso,~ 104 XVII| sì strano e di tal conio~era senz'altro un'opra del demonio.~ 105 XVII| ristorato,~e, dove pria di colpe era sì nero,~ben lustrato purgato 106 XVIII| ferir sempre digrigna.~Tal era il sicofante, e peggio ancora,~ 107 XVIII| sostenne~che impiccarli era d'uopo e darli al corbo;~ 108 XVIII| Berlino. Poco avanti vi era giunto il Voltaire, accolto 109 XVIII| mondo. La Beaumelle, che non era il re di Prussia, avrebbe 110 XVIII| maligno e invidioso com'era, credé vendicarsi punzecchiando 111 XIX| devozione.~X. Stato egli era a Sandò nella milizia~fratello 112 XIX| Già del suo caro il seno era ferito,~né lievemente. Ma 113 XIX| è il padre!~XXVIII. Egli era freddo, altero, indifferente,~ 114 XIX| pietate anch'esse, e, se non era~l'aita lor, seguìto avrìa 115 XX| Inglesi, e lo stato in cui pur era~di spirto e corpo la fatal 116 XX| mantenuto.~Balamo fra i pagani era un gran prete,~io giudeo: 117 XX| di tutto quanto io dunque era signore;~dritto avea di 118 XXI| altro amante.~VIII. Egli era, come dissi in altro loco,~ 119 XXI| virtuosa~terribilmente: insomma era finita,~se il santo protettor, 120 XXI| Orleano.~Una simile impresa era però~straniera all'albagìa 121 XXI| figura~che par d'un nume: e n'era la carogna~di cervello spogliata 122 XXI| amore i sentimenti.~XXIII. Era il demonio (ve 'l ricorderete),~ 123 XXI| confratello, e fatto, a pie' com'era,~sovra la sua bellezza un 124 XXI| disperato~dall'amante Louvet era aspettato.~XLI. – Lo possiam, 125 XXI| inglese? –~XLIII. Il frate, ch'era frate, e ancor di fresco~ 126 XXI| ordine è dato, ed Orleano it'era.~Ma divenuta stupida e di 127 XXI| moveasi appena.~XLVIII. Era questo torpor parte l'effetto~ 128 XXI| della Corte, che di fatto si era incapriccita del comico