'l-arcad | arcan-bront | bruci-conco | concu-dirut | dirve-filos | filza-imper | impet-lieo | lieta-nomar | nomas-poite | poito-rescr | resis-scend | scene-spart | sparv-tradi | trado-zucch
             grassetto = Testo principale
     Canto   grigio = Testo di commento

1002 VII| anticattolico:~perciò tosto si bruci ed esso e il ciuccio.~Firmato: 1003 III| strega la Sorbona,~però ti brucia: oh parlamento rapa!~Oh 1004 III| antichi parlamenti in piazza~bruciar le carte del pastor romano,~ 1005 VI| questa bella?~perché vuolsi bruciarla? e che fec'ella?~LIII. Se 1006 X| Carlo su e giù volta la brulla~mano, e attento la scruta, 1007 I| conventi e case ne son brulli appieno;~duchi, prenci, 1008 II| sembra, fresca, appetitosa.~Brune e dure le tette a maraviglia~ 1009 IV| bene adoperàr le mani,~sì bruscamente sgominàr gl'Inglesi,~che 1010 IV| e vista della vacca la bruttezza,~– Io n'avrò maggior gloria – 1011 V| avea ranno e sapone~pel bucato d'un re così briccone.~XVIII. 1012 I| ancora~che sia rispetto ed è buffon deciso,~– Per mia fe', rispondea, 1013 XVII| incantare,~e i re vadano a farsi buggerare.~III. Il bel castello ov' 1014 XVIII| còlta è d'ugual sentenza buggerona:~vendicatela; i torti son 1015 XVII| controsenso,~lo sbaglio, la bugia, tutta la razza~degli assurdi, 1016 XIII| discreti e più balordi e bui~che nol fùro a' bei giorni 1017 XVII| Scintillò la sua pelle, e un buio e spesso~nugolo avvolse 1018 XVII| più scerne le pecore da' buoi.~Ma Bonifazio e il consiglier 1019 XXI| guancia smorta.~Entrano i buon' Francesi, e dal piacere~ 1020 II| signor di Brodicura~piglia il burbero aspetto e melanconico:~questi 1021 V| baldracche a tutte l'ore,~burlandoci de' servi del Signore.~II. 1022 XVIII| volle scamparla. Passata la burrasca, ottenne dal pontefice Pio 1023 XIV| inglesi,~un roastbeef che di burro era condito,~dei plumpuddings, 1024 VI| cuoja~vende la penna per buscar lo scotto;~gente da gogna, 1025 XVIII| gozzo,~e agnel diventa per buscarsi il tozzo.~XV. O somiglia 1026 XXI| servigi,~che frusta e ceppi vi buscò: cortese~Talbò lo sciolse 1027 VII| in veste di prelato empio Busiri!~del tuo mestier ben degno 1028 V| pulito~tagliarti a suon di busse il pan pentito.~XXXVII. 1029 IV| onde erra e del vento~senza bussola e vela un bastimento.~XXVII. 1030 XVIII| guadagna. –~Agnese, ch'è una busta d'indulgenza~sempre discreta, 1031 II| sarìa,~ove tempo non era a buttar via.~LXVIII. Benché presso 1032 XVIII| settimane, e in quel foglio buttava qualche volta delle piccole 1033 III| delle suore di Fontevrauld, c stabilì il suo ordine in 1034 XVI| mischiarsi~nelle pugne celesti e cabalavano.~Questo è tutto che fassi, 1035 VI| il mulattier, che avea la cacarella~per lo timor che il caso 1036 XVII| ciel, poscia crudeli~vi cacciano nel fango, ove bevete~veleno 1037 XVII| di Nasone;~ma quella cui cacciaro inutil soma~fuor di casa 1038 XX| ancora.~Basta, la sciocca fu cacciata in bando~dal paradiso, e 1039 I| patirò che ingiustamente mai~caccino Carlo mio come un mendico~ 1040 III| vide nell'entrar drento:~Cacodemonio lo dipinse, e oprando~in 1041 XIX| e con furor si piglia~il cadavere caro infra le braccia;~e 1042 XVII| magico palagio e le sue cento~cadder porte di bronzo in un momento.~ 1043 XIII| combattenti,~e sulle groppe caddero storditi.~Credé morti ciascuno 1044 XIII| altrui spavento,~tosto morto cadea d'apoplessia.~Tacerò; ma 1045 XVI| dell'ottanta~LIII. ferir, cadere, rincalzar, fuggire~vedi 1046 XVIII| dispregio, ma temea~che non cadesse in man profana e rea.~XXVIII. 1047 II| in confessando la gentil Cadiera,~di diavoli soffiolle per 1048 II| d'un santo al peccatore!~Cadon percossi da spavento orribile~ 1049 VI| simile tagliuola~più non cadrebbe; al re dell'aureo giglio~ 1050 XV| la letizia pazza.~Talbò, cadute d'Orlean le porte,~co' suoi 1051 XII| in numer pari, e non mai caffo, sia~al suo castel ciascuno 1052 XV| sangue atro ruscello.~E caggion come le mature spiche~sotto 1053 IV| venuto per salvarli, un cagnoletto~che s'accosta schiattisce 1054 IX| sbigottiva.~XXXV. Poi come in un caicco si raccolse,~e il capitan 1055 IX| francese o inglese, non mi cal niente.~Stiamo allegri e 1056 XI| il crudo.~XXI. Ella gli cala sul naso un fendente;~cade 1057 XX| egli la capra favorita~d'un calabrese che di fior l'abbella?~– 1058 XV| bel Te Deum sul tuon del calabrone:~poi si diede un gran pranzo, 1059 II| XLVI. Vicino al paggio un calamajo stava,~con cui, di buon 1060 XII| invita~con dolce simpatia la calamita.~XLIII. Il bel Monroso in 1061 IV| peso di zecchino~trovaronsi calanti, e di Talbò~con gran fracasso 1062 I| aperte vie del paradiso.~Al calar della diva visione,~ratto 1063 VII| altri anch'ei si mesce~e a calata visiera alto tarocca;~ma 1064 I| lancia,~atterrata al suo pie' calca la Francia.~XXIX. Va, vola, 1065 XXI| XX. Penetrava Talbò sulle calcate~teste nella città con franco 1066 XIV| quando il cavallo~cade e un calcio gli trae da fracassallo.~ 1067 II| striglia e guida i cavalli calcitranti,~gli abbevera, li cura, 1068 V| stupire,~fu il veder nella caldaja orrenda~certi santoni e 1069 VIII| come sopra le frasche un calenzuolo,~e in quattro salti, o in 1070 XVIII| esorta,~da veri eroi che il callo al mal fatt'hanno,~a por 1071 XII| Agnese, e passeggiava,~per calmar l'amoroso suo dolore,~lungo 1072 XII| d'amore ancor non sazia,~calmatevi; il suo tempo ha la saggezza.~ 1073 XIX| accidente alfin avendo~l'orror calmato, e più severa e chiara~ne' 1074 VI| non è concesso,~ma nulla càlmi della tua figura:~mulo od 1075 XXI| insieme. –~XV. Il Bastardo calmossi ai saggi accenti~e rimise 1076 II| Da quell'impeto primo di calore~subito cessa e in mille 1077 VII| tira,~e col pie' vincitor calpesta quella~d'atterriti facchini 1078 XXI| più bei prostituite.~Voi calunniate il mio ronzino, alfine,~ 1079 XVIII| giammai birbo, giammai calunniatore.~Questo è Chaumeix, degnatelo 1080 XVIII| piccole bugie, delle piccole calunnie e delle piccole ingiurie, 1081 X| quando un fier luterano o calvinista~in un prete roman s'abbatte 1082 VI| rinvenire~cibo, cuffia, calzar, scarpe e sottana~per degnamente 1083 XVIII| tovaglioli, argenteria,~abiti, calze e quanto avean con loro,~ 1084 II| spadon ne distaccò,~e i calzon di velluto cremisino.~Così 1085 X| repente.~Certo ch'ella in tal cambio guadagnò.~Che far dovea? 1086 VIII| nome Giuditta Rosamora,~di Cambridge e Bristòl cara alla terra.~ 1087 IV| in Ascra coronàr l'alme Camene,~quando in tazze di lucido 1088 X| della sua gente;~indi in camera sua si chiuse affatto.~Qui 1089 XII| cotanto è oppresso.~Un vecchio camerier, per allegrarlo,~senza farsi 1090 XVIII| van teco a Marsiglia in camiciuola,~sono come sei tu probi 1091 XIII| XVIII. Ridea, pei campi camminar mirando~questo d'amanti 1092 I| braccio e baciandola nel camminare, se n'andò lontano una lega 1093 XI| E non vide Miltòn per le campagne~del paradiso gli angeli 1094 XV| mio!~Sonate han tutte le campane! Oh Dio!~XXVII. Stavo sul 1095 V| tutti i santi a suon di campanello! –~Disse: e a lui con parole 1096 VI| L'asino asceso in cima al campanile~parea del caso intenerito 1097 XX| prestigio. L'asino saputo~di Canaano in me riconoscete.~Pria 1098 XII| VII. Scorre a piede un canal che trasparente~di sotto 1099 XII| strascinato e sepolto entro il canale;~né già del suo cammin perdea 1100 XV| nel tempio dove nulla si cancella,~avrei voluto anch'io non 1101 VII| spergiuro, un ladro, una cancrena~di vizi è l'Arcivescovo: 1102 I| cento volte han meno~di candele a baciar che non aduna~vergini 1103 I| si disfiora~tutta così la candida giornata,~nuove rose sul 1104 XIII| o portento~di grazia, di candor, di cortesia,~o bella de 1105 XII| conosciuto~degli amorosi cangiamenti il gusto.~Il santo Booz 1106 I| un bel viso, il brando,~cangiàrlo in fuso, somma stravaganza~ 1107 III| a un tempo la scena ecco cangiarse:~– Largo largo, imbecilli, 1108 IX| avversion sincera~sia de' cuori cangiati il solo affetto. –~Così 1109 II| imprigionato,~s'accorse appena che cangiò di loco.~Giovanna in questa 1110 XXI| superar lo spalto~l'orrenda cannonata, il fiero assalto,~XIX. 1111 XV| quello spalto.~Tuona il cannone, e fassi larga piazza;~quando 1112 XX| tromba, e gl'Indi adoratori~cantano ancor festosi il valor mio.~ 1113 I| I. Io non son fatto per cantare i santi;~fioco ho il limbello, 1114 XIII| di quel caro nodo alfin cantassi;~se dicessi... ma no, non 1115 XVI| san Pietro, ed in un'oda~cantata in concistoro il santo inglese~ 1116 I| profano;~ma pur Giovanna canterò che tanti~prodigi fe' colla 1117 XVI| più lontan, da tutti i canti~cinto è di stragi e di pugnar 1118 II| valor francese.~V. Di Doremì cantiam dunque il villaggio,~ond' 1119 XV| avea perduto.~XII. Ma i cantici di gloria e d'allegrezza~ 1120 XIII| proteggesti il grande e pellegrino~cantor che un la corte ferrarese~ 1121 XVI| fondatore della primaziale di Cantorbery, o Kenterbury.~Ottava XXI, 1122 IX| incanna, e beve, e sferra~canzonacce e bestemmie, e poi sghignazza,~ 1123 XVI| in due minuti fe' la sua canzone.~Come tutto fu fatto, se 1124 V| stroppiando allegramente~canzonette che uscian dalla bottiglia,~ 1125 III| ove la Notte, l'Erebo, il Caosse~indistinti regnàr, pria 1126 V| che fosse, oimé, quel vile~capace di bramar cosa sì bella.~ 1127 XXI| tal tenore:~XXV. – La mia capacità, la mia sincera~affezion 1128 II| in palazzo converte la capanna;~gli fortuna portamento 1129 X| Tali i queti cultor delle capanne,~di bella pace e d'innocenza 1130 III| mie brache; – e in sé non cape:~l'ode Agnese e ne trema. 1131 X| maledire?~a strapparmi i capegli? Oh cara Agnese!~Io l'ho 1132 XII| d'aspetto militar, nero capello,~l'altra azzurra i be' rai, 1133 IX| capo e dorme.~XVIII. Al capezzal pendea l'orrido brando~onde 1134 V| a visitar se n' viene al capezzale~questi buffoni senza religione.~ 1135 XVIII| da padron si mostra?~e i capiatur spedisce? e solamente,~solamente 1136 XXI| il gestir, la profumata~capigliatura e l'abito elegante,~e tra 1137 III| d'esami e di fatiche~per capir quello che non puoi comprendere,~ 1138 IX| caicco si raccolse,~e il capitan destando e i marinari,~nel 1139 I| Santrailles, La Hire, grandi capitani; Giovanni di Dunois, figlio 1140 IX| qualunque persona innamorata~a capitar venisse al suo ricetto,~ 1141 III| per riposarsi alquanto è capitata.~Agnese, come ognun dorme, 1142 I| siffatto parlar, già s'è capìto,~non è d'eroico stil; ma 1143 VI| grido mise che ferì le nubi.~Capitombola stesa in sul terreno,~e 1144 VI| restìo~curvò la bestia il capoccion pelato.~Su l'una e l'altra 1145 III| Limbo.~Ottava XVI, v. 5:~Capopiede, errore.~Ottava XVII, v. 1146 III| le arroganti sentenze e i capopiedi~de' giornali: e codesto 1147 XVIII| intenerito,~avvicinossi al caporion che in testa~della fila 1148 IV| san Giorgio è quello di Cappadocia, colonnello al servizio 1149 VIII| bordone.~XXV. Copre il capo un cappel da pellegrino~guarnito di 1150 XIII| orna l'altera~sua fronte un cappellin che verde ha il pelo.~Tale 1151 VIII| senza mai rider né cavar cappello.~Un'amica poi seco conducea,~ 1152 XIII| salsicce e poltarelle,~di cappon cotti e crudi e mortadelle.~ 1153 I| delicato!~Intingoli, fagiani e capponesse~incantan gli occhi, il naso 1154 XXI| d'un banchetto magnifico, capponi,~starne, fagian, tartufi, 1155 XII| talvolta~per venti soldi un cappuccin s'affretta.~Sopra il davanti 1156 XII| tempo non v'erano i frati cappuccini. Ma l'anacronismo non toglie 1157 XX| favella!~Non val egli la capra favorita~d'un calabrese 1158 XX| perdonerìa~i tuoi raggiri, i tuoi capricci e cento~dolci artifizi; 1159 IV| la sottil pastura~che un capriol da lungi ha tramandato,~ 1160 XIV| pettoruto~al cavallo fa far la capriola:~a quella vista sprona, 1161 XXI| mariti di garbo: il buon caprone~ignorò sempre che la sua 1162 X| che la dea servir che l'ha captivo,~arriva alfin; ma è tardo, 1163 XIII| Trimuglio, che d'amor si bea,~caracolla d'intorno a Dorotea.~XX. 1164 II| procinto, col frontal dorato~caracollando e il pie' battendo in terra,~ 1165 IV| santo, un santo inglese~nel carattere proprio un non so che~d' 1166 VI| arroganti a quella iddia~carca di fango presentar la faccia.~ 1167 XIII| corriera,~e cento elmetti d'òr carchi di piume,~e cento lance 1168 V| tinelli.~VI. Eravi un papa, un cardinal gran bue,~un re del norte, 1169 I| sanno che, al tempo del Cardinale di Richelieu, ci fu un tale 1170 VIII| annotta,~sono da duchi, cardinali e conti.~Per tutto il Paladin, 1171 XVIII| les dames de Versailles,~Caressait tour-à-tour et volait ses 1172 XI| contadino~teme in quell'anno carestia di vino.~XXXVI. Come Giorgio 1173 XII| marito?~è questa Psiche che carezza Amore?~o piuttosto la dea 1174 X| dolcezza ora potrìa?~altra man carezzar membrabelle?~un altro...? 1175 I| tremando a mezza via la voce:~carezzarle la mano, e impaziente~manifestar 1176 XX| pelosa, impertinente,~ma carezzata più d'un giovinetto.~Me 1177 IX| una pozzetta un ch'ei carezzava~quell'angelico volto: or 1178 XII| prence piacque,~e Bonifazio carezzò il bel viso~con la man con 1179 VIII| selle, e cinque o sei~muli carichi d'oro e d'agnusdei.~XLIX. 1180 IX| ed or più non inghiotte~Cariddi il mare, e dal latrar scilleo~ 1181 V| diluvio, e tutti: – O caro,~o carissimo padre Grisbordone,~il dottor 1182 XI| peccatore,~e con voce dicea caritatevole:~– Oimé, oimé, nessun fu 1183 I| mio figlioccio tanto amato~Carletto m'ha per Dio scandolezzato.~ 1184 XIX| d'amore~punto alla bella Carminetta il core.~XXVII. E che di 1185 XVI| LVI. Nell'uscir della gran carneficina,~intende che s'è visto in 1186 XIII| LVII. se al tuo ginocchio carnosetto osassi~quell'incenso offerir 1187 XXI| par d'un nume: e n'era la carogna~di cervello spogliata e 1188 III| giansenisti; miracoli dei quali il Carré di Montgeron fece stampare 1189 XI| splendore,~che in sua lunga carriera il rubicondo~crin si dislaccia 1190 III| sembianza:~un diadema di carta ha sulla fronte,~e v'ha 1191 XIII| propon, che dell'onor di quel cartame~arbitra sia la sorte, onde 1192 I| Baronio ogni anno~un papa di cartone abbruceranno.~XXXV. L'empio 1193 XVIII| certi gagliardi~in corto casacchin, torto berretto,~che aver 1194 XXI| i can la caccia,~che poi cascan qua e sotto il fucile:~ 1195 IV| indarno sparse:~alfin, di fame cascanti non meno~che i lor corsieri 1196 IV| gentile amante.~Trimuglio, già cascato entro un fossaccio,~uscirne 1197 XVIII| cor mondo,~che alfin non caschi de' furfanti in mano,~o 1198 XX| spaventata.~Infatti gli cascò per la paura~quattro volte: 1199 I| più, nessuna;~conventi e case ne son brulli appieno;~duchi, 1200 VIII| liete fronti~dentro alteri castelli, allorché annotta,~sono 1201 III| sacramento ha fatto~il ladro castigar, che nella tenda~brache 1202 VIII| vergine Maria~tutta ragion di castigarmi avrìa. –~XXII. – Il vostro 1203 XXI| risovvenga che col braccio mio~tu castigasti, o caro protettore,~quello 1204 VIII| sempre altamente preferito~sì castigata ed utile lettura~a quei 1205 XV| ardir, come l'acciaro~che castigato sull'incude attinse~miglior 1206 I| randello a questi cani;~castighiamli con qualche astuzia pia~ 1207 IV| v'ha dubbio. Or Dio, che castigò~quei buffoni, il Bastardo 1208 VIII| Dappertutto vi regna la modestia,~castità, de' bei fiori il fior più 1209 XX| Bernard, autore dell'opera Castore e Polluce, e di alcune poesie 1210 XVIII| Sabatier, detto Sabatier di Castres, nato nel 1742, morto a 1211 XIX| forse noi pure un nel cataletto~sarem portati in modo somigliante~ 1212 VIII| mi toglieste alla feral catasta,~per voi vivo, e il mio 1213 XVIII| abitare in Russia; dove Caterina, quantunque amica degli 1214 XVIII| Ottava XVII, v. 2-3:~Elia Caterino Fréron, nemico fierissimo 1215 V| profondo,~e parimente i due Caton, flagello~di qualunque è 1216 II| Poi stracco morto, e di cattiva cèra,~viene in teatro a 1217 XVIII| 1751; nel quale anno il suo cattivo genio lo condusse a Berlino. 1218 I| poco ascetici,~saran sempre cattolici romani,~ma i fieri Inglesi 1219 XI| entriam, ché certa è la cattura. –~Poi, come nell'ovil lupi 1220 I| viaggio. Mentr'egli ne va via~cavalcando il suo lucido fuscello,~ 1221 III| nostri combattenti ascetici~cavalcano chimere, e con bendati~occhi 1222 VI| vanno,~d'ardite imprese di cavalleria~e di vecchi romanzi, che 1223 VIII| trascorrea~senza mai rider né cavar cappello.~Un'amica poi seco 1224 IX| diletto? –~– Io pretendo cavargli un'altra sete,~risponde 1225 XVII| da refezione~Refettorio, cavato dal latino,~ove si loda 1226 XV| contenea nel suo ventre cavernoso~quel foco che diabolico 1227 II| il morione,~di Giael la cavicchia e la mascella~con che Filiste 1228 XIV| eremita:~tale in fondo di cavo atro dirupo~sanguinosa rimansi 1229 IV| si portava il gesso o la cazzola;~ed invece di pane, il pentolino:~ 1230 | ce 1231 XIII| esperti e dotti:~ma voi cedete al grande Bearnese,~al gran 1232 IV| pronto il tuo mulo e tu. Cedo, perdóno~a questi due francesi, 1233 XI| mezzo al lor furore~gli cedono i soldati un tanto onore.~ 1234 II| fragile canna in eminente~cedro cangia col soffio onnipossente;~ 1235 XX| cammina~per Sumatra, Bengala o Ceilano;~or la vedi alle stelle 1236 VI| ed il mentito~volto mal cela il cor già sbigottito.~LXV. 1237 II| letto mezzo nudo, e svia~celandosi qua e : di questo genere~ 1238 VII| pianto di giustizia aspiri~a celar il tuo nero malefizio,~opprimendo 1239 XVIII| indulgente co' vivi, e per celare~la sua misericordia, ei 1240 VII| portante lancia d'oro e la celata.~Due postiglioni gli facean 1241 II| corpo al mulo il mulattier celato~col basto sulla groppa, 1242 I| del testo (Alano Chartier, celebratissimo scrittore del sec. XV, segretario 1243 XXI| guatando il commediante~celebrato Baron, tutta infiammata~ 1244 XIII| il muso,~languidamente il celestial ronzino~guarda Sandò con 1245 XX| più di mill'anni in dolce celibato.~XXXI. Quando Bacco portò 1246 I| il nostro buon re venìa cenando.~Agnese ognor discreta e 1247 XII| cercar debbe a quest'ora~per cenare e dormir qualche dimora. –~ 1248 XVIII| ostello~fino alla sera per cenarvi. Intanto~Agnese, tutta cuor, 1249 IV| mentre Giovanna in compagnia cenasse~sovrana della mensa e del 1250 I| tenor, basso e soprano.~Da cennamelle il canto era seguìto,~da 1251 XI| quando il mar truce,~a' suoi cenni sospeso e rispettoso,~eserciti 1252 I| raggiunse a notte nera.~XI. Si cenò: non vi fur pompe e profumi,~ 1253 VI| rispettoso e saggio? –~La censura è davver da scimunito.~Quel 1254 VII| della Fiordiligi,~che, a centauro simìl, senza gonnella,~senza 1255 IV| levò dal mondo egli solo centottantacinquemila soldati dell'esercito di 1256 I| méchants vers douze fois douze cents~Ivi, v. 7-8:~Lamotte-Houdart, 1257 V| cinto da' Pari fa ridente céra.~VII. Mentre ciascun del 1258 II| stracco morto, e di cattiva cèra,~viene in teatro a sbadigliar 1259 VIII| portamento,~che, incatenato Cerbero e la Morte,~rimette Alceste 1260 VII| i sospetti ed i romori,~cercai ne' campi un queto ermo 1261 XX| onora.~Corri in Arcadia e cercalo nel seno~del famoso corsier 1262 IX| lor donne avendo,~per mar cercarle s'avvisàr dolenti.~Salpan 1263 XX| Dea che Pafo adora;~non cercarlo in Urania e in tutta quella~ 1264 I| Dionigi, la notizia, e ratto~cercate in grazia le pulcelle altrove. –~ 1265 XII| Era infatti Monroso, che cercato~dell'amor suo nascente avea 1266 IX| ma senza frutto.~XXII. Cerche per terra invan lor donne 1267 XVI| tributo episcopale.~Indi si cerchi un mastro di cappella~che 1268 IV| in mar perdente,~l'oblìo cercò del suo dolor nel vino.~ 1269 VI| vagheggia~l'arte ammirando della cerea reggia,~XI. d'ogni parte 1270 VIII| Maria~e da' suoi reverendi cerretani.~Si recàr per lo pranzo 1271 V| sempre i cuori alletta;~una cert'aria poi di voluttà~che farìa 1272 | certamente 1273 | certe 1274 II| gigante schizzar fe' le cervella,~ve' il coltel di colei 1275 II| per te s'abbassi la dura cervice.~Dio la fragile canna in 1276 XVII| parlamento a far la rana,~cervo inglese, Tersite d'Albione,~ 1277 IV| tetto,~tetto ben degno di cesarei capi,~d'un genio era figliuol 1278 XXI| E boccioni, che in pance cesellate~fresco a ghiaccio chiudean 1279 XIII| v. 7:~Buscione, macchia, cespuglio.~Ottava XLV, v. 1-4:~L'A. 1280 XX| Leda fa festa~senza punto cessar d'essere onesta?~XLII. E 1281 XVIII| rimbeccarono aspramente e non cessarono mai di metterlo in derisione. 1282 III| vincente.~L'immortale Condè cesse alla spada~del gran Turenna, 1283 IX| partiro~i quattro amanti, che cessò l'incanto,~il qual non operava 1284 XVI| autori;~, prendi la tua cetra, e fa' vedere~ch'hai tutta 1285 II| Ottava XLIV, v. 1:~Orig. Chandos, gran capitano di quei tempi.~ 1286 XVIII| Giuseppe Chaumeix nacque a Chanteau, vicino ad Orléans. Mostrò 1287 I| Richelieu, ci fu un tale Chapelain, autore di un famoso poema 1288 I| maître Alain del testo (Alano Chartier, celebratissimo scrittore 1289 III| dama chiamata Petronilla Du Chemille, e volle che una donna succedesse 1290 IV| l'orgoglio emunto,~fu re chercuto di Clervaldo assunto.~L. 1291 VI| aprì le sue grand'ale:~un cherubin va meno a precipizio.~Già 1292 IV| Dildo che tolse l'oro di Chervaldo~e le suore stuprò di Fontebraldo.~ 1293 IV| giustizia e grazia. Già Chesnel l'ha detto,~né in ciò v' 1294 III| pur: piange e schiamazza~Chesnello, e Ignazio ride al caso 1295 I| eloquentissima; che per farlo chetare gli tagliaron la testa; 1296 II| è in fra le braccia.~XL. Cheti presso Orleano e d'ombra 1297 XIII| cammina, ora di passo,~or chiacchiera con questo, ora con quello:~ 1298 XII| sue~risonarle facendo e chiacchierando,~vi trasse Agnese, già la 1299 XII| Monroso. Egli al suo scopo~chiacchierar fece accortamente un paggio,~ 1300 VII| mi gettai tremante,~Dio chiamando, e piangendo, meschinella.~ 1301 IV| un bel no. Fattolo allora chiamare a Marly, Luigi XIV ordinò 1302 III| sommessi,~stirpe di Giove si chiamaro anch'essi.~VI. Quindi a' 1303 XVIII| bianco il nero,~che fan chiamarsi, colgali il malanno,~del 1304 III| il generalato a una dama chiamata Petronilla Du Chemille, 1305 II| suon di tromba,~i morti chiamerà fuor della tomba,~LVII. 1306 XI| inerme greggia, invan tu chiami~il celeste tuo sposo in 1307 XIX| calmato, e più severa e chiara~ne' suoi discorsi la ragion 1308 VIII| donna o donzella~fra le più chiare è così saggia e bella. –~ 1309 XX| sul medesmo tuono arditi e chiari~del Poitù rispondono i somari.~ 1310 XX| il gonnellino~costei la chiave d'Orleàn tenea,~e che di 1311 XV| volar spranghe arpioni e chiavistelli.~XV. Per l'atterrata porta 1312 IV| scordossi quel folletto~chiedere un dono di maggior sostanza,~ 1313 IX| dunque da Genova, correndo~a chiederne notizia ai quattro vènti;~ 1314 XVII| allor tutti in miscuglio~chiedersi scusa delle lor pazzie,~ 1315 VI| mi dice,~altra mercé non chieggo, e son felice. –~XXXI. Una 1316 VII| roccetto~sulla piazza coi chierci s'indirizzano.~Un tiene 1317 VII| nobilissimamente l'investiva,~mentre un chierco in sottana da feretro~ed 1318 XIX| Sorgea nel bosco istesso una chiesetta,~ospizio della morte atro 1319 VII| mia difesa estrema~avrìa chiesto l'agon; ma tutto invola~ 1320 III| XII. una vera chimera, un Chilperico,~un re che stassi con le 1321 III| combattenti ascetici~cavalcano chimere, e con bendati~occhi van 1322 VII| ricordo.~XXIV. Di speranze chimeriche pasciuto,~si lusingava che 1323 VI| voce a Dorotea, che i rai~china, e sospira, e in doloroso 1324 X| anche un'altr'ora, ognor chinando i rai;~e differì la sua 1325 XVIII| cavalier con faccia incerta~chinaron gli occhi alla gentil profferta.~ 1326 X| ambidui~tu li vedi i bei rai chini al terreno.~A lei l'ambascia 1327 XVII| far l'esorcismo: a capo chino~mormora seco una devota 1328 II| polizia~cerca di notte un chiostro sacro a Venere,~a quel nero 1329 XX| facea~quella Filira madre di Chirone?~Concedea le sue grazie 1330 III| dir quel re soldato,~Don Chisciotte del Norte, il cui valore~ 1331 XXI| cesellate~fresco a ghiaccio chiudean l'almo licore,~il liquido 1332 XVII| tutto una volta i' mi potea~chiuder nel cerchio delle dieci 1333 IX| mussulmano tiranno oppressa e chiusa,~or nido di ladron, ma illustre 1334 IX| la fama e tanto il frate ciancia,~e che tutta d'onor empie 1335 X| tutto distratto~il modesto cianciar della sua gente;~indi in 1336 XVI| bel viso e bianca mano,~ciarlando con un buon domenicano;~ 1337 II| teco: il giuro, e non fo ciarle.~LXXI. Ma sia col lauro 1338 XVI| furor levar fe' un presto~ciarlìo fra' santi, un mormorar 1339 XII| pregar, senza permesso,~ciarlone di mestier, con gran franchezza~ 1340 XV| crudo e più di sangue avaro~ciaschedun come vento oltre li spinse;~ 1341 III| pregnezza~non die' numi Cibele al ciel profondo,~mira i 1342 XI| tagliato naso.~Tanto la ciccia ben nutrita e tanto~puro 1343 V| divino Omero,~e tu, facondo Cicerone, e tu,~Socrate, figlio dell' 1344 XX| buon Sileno.~XVI. Leggiadri cicisbei, che, incatenati~di fior, 1345 XXI| il giglio d'accanto alla cicuta;~e nel dito di Dio che la 1346 IX| questo splendore e di quel cieca!~XXVII. Meglio t'è star 1347 XV| in tremulo splendore~la cifra di Louvet, la cui mogliera~ 1348 XX| forse in oblio~ponete il cigno a cui Leda fa festa~senza 1349 XIX| stesso, e non attese~che al cilicio alla frusta ed al digiuno.~ 1350 II| la pubblica salute era in cimento~per l'infernal malizia conosciuta.~ 1351 VIII| porte il nostro poitese,~lo cinge, l'urta, il preme una gran 1352 II| al diadema, siete degno~cinger gli allori che vi fanno 1353 XV| de' suoi speranza e luce.~Cinquecento plebei, gente di vaglia~ 1354 XVI| tre pesci e cinque pani~a cinquemila bocche e pranzo e cena;~ 1355 XX| scelse, mi chiamò, d'ali mi cinse.~Volai del cielo sulle vòlte 1356 II| soglio che v'aspetta.~Saprà, cinta costei di piastra e maglia,~ 1357 IX| mezzo e mangia a crepapelle.~Cionca alla lor salute, e avvinazzato~ 1358 VIII| Stati un pezzo co' bracci ciondoloni,~l'un contro l'altro con 1359 II| dalla sua bella.~Ve' il ciottolo e la fionda, onde un garzone~ 1360 XIX| cristallina e pura,~un bosco di cipressi alza le vette~che a piramide 1361 VI| sospese~Adon le brame tra Ciprigna e Agnese.~XXVIII. Un foco 1362 IX| l'onde di canne or tutta circonfusa;~poi la costa scoprìr dall' 1363 XVIII| pupillo i mostri;~hanno citata la real persona~ad comparendum, 1364 I| cotanto~ammirata beltà di Citerea,~l'arte d'Aracne, di Sirena 1365 XVIII| il Parlamento, suo tutor, citollo;~e il povero pupillo i suoi 1366 IV| ardente,~far sua la donna e la cittade spera.~Appena fatto avea 1367 XXI| entrate:~abbasso l'armi, cittadini, abbasso! –~Marte, che sotto 1368 XVII| mezzo a lor trabocca:~vuol ciuffarlo Trimuglio, e niente attrappa,~ 1369 VIII| come sapete.~Un veneziano ciurmador, condutto~ dal caso, con 1370 I| gonzi, impalati come tre civette.~I servi a terra con la 1371 III| saputelli abati.~XXIII. – L'ire civili sospendete ond'arse~il vostro 1372 XVI| di Citeaux, poi abate di Clairvaux; ebbe parte in tutti i negozii 1373 XII| bello~per prodigio con fuga clandestina,~mentre coll'armi si facea 1374 XVII| vide al suono di trombe e clarinetti~di Gerico cader le salde 1375 XI| vo' dire~che i nostri due claustrali innamorati,~quando il sol 1376 XVIII| Sospirando in vederli, il re clemente~disse: – Di quei meschini 1377 XVII| frate con paterni occhi clementi~li guata e fa lontan le 1378 XVIII| della Provenza. –~XVII. – Clementissimo re (dolente e tristo~gli 1379 IV| di lussuria ardente~die' Cleopatra al vincitor latino,~e a 1380 XV| invitato~fu il vescovo col clero in rocchettone,~il giudice, 1381 IV| emunto,~fu re chercuto di Clervaldo assunto.~L.diverso fumar 1382 XVIII| Quell'avvocato senza clienti,~che al ciel posposto ha 1383 XVI| ruscelletti~volger fra verdi clivi onde argentine;~le colline 1384 XV| Breton, quinci i famosi~di Clodion nepoti generosi.~XXXI. Come 1385 XI| Dal momento che il ciel coabitiamo,~altro che fele il pio tuo 1386 XVI| buoni orecchi,~ritira i coccodrilli obbedienti;~comanda al basilisco, 1387 XIII| talora,~quando il sol più cocente alto cammina,~ristringe 1388 III| collarin da chierca e da cocolla~fanno in terra, e perché? 1389 VII| nostro eroe ghermir: ma la codarda~due passi avanza e tre ne 1390 XX| specie; né approvar poss'io~codesta vostra tenerezza in foro~ 1391 III| capopiedi~de' giornali: e codesto colorito~di stupende follìe 1392 XVI| dottor divino, santo padre et cœtra,~signor dei re prostrati 1393 X| umano,~alfin dal suo gran cofano uscì fuora,~e, stanco di 1394 XIX| Mira, stupisce, e in sé cogitabondo~si ricorda che, avendo un 1395 XI| onte col piacer, sbuffando,~coglier d'amore con ferocia il frutto.~ 1396 XIV| ancora~rischiarvi il tuo, coglion: ci conosciamo:~son Giovanni 1397 XV| E che, il re disse, coglionar sapete?~XXVIII. Io vaglio 1398 XVIII| ci penso, è troppo buon coglione.~LXV. Eccovi il frutto della 1399 XIII| mie!)~leggiadrissime sue coglionerie.~IV. Se al libero parlar 1400 XVI| cavaliero.~Uccidere una dama! mi coglioni?~Sono un infante, un vile, 1401 XVIII| i costumi ancor, non vi cogliono;~ed ho sempre con grande 1402 I| Enrico V, re d'Inghilterra, cognato di Carlo VII, era morto 1403 XVII| magione,~degli amici perdea la cognizione;~IV. perdea lo spirto, la 1404 III| piacer per le vene inonda e cola,~dal desir partorito, ed 1405 I| lo cui negletto~gotico colascion di ria memoria~con archetto 1406 V| virtù!~come sei corbellata colassù~XXVI. Or andate a cantar 1407 XVIII| nero,~che fan chiamarsi, colgali il malanno,~del nostro re 1408 XIX| un dell'altro a lato,~poi colgono de' baci e poi de' fiori,~ 1409 I| canterò che tanti~prodigi fe' colla virginea mano.~Contro l' 1410 XIV| petto:~spezza una parte del collar ferrato~onde l'elmo si lega 1411 III| che le genti gallicane~da collarin da chierca e da cocolla~ 1412 XX| Instigato da alcuni preti del collegio Mazarino (dov'egli pure 1413 XI| questi ne sapea novelle.~Collin, vecchio pastor di quei 1414 XII| prete, o frate,~tutti van colmi delle grazie sue:~ma bisognava 1415 XIII| moglie del contestabile Colonna.~Ottava LX, v. 1-2:~Un tempo 1416 IV| sovra un dorico e lungo colonnato~posa un terrazzo di diaspro 1417 IV| è quello di Cappadocia, colonnello al servizio di Diocleziano, 1418 II| Sciampagna, dove una catena~di colonnette con tre merli intorno~al 1419 III| imbarazza:~un amabil pudore colorisce~le belle gote intanto alla 1420 X| ho l'anima ferita:~nella colpa indurito il cor mi porto:~ 1421 X| Da mortale paura il re colpito,~– Perché torni? gridò, 1422 V| tutti ebbe fatti quella cólta gente~gli onori dell'albergo 1423 XVIII| dabbene ai piedi vostri~còlta è d'ugual sentenza buggerona:~ 1424 XVI| Signore;~Samuel, che un coltello da cucina~sull'altar piglia, 1425 XX| morto a Parigi nel 1812, coltivò le discipline storiche e 1426 XVII| giacea, che gli servia~di coltre Agnese e Dorotea di letto.~ 1427 XX| accordò senza contrasto:~ma comandommi, oimé! di viver casto.~XXIX. 1428 XXI| tra le fiamme e le morti, combattea~lordo di sangue il pio figliuol 1429 IV| entraro~della battaglia e combattean del paro.~XXV. E così bene 1430 XI| splendor dell'eroine,~tu combattesti allor per l'oltraggiato~ 1431 VIII| tosto di questo loco, e combattiamo.~XXXIX Sostener mi lusingo 1432 XI| oscurità del mondo~diffonde una cometa atro splendore,~che in sua 1433 XXI| si era incapriccita del comico Baron.~Ottava XXXII, v. 1434 XIII| di moda sotto Luigi XIV, cominciandosi allora a mettere i bottoni 1435 XI| macella, e l'uno,~mentre vuol cominciar, fende per dritto;~spedisce 1436 X| pur cosa fuggitiva!~Appena cominciato ha quel felice~giovinetto 1437 XI| innamorati,~quando il sol cominciava ad apparire,~ambedue sazi 1438 XVIII| improvvisamente bandiera, e cominciò a inveire contro il Voltaire, 1439 XXI| madama Audon, guatando il commediante~celebrato Baron, tutta infiammata~ 1440 XII| digli contrito in manus tuas commendo. –~– No, rispose il pretaccio, 1441 II| rauchi avvocati la mattina~a commentar Cujacio, e s'addormenta.~ 1442 XVII| perspicace;~fantastico sottil commentatore~e strano creator della loquace~ 1443 XVIII| ed arricchito d'un dotto commento~per governar lo spirito 1444 II| con la paura.~XXV. Se un commesso talor di polizia~cerca di 1445 XVI| quadrella erano ascose~fra un commisto gentil di gigli e rose.~ 1446 VIII| di lor stato a pietà si commosse.~LV. Alla sua casa sopra 1447 V| mio spaccio,~mi guarda, si commove e ferma il braccio.~XL. 1448 XIV| monsignore.~VIII. E tu, Como, ricolma d'ogni pro~il mio 1449 XIX| e tutta l'armatura,~per comodo maggiore: il ver si dica,~ 1450 IV| d'Eufrosine,~tutte d'amor compagne e sue sorelle.~Leggiadrissime 1451 XIII| umili e schietti~al tuo compar Dionigi i miei rispetti.~ 1452 XVIII| citata la real persona~ad comparendum, e sugli occhi nostri~n' 1453 VIII| lo chiamo. –~LX. Chiamato comparì questo portento~d'onestà, 1454 XX| somiero~uno de' più gran dotti comparìa.~Mentre parla con tanto 1455 XI| quando più illustre sognator comparse~Neuton, che tutto conquistò 1456 XVIII| grato~e con segni di gran compassione~gli sicurò di sua protezione.~ 1457 XVIII| grande e dolce col vulgare.~Compatendo ogni sorta di peccati,~fu 1458 I| dell'Iliade, traduzione compendiosissima, e con tutto ciò malissimo 1459 XVI| aveva accettato un grosso compenso da Benhadad, re di Siria, 1460 IV| il giorno che il figliuol compìa~il terzo lustro, il genitor, 1461 III| Agnese; ei 'l vegga e se n' compiaccia.~XLVI. Mi conceda seguirlo 1462 XXI| Spesso beffarsi Iddio s'è compiaciuto~dei più gran capi ed ingannarne 1463 II| destin che il ciel ti volve~a compier vieni, e, Tursi abbandonando,~ 1464 II| pena il re Carlo, e fe' compieta,~che ratto a ritrovar corse 1465 X| Quel terribile, duro e ben complesso~cappellan che di sopra io 1466 IV| altro su lor belle imprese~complimenti si fean di quando in quando.~ 1467 XII| in letto, a lui s'invia.~Complimentollo il buon barone, e tosto~ 1468 XI| ferita.~Gabriel le devote ire compone.~L'Eroina Vartonno a morte 1469 XX| bene ancora! –~L'asino, componendo il portamento,~e stando 1470 XVI| isola famosa.~Ogni parte componga all'improvviso~un inno in 1471 IV| spinse alle stelle,~XII. non comportando Iddio cotal vicino,~fe' 1472 XVIII| dieci cani il cui latrar comprai,~egli è il più vile, ma 1473 VIII| viaggia a caso,~il moderno comprando per antico,~che tutti guarda 1474 XIX| cor che mille e mille vite~compre da regi ed a morir spedite.~ 1475 VI| quell'Olimpo, e 'l come non comprende;~ciascun v'accorre, e mentre 1476 III| capir quello che non puoi comprendere,~e spiegar sempre né mai 1477 VII| sapesse!... Ma no! meglio, il comprendo,~gli è meglio, o giusto 1478 XIX| che un sangue versa~cui comprerebbe col suo sangue istesso,~ 1479 XI| Voi mi parete, dal terror comprese,~altrettante colombe sgomentate.~ 1480 II| ne' doveri dell'uom non è compreso.~Contro costor proponimento 1481 XVIII| questi~sicurtà piena senza compromesso.~Noi siam tutti, o mio re, 1482 X| adorando il santo legno~compunta un poco, e il cor pieno 1483 XVIII| Dio n'ha dato~e vivere in comune più contento.~Librosanto 1484 XVIII| vendicatela; i torti son comuni,~pari l'esiglio e pari gl' 1485 | comunque 1486 III| n' compiaccia.~XLVI. Mi conceda seguirlo e la mia testa~ 1487 XX| Filira madre di Chirone?~Concedea le sue grazie a uno stallone. –~ 1488 IV| Licenzia questi sgherri, e mi concedi~sciolta Giovanna, ché il 1489 VII| teneri e sacri sentimenti,~concepito nei termini seguenti:~XVIII. – 1490 XVIII| una stanza da sol gli fu concessa;~fu dall'amico e dallo zio 1491 I| core si sfuma~in brillanti concetti al par leggeri~del nèttare 1492 VIII| da pellegrino~guarnito di conchiglie benedette;~pende al fianco 1493 XII| ch'era una fina~pelle da concia, egregio in quel mestiere,~ 1494 III| onore, moglie di Concino Concini, fiorentino, marchese d' 1495 III| dama d'onore, moglie di Concino Concini, fiorentino, marchese 1496 IV| tutti ritiransi in barella,~concio ognuno d'assai brutta ferita,~ 1497 XVI| ed in un'oda~cantata in concistoro il santo inglese~la vendetta 1498 IX| quell'angelico volto: or vi concludo~ch'ella è sepolta in duol 1499 X| alfin, la bocca aprendo,~concludon tutti, Iddio benedicendo,~ 1500 V| diavolesco,~tutti quanti gridàr concordemente:~– Conta, conta, perdio, 1501 II| di Dio, pur che vogliate~concorrervi coll'opra. Or questa eletta~ 1502 VIII| ragazze; ed un fracasso,~un concorso, un subbuglio disonesto:~


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