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François-Marie Arouet de Voltaire La pulcella d'Orléans Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Canto grigio = Testo di commento
2003 VI| conte;~l'altra, giacché pur dirvela mi tocca,~la se l'adatta 2004 IX| percota, ell'è sicura~che il disastro gli unisce immantinente.~ 2005 VI| turba dal santo luogo ella discaccia;~e appena è dato a quello 2006 III| con un gran sacco indosso discendea;~sacco di belle asinerie 2007 III| immensi vóti,~per adorarli discendean dal trono.~Lodati esempli 2008 XI| fiero,~dunque furtivo tu discendi in terra~a scannarmi gli 2009 XXI| XXXI. Del subitano suo discernimento~stupisce il frate. Oh caso 2010 XXI| d'una zitella~d'Orleano discese entro le mura,~questo raggio 2011 XIX| fieramente, e a rio duello~discesero Trimuglio e Tirconello.~ 2012 IV| che all'improvviso~fosse disceso san Dionigi in terra,~e 2013 XVIII| fe' cornuto, e il diavolo disciolse~a' danni suoi quel mago 2014 III| ferita,~ma gli apre solo per disciorgli in pianto;~e, a Bonello 2015 XX| Parigi nel 1812, coltivò le discipline storiche e filosofiche. 2016 XVI| si slaccia,~e una fonte discopre ove d'amore~le divine quadrella 2017 XVII| il 1730 si faceva un gran discorrere di Maria Alacoque, della 2018 XXI| Siede in mezzo a gli eroi: discretamente,~con bella grazia intanto 2019 VIII| dal caso, con sagge arti discrete~il braccio gli rimise che 2020 XIII| de' mortali or sono~manco discreti e più balordi e bui~che 2021 XIV| spoglia sanguinosa,~ch'egli disdegna così vil mestiero~che troppo 2022 XII| gelosa~a ragion ne fu Sara e disdegnosa.~XXVII. Due sorelle sposò 2023 X| altro indovino~un quadrato disegna, e prende augurio~da Venere 2024 II| nette~tre fior di giglio a disegnar si mette.~XLVII. Fortunato 2025 XII| sul tornito~cul di Monroso disegnati avìa:~a quel culo, a quei 2026 VI| parti deretane Giovanna avea disegnato tre fiordalisi.~Ottava XXV, 2027 III| amor, te la scorazza,~te la diselma: Agnese si schermisce~con 2028 III| obbedìa.~Coi prodigi per lor disfatte e dome~fur tutte genti, 2029 XVII| ti rende~hai tu vinto e disfatto il fier bretone?~qualche 2030 XIV| paura~cercar per anco, e disfidar l'Eterno.~L'anima formidabile 2031 VIII| Britanno.~Ma Dorotea, le rie disfide udite,~misera di timor trema 2032 VIII| quando di Sirio il sol l'ire disfrena~e al celeste Lion scalda 2033 IX| allo scoglio mio mai per disgrazia~vien qualche amante coppia 2034 XVI| scrisse parecchie buone cose, disgraziatamente avea fatto nel 1730 alcune 2035 II| o Vergine immortale;~né disgrazie temer, ché a superarle~io 2036 XVIII| di metterlo in derisione. Disgustato de' suoi Francesi, andò 2037 IX| dell'amante intepidisce.~Che disgusto, Gesù, che increscimento!~ 2038 XI| carriera il rubicondo~crin si dislaccia e il vulgo empie d'orrore:~ 2039 IV| d'impalar quella coppia disleale;~ma in quel punto una voce 2040 XX| fiore?~una tanta soffrir disonoranza,~dopo aver salvo il virginal 2041 XX| Dio,~se ti scappa, tu sei disonorato. –~Così parlava borbottando 2042 XIII| onor che tanto ponsi in disonore,~ei non faccia altrettanto 2043 XII| parte animale~prende il disopra, e il caso è assai fatale.~ 2044 XXI| fère i colli nemici e ne dispaja~le teste che giù vanno a 2045 XIV| Trimuglio, che visto ha disparire~lei che d'amore al cor gli 2046 XVII| tempo, ed or si pratica~con dispendio infinito un'altra tatica.~ 2047 III| intorno un monte,~ch'ei dispensa con fasto a chi s'avanza.~ 2048 XXI| fortezza~che ridotto l'aveva al disperare.~Ciò che né di Bedfort l' 2049 XVIII| invan le perle, e sta per disperarsi,~ch'anche il ritratto già 2050 VII| del suo dovere;~io restai disperata in questa terra.~Uno stato 2051 XI| XLV. E una furia di bòtte disperate~al cavallo dirizza e al 2052 VI| Dorotea se n' viene.~LVII. Disperazion, confusione, affanno,~che 2053 XI| ebbe veduto~il sir Dionigi, dispettoso e fiero~scosse l'asta e 2054 VI| dionigian qual dardo~a volo si dispicca, e la sua strada~verso il 2055 XI| vogl'io~dal collo torto dispiccar per Dio,~XXXVIII. ed in 2056 XII| sollecita mano Agnese intende~a dispogliar Monroso, a gettar via~l' 2057 IV| posseggo, è tutto a sua disposizione.~Ottava LXXVIII, v. 5:~Nebucadnetzar, 2058 XV| coronato e forte~di ben disposta artiglieria, dall'alto~vi 2059 XII| solo alcun poco ha il re disposto,~per gioir della sua malinconia~ 2060 XI| della nemica, i colpi ne disprezza.~XXXII. Del paradiso in 2061 XIII| bassa,~reclina il guardo disprezzante e passa.~LXII. Per tal modo 2062 XVI| che fu d'odio pagato e di disprezzo,~quando osò con plebee parole 2063 XVII| drento~la confusion, la disputa in persona~han stabilita 2064 XIII| Sandò, che avea del bue.~Disquilibrossi adunque, e il corpo mosso~ 2065 XXI| amante.~VIII. Egli era, come dissi in altro loco,~il gran Bastardo, 2066 VI| mani, per uscir d'impaccio,~dissipa, uccide a centinaja e strugge~ 2067 XIV| amorosette;~vieni, e col riso che dissolve il gelo~de' crudi verni 2068 II| supino;~Giovanna lo spadon ne distaccò,~e i calzon di velluto cremisino.~ 2069 X| disegno.~Devozione e amore non distanno~che d'un sol passo, essendo 2070 XX| XLI. Troppo, oh troppo distanti son tra loro~le nostre specie; 2071 XIV| tale un gambone,~che lo distende sulla dura terra.~Il buon 2072 VI| un colpo di questo alla distesa~darògli un tasto nel memento 2073 XIV| bastardo fu quel che lo distese.~XLVI. Non già volle pigliarsi 2074 XVI| perché del pari ognun vi si distingua,~Dionigi fe' seder primieramente~ 2075 XX| ove il can di san Rocco mi distinse,~e il porco caro a sant' 2076 IV| il fine di cotanto~affar distintamente a contar aggio;~dir come 2077 III| Erano esse privilegio e distintivo del sesso più nobile; e 2078 XIV| che in ciel non ha le idee distratte,~arse allor d'una voglia 2079 IV| verran puniti e sua beltà distrutta.~Con man profane e unghiate 2080 XIII| quasi il tuo bel fiore ebbe distrutto.~Lieta allor la donzella 2081 IV| boscaglie e via s'inselva~non disviato d'alcun'altra belva;~LXX. 2082 IV| ancella.~Se l'assenza è crudel ditelo voi,~felici amanti, e che 2083 XX| ingrata,~stentò co' suoi tre diti a tener dura~sopra il foglio 2084 XI| riporre~del consueto suo diurno raggio,~ché palese avrìa 2085 XIV| colli alzati.~XXXVI. Qual divelti per forza di tremuoto~due 2086 XVII| entrati,~eccoli tutti pazzi diventati.~XXIV. Tale a Parigi in 2087 XXI| dato, ed Orleano it'era.~Ma divenuta stupida e di sasso,~tutta 2088 XVII| grida Dorotea.~La cosa è ben diversa: oh sventurata!~in che rischio 2089 XXI| valente:~ma il cielo la pensò diversamente.~XXX. Spesso beffarsi Iddio 2090 XXI| son fole.~Si può talor per divertirsi un poco~d'un asino ascoltar 2091 XII| ponte discortese,~che lo divide dalla cara Agnese.~XXXVIII. 2092 VIII| bandito del papa ecco a dividere~vien nel più bello quella 2093 III| la divora.~XXXIX. Fredda diviene e di sé stessa uscita:~Bonel, 2094 VI| di malefizio,~fan largo, divietando all'affollato~popolazzo 2095 XX| d'ogni dote adorno~qual divieto! Il pensier mi fa terrore.~ 2096 I| benissimo.~Alfin dal canto suo divinamente~disse ciascun, ma non concluse 2097 VI| mantello ed il berretto,~mal divinando come il fatto stava,~credette 2098 IV| Giovanna il rio caso, e divisava,~desideroso di finirla omai,~ 2099 XVIII| andò diritto~alla bisca e divise il suo bottino.~E giù pose 2100 XIV| viva e si propaghi amante.~Divisione dell'Averno è figlia.~Strugga 2101 XXI| XVI. Ne fu pago Dionigi, e divisò~di dar l'ultimo effetto 2102 XII| il suo dolor mortale~va divorando nell'occulto petto,~fiso 2103 XVIII| dall'antro uscite,~le regie divoràr mense imbandite.~XLIV. Agnese 2104 XVI| gli uomini fino all'osso divorati~dalla rogna, col fulmine 2105 XXI| Baron, tutta infiammata~ne divorava il signoril sembiante,~l' 2106 XVIII| fato, e soprattutto~de' divoti di Dio come siam noi.~Si 2107 IX| desìo spinge l'inglese,~divozion Trimuglio. I paladini,~salendo 2108 XVIII| diss'ella, e noi~liberarli dobbiam, se siamo eroi.~VIII. Animo, 2109 XI| noi che le genti edificar dobbiamo,~diffamarci l'un l'altro 2110 XVIII| una pensione annua di lire dodicimila e gli dà a istruire i suoi 2111 IX| Teti~si sposa il vecchio Doge in berrettino,~or di Napoli 2112 XVIII| Presente Agnese a quel parlar doglioso,~sentiasi tutta alla pietade 2113 XII| pari,~III. del pari alle dolcezze alme di Venere~vi fanno 2114 III| assai ti lodo~di siffatta dolcissima avventura:~tutto umano è 2115 X| dell'amore,~dalle punte dolcissime ferita~d'un benigno calor 2116 IV| Inghilterra,~ai santi si dolea che all'improvviso~fosse 2117 XIII| fato universal, degg'io~dolermi che Sandò slarghi le penne~ 2118 XV| cantar di morte,~oggetti dolorosi; alziamo i rai,~leviam lo 2119 XVI| ambasciatori ad Achab per domandargli la vita. «S'egli vive, rispose 2120 XX| parte inferior, giunsi a domare~il mio temperamento a poco 2121 IV| sicuro: – Amici~di Francia domatori, iva gridando,~marciate 2122 XVI| Chi m'ama, ha da seguirmi.~Domattina sull'alba vo' partire~e 2123 III| prodigi per lor disfatte e dome~fur tutte genti, e lor propizio 2124 III| arte e senza fasto,~in cui Domeneddio tutta racchiude,~per Francia 2125 X| maghi, dottori,~ebrei, domenicani, e quanti sanno~l'alfabeto, 2126 III| di Filippo il figlio,~per dominar i popoli sommessi,~stirpe 2127 IV| assiri), perché i Persiani dominarono per lungo tempo l'Assiria: 2128 V| color che del mondo ebber domìno,~chiuso in quel bujo con 2129 XIV| il nostro reverendo~col Dominus vobiscum si volgea,~entra 2130 II| nativa del villaggio di Domremi, figliuola di Giovanni d' 2131 II| d'argento e d'òr. Ma che? Donasti~alla Francia Giovanna, e 2132 III| asceso,~russa al suo fianco e dondola e si scoscia:~e Amor, che 2133 III| l'aria si dànno,~paladine donnacce: anzi di donne~altro non 2134 XVII| d'incanto avete,~da una donnetta fatevi incantare,~e i re 2135 V| chiome, il petto~di fresca donzelletta: un vel sottile~come d'Aracne 2136 XXI| serva antica di casa e donzellona.~XXIV. Avea costei un sacco 2137 IV| cose~a sé bastava ne' suoi doppi affetti.~Ma Ermafrodito 2138 VII| questi accenti,~i singhiozzi doppiando ed i lamenti.~XXI. Poi, 2139 I| amanti adduce.~In alcova dorata, e in lini avvolta~d'Olanda 2140 XXI| nella taverna oscura~di Doremigi alla mia debil mano~ti degnasti 2141 IV| tutto il muro:~sovra un dorico e lungo colonnato~posa un 2142 X| dunque un'opra che ne giovi:~dormiamo insieme, acciò, se il diavol 2143 IV| letto~fino alla sera la dormìr da papi.~Uopo è dir che 2144 XVII| nei peccati sepolto avea dormito,~venne in bel santuario 2145 XI| frugar di cella in cella~il dormitorio tutto e la cappella.~V. 2146 XII| be' rai, fresca, gentile,~dormivano ambedue dentro il castello.~ 2147 X| gentil frutto sovrano~di che dotar Noè ci volle allora~che, 2148 XX| XXIX. Per un somaro d'ogni dote adorno~qual divieto! Il 2149 III| dei topi e delle rane~sì dottamente col divin tuo canto~l'ire 2150 III| lor trombe; e in quelle dotte~lor sante frenesie l'alme 2151 XX| è il palladio che rapir doveano.~IX. Sapean che ascosa sotto 2152 XX| di sasso.~XVIII. Mandar dovendo ad ogni età futura~di questo 2153 II| piacer (vedi che matto!)~ne' doveri dell'uom non è compreso.~ 2154 XIII| detto che il decidere chi dovesse entrare nel posto di Giuda 2155 IV| Signore, quand'anco io dovessi perdere ogni cosa, dite 2156 XIV| fido,~potei lasciarti e nol doveva: or quella~che mi manda 2157 XX| sentissi alta indignanza.~Dovrà un asino amar, dargli il 2158 X| un virtuoso amor che non dovrai?~Ei parla; odil, per Dio, – 2159 XIX| noi quest'ombre vendicar dovremo,~ma coll'armi: e diman le 2160 XII| questa istoria, rammentar dovrìa~che Giovanna nel campo ostil 2161 I| frattanto~senza vederla, oh Dio! dovrò morire? –~e qui per poco 2162 XVI| di santi da consiglio una dozzina.~Il far opra che piaccia 2163 XVI| invasimus, incidimus in draconem.~Ottava XIII, v. 7:~Santo 2164 IV| aver li condanna un palo dreto.~ ~ ~I. Esser giusto vorrei, 2165 XXI| raggio nel seno alla Pulcella~drittamente ferendo, ogni profano~vil 2166 IX| novelli amici innamorati~drizzaronsi a Livorno, sul deposto~d' 2167 XI| e fiero~scosse l'asta e drizzògli per saluto~queste parole 2168 XX| Marte agli dèi mostrò la druda.~XLV. Ma Giovanna non cade, 2169 VIII| pace per seguirla i due lor drudi;~ma stramazzano al suol 2170 II| subito cessa e in mille dubbi egli erra~Vuol veder se 2171 XXI| crescente è quella notte,~dubbia la luce al suo ferir concede.~ 2172 XXI| se n' parla, più divien dubbiosa.~XXXIII. Non imitiam la 2173 XVI| fra' santi, un mormorar dubbioso,~di poco incontro indizio 2174 XXI| siete voi di parer, come ne dubito,~che il mio re possa amarmi 2175 II| travertino,~né di contesse o di duchesse al letto,~ma se n' corse 2176 XIV| rispettarla dovunque si duella.~Ebbi Agnese un momento 2177 XVIII| alle stampe niente meno che dugencinquanta volumi di opere diverse, 2178 XXI| Giovanna è sulla porta~con dugento de' nostri. L'Anglicano~ 2179 III| Nella famosa battaglia delle Dune, presso Dunkerque.~Ivi, 2180 III| battaglia delle Dune, presso Dunkerque.~Ivi, v. 7-8:~Villardo, 2181 I| grandi capitani; Giovanni di Dunois, figlio naturale di Giovanni 2182 IV| che quel capo folle~del duodecimo Carlo, che l'amore~vinse 2183 XX| più d'un giovinetto.~Me ne duole per voi sinceramente~e pei 2184 XIII| raggiungiam l'armata,~che a ragion duolsi della nostra assenza. –~– 2185 IV| gittar da ferri urtati,~e duplicar la luce e lo spavento,~e 2186 XV| gloria e d'allegrezza~poco duràr, ché il nome di Bedforte~ 2187 III| funeste, e li effetti ne duravano ancora nel 1730, che fu 2188 XVII| lesto, due botte, e fuori durindana;~o ti vado a marchiar con 2189 III| voi.~Così del cocchio d'ebano costrutto~la tenebrosa dea 2190 | ebben 2191 | Ebbero 2192 XIII| d'intorno a Dorotea.~XX. Ebbra di tenerezza, ella il suo 2193 IV| l'immortal dolce licore~Ebe e il fanciul, che, in Ida 2194 IX| è che un dì la penitente ebrea,~sentendosi morir, chiese 2195 XVI| lasciando servo il suo diletto ebreo.~XXVI. Ma benché servo, 2196 XVII| braccio, ed allungato~l'eburneo collo, con pupille accese,~ 2197 XXI| affari, ad intrigar; di più~eccellente ruffiana, a segno che~spesso 2198 XIV| non sofferse così grandi eccessi~e tanti di Sandò gravi peccati;~ 2199 IV| quei buffoni, il Bastardo eccettuò.~XXIII. Mentre tutti ritiransi 2200 XVIII| 1738-1820), fu di quelli ecclesiastici che, venuta la rivoluzione, 2201 XVIII| voluto deridere qualche ecclesiastico suo contemporaneo di poco 2202 | eccoti 2203 XI| tremonne il cielo, e l'eco replicò~dai cupi boschi 2204 XI| terra,~noi che le genti edificar dobbiamo,~diffamarci l'un 2205 V| XXVIII. Mandato venni a edificarli, ed io~senza pietà gli strussi 2206 XVIII| Prima egli ebbe una mala educazione~fin da fanciullo; poi perseguitollo~ 2207 XII| Nicomede;~ciò che nel vago Efestion piacea~tanto al famoso di 2208 II| quella che il cor si studia effeminarvi~con una vita.... Orsù, Sire, 2209 I| cosa produce una musica effeminata, convenientissima all'amore.~ 2210 XVIII| qualche truffa, qualche effervescenza~del cappuccio e del mondo. 2211 II| agiva, e, percotendo~con efficacia l'intelletto cieco,~questa 2212 XVI| tutti sanno, i vasi degli Egiziani, e presero il volo.~Ottava 2213 XVI| o Eod, assassinò il re Eglon, ma con la mano sinistra. – 2214 XII| una fina~pelle da concia, egregio in quel mestiere,~ripassò 2215 V| sei? – L'ombra, siccome~un egro che patisca il morbo splenico,~ 2216 XX| punto: addio. –~– L'amore eguaglia tutto, o mio tesoro,~l'asino 2217 II| francescano.~L'occasion, l'egualità fan molto~la Giovanna inchinar 2218 XI| uno spirito supremamente elastico esser la causa della gravitazione.~ 2219 I| suo contrario, or questo eleggo.~XLIX. Se perder Francia 2220 IV| Allor giurò per li quattro elementi~ogni garzon punire, ogni 2221 III| religiose.~Ottava XXIX, v. 1-2:~Eleonora Galigai, donna d'alto grado, 2222 XIV| invitto Bastardo il braccio elesse,~e l'innocenza e l'amor 2223 XXI| signor di sé stesso ed elevato,~mai nel sen non ammise 2224 II| confortando, dice:~– Vaso d'elezion, tua casta mano~de' Franchi 2225 XVIII| cervello.~Ottava XVII, v. 2-3:~Elia Caterino Fréron, nemico 2226 IX| donde pioggia di lagrime si elice~che il bel naso le riga 2227 X| dolci fragranze quel novello Eliso,~che rapisce e non sazia 2228 VIII| brutto affare~or si stan elle. La lor sorte ria~compiango 2229 VIII| che gli accendea, perduto elli hanno~col sangue che pugnando 2230 XIII| notti alma corriera,~e cento elmetti d'òr carchi di piume,~e 2231 I| pubblico. Il Fontenelle, nell'elogio accademico del Lamotte, 2232 VIII| suo desolamento.~Il nostro eloquentissimo piccardo~don Tritemo, con 2233 I| disteso in grembo al prato~Elpin dorme sul seno alla Nigella,~ 2234 XIX| adorato seno,~ne pianta l'elsa al suolo, al cor ne guida~ 2235 XV| il mondo?~Diva che solo d'emendarci hai cura,~perché godi abitar 2236 XIV| ma con voi, mia bella,~emenderò i miei torti, e il vostro 2237 V| VIII. Egli è il grande emissario, il nostro caro~fedelissimo 2238 XIX| che di sangue e di pianto empi la terra,~fatta un deserto 2239 XVI| innamorata inglese,~non l'aria empiè di grida e di querele,~non 2240 XI| mostri~la sua santa Sionne empiean di strupi,~il buon Dionigi 2241 XIII| hai~di cui sopra l'altare empiesti il vano?~Rivestirti convenne, 2242 XIV| gli stupri così spessi,~l'empietà, le bestemmie, i violati~ 2243 XIV| messi~sulla stadera dell'empirea corte~e pesati dall'angel 2244 XX| Quando per voi lasciai l'empireo regno,~io mi crebbi d'onor: 2245 XV| ogni convito,~aveano a gara empiuto il magazzino,~l'un di cannoni 2246 IV| grassi rival l'orgoglio emunto,~fu re chercuto di Clervaldo 2247 XVIII| Pregiudizi legittimi contro l'Enciclopedia, e saggio di confutazione 2248 IV| malaccorto~veder fece in Endòr l'ombra d'un morto.~LXXVII. 2249 XXI| pugna più furibondo anco d'Enea:~lo scudier lo seconda, 2250 XI| Francesi ed al bel sesso:~energica parola ed eloquente~consacrata 2251 III| i devoti credenti allora enfatici~svenìr di gaudio ed esclamàr: – 2252 X| verso Orlean, di gaudio enfiando e speme~i suoi fieri campioni, 2253 I| Orléans e della Contessa d'Enghien; Richemont, conestabile 2254 XVII| intorno le svolazza,~il losco enimma, il frizzo a doppio senso,~ 2255 VIII| in men che non si dice un'enne,~del Rodano alle fonti il 2256 XI| e gliel'incocca~verso l'enorme orribile strumento,~con 2257 XVI| forte in signoria;~e noi v'entrammo, tu lo sai, senz'ella. –~– 2258 XXI| ed intriganti in guerra,~entran ne' gabinetti de' potenti,~ 2259 II| demon di lussuria in cor gli entrando,~in braccio si torrà quella 2260 IV| Giovanna e Dunoè nel forte entraro~della battaglia e combattean 2261 XII| grazie sue:~ma bisognava entrarvi a due a due.~IX. Ogni barone 2262 XVII| tremendi incanti.~Chiunque entrava in quella rea magione,~degli 2263 II| delli due primiero a tentar entre~quell'avventura stravagante 2264 XIII| core,~facciasi avanti ed entri nella lizza,~e delle tre 2265 XI| gridàr con alte voci.~Amici entriam, ché certa è la cattura. –~ 2266 II| notte in compagnia,~di Turno entrò nel campo, e, còlti in letto~ 2267 XVI| una madianita. – Aod, o Eod, assassinò il re Eglon, 2268 VI| folletti suoi, che d'aria han l'epe,~manda di qua di là per 2269 XIV| il gioire;~II. o diva d'Epicuro, o tu che, quando~stringi 2270 VIII| sangue, il resto della corte~episcopal fuggìa per lo spavento;~ 2271 XVI| un santo la cui lingua~d'epiteti è condita, benché trista~ 2272 XI| perché l'autor nostro dia l'epiteto di sognatore al Newton, 2273 | Eppure 2274 XIII| trascorrendo il cielo,~ritroso all'equator si riconduce,~vago di contemplar 2275 XII| di biada in tutto eguali,~equidistanti e d'uno stesso aspetto!~ 2276 XII| forze eguali,~per legge d'equilibrio e per timore~di scer male, 2277 XVII| Maria Verme-da-seta.~IX. L'equivoco d'intorno le svolazza,~il 2278 | erasi 2279 V| demonii orci e tinelli.~VI. Eravi un papa, un cardinal gran 2280 III| anguilla le polpette~e con erbe d'odor le cotolette.~LVII. – 2281 XIV| XXXII. Tal fu Romolo, Bacco, Ercol, Perseo~che dai furfanti 2282 III| sulle rive,~ove la Notte, l'Erebo, il Caosse~indistinti regnàr, 2283 XII| tanto al famoso di Filippo erede;~ciò che Adriano in ciel 2284 XVI| un rampollo stranier, l'eredità~involando del padre al proprio 2285 II| di qualche ricco vecchio ereditiero,~in palazzo converte la 2286 V| voi quaggiù come un empio eresiarca!~or qui certo la grazia 2287 VII| scomunico.~XXX. Sappiate che un eretico, un dannato~subornator, 2288 III| celebre convento di monache, eretto da Roberto d'Arbrissel ( 2289 | eri 2290 I| già s'è capìto,~non è d'eroico stil; ma gli perdono:~in 2291 XI| Giovanna, o splendor dell'eroine,~tu combattesti allor per 2292 IV| stupende;~poi còlti dalla notte errando vanno.~Strano caso li guida 2293 XIII| man si smarriva ed amorosa~errò sovente e il suo lavor riprese.~ 2294 XVI| nella quale~dal poeta s'esalti il merto mio,~i dritti miei, 2295 III| strane lotte~d'argomenti, d'esami e di fatiche~per capir quello 2296 XVI| bello.~L'accigliato campione esaminava~come in Francia si pugna, 2297 XIX| sentire.~XXV. Soccorrendo l'esangue Dorotea,~pon mente a due 2298 XIII| Giacobbe quando si finse Esaù. La parola guantopeloso 2299 VII| giusto Dio,~che il mio prego esaudisti, e sarà vero~che tua bontà 2300 XXI| inondatore.~Nei valorosi esausta alfin la lena,~cede ai Franchi 2301 XX| qualche saggio in questo esausto mondo,~del Sol fu tolto 2302 III| dicesti e le battaglie insane,~esci di tomba, e vien la guerra 2303 V| io veggio il lettor mio~esclamar stupefatto: – Poffar Dio!~ 2304 III| enfatici~svenìr di gaudio ed esclamàr: – Miracolo! –~E per la 2305 XXI| imbecille, un gonzo,~un escremento di san Benedetto,~a cui 2306 XXI| quando il braccio di morte esecutore~gli arma Bellona il Fato 2307 XXI| isforzo d'arte~una marcia eseguì saggia e studiata~qual la 2308 III| fatti coi piedi,~peggio eseguiti, e sghembi all'infinito;~ 2309 I| mano,~di cromatico genere, eseguito~a tre voci, tenor, basso 2310 III| discendean dal trono.~Lodati esempli a tutto il mondo noti~seguir 2311 XVI| Andate, dunque, amici, esercitate~il vostro ingegno, date 2312 III| turbolenze che ne seguirono, esiliato durante la reggenza. Il 2313 XI| Newton, che ha dimostrato l'esistenza del vuoto; ma la ragione 2314 XVI| molto famosi, ma non mai esistiti.~ 2315 XVII| Bonello~sopra vi fanno gli esorcismi suoi;~sciolta è l'incantagione 2316 XVII| una fontana~corre a far l'esorcismo: a capo chino~mormora seco 2317 VII| Strapazzano il demonio e l'esorcizzano,~e tremando il prelato bacchettone~ 2318 XI| pone.~ ~ ~I. Senza inutil esordio vi vo' dire~che i nostri 2319 III| province del regno, a fin d'esortare a penitenza le donne di 2320 I| caso! di serrarlo oblia~l'esperta cameriera in andar via.~ 2321 XIII| voi siete d'ogni re più esperti e dotti:~ma voi cedete al 2322 IX| accora,~ogni suo fallo ad espiar fu presta~nei cari amplessi 2323 XV| infiamma la materia, e coll'esploso~fulmine urta fracassa, e 2324 XVI| e il suo desir così gli espone:~XIV. – Buon uomo, disse 2325 XIX| vulgar, troppo al torrente~esposta degli affetti. Più ritroso~ 2326 XII| illustre nelle scuole.~IV. Fùro esposte da pranzo al poveretto~due 2327 VII| palese il vostro nascimento esprime:~misera amor m'ha fatta, 2328 V| santa Chiesa,~l'eroe ch'espulse i falsi dèi dal mondo,~è 2329 IV| banchetto~regal serviti d'esquisite dapi,~fra lini di battista 2330 | esservi 2331 | est 2332 XVII| amante e di Trimuglio~chi l'estasi può dire e l'allegrie?~Non 2333 III| a man giunte e ad occhi estatici,~Dio ringraziando di sì 2334 XIII| finalmente il reverendo estatico~vide tutto ciò ch'io veder 2335 III| del Giornal di Trevigi è l'estensore.~XXXVI. Mentre queto così 2336 VII| giorno dopo più la cosa estese...~Il giorno dopo alfin 2337 XIX| sue ciglia,~che dell'amata estinta empie la faccia.~Freme, 2338 XVI| lor fosse,~di feriti e d'estinti ingombre e rosse.~XLII. 2339 XIII| 7:~La famosa Gabriella d'Estrées, duchessa di Beaufort.~Ottava 2340 IV| due gonfi torrenti, dall'estreme~selvose cime dei monti cadendo,~ 2341 XIII| pendono,~tese ad eguali estremità, e si staccano~in una curva, 2342 XVI| intrecciarsi~di quei grand'estri così cari in pria.~Vi si 2343 VIII| ciglio,~né il cor fiero esultò che nel periglio.~XLIII. 2344 XIII| obblìa~con le catene che d'Etamp gli diede,~quelle che ritrovò, 2345 XIII| di Pisseleu, duchessa di Étampes.~Ottava XLIX, v. 1:~Diana 2346 XIV| temé l'ombra infernal l'eterea luce.~XXXVIII. Surti in 2347 XII| giovane monarca innamorato~per etichetta in direttor si prende.~Egli 2348 IX| Gli sbalzan dove sotto Etna Tifeo~più non gitta dal 2349 XV| colpi e le ferite,~e poi d'Ettorre alle gran zuffe ognora~aggiunger 2350 IV| man di Talìa d'Aglaja e d'Eufrosine,~tutte d'amor compagne e 2351 III| il Prence di Piemonte, Eugenio di Savoja. – A Malplaquet, 2352 II| se Virgilio hai letto,~d'Eurialo una notte in compagnia,~ 2353 IV| regal core,~e quindi gli evitò: ma d'amor tocco~tener Giovanna 2354 | ex 2355 VI| fatica. –~E Giovanna: – Facchino, invan presumi~che in sì 2356 VIII| e si cade, e si grida: – Facciam presto;~non avrem tutti 2357 XIII| merto mio.~Poi san Dionigi facciami il dottore;~risponderan 2358 | facciamo 2359 XV| l'oro a que' furfanti,~e facciamoli becchi tutti quanti. –~XVII. 2360 XXI| animal fratesco~pria che facciansi l'ombre tenebrose,~alle 2361 XIII| voi più baldo ha il core,~facciasi avanti ed entri nella lizza,~ 2362 XII| e vibrate le sue dolci facelle~ne' nostri petti e al par 2363 IV| pudica dell'eroe stringea~facendogli l'occhietto, e sì vicina~ 2364 | facendosi 2365 | facessero 2366 VII| è frutto d'adulterio in facie Dei.~Or dunque Dio ne stermini 2367 VII| fu da lui tenuto~il più facile e men pericoloso;~quindi 2368 X| nodoso baston, tronco di faggio,~fa risposta all'offese, 2369 XXI| magnifico, capponi,~starne, fagian, tartufi, salsiccioni.~XXXIV. 2370 I| pranzo delicato!~Intingoli, fagiani e capponesse~incantan gli 2371 III| mezzo alla battaglia,~guidar falangi, e placidi il coraggio~tra 2372 XI| sonno spezza.~II. Con la falce di guerra ecco la Morte,~ 2373 XVI| sbigottito,~come alla vista del falchetto il pollo,~veder credendo 2374 V| suo naso schiacciato e col falcione,~a visitar se n' viene al 2375 XI| feroce,~come sopra un piccion falco spietato.~Rinculò l'assalito, 2376 X| i bretoni,~piomban come falcon leggero e presto:~ma gl' 2377 XV| sovra un avido branco di falconi~che allo strazio attendean 2378 VI| soldi, e troverem cuffia, faldiglia,~e tutto che vorrai, viso 2379 XVI| garbato,~fammi un'ode, ma fàlla con giudizio,~e sostieni 2380 XII| che del mal, del bene~la fallace bilancia in man si tiene;~ 2381 VI| dolcezza i vostri errori!~Nei falli almeno più ragion mettete;~ 2382 XVIII| tutta manifesta~l'anima falsa, astuto ciglio e roggio,~ 2383 VI| quel Savatier, che sotto false cuoja~vende la penna per 2384 XVI| inno che segue in tenero falsetto:~XXIX. – O Pietro, o Pietro, 2385 V| Chiesa,~l'eroe ch'espulse i falsi dèi dal mondo,~è piombato 2386 XXI| avete della mia Pulcella,~falsificando la sua casta istoria,~voi 2387 III| per la gloria del Signor fanatici,~del beato baciavo il tabernacolo.~ 2388 XVIII| Satanasso,~qual lo spinge ai fanciulli il padre Chiappa,~che d' 2389 II| dure le tette a maraviglia~fann'urto al busto come salda 2390 XI| alla stia materia sottile: fantasie ridicole, che furon di moda 2391 I| da un finestrone,~un bel fantasma di vermiglio viso,~che, 2392 III| spande su noi~papaveri, fantasmi e bizzarria,~e n'addormenta 2393 XVII| profondo, il perspicace;~fantastico sottil commentatore~e strano 2394 I| ognor ragiona e nulla crede,~faran cappa d'acciughe e salamoni~ 2395 | faranno 2396 IV| d'un mago consiglier di Faraone:~avea la scopa ancor sopra 2397 XXI| mio cugino,~uom di senno, faravvi egregiamente~il vostro affar. – 2398 | farci 2399 II| nuda e pura~verità, qual farebbe un apostolico.~E nondimen, 2400 XVII| pie' leggero, ha l'ali di farfalla,~vivo il gesto, smarrito 2401 XIII| vien fuora,~si bacian le farfalle in cima ai fiori,~e i lion 2402 | fargli 2403 III| del tartufo Telliè sporca farina,~ma nobile fra noi cagion 2404 IV| mai di Zama l'arena o di Farsaglia,~per tante stragi al mondo 2405 IV| nostro Dunoè pregar non fasse,~e scende profumato al gabinetto~ 2406 XX| onore?~Il mio nome, i miei fasti, il mio valore.~XXXII. Quando 2407 XVII| incanto avete,~da una donnetta fatevi incantare,~e i re vadano 2408 XXI| misura~che lega i tempi, i fati e gli accidenti,~e la vita 2409 I| modo scavar, dove pur sia~fattibil cosa, ei vuol questo giojello,~ 2410 IV| rispose con un bel no. Fattolo allora chiamare a Marly, 2411 III| corre? il giuro è questo~fattomi quando al suo desir piegommi?~ 2412 II| Miracolo! – grida ad alta voce,~fattosi il segno della santa croce.~ 2413 III| Ma, caro amico, in simile fattura~figurato giammai non mi 2414 III| feral: sue stelle sono~fatui fochi che crescono tristezza;~ 2415 XIII| meraviglia~compose il volto il favellar le ciglia.~XV. Venne quindi 2416 I| ingegno scoppiar tutto a faville.~XXIII. Dico che il foco 2417 XX| diavol, che primiero~la favola inventò, gli suggerìa~esempi 2418 I| una pulcella.~Voi, se il favore di lassù v'è grato,~se cristiana 2419 XVIII| devote e non curante~dei lor favori, ma non già restìo~ad appropriarsi 2420 VI| piante,~e per l'opposto favorir gl'Inglesi.~Quindi un castel 2421 XI| suol far suo cammino.~Ei favorisce (e certo è gran peccato)~ 2422 XX| favella!~Non val egli la capra favorita~d'un calabrese che di fior 2423 XII| il padron la padrona il favorito,~sempre accorto e gentil, 2424 XIX| frale.~Tre preti in cotta feano strazio in fretta~di De 2425 V| buffoni senza religione.~La febbre ardente con passo ineguale~ 2426 I| memoria~con archetto da Febo maledetto~in suon sì duro 2427 XIX| sfogo al vostro foco?~XIII. Feccia di corte infame, allor che 2428 IV| irrigatrici~dell'Eufrate fecondano, allorquando~l'orgoglio 2429 XVII| e morte. O voi che ognor fedeli~alla nuda virtù vi mantenete,~ 2430 V| emissario, il nostro caro~fedelissimo amico Grisbordone.~Entrate, 2431 VII| vi sia garante~della sua fedeltà l'esser sì bella.~Ben lo 2432 V| ebbro d'amor, di gelosia, mi fei~della sposa e del figlio 2433 XII| numer che prescritto fue,~felicemente venga intero a rendere;~ 2434 XI| lubrica rabbia aveva in quella~felicissimamente consumata~opera altrui sì 2435 II| il popolo francese~di sua felicitade, e monumento~che l'amor 2436 X| Enrico la Francia e serva félla;~di Monroso la sorte era 2437 IX| fratelli. Il caso iniquo e fello~di Trimuglio lo dica e d' 2438 XIV| deviollo.~Grida allor Dunoè: – Fellone audace,~tu vuoi dunque morir? 2439 XI| col tuo ronzino e il tuo femmineo fusto?~Né temi ch'io rivegga, 2440 XVI| Stelle! io sono un crudel femminicida,~LI. anzi un ussaro più 2441 I| mostrate ove dimora~questa fenice che snidar diviso. –~Qui 2442 XV| dell'idra rinascenti~non fér di Giove pauroso il figlio.~ 2443 XXI| alla Pulcella~drittamente ferendo, ogni profano~vil sentimento 2444 VII| un chierco in sottana da feretro~ed in quadrato berrettin 2445 VI| ogni freno al dolor che la ferìa,~fra i singulti al parlar 2446 XXI| della nostra presidente.~Ei ferilla con un di quelli accensi~ 2447 XVI| e noi di sopra.~Se per ferire abbiam più leggiadria,~in 2448 XI| cor rimorso il prese~di ferirla sì nuda e delicata.~Tremar 2449 VIII| avversario ne rimbarba;~lo ferisce alla coscia, e di sanguigne~ 2450 XXI| bòtte,~alza lo sguardo, e il feritor non vede.~Fuggon per tutto 2451 XVI| sopraggiunge in quel punto, e al feritore~del gran Potone fulminando 2452 VIII| vento il mare.~A Loreto fermàr gli angeli il volo,~e il 2453 VI| Ermafrodito invan tenta fermarla,~ed i folletti suoi, che 2454 XVIII| e giunta omai la sera,~fermasi la brigata all'osteria:~ 2455 IV| Grida la voce orribile: – Fermate,~non mettete a costor quel 2456 XVII| amor mio, brutto ladrone;~férmati, aspetta, senti due parole. –~ 2457 I| cangiar sua sorte ho in cor fermato~il braccio adoperar d'una 2458 XV| coll'altro si fu stretto,~fermi qual rupe che col fianco 2459 I| rabbia i vacillanti~gigli fermò sul gambo gallicano,~e il 2460 XVIII| di pianto.~Il re co' suoi fermossi al primo ostello~fino alla 2461 XVIII| le furie il filosofo di Férney.~Ottava XXI, v. 1-2:~Guyon, 2462 XI| Poi, come nell'ovil lupi feroci,~saltano dentro a quelle 2463 XI| sbuffando,~coglier d'amore con ferocia il frutto.~Taccio l'orribil 2464 XIII| cantor che un dì la corte ferrarese~rallegrò con le tante (ah 2465 XXI| con un di quelli accensi~ferrei dardi che tolgono la mente.~ 2466 IX| la gola e la rapina~e la fervida ebbrezza co' suoi figli,~ 2467 I| puntuta a due pendenti,~fessa in cima, e d'argento e d' 2468 IV| muso;~l'unghia in cinque si fesse e si perdeo~l'orecchio sotto 2469 IV| cuor ferito:~dar magnifiche feste invan solea,~musiche e pranzi 2470 XIX| ad un bel modo in vero~tu festeggi sì raro avvenimento!~Parlo 2471 XI| siamo,~santi incappati o festeggiati in terra,~noi che le genti 2472 V| Caro Satana mio, quando tu festi,~se la storia è fedel, guerra 2473 XX| adoratori~cantano ancor festosi il valor mio.~Di quanti 2474 XVIII| sospetto; ma, sentendosi troppo fiacche le penne a volar alto, e 2475 X| ritenerla s'argomenta:~ma troppo fiacchi ha i polsi, e al matto ubino~ 2476 XX| Se vive tuttavia qualche fiammella~di questo foco, se ne resta 2477 VIII| balena~di mille sottilissime fiammelle~che fan barbaglio e, appena 2478 XV| reputazione:~e fecer tutti al fiasco una tal guerra,~che co' 2479 II| grassa e nervosa,~versa fiasconi e serve con piacere~l'artigian, 2480 I| del cervel stuzzicando le fibrille,~fan l'ingegno scoppiar 2481 XXI| tanto intelletto~pur da ficcarla a un general valente:~ma 2482 XXI| mia debil mano~ti degnasti fidar quest'armatura,~reggi il 2483 XV| dell'armi e quello a cui fidata~la presidenza fu d'ogni 2484 XVIII| restìo~ad appropriarsi il fidato contante.~E tutto questo 2485 II| coppia seguiam che l'aria fiede~sovra un raggio e un somier 2486 XI| rivale~sinceramente e senza fiele in core.~Ma Giorgio, umor 2487 XVIII| Caterino Fréron, nemico fierissimo del Voltaire, e generalmente 2488 I| Signora di Beauté. Ebbe due figiuoli dal re, suo amante.~Ottava 2489 I| mio manto;~ma questo mio figlioccio tanto amato~Carletto m'ha 2490 V| Satanasso.~XXIX. Quando al prode figliol di san Francesco~tutti ebbe 2491 III| in ogni età fecondo~più figliolanza uscì che in sua pregnezza~ 2492 II| del villaggio di Domremi, figliuola di Giovanni d'Arc (o Darc) 2493 XVII| frate~come stia Dorotea, vel figurate.~XXIII. Nel calor di conflitto 2494 XIV| contorcea.~Ecco quattro figure in cui provarsi~i migliori 2495 III| tutti quei furenti,~che filan teologici argomenti.~XIV. 2496 IX| carezze una miniera.~Ne' fili dell'amore alfin l'allaccia~ 2497 XX| moglie. E che facea~quella Filira madre di Chirone?~Concedea 2498 II| cavicchia e la mascella~con che Filiste combatté Sansone,~venduto 2499 XII| questo~preso e ripreso il filo doloroso,~maladetta la sorte 2500 XX| le discipline storiche e filosofiche. Instigato da alcuni preti 2501 I| leggenda nel Dizionario filosofico, all'articolo Dionigi; dove 2502 XVIII| fare andar su le furie il filosofo di Férney.~Ottava XXI, v.