'l-arcad | arcan-bront | bruci-conco | concu-dirut | dirve-filos | filza-imper | impet-lieo | lieta-nomar | nomas-poite | poito-rescr | resis-scend | scene-spart | sparv-tradi | trado-zucch
             grassetto = Testo principale
     Canto   grigio = Testo di commento

6509 VII| la mia maledizione,~sien tradotti alla Santa Inquisizione. –~ 6510 XVII| gobbo Gianni, aggiunto dal traduttore, non è altri che il Gianni 6511 III| l mondo;~compilatori e traduttori allocchi,~sciocchi autori 6512 XIV| cavallo~cade e un calcio gli trae da fracassallo.~XXIV. Lo 6513 XVIII| oblator sopra la Senna,~trafficando, com'io, qualche menzogna.~ 6514 XIX| del proprio acciaro, si trafigge il core.~Tirconel s'incappuccia, 6515 X| siffatto avvenimento~lo trafiggea di rabbia e di dolore.~Ne' 6516 XIX| crudel ferro omicida~che trafiggeva l'adorato seno,~ne pianta 6517 III| è in lutto, e di sì ria tragedia~ad asciugar va il pianto 6518 XIV| Sandò, cadendo stramazzone,~tragge seco il Bastardo e a lui 6519 XIV| lievi baciandosi pel cielo,~traggonlo le colombe amorosette;~vieni, 6520 VII| XXXII. Scorsi tre giorni, traggonmi da quella~stanza di morte 6521 V| Tito, amor del mondo,~e Trajano, de' prìncipi modello,~con 6522 XV| portar teste e non virgulti e tralci,~e bombarde al cui fulmine 6523 XV| nei rossi mostacci ancor traluce,~barcollando venian: ma 6524 X| diavol fia~che n'ordisca una trama, in due ne trovi,~e in campo 6525 IV| che un capriol da lungi ha tramandato,~lieve lo insegue per la 6526 XXI| gente:~s'applaude di sue trame e dice in core:~– Sei tu 6527 XIV| ben s'adoperò)~che, queto tramendue l'odio, lo sdegno,~e l'una 6528 X| A questi incauti accenti tramortire,~cader si vede il re senza 6529 XII| Cade Agnese in delirio e tramortisce~di rossor, di rimorso e 6530 VI| rispetto.~Alza da terra Agnese tramortita,~e trepidando la raccoglie 6531 XI| sazi de' piacer vietati,~tranquillamente alfin diersi a dormire~l' 6532 X| convalli più ridenti e più tranquille~giammai non ebbe, né giammai 6533 IV| bastimento.~XXVII. Ma ecco trapassar per la foresta,~venuto per 6534 X| error sarebbe dell'altrui trascorso~scontar la pena? Raffrenate 6535 XV| questo è il caso;~io li trascrivo e non aggiungo niente.~Se 6536 XV| scoperse un piccol forte~trascurato dal duca di Bedforte.~VIII. 6537 VI| vènti,~di bellissimi marmi trasparenti.~XLI. Non ha tetto né imposta 6538 VI| XLIX. Gentile Dunoè, qui trasportato~dal tuo ronzino ti vedevi, 6539 XI| il brutto lavor, di pio trasporto~e d'orror piena l'alma a 6540 XIII| costume,~che di vario color trastullo ai vènti~dalle acute pendean 6541 VI| fugge.~XII. Tal dei folletti trasvolanti e sciocchi~si sbarazza l' 6542 XVI| e tale altr'opra~ove si tratta di pensar, mi credi~che 6543 XVI| grandezza~della materia che trattando vegno,~ciò che in Sancta 6544 XVIII| avuto la pretensione di trattare da pari a pari con un uomo 6545 VII| Il dopo più a lungo si trattenne~da solo a sola, ma con guisa 6546 XVI| estro il foco.~Chi meglio tratterà questo soggetto,~farà il 6547 XII| dire e ben ridire ancora~i tratti di colei che l'innamora;~ 6548 X| ruscelletto~tra' fior posò la travagliata salma,~e, i begli occhi 6549 XX| degl'Inglesi, in cor volge e travasa.~Vola dentro Orlean come 6550 XIII| stuolo inglese~che a lor traversa a gran noja la via.~Giovanna 6551 XV| valci~l'arte, il saper, la traversìa, la dura~necessità, l'ardore 6552 I| mestiero,~dàllo a La Motte che traveste Omero.~V. Il buon re Carlo 6553 XII| imbarazza d'amore e le disvia;~travestimento che natura offende,~che 6554 XVI| gigli e rose.~L. Le lunghe trecce in terra abbandonate,~i 6555 XII| preludio di più dolci imprese,~tregua un momento a musicabella;~ 6556 XI| corazza ed all'elmetto,~in cui tremola vago un pennacchietto.~XXX. 6557 XVI| un pappagallo e all'aura tremoleggia.~XLIV. Così vestìa, perché, 6558 XI| raglio orribile e feroce:~tremonne il cielo, e l'eco replicò~ 6559 XV| vetta~brillar da lungi in tremulo splendore~la cifra di Louvet, 6560 XIX| castello~che di Marte il crudel treno chiudea,~lance, dardi, cannon 6561 XXI| modestia, e poi, per garanzia,~trenta baci gli die' casti e prudenti,~ 6562 II| ma onesta e in sé sicura;~trentadue denti d'un egual candore~ 6563 VI| terra Agnese tramortita,~e trepidando la raccoglie al petto.~– 6564 XV| lodavano il lor prence e fean tresconi~a rumor di bottiglie e di 6565 III| dolce amore~del Giornal di Trevigi è l'estensore.~XXXVI. Mentre 6566 I| parlamento, dal municipio, dal tribunale, dal vescovo, dalle corporazioni 6567 XVI| investito Iddio,~ed ogni altro tributo episcopale.~Indi si cerchi 6568 XVI| e gli piacea~pescar non triglie e scardove al Signore,~come 6569 I| poi duca di Bretagna; La Trimouille, d'una gran famiglia del 6570 XI| paradiso gli angeli rivali~trincerarsi per valli e per montagne~ 6571 VII| tremando il prelato bacchettone~trincia a tutti la sua benedizione.~ 6572 IV| e quaranta staffieri~con trine d'oro e lucide brachette~ 6573 XVI| l'ingresso nella chiesa trionfante,~dottor divino, santo padre 6574 VIII| la verace~famosa istoria trionfar vedrai~dell'invidia e del 6575 IV| consiglio,~della Pulcella avea trito il sentiero.~In arrivando, 6576 XXI| lena,~cede ai Franchi un trofeo privo d'onore.~Talbò s'arrende, 6577 XIV| sponda~Marte a difesa de' Trojan scendea,~e Pallade a rincontro 6578 XVIII| principe della Tracia e il pio trojano~l'uno e l'altro restar muto 6579 VI| reggia il tuo nome laudato~trombarsi udivi dalla tromba onesta;~ 6580 IV| cane abbaja, e venti e più trombette~si fan sentire, e quaranta 6581 XVI| maneggiar la spada, e al suol troncato~mandarti un busto, un braccio, 6582 XII| languisce e muore,~dagli arabici tronchi partorito,~mentre Marte 6583 XII| veloce~sul regio naso e gli troncò la voce.~XXXI. Mentre piange 6584 VI| specchiarsi egli pur si compiacea;~tronfio come un pavone, il buon 6585 XVI| fino all'altezza~de' vostri troni di salire è degno,~soccorrete 6586 IX| testo: Où Sannazzar est trop pres de Virgile.~Ottava 6587 VI| vuol Dio,~comincia il suo trottar lo sventurato,~e di siffatto 6588 XII| suo sguardo rasserena?~ove trovarla? Di', parla, rispondi. –~ 6589 VIII| farvi aperto saper che per trovarle~non altro s'ha da far che 6590 XXI| sella~l'ardir si prese di trovarmi bella.~LI. Ti risovvenga 6591 XVI| Bastardo e la Pulcella,~per trovarne il castel che s'inchiedea,~ 6592 IV| tutti a peso di zecchino~trovaronsi calanti, e di Talbò~con 6593 II| Dico gl'Inglesi. Ma vorrei trovarvi~uomo una volta. E se pur 6594 XVII| un mento delicato,~tu non trovasti che una barba incolta,~lunga, 6595 VI| la briglia.~XXII. Poi, trovata una panca alla ventura,~ 6596 IV| piombar costaggiù. Ma si trovava~egli medesmo in imbarazzo 6597 II| Grisbordone, e udite come.~XII. Trovavasi costui nell'osteria,~venuto 6598 XVI| lo sai, senz'ella. –~– Si troverà, – rispose la Pulcella.~ 6599 XVIII| non che sì distratto il troverai,~e sì tutto sommerso coll' 6600 VI| ivi dimora;~ho soldi, e troverem cuffia, faldiglia,~e tutto 6601 III| che mi spetta, ovunque il troverò.~LVIII. Dir questo e, nuda 6602 X| ordisca una trama, in due ne trovi,~e in campo contro due men 6603 XVIII| lei si dové il trattato di Troyes, che diede la corona di 6604 VI| udissi squillar delle due tube.~LII. E lo squillo dicea: – 6605 XVII| ronzano qual fanno intorno ai tufi~di vecchio muro i pipistrelli 6606 III| Sistema di finanza.~Di tumide vesciche ha intorno un monte,~ 6607 VI| della Fama in traccia,~e tumidi arroganti a quella iddia~ 6608 XV| affolla a quello spalto.~Tuona il cannone, e fassi larga 6609 XV| precipizio,~il cannon, che tuonava oltre il costume,~diede 6610 X| sentì quetar de' sensi il turbamento.~XLIV. Un convento era questo, 6611 II| le tue viti al saggio~non turbano il cervel: tu non ne doni~ 6612 I| l'incendio che lo cuoce,~turbarsi, e lei turbar che l'innamora,~ 6613 III| della Bolla e di tutte le turbolenze che ne seguirono, esiliato 6614 XXI| alta intelligenza,~ha due turcassi affatto differenti.~Nell' 6615 XXI| piagato~che Amor tirò dal suo turcasso eletto;~ma, signor di sé 6616 XVI| visetto bambolesco, occhio turchino,~pelle fina, bel viso e 6617 XII| vettura,~fosse principe, o turco, o prete, o frate,~tutti 6618 III| cesse alla spada~del gran Turenna, e il Prence di Piemonte~ 6619 II| una notte in compagnia,~di Turno entrò nel campo, e, còlti 6620 VI| mortali! a che correte~di turpi colpe ad insozzarvi i cuori?~ 6621 XVIII| ammogliarsi. Quanto all'azione turpissima attribuitagli dal Voltaire, 6622 XVIII| discrezione~il Parlamento, suo tutor, citollo;~e il povero pupillo 6623 VIII| scappa.~Seguian lor pugna tuttavolta i due~combattenti, e ciascun 6624 XI| fibre e sangue e carne e tuttoquanto~consolidossi a segno, che 6625 XIV| e la lena;~sicché privi tuttor d'ogni temenza~sì franco 6626 XX| e di nèttare e ambrosia ubbriacommi.~XXXIV. Ma di vitabella 6627 XII| augello,~che alcun nell'uccelliera rinchius'abbia,~passa le 6628 XI| il ferro in mano,~III, uccidendo e gridando: – Mascalzoni,~ 6629 II| trovando fuori di cammino,~e ucciderlo potendo, il buon figliuolo~ 6630 XVII| signor? siate cortese:~non m'uccidete: ah no, non sono inglese.~ 6631 XXI| imprendesti, Amor; tu opprimi e uccidi,~crudo e caro fanciullo, 6632 XIV| ben mio, tu muori ed io t'uccido?~Mai momento non fu che 6633 XIX| cavalier con Tirconello;~uccisa è Dorotea (funesto errore!)~ 6634 IX| risvegliasi in quest'ora,~siamo uccise senz'altro. – Dite piano,~ 6635 XIX| pianti~levano i nostri sugli uccisi amanti.~ ~ ~I. O ria germana 6636 XXI| e le zuffe, e le molte uccisioni~che seguìr dentro e fuor 6637 XVI| Vendetta; – e contro l'uccisor che bada~a raccor la sua 6638 XVI| agonizzanti,~sospira, piange l'uccisore, e grida:~– Stelle! io sono 6639 III| giudicato.~Nelle valli d'Ucrania, ove furore~più che virtù 6640 XVII| dire e l'allegrie?~Non s'udia che – Mia vita, mio tesoro,~ 6641 I| mordendo il dito, – Andiam – s'udian gridare:~per la patria la 6642 VI| Cadde, e cadendo balbettar s'udio~il nome dell'amante; e immoto 6643 VII| Poiché le mie sventure udir volete,~piacciavi, degno 6644 VI| improvviso da profonda nube~l'una udissi squillar delle due tube.~ 6645 VI| accusa il suo destin nemico?~Udiste come l'amorosa sella~lasciò 6646 XIV| nel castello di Cuttandro udita;~ma due n'ascolta sempre 6647 XVI| gli alzò modesto;~salutò l'uditorio, e abbarbagliato~parve dai 6648 VI| tuo nome laudato~trombarsi udivi dalla tromba onesta;~in 6649 VIII| le imprese in altro tempo udrai,~ch'or Dunoè con Dorotea 6650 III| illustre e degno~di primo ufficial della cucina,~tosto si mette 6651 I| appieno;~duchi, prenci, ufficiali ad una ad una~le spigolàr 6652 XIX| arrogante~lascia i divini uffizi, e nel più bello~converte 6653 XVIII| sotto lo sporto, il grifo ugner potesse;~e del desco gli 6654 XIII| al gran vendicator degli Ugonotti,~cento volte più chiaro 6655 II| audace figlio~coll'ajuto d'Ulisse nel più forte~della notte, 6656 XIII| non osar meschina~di quest'ultima età pinger la scena,~bella, 6657 XI| ridotto~dal furor pazzo a gli ultimi perigli;~vieni, e il tuo 6658 II| oppressi Iddio prescelse ultrice;~egli vuol che del barbaro 6659 IX| in che modi le sue mani ultrici,~soccorrendo al pudor, stesero 6660 XVI| fratello». Questa risposta che, umanamente parlando, è d'una semplicità 6661 XVI| profeta che in sembianti umani~l'adultera perdona e Maddalena,~ 6662 XVI| messere. –~XVII. Agostino, con umile rispetto,~lo ringraziò di 6663 XIII| Tu mi assisti e presenta umili e schietti~al tuo compar 6664 XVIII| pensieri. Sopraffatto e umiliato dal suo potente avversario, 6665 X| croce.~XLVI. Con profonda umiltà dinanzi al segno,~che l' 6666 XVI| orribilmente di sanguigni umori;~il serpe che nel fango 6667 XIII| sprona in atto fiero,~l'undicimila vergini invocando,~del santo 6668 I| tolto dall'ostil furore~unger fe' in Remme sull'altar 6669 IV| il suo bislungo muso;~l'unghia in cinque si fesse e si 6670 IV| distrutta.~Con man profane e unghiate come raffi~le tolgon la 6671 XVIII| codon basso,~e nascoso l'unghion che l'alme attrappa,~si 6672 XIII| tempo l'alloro al mirto unìa.~Quai regi, oh giusto ciel! 6673 IV| nasce in noi~dai piaceri uniformi, una novella~festa ogni 6674 XVI| vóti pel premio in lei s'uniro.~San Giorgio bassò l'ali, 6675 II| onesti e liberali,~amanti uniti ed ambedue felici.~Lasciam 6676 XI| l'usbergo al pettignone unito.~XLVI. La vittoria pendea, 6677 X| il robusto cappellan, che univa~a molta forza un cor feroce 6678 XIII| guerra,~LIX, se questo è fato universal, degg'io~dolermi che Sandò 6679 XX| de' mondi, anima e vita~universale eterna ed infinita.~XIV. 6680 IV| a tanto desco,~né dente untar, vittoria è assai più bella.~ 6681 II| tosto in Remme (tel dich'io)~unto re della Francia, e il mal 6682 XX| e l'ore~per ben condursi uop'ha d'un protettore.~XXIII. 6683 XX| Pafo adora;~non cercarlo in Urania e in tutta quella~filza 6684 III| Ottava XXVIII, v. 6-8:~Urbano Grandier, curato di Loudun, 6685 VIII| città del Potta,~Bologna, Urbino, e accolti in liete fronti~ 6686 XV| gente in ordinanza bella,~urlando tutti: – L'Inghilterra muoja!~ 6687 XIII| , conduce e gira~nell'urna il caso; ed ecco uscir, 6688 XIII| scendono.~I grossi corpi s'urtano, s'ammaccano,~e ripercossi 6689 XIII| dallo spron, qual lampo.~Urtansi, e urtata sulla testa dura~ 6690 XIII| qual lampo.~Urtansi, e urtata sulla testa dura~l'armatura 6691 XI| spade insieme orribilmente urtate~gettan lampi, e il conflitto 6692 IV| i ferri gittar da ferri urtati,~e duplicar la luce e lo 6693 VIII| ebbe prestati,~giusta gli us che nel vecchio testamento~ 6694 VIII| riprese il buon Trimuglio, usciamo~tosto di questo loco, e 6695 V| allegramente~canzonette che uscian dalla bottiglia,~ecco alla 6696 IV| il già scuro,~quattro uscieri mandò con insistenza~una 6697 XIII| all'aria, e sbalorditi,~uscìr netti d'arcione i combattenti,~ 6698 XV| un pozzo il fondo?~Quando uscirai dalla tua reggia oscura?~ 6699 IV| cascato entro un fossaccio,~uscirne non poté che rotto un braccio.~ 6700 III| Fredda diviene e di sé stessa uscita:~Bonel, ch'è un'arca di 6701 XVIII| appunto a mezzodì dall'antro uscite,~le regie divoràr mense 6702 VII| già madre io m'era.~Certo uscito in quel punto altri sarìa~ 6703 XVI| femminicida,~LI. anzi un ussaro più che un cavaliero.~Uccidere 6704 XXI| cacciar di Francia l'anglo usurpatore.~Aspettiam questo, e allor, 6705 VI| perché il nemico averne util non deggia;~XX. per mezzo 6706 XIV| ti sfido e ti fo guerra.~Va', ricòrdati ciò che un giorno 6707 XI| profanò il convento.~LX. Vacilla il crudo e fuor delle tremanti~ 6708 I| Contro l'anglica rabbia i vacillanti~gigli fermò sul gambo gallicano,~ 6709 XVII| fatevi incantare,~e i re vadano a farsi buggerare.~III. 6710 XII| gira intorno ed abbraccia vagamente~il grosso muro che difende 6711 XIX| dell'armi e Venere a diletto~vagando per lo ciel mai non miraro~ 6712 VI| mentre mal cauto accostasi e vagheggia~l'arte ammirando della cerea 6713 X| l'uno e l'altro alfin si vagheggiarono.~XXIX. Sapete che degli 6714 XX| quando contemplo in voi tanta vaghezza.~Il porco, il cane e Giorgio 6715 XV| coglionar sapete?~XXVIII. Io vaglio poco, ma mertar mi piace~ 6716 XX| Giorgio e il mio padrone~non vagliono la vostra alta bellezza.~ 6717 XV| riparo, e tutto ciò che valci~l'arte, il saper, la traversìa, 6718 II| il padron dell'osteria~di Valcolor le die' la stalla in cura,~ 6719 II| a quel bel volto:~e ben valea quel goffo un francescano.~ 6720 XIII| di Poitiers, duchessa di Valentinois.~Ivi, v. 5-6:~Enrico III 6721 II| Guadagna il punto il monaco valentre;~a un mago non è mai la 6722 III| anzi di donne~altro non fan valere, altro non hanno....~quasi 6723 I| un tanto affar, dispone~valersi il re del consiglier Bonello,~ 6724 XV| Siam pochi, ma voi mille ne valete. –~– E che, il re disse, 6725 I| petto, anche piccino,~non valgon tutti insieme un bagattino.~ 6726 XVI| rimatori~che tutti insiem non valgono due lire.~Lavora solo co' 6727 XIV| alla campagna;~rimbomba la vallea; da lungi immoto~li guarda 6728 XVIII| de la Beaumelle, nato a Vallerangue nel 1726, morto a Parigi 6729 XIII| prima rosa;~poi la dolce Vallier, la Montespano,~tenera quella 6730 X| come vento,~in un queto vallon prende il sentiero,~e si 6731 IX| travertino,~e con la destra valorosa e brava,~ziffe, il capo 6732 XXI| respinge inondatore.~Nei valorosi esausta alfin la lena,~cede 6733 I| pudica~nell'arte di piacer valse un tesoro,~vuol che il tutto, 6734 IV| gli ebbe come per fatto valutata~l'onesta e buona intenzion 6735 II| agostina entro il suo core~le vampe accese d'un sublime ardore.~ 6736 XIII| armatura si spezza e getta un vampo,~e al sangue del cavallo 6737 XIV| Strugga il foco le leggi e vane e tante~che l'orgoglio creò, 6738 XX| suoi~inganni fe' cascar, la vanerella~prima adulò con voci lusinghiere.~ 6739 IX| alfin l'allaccia~stanco de' vani sforzi, di maniera~che, 6740 II| e la mitra episcopale.~– Vanne, salva, le dice, il tuo 6741 XIII| caldo dentro il nervo,~nella Vanozza ei pianta una famiglia.~ 6742 VII| puro d'obbedir desìo,~senza vantar sue gesta, il cavaliero~ 6743 III| tacito suo cocchio~d'atri vapor coprìa del ciel l'aspetto,~ 6744 IX| annegato avea i pensieri~nel vapore de' piatti e de' bicchieri.~ 6745 XI| avvinti.~XXXV. Giorgio il varca e piomba furibondo~dove 6746 IX| muro nel più spesso~bujo varcando del recinto immondo,~col 6747 XIV| sprona, corre, vola.~XXXI. Varcato appena ha il ponte e nel 6748 VI| e tai che il mergo~non varcherebbe quelle rupi orrende.~Tal 6749 IX| più presto il ciel, che i vari~casi pel meglio ne dispon, 6750 VIII| nel suo bello~sempre si varia che non par più quello.~ 6751 XXI| seguìr dentro e fuor con varii effetti,~quando il crudo 6752 XI| sanguinosa spada~il superbo Vartonne, e gliel'incocca~verso l' 6753 XI| devote ire compone.~L'Eroina Vartonno a morte pone.~ ~ ~I. Senza 6754 XII| quel bollente di vizi empio vasello,~giunse sbuffando ed anelando 6755 XVIII| paternostra?~e i poveri vassalli a suo piacere~da Parigi 6756 V| invia lontano~in quella vasta accesa regione,~di delitti 6757 XVIII| mestier di rematore~sulle vaste di Teti onde sonanti:~giusta 6758 III| sul creato universo, è un vasto loco~ove il raggio del sol 6759 X| mangiare è a grado.~Quei vati il san tenuti in reverenza,~ 6760 XVI| Dunque lesto, Agostin, vatti a schermire~in versi, e 6761 XII| ricevuto~nel vecchio letto, vecchierel robusto,~la vecchia e buona 6762 VIII| vivi.~Oprar potea la buona vecchierella~questo raro prodigio, perché 6763 XX| impura:~quindi il Serpe vecchion segretamente~la dirige, 6764 XXI| la sua Giovanna in dosso.~Ved'ella ben che Dio gliel'ha 6765 XVI| fatti lor si stavano.~Tutto vedean, ma non potean mischiarsi~ 6766 III| lor piedi pallidi e devoti~vedeansi i regi paventarne il tuono,~ 6767 XVI| nostri, a più non posso,~vedendoli fuggir, gli dànno addosso.~ 6768 V| tratto tenea della Pulcella,~vedendomivaga e sì gentile,~di 6769 XI| stupefatto il fiero inglese,~vedendosi assalir da quell'irata~vispa 6770 IV| la macchia oscura~senza vederlo e dall'odor guidato;~salta 6771 XIII| scompiglia~tutta la terra: vedesi il protervo~in cento aspetti 6772 III| la cosa tale e quale,~che vedesser cioè nella Giovanna~un divin 6773 VIII| d'esser qui cotta, e lo vedeste,~segreto un vóto alla Madonna 6774 XVI| così cari in pria.~Vi si vedeva il sole stemperarsi;~la 6775 VI| trasportato~dal tuo ronzino ti vedevi, e in questa~superba reggia 6776 XII| ardente.~II. Giovani donne, o vedove, o donzelle,~o spose, che 6777 IV| verginelle,~e gagliardi garzoni e vedovelle.~XLII. Ma che pro, se scordossi 6778 I| pel quale, come il lettore vedrà, c'è poi al c. XVII un'altra 6779 IX| questa notte al suo comando.~Vedrem che puote nel letto alle 6780 XV| tua reggia oscura?~Quando vedremo in istil franco e tondo~ 6781 XX| scusare.~IV. Per esempio, vedute io v'ho sovente~con la bamboccia 6782 VI| grazia, malandrino.~XIV. A vegetar prosiegui a patto espresso,~ 6783 XI| stupefatta gridò, che mai vegg'io!~XXVII. O mio caro Dionigi, 6784 III| faccia~soldato Agnese; ei 'l vegga e se n' compiaccia.~XLVI. 6785 III| tutto per la bella teme,~veggendola partir, sospira e geme.~ 6786 VII| se il mondo è minchion, veggente è il cielo.~XXXVIII. Dal 6787 XXI| l'effetto~del soverchio vegghiar, parte l'incanto~del sermon 6788 XVI| allegramente in sella.~– Veggiam prima il mio ben, Carlo 6789 V| reverenda~faccia. A tal nome io veggio il lettor mio~esclamar stupefatto: – 6790 X| pace e d'innocenza ostello,~veggon lupo talor che con le zanne~ 6791 VIII| cervel languenti aborti,~veggonsi nati tutto l'anno e morti.~ 6792 XX| Ma san Dionigi, che lor veglia a lato,~la storna in tempo 6793 VIII| consiglio aprisse.~Raccolse la vegliarda i suoi pensieri,~la Madonna 6794 XII| che difende il parco.~Un vegliardo baron, da quella gente~detto 6795 XVI| e non ne vo' stupirmi.~Vegliava tuttavia, quando uscì fuora~ 6796 II| stendere,~e noi vicissim veglierem per ella. –~Corre, ciò detto, 6797 IV| del vento~senza bussola e vela un bastimento.~XXVII. Ma 6798 XII| collo e al gaudio apre le vele;~poi piagnendo usar crede 6799 VI| deriva,~che la lode è il velen della ragione;~ma mènte 6800 XII| leggero~scarabocchiando va velocemente~ciò ch'egli spira al mio 6801 VIII| raggiunto~sia Martinguerra, con veloci piante~n'inseguono la pésta 6802 IV| Grisbordone.~LXIX. Qual veltro di gentil nare sicura~ch' 6803 II| cui, di buon lieo calda la vena,~dolci versi il garzon scarabocchiava~ 6804 VI| vo' dir, che menzognera~venal penna schizzò, vo' dir di 6805 VI| Tien luogo d'ogni merto una venale~politica che strisciasi 6806 I| sangue a quei ladron si venda. –~XXXVIII. – No, diamo 6807 XIII| circonciso consumato e vero,~vendécare le lenticchie cotte,~ 6808 XIX| salde contro lo sdegno e le vendette~di cento verni. Una spelonca 6809 VI| palese il generoso ardire,~vendicando un oltraggio, ei non iscorge~ 6810 XIV| giorno praticar solea~che, a vendicarla, la Bontà infinita~dell' 6811 XIII| LXIII. Saprò nell'altra vendicarmi un giorno;~Dionigi il vuole 6812 XIV| fedel: – Dolce mia vita,~a vendicarvi io volo od a morire; –~ma 6813 XIV| miei colpi e con voi me vendicate. –~XXXIII. Questa preghiera, 6814 XVIII| ugual sentenza buggerona:~vendicatela; i torti son comuni,~pari 6815 XIV| l'amore e la Francia ha vendicato.~Soprattutto ammiràr l'aria 6816 V| vedesti~l'arcangelo del ciel vendicatore~piombarti addosso e col 6817 XIII| della grazia niego~ch'io vendichi voi, disse, e queste dame! –~ 6818 XVIII| seguite i suoi guerrieri,~e vendichiamci del superbo inglese. –~Ma 6819 I| ardire di questi dialetici~vendichiamo per tempo e opriam le mani.~ 6820 XVIII| cimiter di Parigi, e fur vendute~ben care le mie stanze al 6821 XXI| Marone;~e in qual germe venefico tessuta~fu poi quella di 6822 | venendo 6823 X| ciarliero~pur ne' suoi sogni venerato Omero.~XXVIII. Ne' suoi 6824 XIII| Voltaire che, al suo tempo, a Venezia, a Genova e in altri paesi, 6825 VIII| fedele al re, come sapete.~Un veneziano ciurmador, condutto~ dal 6826 | vengano 6827 | vengo 6828 | veniamo 6829 XXI| frattanto~sotto le mura d'Orlean venièno~costeggiando il nemico terrapieno.~ 6830 VI| sentite,~fermatevi, ch'io vo' venirvi a lato~dappertutto, e morir, 6831 | venisse 6832 | venivano 6833 | vennero 6834 | venni 6835 XIII| per Gabriella sua, che per vent'anni~d'illustri fatti e di 6836 XVI| vagante per deserta via;~ventimila Giudei tutti al macello~ 6837 XVI| Fineo fece tagliare a pezzi ventiquattromila suoi fratelli, perché uno 6838 II| Romée), in età allora di ventisette anni, e serviva in un'osteria: 6839 IV| battaglia di Malplaquet ventottomila settecento uomini stesi 6840 X| il grazioso aspetto.~Di ventun anno e mezzo, come latte~ 6841 | venute 6842 XX| il Bastardo eran tornati~vèr' la notte del forte alle 6843 XVII| Soissons. Siccome coque de ver-à-soie significa bozzolo, il Monti 6844 XVII| qualcuno ha la sua testa intera~veracemente. Ma che arriva a un tratto?~ 6845 XVI| i ruscelletti~volger fra verdi clivi onde argentine;~le 6846 XIX| posano su quella~gentil verdura l'un dell'altro a lato,~ 6847 VIII| credo inoltre (sebben la vereconda~d'un solo detto ancor non 6848 XVIII| chi son quei due~remator verecondi? – ed accennolli.~– Ah, 6849 XIII| che poco odore~avea di verecondia, arse di stizza:~vuol punirlo, 6850 VII| dolcissimo scritto, che vergato~fu dal dito d'Amor, d'Amore 6851 XVIII| enciclopedisti. Il ministro De Vergennes lo chiama a Versailles, 6852 III| che pretese per santa e verginella~pur fra gli Angli spacciar 6853 IV| suo cor l'altezza,~la sua verginità sì custodita,~l'onor suo, 6854 IV| cielo,~dei nudi fianchi vergognando e muta,~delle lagrime sue 6855 VII| tu, caro lettor, non ti vergogni~quel popolo imitar leggero 6856 X| paggino.~Da principio ciascun vergognosetto~fissi gli occhi tenea sul 6857 X| nondimeno~si guatano sottocchi, vergognosi~d'essersi fatti insieme 6858 VII| danniamo al foco, stante la verifica~ch'egli è mago, pagano, 6859 XVI| primeggiare nell'antitesi, è verissimo che si dilettò di cotesta 6860 XIII| amori;~dalla sua cuna il vermicel vien fuora,~si bacian le 6861 XIII| separate e lisce,~con due vermigli bottoncelli in vetta,~pari 6862 IX| di sangue zampilli e di vernaccia~all'eroina imporporàr la 6863 IV| ingannare il diavolo, che verosimilmente non si stette dal rendergli 6864 IV| orribile i suoi schiaffi~verran puniti e sua beltà distrutta.~ 6865 XIII| precettore.~Amor le mura di Versaglia estolle;~malgrado del furor 6866 IV| scrittor di nostra etate.~LII. Versano l'immortal dolce licore~ 6867 III| il meritato onore~di due versetti a parte. O maliardo~direttor 6868 IV| dal campo di madama, e la versiera~nel signor cavalier si convertìa:~ 6869 | veruna 6870 | veruno 6871 I| figlio; che lasciò poi il vescovato di Atene per quello di Parigi; 6872 III| porta un Agostino~nel suo vessillo e grida pertinace:~– O cristiani, 6873 XVI| tremoleggia.~XLIV. Così vestìa, perché, da quel momento~ 6874 III| drappello d'armati ecco repente~vestiti a rosso, e per maggior sciagura~ 6875 VIII| Così que' nostri eroi senza vestito,~senza valletto, e più senza 6876 XIX| dica,~tutta questa pesante vestitura~a che serve in amor? Quanto 6877 XIII| sebben sulla carne avesse il veto,~pur dentro si sentìa qualche 6878 VI| Non ha tetto né imposta né vetrata:~a qualsiasi persona ivi 6879 XIX| bosco di cipressi alza le vette~che a piramide forma la 6880 IV| molle~sentì contro i tuoi vezzi il regal core,~e quindi 6881 XVII| reverendo.~XII. E con un vezzo che Amor poco intese,~gli 6882 XVII| qual era il gentil corpo vezzoso~che con tenero amplesso 6883 VI| rotondità~e quel leggiadro viaggiar, la guerra,~Agnese, Amor, 6884 XIII| par, Gianni secondo,~che viaggiasti della luna al mondo.~III. 6885 XVI| Favellava d'amore all'adorato~viaggiator, che sostenuto e duro~godea 6886 XVII| cavalier che in atto è di vibrare~crudo il ferro nel seno 6887 XII| d'amor serve già siete,~e vibrate le sue dolci facelle~ne' 6888 I| lor togliea la testa,~si vibravano sguardi lusinghieri,~del 6889 XXI| poi ne' cinque sensi~ne vibrò della nostra presidente.~ 6890 XIV| la più forza che potea, vibrollo~bestemmiando il Breton becco 6891 X| lasciando suor Faccenda~madre vicaria di quel santo armento.~Questa 6892 VIII| padron veri del mondo~e vicarii di Dio, com'è provato.~I 6893 VI| rea.~LXIV. Vo' saper sue vicende, e per qual dura~legge in 6894 XII| Ecco vede arrivar fra le vicine~fronzute piante appunto 6895 IX| Rocca di san Massimino è vicinissima a Marsiglia, su la strada 6896 II| l'ali a stendere,~e noi vicissim veglierem per ella. –~Corre, 6897 V| funesta~beltà! Ma sciolta si vid'ella a pena,~che la spada 6898 XI| le tolse e la gonnella.~Videla appena il santo protettore,~ 6899 III| pensar, d'uno scudiero,~come viengli alla man, prende veloce~ 6900 VI| qui parme~che dir oltre vietàr pianto e dolore:~declinò 6901 XI| ambedue sazi de' piacer vietati,~tranquillamente alfin diersi 6902 XIII| di quel simpatico~favor vietato; e allora sospiroso,~– Oimé, 6903 XIV| generoso vincitore al collo.~Vietò la maglia per divino ajuto~ 6904 XXI| pien di fede, d'ardir, di vigilanza,~che pronta gli tenea l' 6905 XIV| pulcella:~tocca a Dionigi il vigilar sovr'ella.~VII. Ti raccomando 6906 XIV| cavalier scortese,~profanator vigliacco della croce,~l'infamia tua 6907 VIII| bella~la carne e i sensi vigorosi e vivi.~Oprar potea la buona 6908 VI| il pan col pepe.~A un villanel mi piace assomigliarla,~ 6909 VIII| Arondello~che superbo gli dice villanìa.~Mentre fanno fra lor fiero 6910 IV| tradiva.~XLIV. Sprezzi, onte, villanie d'ogni maniera~riceve per 6911 I| di Carlo VII, era morto a Vincennes, dopo essere stato riconosciuto 6912 VII| di pietà fremente:~già di vincer sicuro, onde far prova~del 6913 IV| credete,~ella è pulcella e vincerà: vedrete. –~IX. L'uom che 6914 I| senza te parmi che sia~il vincere e il regnare una follia.~ 6915 XVI| tutti i cieli lo splendor vincete;~II. Deh, se prego mortal 6916 XIV| condito,~dei plumpuddings, dei vini bordelesi;~l'altre vivande 6917 IV| duodecimo Carlo, che l'amore~vinse e i monarchi, in corte non 6918 XIX| il gelsomino,~la pallida viola e l'asfodillo~dir sembrano 6919 XII| quando, mio buon Gesù, ci violarono? –~Poi gli fecero in cerchio 6920 XIV| empietà, le bestemmie, i violati~tanti ragazzi, alfin tutti 6921 IX| L'impudicizia sporca e violenta,~che le fiamme d'amor spegne 6922 XVIII| poser le lance in resta, e violenti~sulle guardie piombàr di 6923 I| il canto era seguìto,~da violini e flauti; e or forte or 6924 XXI| breton nefando e rio~che violò le spose del Signore,~cogliendo 6925 III| figlio di un procuratore di Vire nella bassa Normandia, confessore 6926 IX| Sannazzar est trop pres de Virgile.~Ottava XXVIII, v. 2:~La 6927 I| tanti~prodigi fe' colla virginea mano.~Contro l'anglica rabbia 6928 II| LVIII. Vuol saper se la sua virginitàmiracolo vero, o un'impostura.~ 6929 XV| fece~per portar teste e non virgulti e tralci,~e bombarde al 6930 X| delitto lui beato rese,~a un virtuoso amor che non dovrai?~Ei 6931 XVIII| Consacrai la mia vita alla virtute;~d'ingegno lavorai presso 6932 XIII| nell'intelletto~una stupenda vision gli piobbe,~molto simile 6933 I| paradiso.~Al calar della diva visione,~ratto d'intorno si diffonde 6934 VII| visitar mi venne,~ma fu visita breve e lesta lesta.~Mentre 6935 I| vescovo di Atene; che andò a visitare la vergine Maria e le fece 6936 VIII| salva mi foss'io rimasa,~visitata n'avrei la santa casa.~XXI. 6937 XI| vedendosi assalir da quell'irata~vispa brunetta, e al cor rimorso 6938 XX| a poco a poco,~e vergin vissi senza mai peccare.~Sapete 6939 V| recarci. Co' profani~son visso anch'io nel bel tempo fiorito:~ 6940 XVI| poema intorno alla grazia, vissuto nel quinto secolo.~Ottava 6941 XVI| inviati, e per chi? per un vitello.~XXII. D'altrettanti ancor 6942 II| limoni,~né moscadelli: le tue viti al saggio~non turbano il 6943 X| spumante bocca cader lassa~la vittima innocente, e con grand'ira~ 6944 III| regi paventarne il tuono,~e vittime offerendo e immensi vóti,~ 6945 XI| fulminando tocca~con la vittrice sanguinosa spada~il superbo 6946 VI| fieri~mercatanti di fumo e vituperi.~XLVIII. E nondimen con 6947 XII| Corse l'alma del labbro alle vivaci~rose e i begli occhi un 6948 XIV| vini bordelesi;~l'altre vivande di sapor squisito~son per 6949 XII| almen da battezzato,~se vivesti da cane, e a Dio, morendo,~ 6950 V| risa.~ ~ ~I. Cari amici, viviamo da cristiani:~questo, crediate 6951 XII| sulle guance porporine,~vivido il guardo e corto il pelo 6952 VIII| ogni tratto~il trionfo sul vizio e sull'errore;~qui l'ordin, 6953 | vobiscum 6954 XX| chiamò, d'ali mi cinse.~Volai del cielo sulle vòlte aurate,~ 6955 XVIII| Caressait tour-à-tour et volait ses ouailles;...~(Voltaire, 6956 XVI| e la conocchia in terra,~volando alla battaglia, o la sorella~ 6957 VIII| fecero un per l'aria alto volare,~simiglianti a una nave 6958 VI| eroe scalda la mente.~Di volarsene adunque in Lombardia~fu 6959 VIII| pianure, e al campo di Blois volate.~XXIII. Dentro un mese colà 6960 V| grande ala movea~con che volava e superava i vènti.~Grida 6961 | volendo 6962 VIII| giudicar potranno. –~– Ben volentieri, – dignitoso e mite~rispose 6963 II| tuono, e lo spavento~ti volerà d'intorno nella guerra.~ 6964 | volesse 6965 XVI| intanto di latte i ruscelletti~volger fra verdi clivi onde argentine;~ 6966 XIV| tranquillo avvien che s'oda~volgere l'onda, e l'onda in sé smarrita~ 6967 II| Grandi, riverenza~gli fa il volgo e gli dell'Eccellenza.~ 6968 IV| novella~fiamma, al letto volò della Pulcella.~LVII. Ne 6969 VI| che a seguirlo con pie' volonteroso~subitamente ognun persuadea.~ 6970 V| spirto è qui venuto. –~XXX. – Volontieri, diss'egli: eccomi qua~a 6971 XXI| alfin tutta la terra,~or volpi, or lupi, or scimie, ora 6972 XV| nome di Bedforte~presto li volse in grida di tristezza:~– 6973 IX| babbea,~storta, sgarbata, e voltale il messere.~Ella il re de' 6974 XIV| al paradiso.~Il romito, voltandosi vers'ella,~fuor di sé stesso 6975 IV| dritta: – e tosto gl'infelici~voltano a manca e fuggon bestemmiando.~ 6976 III| ch'altre carte non avea voltate~che il suo messal. Pesato 6977 XVII| brando al Bastardo, e quei voltato~gli rappicca un fendente 6978 XX| cinse.~Volai del cielo sulle vòlte aurate,~ove il can di san 6979 XVIII| ascondean con amendue~le palme i volti da segnar coi bolli.~– E 6980 II| proponimento ho fatto~un volume stampar di forza e peso,~ 6981 II| gettati sul bel ventre,~vonno al gioco decider della zara~ 6982 X| digrignando i denti,~XXI. il vorace animal, tosto che il mira,~ 6983 | vorrà 6984 | vorrai 6985 | vorranno 6986 I| raschiò la storia,~imprestarmi vorresti al gran subbietto~la tua 6987 | vorrete 6988 XI| raggira e volve~nella sua fina vorticosa polve.~XXXIV. Ne' vortici 6989 XVI| subito l'avviso~a quei della vostr'isola famosa.~Ogni parte 6990 V| arrivo degli ospiti novelli~votavano i demonii orci e tinelli.~ 6991 IV| vento~son nell'armi e cuor vòti di paura:~son pazzi, che, 6992 XV| cantine a sé vi chiama.~Votiamle, togliam l'oro a que' furfanti,~ 6993 IV| cotanta a lor beltà copia votiva~non videro giammai d'oro 6994 XI| rotearse~a traverso il gran vòto in altro giro,~dalla lor 6995 XX| nella rete diede~del cornuto Vulcan, che tutta nuda~sotto Marte 6996 XIX| dentro ascoso~che in anima vulgar, troppo al torrente~esposta 6997 XVIII| umil col grande e dolce col vulgare.~Compatendo ogni sorta di 6998 III| sapere~che fan l'oro, e ognor vuota hanno la tasca:~e rosacroci, 6999 XIV| porporini.~X. Dopo aver vuote assai bottiglie, adunque,~ 7000 IV| nel medesmo punto ecco dai zaffi~la fiera donna a un altro 7001 IV| di Malpiachetto,~mai di Zama l'arena o di Farsaglia,~ 7002 V| che in inferno scaldasi la zampa,~lassù ha cappella e va 7003 IX| Il gran tronco, che largo zampillava,~tutto il letto allagò di 7004 IX| sangue e vino,~e di sangue zampilli e di vernaccia~all'eroina 7005 XIX| giù cadendo vi fa più d'un zampillo,~e vi nutre uno strato tenerino~ 7006 X| veggon lupo talor che con le zanne~strazia nel bosco un innocente 7007 I| Sorbona, il pappagallo, il zanni,~la bertuccia, e con lor 7008 II| vonno al gioco decider della zara~chi delli due primiero a 7009 IV| lancia~pesati tutti a peso di zecchino~trovaronsi calanti, e di 7010 XIII| XLVII. Tale al tornar di Zefiro e di Flora,~quando raccende 7011 V| di voluttà~che farìa di Zenon pazza la setta:~un sasso, 7012 IV| popolo contro l'imperatore Zenone. Il nostro san Giorgio è 7013 IX| destra valorosa e brava,~ziffe, il capo recise al malandrino.~ 7014 VIII| senza jattanza,~questa zingara tua di molto avanza.~XXXVIII. 7015 II| XIII. Di più stregone e zingaro perfetto,~arte sacra in 7016 XIV| la fronte~un eremita in zoccolo e cordone,~con rauca monacal 7017 XI| sarai dunque tu sempre un zolfanello?~XXXIX. Dal momento che 7018 XV| neri,~di gran pietre e di zolle era un bastione~da La Hiro 7019 XXI| andar pel campo il lascia a zonzo~sulla parola, non avea sospetto~ 7020 X| fieri campioni, e l'ancor zoppa~sorte di Francia rassicura 7021 IV| sicura intanto~fa spesso zoppicar l'asino santo.~XXX. Dunoè, 7022 III| processione:~v'accorre il zoppo con passo ineguale,~grida: – 7023 IV| orrende,~le parole cioè che Zoroastro~ai suoi Persi insegnava: 7024 X| cuor la Provvidenza,~e un zucchero le par la penitenza.~LII.


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