Parte

  1      I|             singhiozzando rannicchiata, colla febbre, in un cantuccio
  2    III|               sette cieli l'abnegazione colla quale il duca d'Eleda sapeva
  3    III|                 viveva con sua moglie e colla piccola Lalla; ma poi, finchè
  4    III|            astuzia scaltrita, i giovani colla passione, gli uni colla
  5    III|                 colla passione, gli uni colla lusinga del mistero, gli
  6     IV|               la sinistra e mi dichiaro colla destra~ ~ ~ ~«L'affezionato
  7      V|                 mano sapiente giuocando colla commenda che brillava sullo
  8     VI|                 il discorso, trovandosi colla moglie, sullo strano contegno
  9     VI|                 suo piacimento. Allora, colla tenerezza, tornò ad essere
 10     VI|           misteri con lei, che lo amava colla tenerezza confidente di
 11     VI|              della povera sconsolata, e colla vocina infantile continuava
 12    VII|                 le chiese Maria, ancora colla voce malferma.~ ~- Giacomo
 13    VII|                non consolata ma sicura; colla fede, che tante volte è
 14   VIII|            esser altro che una finzione colla quale Maria voleva ottenere
 15     IX|                 che si svegliava sempre colla prima luce del mattino,
 16     XI|          padroni. Confondeva la dignità colla superbia, e segretamente
 17     XI|            tutta la casa, da spaventare colla sola minaccia. Se Maria
 18     XI|                che lo accoglieva sempre colla più schietta cordialità,
 19     XI|         intonazione particolare di voce colla quale i servi affezionati
 20     XI|                aveva parlato lungamente colla duchessa, a proposito del
 21     XI|            marchese, egli si trovò solo colla duchessa, non iscambiò con
 22     XI|              Vharè lo credette e spiegò colla paura il tremito, il rossore,
 23    XII|                 venuta a Roma anche lei colla capitale, amori, che la
 24    XII|                Sandrino, Lalla e Maria, colla famigliarità solita di chi
 25    XII|                filare il perfetto amore colla bellissima Ottavia, lusingato
 26    XII|               teatrino, le scappò detto colla Nena: - Come sono curiosa
 27    XII|                 e più rosso del solito, colla papalina sulle ventiquattro,
 28    XII|               suppliva coll'esercizio e colla persona maschia e bella.~ ~
 29   XIII|               Lalla, che l'aveva veduta colla coda dell'occhio - poveri
 30   XIII|               essere veduta dalla miss, colla punta, colla sola punta
 31   XIII|                dalla miss, colla punta, colla sola punta delle dita, toccando
 32    XIV|                  ma il cuoco, d'accordo colla Luigia, aveva preparato
 33    XIV|              ogni cura, poi le infilava colla punta del coltello e le
 34    XIV|          Veronica, ansante anche lei, e colla gocciola al naso, gli si
 35    XIV|                   Lalla fu amabilissima colla Veronica, forse per mortificare
 36    XIV|               con una punta di sale, e, colla scusa di offrirne alla miss,
 37    XIV|                 ritto, di contro a lei, colla testa bassa un braccio appoggiato
 38    XIV|                le due ragazze per nome, colla sua voce chiara e rotonda,
 39    XIV|              promesso di non ballar più colla signora Ottavia.~ ~Sandro
 40    XIV|               scherzava tranquillamente colla sposa e colla Nena, chiedendo
 41    XIV|           tranquillamente colla sposa e colla Nena, chiedendo conto della
 42    XIV|                un'altra volta salutando colla mano l'istitutrice attonita,
 43    XIV|               No, no! - e Lalla parlava colla cagnetta come se questa
 44     XV|                invece di farsi condurre colla carrozza direttamente al
 45     XV|             Prospero Anatolio pensò che colla scusa di dedicarsi alla
 46     XV|                 già parecchio tempo che colla perseveranza più ostinata,
 47     XV|      angustiando il suo cuore di figlia colla scoperta di una verità molto
 48     XV|         contribuito a quel traviamento, colla propria durezza, colla propria
 49     XV|                  colla propria durezza, colla propria inflessibilità?...
 50     XV|                   esclamò don Gregorio, colla voce mal ferma - e per questo
 51     XV|              agitava nel cuore di Maria colla lotta di mille sentimenti
 52     XV|             della famiglia: voleva star colla moglie: sentiva di non poterla
 53     XV|            spesa avrebbe supplito Lalla colla sua cassetta privata, avevano
 54     XV|              sommesso, mentre miss Dill colla bocca aperta, impeciata
 55    XVI|         comunale, non voleva inimicarsi colla moglie del sindaco; e l'
 56    XVI|        sporcizia ch'ella appena toccava colla punta delle dita per farne
 57    XVI|         Perseveranza. Fatta la somma, e colla spesa del viaggio per giunta,
 58    XVI|              tedesco biondo, grassotto, colla faccia rasa; vestiva una
 59    XVI|              tesoro, restava intontito, colla bocca aperta, e l'orologio
 60    XVI|                 borbottò qualche parola colla moglie.~ ~- Sa - rispose
 61    XVI|               mai, cominciava a perdere colla pazienza anche un po' la
 62    XVI|               più lena di andare avanti colla via crucis in un'altra bottega
 63    XVI|               aveva borbottato di nuovo colla moglie, la quale, aperto
 64   XVII|                bionda, che egli adorava colla tenerezza mistica di un'
 65   XVII|       trasportandolo di sogno in sogno, colla sua Lalla fra le braccia.~ ~-
 66   XVII|           bellissimo, e Sandrino rimase colla convinzione di aver scritto
 67   XVII|                 andava e veniva, sempre colla scusa di avere un qualche
 68   XVII|            paura. Sandro era appoggiato colla fronte all'inferriata, e
 69   XVII|              avesse aspettato a partire colla duchessa. Ma la signorina
 70   XVII|            testina pallida, l'accarezzò colla guancia vellutata. Era giunto
 71   XVII|     ringraziarlo, ch'egli potè toccarle colla bocca un ricciolo di capelli.~ ~
 72   XVII|                doveva partire più tardi colla duchessa) teneva sotto il
 73   XVII|                 ora l'uno, ora l'altro, colla sua vocina fresca, argentina.
 74   XVII|                 dolore. Combatti sempre colla tua fede nell'anima, col
 75   XVII|                 si scorgeva poco lungi, colla chiesetta illuminata, tra
 76  XVIII|                grande, grasso, floscio, colla faccia rasa bucherellata
 77  XVIII|          perduto, quando un bel giorno, colla gioia di una gratissima
 78  XVIII|              con quell'aria diplomatica colla quale le persone per bene
 79  XVIII|               le mani, cominciò subito, colla sua arte di vecchio diplomatico,
 80  XVIII|             qualche ufficiale superiore colla pancia e cogli occhiali,
 81  XVIII|               bel signore alto, biondo, colla chioma studiatamente inanellata,
 82  XVIII|               un barilotto di vermutte, colla sua brava medaglia di deputato
 83  XVIII|               bacio dovrebbe tirarti su colla carrucola! - E la duchessina
 84    XIX|                affranta, senza parlare, colla gola serrata, stese una
 85     XX|                votarsi per far fortuna. Colla sua voce avrebbe potuto
 86     XX|          duchessina?... è giù, in sala, colla signora duchessa e il signor
 87     XX|              amore; mi ha messo in urto colla mia famiglia, in collera
 88     XX|               in piedi, giuocherellando colla catenella dell'orologio
 89     XX|               volta le soffocò la bocca colla sua, lungamente, rabbiosamente,
 90     XX|               che le facevano schifo, e colla gola strozzata, colla voce
 91     XX|                 e colla gola strozzata, colla voce sorda, ma con un desiderio
 92     XX|          perdere, senza spiegarsi punto colla miss che la guardava stralunata,
 93     XX|               facendosi un po' indietro colla persona, alzò le manine
 94    XXI|                perfetta e dolce armonia colla santa Chiesa.~ ~E oltre
 95    XXI|                  Che! C'era la duchessa colla sua aria grave e severa,
 96    XXI|               fare una gita in carrozza colla mamma, con Giorgio e colla
 97    XXI|              colla mamma, con Giorgio e colla miss, E fu in una di queste
 98    XXI|              seduta, vagamente raccolta colla breve personcina in un cantuccio
 99    XXI|                accarezzandole i capelli colla mano tremante; - sempre
100    XXI|                 appena vide il facchino colla cassa sulle spalle, battè
101    XXI|               nemmeno don Gregorio. Poi colla Giulia, miss Dill, la Luigia,
102    XXI|              Dill, la Luigia, la Nena e colla marchesa di Genova, che
103    XXI|               che urtava i nervi, prima colla tenaglia levò i chiodi più
104    XXI|               sotto il portico a ridere colla Giulia, o passava in tinello
105    XXI|               che Maria entrasse subito colla Luigia, ma facendole dolce
106    XXI|                tempo, sempre piangendo, colla mente sempre rivolta alle
107    XXI|               ottenuto dalla sua unione colla dotta signora Veronica;
108    XXI|             tentarti, ma Iddio lo vinse colla rettitudine della tua coscienza,
109    XXI|               di Lalla, per riscaldarla colla sua propria fiamma, per
110    XXI|               cara esistenza di Giorgio colla perenne profusione di una
111    XXI|                mentre bevevano il caffè colla chartreuse, in circolo,
112    XXI|                 prendeva a braccetto e, colla scusa ch'essa era l'unica
113    XXI|             pregare: Iddio la consolava colla più cara delle sue promesse;
114   XXII|                sollevati dai suoi amori colla diva Soleil, riconfermata
115   XXII|                 il cielo del suo amore, colla profusione delle stelle
116   XXII|               per altro che per riderne colla Giulia!... Era un giochetto
117   XXII|                Lalla languida languida, colla testina chinata, tagliava
118   XXII|                della veste. Pier Luigi, colla faccia invasata, le era
119   XXII|              nel cuore, ma poi, malata, colla febbre, dovette rimanersene
120   XXII|                signori che si fermavano colla bocca aperta, ammirando
121   XXII|         montagna, e si ritornava a casa colla testa intronata. E poi la
122   XXII|               Nena, quella notte, dormì colla prosa di Ficcanaso sotto
123  XXIII|                 ammogliato segretamente colla diva Soleil, e chi lo fidanzava
124  XXIII|              poi, continuando a parlare colla sua verbosità facile ed
125  XXIII|              sempre dalla brigatella, e colla scusa di voler sentire l'
126  XXIII|              raccolto, composto, sempre colla testina bassa, con alcun
127  XXIII|               duchessa accolse il Vharè colla cortesia un po' fredda che
128  XXIII|                nulla, respirava appena, colla bocca immersa nei capelli
129  XXIII|             mamma? (se lo sapesse, sai, colla sua severa morale, Dio Dio
130  XXIII|              di', se ti avessero veduto colla tua serietà diplomatica
131  XXIII|            braccio sotto quello di lui, colla testina bassa, gli disse
132  XXIII|          pianino, giocando con una mano colla catenella dell'orologio
133  XXIII|      rumorosamente col vino da fiasco o colla birra, nel rovinarsi, a
134  XXIII|                  Prospero Anatolio, che colla Giulia faceva l'amabile
135  XXIII|         rimostranza. Discorreva a lungo colla figlia de' suoi affetti,
136  XXIII|                 fermava qualche momento colla mano sul petto di Giacomo,
137  XXIII|              osava appena di rivolgere, colla sua voce più morbida, qualche
138  XXIII|               sua bella vicina. Intanto colla Prefettessa, che passava
139  XXIII|                lei, nel passar di sotto colla mano, trovò il destro di
140  XXIII|              dare indicazioni sbagliate colla voce fessa e uggiosa, ridendo
141  XXIII|               attorno severa, composta, colla maestà ch'era fusa nel sangue
142  XXIII|               del valzer, si appoggiava colla piccola personcina, tutta
143   XXIV|                che, anche invecchiando, colla loro testa grigia, ardita,
144   XXIV|      generalessa, venne Gianni Rebaldi, colla zazzera impomatata, non
145   XXIV|               intorno, capitò la Bertù, colla sua aria da ficcanaso, la
146   XXIV|          famiglia, roba nuova di zecca, colla quale Pier Luigi rimpinzava
147   XXIV|                  Aspettò ancora, sempre colla speranza, colla febbre:
148   XXIV|                  sempre colla speranza, colla febbre: aspettò un'altra
149    XXV|                del suo stato, camminava colla testa alta, la faccia arcigna,
150    XXV|                 ne scusava, sospirando, colla moglie, che non voleva -
151    XXV|             avea confusa la sua propria colla voluttà di quella creatura
152    XXV|                le batteva fortemente, e colla coda dell'occhio guardò
153    XXV|              mio, tu sei stato ingiusto colla tua piccola Lalla e l'hai
154    XXV|             predicare la morale. Forse, colla pazienza e perseveranza
155    XXV|                si tolse il pince-nez, e colla punta del dito mignolo si
156   XXVI|              duello molto grave, finito colla peggio del suo avversario,
157   XXVI|              volto pallido e beffardo e colla sua aria alla lord Byron.
158   XXVI|           cappellone bizzarro, guernito colla stoffa e le trine dell'abito,
159   XXVI|             Giacomo col seno anelante e colla bocca socchiusa, dalla quale
160   XXVI|                lo guardò, sospirò, poi, colla testina bassa, senza alzare
161   XXVI|                ricamate, sbucava fuori, colla punta sottile, come un serpentello
162   XXVI|               strinse più fortemente, e colla mano che avea libera, prese
163   XXVI|              scialle e si teneva ancora colla testa appoggiata sulla mano
164   XXVI|                  si tirò dietro e serrò colla molla anche quello del salotto
165  XXVII|               il quale voleva combinare colla medesima stamperia della
166  XXVII|                  Oh, se vorrei vederlo, colla marea che monta e la tempesta
167  XXVII|                La contessa Della Valle, colla sua indifferenza superba,
168  XXVII|            Lalla, egli cercò della Nena colla quale aveva sempre tenuta
169  XXVII|                Eleda, serio, impettito, colla tuba e col vestito nero:
170  XXVII|             dalla gioia, canterellando, colla sua bella voce da tenore,
171  XXVII|            ingegno, col proprio lavoro, colla propria onestà, e valeva
172 XXVIII|                 successe l'incontro suo colla contessa Della Valle, non
173 XXVIII|             velocità tutta particolare, colla quale il tempo passa, corre,
174 XXVIII|            innanzi col credito, avrebbe colla melanconia accresciuta la
175 XXVIII|               felicità, pensando a Lei, colla certezza cara che gli volesse
176 XXVIII|            legame del marchese di Vharè colla diva non era stato uno dei
177 XXVIII|           intervalli, non potendo farlo colla padrona, ad abbracciare
178 XXVIII|         Barbarossa perde la prudenza: e colla faccia infocata, gli occhietti
179 XXVIII|               legato nel proprio letto, colla camicia di forza, non faceva
180 XXVIII|              che Lalla si era confidata colla mamma, Giacomo, senza punto
181 XXVIII|              gli aggiunse a bassa voce, colla bocca appoggiata all'orecchio: -
182   XXIX|            colle carezze e colle botte, colla promessa di sposarla e colla
183   XXIX|            colla promessa di sposarla e colla minaccia di piantarla su
184   XXIX|                 in obbligo di sfoggiare colla Nena un'aria di sussiego,
185   XXIX|             Valle. Si fermò sul portone colla scusa di guardare nel portafoglio
186   XXIX|       rinfrancarsi, e poi entrò diritto colla risoluzione affannosa di
187   XXIX|               parte della notte finchè, colla stanchezza, riebbe un po'
188   XXIX|           padrona, prima del mezzodì, e colla scusa di dover andare dal
189   XXIX|       asciugandosi lentamente le labbra colla manica del camiciotto, rispose:~ ~-
190   XXIX|                Vharè rimaneva immobile, colla testa bassa, pallidissimo.
191   XXIX|                     No! - rispose Maria colla disperazione sorda di chi
192    XXX|               mesi in quella stagione e colla Giulia in compagnia, sarebbe
193    XXX|                 a macchinare della diva colla sarta: una buona signora
194    XXX| contemporaneamente, e alla stessa ora e colla medesima corsa, Maria e
195    XXX|              acuti delle alghe marine e colla fragranza dolce degli aranci
196   XXXI|              che avea dovuto combattere colla fame, aveva cominciato a
197   XXXI|              gran passione e dicendogli colla voce piena di lagrime: -
198   XXXI|                confronti!... Si alzò, e colla testa bassa, senza dire
199   XXXI|                dinanzi lercia ed esosa, colla faccia arcigna di un usuraio,
200   XXXI|                   a Parigi, a rovinarmi colla Fanny Printemps. Ma dunque
201   XXXI|              per levare il sequestro, - Colla vendita della tua roba,
202   XXXI|        combinazione lo meravigliò; alzò colla mano il piccolo orologio
203   XXXI|             ricevuto la lettera?...~ ~- Colla prima dispensa, rispose
204 XXXIII|             aveva ingannato.~ ~Fu così, colla tempesta nell'anima, chiuso
205 XXXIII|          prender cibo, senza svestirsi, colla febbre nelle ossa, il pianto
206 XXXIII|               bambino dormiva, rivolto, colla bocca piegata all'ingiù
207 XXXIII|               bocca piegata all'ingiù e colla cuffietta riversata all'
208  XXXIV|           Prospero, anche lui dimesso e colla faccia sbattuta, che lo
209  XXXIV|             troppo!~ ~Giorgio lo guardò colla faccia istupidita, senza
210  XXXIV|                fra le mani, tutte e due colla medaglietta del Patronato
211  XXXIV|           aspettava era Giorgio: Maria, colla sensibilità dei morenti,
212  XXXIV|                per trattenere la vita e colla vita la voluttà di un primo
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