Canto

 1       I|        bocca.~XIX. Pieno pel mio lettor di compiacenza,~a' suoi
 2      II|       paragoni di sì lunga coda,~lettor, lasciamo, e ritorniamo
 3      II|     offrire?~XXXVII. Di dirtelo, lettor, non ti fo niego,~ma in
 4      IV|     rosee porte d'oriente aprìa:~lettor mio, ti sovvenga che quest'
 5      IV|          LXXXII. Ma gli è tempo, lettor, dar posa al canto;~far
 6       V|          sempiterno.~V. Tempo è, lettor, di dir che Satanasso,~l'
 7       V|          diavolo create.~Tu sai, lettor, che in quell'ardente foco~
 8       V|          A tal nome io veggio il lettor mio~esclamar stupefatto: –
 9       V|           Una lingua di ferro, o lettor mio,~sempre parlante non
10      VI|      prese il core.~Saprai dopo, lettor, minutamente~l'inverecondo
11      VI|      così cammina,~uopo è dirti, lettor, tutto che fe'~sul quadrupede
12     VII| postiglioni.~XLVIII. Ma tu, caro lettor, non ti vergogni~quel popolo
13     VII|       posta mano?~Pensa a Carlo, lettor, pensa alla dura~oste che
14     VII|     imbroglia.~L. Soprattutto, o lettor, dell'avvenente~tenera Agnese
15    VIII|         eroina (abbilo in pace),~lettor, le imprese in altro tempo
16       X|        Un convento era questo, o lettor mio,~di monachelle. – Oh
17       X|      volta.~LIV. Narrar poss'io, lettor, senza rossore~suor Faccenda
18     XII|           XXIII. Qui m'è d'uopo, lettor, farti avvisato:~quello
19    XIII|      alla legaccia~tu conosci, o lettor. Questo è un dannato~rimedio,
20     XIV|       fico.~XVIII. Guardimi Dio, lettor, d'inferocire~il tuo pensiero
21     XIV|        inviperiti.~Se nol credi, lettor, non te n'intendi.~Ma per
22      XV|       aggiungo niente.~Se il mio lettor n'è poco persuaso~e ne vuol
23     XVI|     santi al Santo.~Ma veggiamo, lettor, senza alcun velo~che fan
24     XXI|         ancora.~ ~ ~I. Sa il mio lettor per sana esperienza~che
25     XXI|     onore.~XXVIII. Ti sovverrai, lettor, che san Dionigi~inviò fra'