Canto

 1       I|      fratei del quinto Enrico.~XXXIV. Quantunque santo (e Dio
 2      II|       di Dio scannò nel letto.~XXXIV. Dico Giuditta santamente
 3     III|       il pianto alla commedia.~XXXIV. O tu, nume balordo, o dea
 4      IV| proprio d'entrar nel paradiso.~XXXIV. Il cane abbaja, e venti
 5       V|      maledire il Dio d'Abramo.~XXXIV. Terribile somaro! In dosso
 6      VI|    della mia storia e mi dirà:~XXXIV. – Com'è possibil mai ch'
 7     VII|      un papa in Campidoglio. –~XXXIV. Sprone acuto all'onor del
 8    VIII|         a cui non fu risposto.~XXXIV. Poi parlò della Vergine
 9      IX|        del cielo Martinguerra.~XXXIV. Com'ebbe antiveggenza al
10       X| entrano facendo un serraserra.~XXXIV. A gli amanti di gaudio
11      XI|      sua fina vorticosa polve.~XXXIV. Ne' vortici vo' dir che
12     XII|      ma non sapea nientissimo.~XXXIV. Egli ignorava il fatto
13    XIII|      per entrambi i cavalieri.~XXXIV. Ma risorgono ratti e si
14     XIV|        cavallo ha già nascosi.~XXXIV. E la grand'asta nell'usbergo
15      XV|      le furie in calma eterna.~XXXIV. Spettacolobello assai
16     XVI|     sta meglio, a parer mio. –~XXXIV. Allor con voce più sicura
17    XVII|    real confidente la persona.~XXXIV. Ma il grande Dunoè, che
18   XVIII|       tiranni e gli assassini.~XXXIV. Lasciato han nudo il lor
19     XIX|    Parigi e da Parigi al mare.~XXXIV. Imbarcasi a Calais, va
20      XX|        e ambrosia ubbriacommi.~XXXIV. Ma di vitabella il
21     XXI|  fagian, tartufi, salsiccioni.~XXXIV. E boccioni, che in pance
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