Canto

 1       I|       anima bella,~se v'è caro lo Stato, il Re, la Chiesa,~voi m'
 2       I|          a Vincennes, dopo essere stato riconosciuto re di Francia
 3       I|         del suo nepote Enrico VI, stato pur riconosciuto re di Francia
 4      IV|       orgoglio fu da Dio confuso,~stato sett'anni bue, d'erba nudrito~
 5      IV|         con un san Giorgio frate, stato ucciso per aver sollevato
 6      VI|           caro padron? che cosa è stato?~forse Carlo v'ha vinto?
 7      VI|          Tale il tuo senso, Adon, stato esser deve,~quando in fondo
 8     VII|    disperata in questa terra.~Uno statorio, certo, o signore,~
 9     VII|          queto ermo ritiro~al mio stato conforme e al mio martiro.~
10     VII|        sorpresa?~Del dover di suo stato io gli parlai,~dei legami
11     VII|       rabbia delirante,~in quello stato mi trovò più bella:~mi riversa
12    VIII| arrabbiati, avvicinosse,~e di lor stato a pietà si commosse.~LV.
13       X|           accenti, nel crudel suo stato,~– Ah, signor, ammazzatemi, –
14    XIII|        Sandò aver posto in quello stato~o Carlo o Dunoè, quindi
15    XIII| legacciolo gli si era annodato. È stato sempre creduto che gl'incantatori
16    XVII|        Bonel la bella Agnese.~Che stato per un re, per un amante,~
17    XVII|   cervello ne' discorsi suoi~allo stato primier tosto è rassunto.~
18   XVIII|          la sua penna salverìa lo Stato~senza l'armi adoprar. Carlo
19     XIX|           e non per devozione.~X. Stato egli era a Sandò nella milizia~
20      XX|          facea~dagl'Inglesi, e lo stato in cui pur era~di spirto
21      XX|          passai, contento del mio stato,~più di mill'anni in dolce
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