Canto

 1       I|        e il regnare una follia.~XXVII. Oggi il mio Parlamento
 2      II|        col soffio onnipossente;~XXVII. secca il mar, spiana i
 3     III|    orecchie di somaro in testa.~XXVII. Una bilancia lor, ch'altri
 4      IV|   bussola e vela un bastimento.~XXVII. Ma ecco trapassar per la
 5       V|        arrostiti e sconsacrati?~XXVII. Tal che in inferno scaldasi
 6      VI|         divin Marte ed Anchise.~XXVII. Ben Venere più ornata avea
 7     VII|      sentendo il suo vantaggio.~XXVII. – Bravissima! (dicea) dunque
 8    VIII|        e più gentil di Dorotea.~XXVII. Niuno osò contraddir l'
 9      IX|      splendore e di quel cieca!~XXVII. Meglio t'è star de' regi
10       X|     desir di conservar la vita.~XXVII. Pranzar convenne; perocché,
11      XI|         gridò, che mai vegg'io!~XXVII. O mio caro Dionigi, e non
12     XII|        ne fu Sara e disdegnosa.~XXVII. Due sorelle sposò Giacobbe
13    XIII|      Bastardo e gliel contende.~XXVII. – Deh non mi fate della
14     XIV|     devota mia, siete prigioni.~XXVII. Tal dell'armi è la legge,
15      XV|       tutte le campane! Oh Dio!~XXVII. Stavo sul punto di salvarli,
16     XVI|       l'altro leccagli la mano.~XXVII. Qui die' fine Agostino.
17    XVII|    alfine a' vóti miei renduta!~XXVII. Oh! parlami d'amor, dolce
18   XVIII| moribondi e poi li rubacchiava.~XXVII. L'altro è il nostro Grizel,
19   XVIII|    cenno in altri libri.~Ottava XXVII, v. 1:~L'ab. Giuseppe Grizel (
20     XIX|       bella Carminetta il core.~XXVII. E che di  facendo dipartita~
21      XX|    seguente bellissimo sermone:~XXVII. – Giovanna d'Arco, quello
22     XXI| maraviglia? Il diavolo dettava.~XXVII. Talbò, svelto del par che
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