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Alfabetica [« »] equitazione 1 equivoci 1 equivoco 5 era 1439 eran 1 erano 212 eravamo 2 | Frequenza [« »] 1689 un 1531 per 1502 si 1439 era 1379 le 1370 in 1125 l' | Gerolamo Rovetta Mater dolorosa Concordanze era |
Parte
1 I| giorni, un po' indisposta, era ancora una donna bellissima. 2 I| freddezza statuaria però c'era qualcosa, da cui Lavater 3 I| cioè stese la mano e, come era solita, l'abbandonò fredda, 4 I| l'ultima volta, dov'essa era sparita. E l'espressione 5 I| poveretta con tanta forza era pur riuscita a nascondere.~ ~ 6 I| orizzonte, e la duchessa d'Eleda era sempre là, fissa, immobile. 7 I| della mente e del cuore; ed era così assorta nell'immagine 8 I| appena uscito dal porto, si era legato al collo, per riparare 9 I| sala da pranzo.~ ~Il duca era un gentiluomo compito. Dalla 10 I| profonde, ma la cordialità era solo apparente. Per altro 11 I| porta della cabina, dov'era aspettata dalla cameriera. 12 I| dopo tante ore di martirio, era sola. Allora quasi fosse 13 II| invece colle donne egli non era stato mai un Cristoforo 14 II| pronuncia; difetto che non gli era abituale, ma che gli si 15 II| intimità molto sospettata. Era una tentazione... superlativa, 16 II| Maria di Santo Fiore.~ ~Era il luglio del sessantuno. 17 II| sue corse a Borghignano era un miracolo se interveniva 18 II| allora che ne aveva sedici era una meraviglia. Nude le 19 II| quella nudità, alla quale era costretta per la prima volta, 20 III| III.~ ~ ~ ~Ma non era il turbamento dell'amore. 21 III| il turbamento dell'amore. Era il turbamento dei sensi.~ ~ 22 III| sentiva il popolo, che per lui era sempre la plebe, i contadini, 23 III| nell'aula parlamentare era impotente, nè avrebbe trovato 24 III| Borghignano, la duchessa si era già felicemente sgravata.~ ~ 25 III| politico alla quale Prospero si era ormai dato interamente, 26 IV| molto poeta, il suo ideale era l'Italia, e la vagheggiava 27 IV| frigio.~ ~Giorgio Della Valle era un sognatore; ma bisogna 28 IV| provincialesca di Borghignano era proprio roba da chiodi.~ ~ 29 IV| Prospero, per dire il vero, non era mai stato un uomo di serio 30 IV| grado, e da capitano che era, o si credeva di essere 31 IV| ambizione dell'uomo d'ingegno: era vanità, più che ambizione, 32 IV| sempre con maggior interesse, era la Gazzetta di Borghignano, 33 IV| persuadendosi che suo marito non era dalla parte del torto e 34 IV| andarsene alle undici, come era solito, lasciò il palazzo 35 IV| Eleda quando la mezzanotte era già suonata.~ ~Un'ora dopo, 36 IV| Della Valle, un'ora dopo, era ancora al club, e quando 37 V| della Bicocca. Già essa vi era stata annunziata, e la precedeva 38 V| ne accresceva la grazia. Era una bellezza che parlava 39 V| da una gran vanità, non era uomo da fermarsi ad analizzare 40 V| dimenticava che il discorso era stato riveduto da un suo 41 V| nemmeno il sesso debole gli era avaro di sorrisi.~ ~Maria 42 V| arrendevole.~ ~La de Haute-Cour era la moglie del ministro di 43 V| Anatolio da due mesi ne era perdutamente invaghito, 44 V| colmo della felicità. Renata era tutta per lui solo: aveva 45 V| e della baronessa Renata era la più disattenta di tutte, 46 V| Fra un ballo e l'altro era sempre il duca il cavaliere 47 V| mezzo alla sala da ballo.~ ~Era appena finito un valzer: 48 V| guance leggermente colorite, era ammirata, circondata dal 49 V| occhi. Nel buffet non c'era nessuno. Nascosta dietro 50 VI| e il duca d'Eleda non c'era molta amicizia.~ ~Giorgio, 51 VI| Eriprando, lo zio della sposa, era stato tutore di Giorgio, 52 VI| tutore di Giorgio, e Giorgio era tenuto dai Santo Fiore come 53 VI| le ultime elezioni se n'era discorso favorevolmente 54 VI| evidente... Giorgio alle volte era con lui così freddo, che 55 VI| mentre invece la freddezza era nuova. Giorgio allora, vedendo 56 VI| come il conte Giorgio, non era affatto sincero. Impaziente, 57 VI| Povera Maria! pur troppo era vicino il giorno che doveva 58 VI| inverno i ricevimenti privati. Era grande l'aspettativa e grandissimo 59 VI| duchessa d'Eleda, naturalmente, era una delle signore invitate 60 VI| riferisce che il medico era uscito di Firenze il mattino 61 VI| gli mancò sul più bello. Era già sull'uscio quando, rivolgendosi 62 VI| glielo manderò io stessa. - Era un tono che non ammetteva 63 VI| di tutto, ed anche perchè era la cagione della collera 64 VI| molto caso, assorta com'era in altri pensieri. Cominciò 65 VI| Valle, che quella notte era molto fortunato al giuoco, 66 VI| ricordava più di lei, ed era allegrissimo. - E se fosse 67 VI| solito quel folletto si era liberato dalla vigilanza 68 VI| andare dalla mamma, ed invece era fuggito di corsa nel quartierino. 69 VI| quartierino. del duca, il quale era pieno di tolleranza per 70 VI| tipo del groom.~ ~Lalla era fin d'allora (contava sei 71 VI| il quartierino del duca era l'Eden di tutte le delizie 72 VI| sua madre e da miss Dill era beata; correva là dentro; 73 VI| armi, tutto quel disordine era il suo proprio elemento. 74 VI| affettando una severità che era uno scherzo - da brava! 75 VI| non è vero, mamma? - Mimì era una piccola amica... una 76 VI| cavallino favorito, a Mimì. Era una minaccia che otteneva 77 VII| E se proprio sotto c'era un affetto, non poteva essere 78 VII| della verità.~ ~Maria non era innamorata di Prospero; 79 VII| un grave oltraggio. Non era innamorata di Prospero, 80 VII| bisogno di stimarlo, perchè era il padre della sua creatura, 81 VII| perchè l'onore di quest'uomo era pure il suo onore. Non era 82 VII| era pure il suo onore. Non era innamorata di Prospero; 83 VII| di Prospero; ma Prospero era suo marito... Ricordava 84 VII| pensando adesso che non vi era stata desiderata dall'amore, 85 VII| abbandonarla? No; Maria era madre; madre sempre e prima 86 VII| quattordici ai sedici anni.~ ~Era costui un figliuolo della 87 VII| servizio della duchessa, e le era fedele come un cagnolino.~ ~- 88 VII| occorre, andate pure.~ ~Era assai forte il turbamento 89 VII| bigliettino fra le mani; perchè era esso appunto la causa di 90 VII| parole; e però Lorenzo non era ancor uscito dal palazzo, 91 VII| Maria non riebbe la calma.~ ~Era angustiata dal timore e 92 VII| cuore, duramente, tanto era inesorabile quella risposta, 93 VII| inesorabile quella risposta, tanto era angosciosa per la poveretta 94 VII| perchè quel sacrificio era enorme, era uno di quei 95 VII| quel sacrificio era enorme, era uno di quei sacrifici che 96 VIII| tuttavia che il nemico, se si era ritirato, era per altro 97 VIII| nemico, se si era ritirato, era per altro troppo forte, 98 VIII| tenerezze, si chinò (ella era seduta) e un bacio le sfiorò 99 VIII| troppo oltre; ma il ritirarsi era ormai impossibile.~ ~- Perchè 100 VIII| e paurosa di Borghignano era sparita; col viso pallido, 101 VIII| e vendicarsi. Tuttavia, era una commedia che gli spiaceva 102 IX| Maria non avesse mentito? - Era questa un'ipotesi sulla 103 IX| passo che stava per fare era molto abile. Intimamente 104 IX| gli domandò se, per caso, era corsa una sfida.~ ~- Appunto - 105 IX| Anatolio, vedendo che l'altro era soltanto maravigliato, cominciò 106 IX| Il conte Della Valle era buono: Prospero Anatolio 107 IX| tremito convulso da cui era presa; le bastò un minuto 108 IX| innanzi a lei, la sua voce era tranquilla, la sua mano 109 IX| tranquilla, la sua mano era ferma. Il giovanotto trovò 110 IX| argomenti. Parlava col cuore ed era eloquente, perchè in lui 111 IX| commossa; ma dentro di lei5 c'era un cozzo di affetti, una 112 IX| generoso; ma, nel confronto ch'era costretta a dedurne fra 113 IX| meriti del conte Giorgio, non era Domeneddio che lo faceva 114 IX| Domeneddio che lo faceva sublime; era la donna innamorata, che 115 IX| adoperava in quel modo?... Era una derisione o una sfida?~ ~- 116 IX| indispettito e mortificato, Giorgio era lì per uscire, quando sulla 117 IX| La duchessa d'Eleda si era fatta di ghiaccio: la commozione, 118 IX| Giorgio abbastanza bene; ma era rimasto là ad aspettarlo 119 IX| matrimoniale, mentre non era capace di pigliar sonno. 120 IX| verso la moglie; egli stesso era pur costretto a riconoscerlo: 121 IX| riconoscerlo: in quella donna si era rivelato un carattere singolare. - 122 IX| E dire che quella donna era stata sua, là, in quel medesimo 123 IX| pareva ancora di vederla: com'era cara in quel disordine, 124 IX| come in un sogno. Maria era sparita... sparita per sempre.~ ~ 125 IX| la donna; la donna non c'era più, ma le coltri, le lenzuola, 126 X| Maria volle partire, Firenze era gaia più del solito: godeva 127 X| quel vasto deserto. Non vi era cielo lontano, nè profilo 128 X| e alla terza, stanca, si era addormentata.~ ~Chi brontolava, 129 X| capriccio della duchessa, era miss Dill.~ ~Miss Dill, 130 X| tutto. Ma quantunque vinta, era calma e sorridente: la battaglia 131 X| sorridente: la battaglia era finita. Dopo lunghi giorni, 132 X| irritante nelle sue vene, era riuscita a soffocarla; l' 133 X| nascondeva al marito... non era una santa, infine, era una 134 X| non era una santa, infine, era una povera donna: che cosa 135 X| oramai la vita per lei era il suo amore. Come, perchè 136 X| dilaniarsi, per quello che era impossibile, quando, sola 137 X| e sempre. L'uomo che si era impadronito di lei, adesso 138 X| del suo sogno; l'amore non era sangue e carne, era pensiero: 139 X| non era sangue e carne, era pensiero: poetica, virtuosa, 140 X| Così solamente l'amore non era colpa, era virtù; non era 141 X| solamente l'amore non era colpa, era virtù; non era debolezza, 142 X| era colpa, era virtù; non era debolezza, ma forza sublime, 143 XI| orizzonte.~ ~Santo Fiore era il feudo dei conti di questo 144 XI| inferiore al prescritto.~ ~Maria era stata ricevuta alla stazione 145 XI| parroco, dal sindaco, che era suo fittaiolo, dai ricchi 146 XI| cocchiere dall'antica livrea non era l'impettito auriga superbo, 147 XI| sta in carrozza; ma invece era un vecchietto gaio, lindo, 148 XI| dal Palazzo dei Signori, era enorme, quantunque la duchessa 149 XI| il confessore di Maria, era tal uomo che alla bontà 150 XI| solitaria.~ ~Ma don Gregorio era molto innanzi cogli anni; 151 XI| della sua cameretta, ed era miracolo se qualche volta, 152 XI| volta, quando la giornata era tepida, poteva trascinarsi 153 XI| occhio, chè don Vincenzo era un ammiratore entusiasta 154 XI| che frequentava il Palazzo era Sandrino Frascolini, il 155 XI| non ne aveva, amici ce n'era stato uno soltanto, e non 156 XI| stato uno soltanto, e non c'era più. Dunque era sola, sempre 157 XI| e non c'era più. Dunque era sola, sempre sola.~ ~In 158 XI| signora, invece di uno svago era un incubo. Nata da ricca 159 XI| bigotta, alla sventura non si era piegata con rassegnazione. 160 XI| dura con gli inferiori, era cavillosa nel difendere 161 XI| della scala a due a due, era come sua madre anche lei, 162 XI| po' in apprensione. Maria era costretta a conservare sempre 163 XI| maggiori difetti di Lalla era la simulazione; quella testolina 164 XI| testolina capricciosa non era mai capace di dire la verità. 165 XI| suoi trasporti infantili c'era sempre finzione od esagerazione. 166 XI| aperto gli occhi su quel che era Haute-Cour, il fatto sta 167 XI| sopportava con rassegnazione era quella del marchese di Vharè. 168 XI| e i pochi fortunati cui era concesso dalla sorte di 169 XI| loro un po' di ruggine c'era, e davvero fu un contrattempo 170 XI| dispiacere. Maria alla fine era stata per lui come una sorella 171 XI| lui come una sorella e gli era cara come una sorella. - 172 XI| fermarsi a Santo Fiore.~ ~Maria era nel salotto col marchese 173 XI| correndo, saltando com'era avvezza; ma appena vide 174 XI| corpicino. La crisalide era in via di trasformarsi in 175 XI| Vharè. Lalla che da un'ora era occupata nel ritagliare 176 XI| belle signore del figurino, era là interamente dimenticata 177 XI| aria. Però, quando egli era in villa dalla duchessa, 178 XI| altro nel cuore, e Giorgio era troppo irritato per poter 179 XI| reputazione e senza carattere, com'era il marchese di Vharè, lo 180 XI| eccellente Bordeaux-Lafitte era riuscito a dimenticare le 181 XI| lontano una scarpa che si era levata. - Mah! Le donne?... 182 XI| il primo venuto; mentre era tutta smorfie e garbatezze 183 XI| spogliato dell'abito, s'era messo a caricare il suo 184 XI| perchè vegliava?...~ ~Quella era la cameretta di Maria... 185 XI| otto, il conte Della Valle era già sceso nel cortile del 186 XI| intimità di Maria col marchese era, per lo meno, eccessiva.~ ~ 187 XI| invece il loro incontro non era che l'opera innocente del 188 XI| appunto il Poggio dei platani, era adiacente ad una delle fattorie 189 XI| marchese, dove questi si era recato assai di buon'ora 190 XI| incorreggibile vagheggino, ch'era pure a cavallo, in due galoppate 191 XI| avvicinandosi, un timore, ch'era un'angoscia, le strinse 192 XI| due perchè: perchè glien'era passata la voglia col primo 193 XI| allontanasse da Giorgio. Il marito era sempre sicuro, ma così si 194 XI| ostacoli, il cuore di Maria era sempre vicino al giovane 195 XI| al giovane amato. Il suo era l'affetto di amante e di 196 XI| si affermava da uomo, com'era stato da giovane, sinceramente 197 XI| Insomma Giorgio Della Valle era un rosso; nome col quale 198 XI| anzi la bella duchessa era stata fin allora un po' 199 XII| XII.~ ~ ~ ~Sédan s'era già resa; a Porta Pia era 200 XII| era già resa; a Porta Pia era stata aperta la breccia; 201 XII| stata aperta la breccia; era caduto l'impero Napoleonico; 202 XII| caduto l'impero Napoleonico; era finito il potere temporale... 203 XII| grande sfoggio di espansioni. Era nell'indole della signorina 204 XII| e però, quanto la mamma era fredda e ritenuta, altrettanto 205 XII| gaiezza: il contrapporsi era il suo gusto maggiore, e 206 XII| così che così; l'essenziale era che tutto il paese sapesse 207 XII| istrapparne gli applausi. Non era in età da suscitare intorno 208 XII| differiva nell'animo. Ella era il carattere stesso del 209 XII| messo da parte. Nel paese c'era un altro bel giovanotto, 210 XII| non nobile e meno ricco (era figliuolo del segretario 211 XII| suoi quattordici anni, non era bella, ma aveva quel tutt' 212 XII| meno piccola di quanto era realmente. Solo le braccia 213 XII| conoscenza della vita che s'era procurato, mercè una lunga 214 XII| dove stavano le padrone era vicina al tinello, tanto 215 XII| vedere in tinello se non c'era don Vincenzo, e uscivano 216 XII| spasimante, in tutta il resto era un giovane di criterio. 217 XII| lo scopo della sua vita era quello di poter diventare 218 XII| riposo, come suo padre lo era stato dopo suo nonno. In 219 XII| le gambe, e ancora non si era risoluto al gran passo. 220 XII| Santo Fiore in quei giorni era stato colpito da una sventura; 221 XII| fatto chiasso, la stagione era buona, c'era da aspettarsi 222 XII| la stagione era buona, c'era da aspettarsi una piena... 223 XII| teatro, ma la sua curiosità era stata desta dai facili entusiasmi 224 XII| Con tutta la sua scienza, era così oca da lusingarsi che 225 XII| capito che la preferita era la bella Ottavia, una domenica 226 XII| toglie il respiro; in camera era buio pesto, ma sul letto 227 XII| Lombardia!~ ~Ma la padroncina s'era fatta seria e non riuscirono 228 XII| Veronica, Ottavia. E Lalla era in buon punto per assistere 229 XII| dentro e mezzo fuori, c'era don Vincenzo, più unto e 230 XII| quelle tenerezze, intenta com'era alle innamorate di Frascolini, 231 XII| sotto la punta del naso.., Era una lacrima che la Veronica 232 XII| quella furtiva lacrima era avvertita dalla bella Ottavia, 233 XII| vista; e quando la tela era calata, si scorgeva dai 234 XII| peccato di origine non c'era proprio malaccio nel giovane 235 XII| Frascolini proprio furoreggiava, era nel finale dell'ultimo atto, 236 XII| agitatissima.~ ~La sua mente era presa dal giovane filodrammatico 237 XIII| enfiato. La frasconaia s'era messa in movimento: tutti 238 XIII| uscio, mentre Musette, ch'era pure della comitiva, coi 239 XIII| zimbelli.~ ~Lalla, quel giorno, era proprio carina, carina assai. 240 XIII| squisita eleganza. Il collo era nascosto dalla sciarpa di 241 XIII| vaga, flessuosa, sottile, era tutta una seduzione, perchè 242 XIII| tutta una seduzione, perchè era tutta un mistero: dai capelli 243 XIII| Intanto anche Alessandro era lì per uscire.~ ~- Senta - 244 XIII| quella passeggiata, perchè era sempre minutamente informata 245 XIII| rifiutare. Il Frascolini vecchio era stato un famigliare del 246 XIII| defunto; il Frascolini giovine era cresciuto, per dir così, 247 XIV| tristezza, perchè la Haute-Cour era ritornata a Parigi, dove 248 XIV| Onorevole di Borghignano era stato preso dalla fisima 249 XIV| di simile. In una parola era uno di quei tanti pasticci 250 XIV| lo sconfessarono perchè era un partito anticostituzionale; 251 XIV| apparati, dove egli passava ed era fatto passare per un grand' 252 XIV| la Haute-Cour?... Non c'era più che sua moglie: e a 253 XIV| abbindolato con ogni arte, era rimasto preso dalla diplomazia 254 XIV| prima volta, fra le tante, era riuscito ad ottenere un 255 XIV| anche quest'ultima visita era terminata col malumore di 256 XIV| partenza del babbo, Lalla era nel salotto rincantucciata 257 XIV| cardellino, naturalmente era un pretesto; ma da ciò non 258 XIV| diventata più intima. Sandro era ancora le mille miglia lontano 259 XIV| progredivano; l'amicizia era stazionaria, ci voleva una 260 XIV| Ambrogio, a Santo Fiore, s'era guadagnata una condizione 261 XIV| pensionato e il servitore. Era l'unica persona, quel vecchio, 262 XIV| paurosa dei cavalli com'era, non si fidava che di lui 263 XIV| fanciullo in palazzo, s'era ammogliato là dentro; là 264 XIV| pretese.~ ~L'ampio locale era abbellito con frasche di 265 XIV| facevano ancor buona figura, ed era illuminato da lucerne di 266 XIV| Coro, e l'organista, che era anche maestro di scuola, 267 XIV| confusioni.~ ~La Pierina era vestita di bianco, come 268 XIV| sposa di lusso. Quel vestito era un regalo della padrona, 269 XIV| la eleganza e lo sfarzo era la maestosa moglie del farmacista, 270 XIV| invidiosa. Il sesso maschile le era sempre vicino, d'intorno, 271 XIV| somma di tutto quanto gli era costato quell'abito, di 272 XIV| fodere e stoffa.~ ~Ma non era l'egregio farmacista, era 273 XIV| era l'egregio farmacista, era piuttosto la signora Veronica 274 XIV| color sangue di drago, c'era di più il Frascolini, geloso 275 XIV| dagli sposi dopo che Maria era andata a dormire, e ciò 276 XIV| sindaco, che altre volte si era trovato con Lalla, fattosi 277 XIV| anche don Vincenzo, che si era dato al serio, stava seduto 278 XIV| lungo i viali, in giardino. Era una sera punto fredda; c' 279 XIV| una sera punto fredda; c'era del resto tanto amore e 280 XIV| E con la maestà che le era particolare, si avvicinò 281 XIV| vita lo scialle con cui si era coperta. Sandrino intanto, 282 XIV| felice che...~ ~- No, no; era felice abbastanza, per non 283 XIV| Tristano di Rocca Bruna - era questi un eroe sentimentale 284 XIV| Lalla, correndo sempre, era già alla rotonda, quando 285 XIV| punta di piedi. La notte era chiara e serena; la luna 286 XIV| passione per la bella Ottavia era desiderio, era voluttà, 287 XIV| bella Ottavia era desiderio, era voluttà, tuttociò insieme 288 XIV| insieme confuso, ma che non era l'amore; capiva, la prima 289 XIV| la testa!...~ ~Bella!... era la prima volta che un giovane 290 XIV| poteva accadere. - Che gli era mai saltato in testa? Offendere 291 XIV| un amico? In che modo gli era sembrato, come mai aveva 292 XIV| tremare... No, no; egli era ubriaco e chissà che cosa 293 XIV| istitutrice. A Sandrino non era parso vero di sottrarsi 294 XIV| mentre il vinto invece era lui, fe' dar di volta al 295 XIV| della fanciulla, egli lo era sempre stato. Lalla, la 296 XIV| aveva arrossito d'amore e si era mostrata gelosa!... - E 297 XIV| giovinotto, che fino allora era rimasto pago dell'affabilità 298 XIV| Lalla si svegliò che il sole era già alto, e fu suo primo 299 XIV| muoversi la padroncina, era saltata sul letto, vispa, 300 XIV| un salto improvviso, le era arrivata dietro le spalle, 301 XV| XV.~ ~ ~ ~Don Gregorio era un sant'uomo. Anch'egli, 302 XV| Anch'egli, come Maria, non era di questo mondo, e pieno 303 XV| la malvagità stessa non era per lui altro che una sventura. 304 XV| Prospero Anatolio si era messo a fare in quel tempo 305 XV| colloqui. Il piano del duca era altrettanto semplice, quanto 306 XV| nuova; e se fino allora si era lasciato sacrificare, adesso 307 XV| quell'amore di Giorgio era sempre la commediolina della 308 XV| quale riconciliazione si era fatta, in seguito agli ultimi 309 XV| mettevano lo zampino. Ma non era poi altrettanto sincero 310 XV| sapere di deputazione. Non era stato lui che aveva piantato 311 XV| vecchio e floscio... e poi c'era un'altra circostanza che 312 XV| consolarlo e di aiutarlo; ed era già parecchio tempo che 313 XV| assai, don Gregorio non si era ancora arrischiato a toccarlo. 314 XV| sospettasse il suo arrivo. Era una bella giornata di giugno, 315 XV| per la felicità di Lalla, era ormai necessario di prendere 316 XV| risoluzione. La fanciulla s'era fatta una giovinetta, e 317 XV| ogni modo, il signor duca era pentito, pentitissimo... 318 XV| fine, se il signor duca si era allontanato qualche volta 319 XV| tutte la virtù del perdono; era quella che maggiormente 320 XV| te e il tuo dovere.~ ~Ah! era davvero una colpa quell' 321 XV| buona, mi confortava! Non era un turbamento, ma una consolazione 322 XV| Provvidenza.~ ~Maria si era sentito stringere il cuore 323 XV| suo casto rifugio. E poi c'era un altro pensiero, un pensiero 324 XV| rimpiangeva il passato, che era solo la calma di un gran 325 XV| del suo sincero pentimento era ancora, era sempre vivo 326 XV| sincero pentimento era ancora, era sempre vivo nel suo cuore, 327 XV| la bella Ottavia non vi era intervenuta. Ma Lalla, da 328 XV| salutandola nemmeno, mentre invece era piena di gentilezze per 329 XV| rappresentare.~ ~Anche la duchessina era severissima, in fatto di 330 XV| pellegrinaggio. Lalla si era confessata, doveva comunicarsi 331 XV| comunicarsi a Valsanta, era pentita dei propri peccati, 332 XV| pensosa e triste e la miss s'era imbronciata col signor duca, 333 XVI| mentre il giovanotto c'era dentro fin sopra la testa. 334 XVI| signorina quella simpatia lì, era parte della sua vita di 335 XVI| ritornasse dall'Ottavia. Finchè c'era lei a Santo Fiore, sarebbe 336 XVI| poteva durare, che non c'era da cavarne nessun costrutto, 337 XVI| nel bel mondo, e però s'era consolata all'annunzio della 338 XVI| fanciulla; ma se Sandro era matto, peggio per lui. Sarebbe 339 XVI| divina che ci poteva fare? Era stata anche troppo buona 340 XVI| lasciarsi amare!...~ ~Sandro era matto davvero; matto da 341 XVI| nell'oggi, e anche lì non c'era altro che una serie di dolori 342 XVI| chiassose, delle quali un tempo era stato il capo più ameno. 343 XVI| lunatico, sospettoso, si era creato una infinità di inimicizie 344 XVI| fosse, e se faceva debiti era un soprappiù da segnare 345 XVI| Infatti il giovine adesso era diventato irriconoscibile: 346 XVI| sempre, delicatissima com'era, s'egli adoperava saponi 347 XVI| conosceva altro che di nome. Era una sporcizia ch'ella appena 348 XVI| con la stessa facilità?... Era povero, la famiglia sua 349 XVI| senza darsi alcun pensiero, era quella dei libri. Ormai 350 XVI| Feuillet, col Daudet, ed era poi curiosissima di leggere 351 XVI| volta, quando il romanzo era noioso, coi fogli non ancora 352 XVI| rifiutarle quelle garbatezze? Era tutto ciò che la duchessina, 353 XVI| la fanciulla, che non si era mai lasciata sfuggire una 354 XVI| la prima notte in cui si era aperto con Lalla, perchè 355 XVI| ma, povero figliuolo, si era abituato a star male. Che 356 XVI| cuore, annunciavano che lì c'era la vita: erano i battiti 357 XVI| vecchio compagno... L'orologio era una memoria della sua mamma; 358 XVI| guardò lungamente. Non gli era mai sembrato tanto bello! 359 XVI| Diamine! quella goccia ch'era caduta sul vetro era proprio 360 XVI| ch'era caduta sul vetro era proprio una lacrima; e quando 361 XVI| presto a dirlo; ma ormai era troppo tardi. Il viaggio 362 XVI| boccone, e in tasca non c'era un soldo!... Si ricordò 363 XVI| una duchessina nel cuore, era diventato aristocratico.~ ~ 364 XVI| guardasse. Quella strada gli era apparsa, le altre volte, 365 XVI| prima vedere se in bottega c'era il padrone; con quello gli 366 XVI| brave pinzette in mano. Era un tedesco biondo, grassotto, 367 XVI| parola - cambiare - che gli era scappata, non sapeva più 368 XVI| l'italiano speditamente; era gentile e chiacchierina 369 XVI| misurati e monotoni.~ ~Non c'era più scampo; la sua parte 370 XVI| più scampo; la sua parte era proprio quella dell'Arlecchino 371 XVI| impossibile?... E se poi era accettata?...~ ~Finalmente, 372 XVI| cresima. - Sandro, che si era sentito agghiacciare, sorrise 373 XVI| Volevano strozzarlo; quest'era un rubare a man salva; ma 374 XVI| maravigliato; ma non c'era verso, dovette proprio scrivere 375 XVI| Monsieur de Camors, che non c'era potuto entrare nelle venti 376 XVI| in mezzo ai suoi libri. Era solo il Monsieur de Camors 377 XVII| e invece nulla... Non si era mossa; lo aveva dimenticato 378 XVII| Cara quella sua Lalla!... era sempre buona con lui; era 379 XVII| era sempre buona con lui; era un angelo vero, del Paradiso!...~ ~ 380 XVII| solo, ma terribile: il duca era venuto a portare una proposta 381 XVII| dava fuoco al cervello. Era una folla, una ridda d'immagini 382 XVII| come le foglie di un fiore, era in piena balìa di un altro 383 XVII| di uno sconosciuto!... Era chiusa sola con lui, tutta 384 XVII| avrebbe mai acconsentito. Era troppo timida... teneva 385 XVII| troppo ai riguardi del mondo; era troppo aristocratica! - 386 XVII| fondo di carcere. - Non c'era giustizia per la povera 387 XVII| povera gente!... - .Chi era lui, Frascolini? Un plebeo, 388 XVII| carogne di nobili! - E quando era stanco d'imprecare e di 389 XVII| avrebbe egli potuto fare? Non era meglio tirarsi una pistolettata 390 XVII| in casa e l'odio fuori; era un affanno, un'angoscia 391 XVII| Lalla, e quando essa gli era dinanzi buona, sorridente, 392 XVII| erano dolcezze infinite, era l'estasi dell'anima tutta 393 XVII| sposarla lui la signorina, era svanita da un pezzo. Lalla 394 XVII| melanconico racconto: non era vero, ma Sandro lo credette 395 XVII| giornaletto letterario, al quale era abbonato, e che lo aveva 396 XVII| vedeva da per tutto milioni, era una bella speranza anche 397 XVII| Lalla prendeva marito?... era la vita sua infelice e cara 398 XVII| pochissimo espansiva!... Lalla era la sua innamorata... ma 399 XVII| un gran riserbo, e non si era mai lasciata toccare nemmeno 400 XVII| punta di un dito... cioè no, era anzi la mano, soltanto la 401 XVII| garbatezza.~ ~Soli, affatto soli, era assai di rado che si potessero 402 XVII| avrebbe supplicata... - Oh era sicuro di commuoverla colle 403 XVII| il fitto del vivaio, egli era ad aspettare molto prima 404 XVII| incastonata fra le rose d'Olanda. Era un regaluccio comperato 405 XVII| un grido di paura. Sandro era appoggiato colla fronte 406 XVII| meno brutto di quanto gli era sembrato dapprima. Ormai 407 XVII| quando voleva voleva, non c'era verso!...~ ~Sandrino, quell' 408 XVII| sua Madonna credeva, si era rizzato in punta di piedi: 409 XVII| rizzato in punta di piedi: era passato colle braccia fra 410 XVII| colla guancia vellutata. Era giunto il momento per il 411 XVII| piccolo... ricordo.~ ~Sandro s'era fatta rosso, balbettava, 412 XVII| partenza della signorina, c'era nel cortile una brigatella 413 XVII| Prospero e con la miss, era già pronta; gli altri, cioè 414 XVII| partiti fin dal mattino. Era venuto per salutare la signorina 415 XVII| del duca Prospero; poi c'era il medico, al quale miss 416 XVII| ancora un ultimo consulto. C'era, in fine, il buon Ambrogio 417 XVII| Intanto la signorina era già salita in carrozza, 418 XVII| tabacchiera.~ ~Il buon Ambrogio era dolente e insieme anche 419 XVII| là, domandando se tutto era pronto, se nulla era stato 420 XVII| tutto era pronto, se nulla era stato dimenticato; ridendo, 421 XVII| guardava perchè vicino a lui c'era Sandro. Si era congedata 422 XVII| vicino a lui c'era Sandro. Si era congedata affabilmente con 423 XVII| parlare, e il loro sorriso era triste, come tristi dovevano 424 XVII| quella vaga testina bionda, c'era una mesta corrispondenza 425 XVII| e di sentimento.~ ~Maria era addolorata e sgomenta. In 426 XVII| marito, l'ideale adorato era sempre vivo, vivo più che 427 XVIII| cura dei bagni.~ ~Pegli era allora di moda. Vi si vedeva 428 XVIII| eleganza, e fra gli altri c'era anche il conte Pier Luigi 429 XVIII| Quantunque vecchio, Pier Luigi era un sottaniere incorreggibile: 430 XVIII| filettata di vene azzurrognole. Era un coso, insomma, assai 431 XVIII| qualche nuova selvaggina (era la sua frase) le si fregava 432 XVIII| capito che anche in Italia c'era da godersela abbastanza 433 XVIII| Giulia di Rocca Vianarda era un bel pezzo di ragazza; 434 XVIII| marito purchessia, non c'era verso di poterlo trovare.~ ~ 435 XVIII| non spaventarlo.~ ~Intanto era un conforto per il conte 436 XVIII| albergo, sua prima cura era quella di studiare la tabella 437 XVIII| tabella dei forestieri. Se c'era una qualche signora che 438 XVIII| parente. Ma a Pegli non era riuscito di trovar nulla. 439 XVIII| a salutarla. La duchessa era amica intima della tua povera 440 XVIII| Parlava distratta; ma invece era confusa: perchè?... Perchè 441 XVIII| pranzo finì lietamente come era incominciato, e alle frutta, 442 XVIII| rivolgendosi alla duchessa Maria: - Era proprio quello che mi ci 443 XVIII| altronde non può mutare, era sempre il medesimo: frivolo, 444 XVIII| Non uno?... sì! uno c'era stato; ma per farla penare 445 XVIII| Però l'emozione di Maria era stata così viva, che interamente 446 XVIII| si divertivano molto, non era vero, per altro, che si 447 XVIII| resto, tutto quello che c'era di brillante e di elegante 448 XVIII| il pianoforte, ma non c'era verso; scambiate appena 449 XVIII| meno delle altre; ma non era vero. Era brava, invece, 450 XVIII| altre; ma non era vero. Era brava, invece, e riusciva 451 XVIII| lontana dai trionfi che si era ripromessi; ma tuttavia, 452 XVIII| Lalla portava un gran nome, era l'erede di una grande fortuna; 453 XVIII| quantunque non fosse bella, era assai piacente. Oh, un marito 454 XVIII| prima coppia che si avanzava era composta di una signora 455 XVIII| il conte Della Valle, ch'era ritto in piedi, pensoso 456 XVIII| sorte, - esclamò Giulia. Era sempre lei quella delle 457 XVIII| rispetto e l'ammirazione. Egli era ricco, i Della Valle per 458 XVIII| sposare davvero! L'impresa non era facile; ma la duchessina 459 XVIII| contadinello che, in tal modo, era diventato per lei una memoria 460 XVIII| partire, la duchessina si era fatta promettere da Sandro 461 XVIII| perchè quel giovanotto le era sempre piaciuto, e piaciuto 462 XVIII| ultima lettera del Frascolini era capitata col timbro di Venezia. 463 XVIII| timbro di Venezia. Sandro s'era messo con suo cugino; ma 464 XVIII| luce. Oh! come il mondo era diverso da quello ch'egli 465 XVIII| aperto, voleva farsi un nome; era un poeta, non era un mercante; 466 XVIII| nome; era un poeta, non era un mercante; era nato per 467 XVIII| poeta, non era un mercante; era nato per l'arte e non per 468 XVIII| benissimo lui nella sua lettera, era molto diverso da quello 469 XVIII| finita: disse alla Nena che era tempo di troncare quell' 470 XVIII| duchessina, che il Frascolini era un poco di buono, senza 471 XVIII| malattia, la sua disgrazia... era l'amore.~ ~La prima volta 472 XVIII| egli rivide Lalla, non ne era rimasto molto colpito. Notò 473 XVIII| molto colpito. Notò ch'essa era piuttosto piccolina, che 474 XVIII| qualche giorno, egli si era messo a guardarla più sovente 475 XVIII| impressione!... No, non era bella, ma quegli occhi la 476 XVIII| saperlo senza secondi fini; era una cognizione di più che 477 XVIII| col naso in su. Ella se n'era accorta, e faceva le scale 478 XVIII| più di una volta quando c'era Pier Luigi presente, si 479 XVIII| e ributtanti!~ ~Giorgio era ritornato con Lalla il buon 480 XVIII| il camerata di un tempo. Era adesso tutto intento nel 481 XVIII| seri e più lunghi. Giorgio era arrivato a parlare con lei 482 XIX| Della Valle, questa non era ispirata che dalla fama 483 XIX| contegno affatto nuovo. Era pieno di premure, e non 484 XIX| che le dispiaceva di più era la corte sfacciata che anch' 485 XIX| affatto. Il povero Della Valle era rimasto sbalordito, quasi 486 XIX| capiva che se lo rimpiangeva era solo perchè lo amava sempre, 487 XIX| insieme, il suo ideale si era fatto più forte, più vivo, 488 XIX| fatto più forte, più vivo, era passato dall'anima al cuore.~ ~ 489 XIX| momento nel quale Lalla era andata in chiesa con miss 490 XIX| duchessa.~ ~L'uscio del salotto era socchiuso, e dalla fessura 491 XIX| quella donna per tanti anni era stata come una sorella per 492 XIX| Maria guardava il mare, ma era pur sempre fissa ne' suoi 493 XIX| cadere sopra una poltrona ch'era vicino alla finestra. La 494 XIX| poltrona.~ ~Buon per lei ch'era scuro là dentro e che Giorgio, 495 XIX| amava? perchè il Della Valle era il suo amore segreto? Ma 496 XIX| che adorava in segreto, oh era troppo pretendere da lei, 497 XIX| Valle, per esempio, che mi era antipaticissimo come uomo 498 XIX| una nuova speranza che le era balenata: fra Lalla e Giorgio 499 XIX| balenata: fra Lalla e Giorgio c'era troppo differenza d'indole, 500 XIX| marito.~ ~Lalla non gli era stata mai tanto cara, e 501 XIX| grazia infantile.~ ~Maria era perduta.~ ~Intanto Prospero 502 XIX| le lacrimucce, e, come si era prima gettata nelle braccia 503 XX| Perchè, con quegli egoisti, c'era tutto da aspettarsi!... 504 XX| gente vuota e pettegola era una stretta dolorosa per 505 XX| senza remissione, Maria era perseguitata, torturata, 506 XX| impensierirsene.~ ~Quanto più grande era il coraggio di Maria, quanto 507 XX| Maria, quanto più grande era lo sforzo col quale riusciva 508 XX| struggeva, tanto più forte era la scossa che il suo fisico 509 XX| sentiva dentro di sè che Lalla era lì, presente. Eppure non 510 XX| dopo il Della Valle (che era riuscito per miracolo a 511 XX| portò il thè al fidanzato - era un pensiero amabile, col 512 XX| voleva dire che per lei, egli era già della famiglia - e Maria 513 XX| andar via: anche Prospero era esaurito. Volle provare 514 XX| andar via.~ ~Il salottino era attiguo ad una specie di 515 XX| Lalla, accortasi ch'egli si era dimenticata non so che noticina 516 XX| più nulla a desiderare, era amata da chi voleva essere 517 XX| essere amata; la sua vanità era soddisfatta, come lo era 518 XX| era soddisfatta, come lo era il suo cuore, che credeva 519 XX| notizia delle nozze illustri era ormai giunta fino a Venezia, 520 XX| e il nostro giovanotto era più che mai innamorato, 521 XX| meno infelice. Col pensiero era sempre là: imprecava contro 522 XX| tutto il mondo; ma, mentre era vero, pur troppo, che lui 523 XX| sbigottita. Non sapeva più se era desta o se sognava, se Frascolini 524 XX| se sognava, se Frascolini era sano o ammattito; ma qualche 525 XX| cosa a miss Dill, la quale era appunto in camera sua, almanaccando 526 XX| scopriva quell'amoretto, era spacciata! E corse da Sandrino 527 XX| Giù, nel salotto, non c'era sintomo alcuno, foriero 528 XX| quale il Della Valle si era allontanato da Lalla, e 529 XX| ritornata l'istitutrice, era corsa via.~ ~- E così... 530 XX| lei?...~ ~- No, la sua non era bontà, era capriccio, era 531 XX| No, la sua non era bontà, era capriccio, era cattiveria! 532 XX| era bontà, era capriccio, era cattiveria! Lei ha voluto 533 XX| gli corsero alle labbra. Era così forte, così furibonda 534 XX| che Lalla teneva in dito era il suo, la turchina colle 535 XX| ormai più da che parte le era venuto; lo portava sempre 536 XX| perchè le piaceva, perchè era molto carino.~ ~- Maledetta, 537 XX| schiaffeggiarlo, vendicarsi. Lalla era tanto spaventata dal pericolo 538 XX| tutti quegli insulti. Si era lasciata andare in un dirotto 539 XX| dovevano sapere che cos'era di buono!... Tutti!~ ~- 540 XX| sentiva correre la bugia, ma era una bugia così cara per 541 XX| quasi impercettibile, che era tutto una carezza.~ ~- Ebbene... 542 XX| pronunciati dal giovanotto non era la stessa, perchè la seconda 543 XX| sulla bocca e nel quale c'era dentro l'amore, la collera, 544 XX| rimprovero della fanciulla, ch'era una eloquentissima supplica 545 XX| superata la tentazione da cui era dominato, gettò lungi da 546 XX| perchè adesso la paura era cessata. Si asciugò dispettosamente, 547 XX| Poi, siccome non c'era tempo da perdere, senza 548 XX| presa la lana merinos, ch'era stata il pretesto della 549 XX| segnò appunto quel lei, che era stato uno scherzo della 550 XXI| uniti a Santo Fiore, dove si era fissato di celebrare le 551 XXI| che adesso da Monte Carlo era passato a Roma per far la 552 XXI| ospiti un po' di sollievo: era tanto, era profondamente 553 XXI| di sollievo: era tanto, era profondamente infelice! 554 XXI| carezze.~ ~L'uomo di cui essa era innamorata, lo vedeva farsi 555 XXI| quella delicata sorveglianza: era il suo dovere.~ ~Don Gregorio, 556 XXI| incrudeliva. Anche miss Dill le era sempre d'attorno piena di 557 XXI| notevole! La scaltra si era cattivato il favore di Lalla 558 XXI| scusandosi col dire che ella era una benedetta donna, che 559 XXI| di Pio IX al Vescovado, era riuscito a farsi nominare 560 XXI| che l'aveva riavuta, gli era tornata indifferente. Sua 561 XXI| indifferente. Sua moglie... non era una donna, era una statua 562 XXI| moglie... non era una donna, era una statua di ghiaccio!... 563 XXI| sentiva più sollevato, ed era sempre di buon umore. Però 564 XXI| gru-gru degli sposini. Che! C'era la duchessa colla sua aria 565 XXI| Lalla, civettina sempre, era seccata un po' anche da 566 XXI| suo talento, quel giorno era andato a finire verso il 567 XXI| Maria, a poco a poco, era rimasta sedotta e vinta 568 XXI| intorno; a poco a poco, si era obliata in essi interamente 569 XXI| sventure più lievi.~ ~Giorgio era allora libero... aveva la 570 XXI| frastuono del convoglio era cessato, quando credette 571 XXI| Venezia... lo rammentate? Era di buon mattino e con voi 572 XXI| rammento; - e Maria, che s'era sentita la faccia diventar 573 XXI| fissava con un'espressione ch'era tutta un punto interrogativo.~ ~ 574 XXI| tratto, e vivamente.~ ~Sì, era un sospetto mostruoso, assurdo, 575 XXI| spiegare l'intimità che c'era sempre stata fra Giorgio 576 XXI| Certo qualche mistero; c'era un mistero. Certo la mamma 577 XXI| scappata di poco prima, si era alzato mezzo dal sedile, 578 XXI| nemmeno una parola, e gli era proibito anche di stringerle 579 XXI| disgustarla, un altro perchè era un po' malatina, egli terminò 580 XXI| che commovente. La chiesa era affollata come un teatro; 581 XXI| La signora Veronica non era punto mutata: secca, striminzita 582 XXI| sacra particola alle labbra; era tanto commossa che pareva 583 XXI| Gregorio che l'aspettava; era lui che all'indomani doveva 584 XXI| figliuola.~ ~L'emozione di Lalla era grande, indescrivibile, 585 XXI| una cassa sulle spalle.~ ~Era l'abito da sposa della duchessina, 586 XXI| capire un ette di ciò ch'era avvenuto, Lalla seguì Lorenzo, 587 XXI| giorno, precisamente, in cui era arrivata la Giulia a Santo 588 XXI| no, non poteva essere. - Era possibile. - Non era possibile. - 589 XXI| Era possibile. - Non era possibile. - In conclusione, 590 XXI| riconoscere che madame Fanny era un portento, una donna sublime. - 591 XXI| intatto splendore. Lalla era diventata rossa, cogli occhi 592 XXI| freschezza e l'eleganza. Giulia era in ammirazione, la Nena 593 XXI| burlone di Lorenzo. Ma non era il momento di perdersi a 594 XXI| di perdersi a ridere: c'era troppo da fare. Lorenzo 595 XXI| fissandola per farle capire dov'era il difetto, ma senza spiegarsi 596 XXI| parola, aveva capito dov'era il difetto e pensava che, 597 XXI| piacevano le belle donnette, non era una ragione per essere eretico. 598 XXI| e da rosso scarlatto s'era fatto d'un bel viola canonico, 599 XXI| viola canonico, inondato com'era continuamente dallo sguardo 600 XXI| umore delle altre volte: era quello un momento troppo 601 XXI| ciò, e la sua tristezza era ben naturale; e Lalla che 602 XXI| con Frascolini padre, che era venuto al Palazzo apposta 603 XXI| tossaccia di cattivo augurio. Era stata quella testa matta 604 XXI| Alla Nena, invece, ch'era lì presente, batteva il 605 XXI| della sua camera; non c'era un pretesto plausibile per 606 XXI| quando entrò in camera, era quasi soffocata dalla commozione. 607 XXI| per sentir meglio: non c'era di che inquietarsi; colle 608 XXI| da non potersi ridire: c'era lì un coso nero, brutto... - 609 XXI| occhio in tutta la notte. Era indebolita, aveva la febbre, 610 XXI| abito. Dopo, alle cinque, c'era il pranzo, al quale erano 611 XXI| viaggio di nozze.~ ~Lalla era ritornata seria, malinconica; 612 XXI| aveva da dare...~ ~Maria era sfinita... non aveva più 613 XXI| più commovente. La chiesa era stipata; il pubblico rumoreggiava 614 XXI| discorsone proprio coi fiocchi. Era questo l'unico frutto ottenuto 615 XXI| mostrò subito più disinvolta; era già in abito da viaggio: 616 XXI| quasi di una bambina, e così era piacevolissimo il contrasto 617 XXI| supplicandola. Lalla invece, era affabile e affettuosamente 618 XXI| a ridere... - Sua!... - Era sua!~ ~Una volta, mentre 619 XXI| volta, mentre la seguiva, era stato trattenuto da uno 620 XXI| che in fatto di donne s'era creata la riputazione d' 621 XXI| Tuttavia il marito non era trascurato. Egli era anzi 622 XXI| non era trascurato. Egli era anzi il punto fisso dove 623 XXI| il signor Francesco gli era andato descrivendo da tanti 624 XXI| tenerezza di circostanza s'era aggiunta quell'altra, assai 625 XXI| don Gregorio, che per ciò era diventato a mano a mano 626 XXI| del salotto: don Gregorio era solo con lei. Il buon vecchio, 627 XXI| stazione, don Gregorio se n'era già andato e Maria si fece 628 XXI| più assai del caminetto era la contessina di Rocca Vianarda 629 XXI| cominciava a perderci la misura era Prospero Anatolio, il quale 630 XXI| braccetto e, colla scusa ch'essa era l'unica figlia che gli era 631 XXI| era l'unica figlia che gli era rimasta, voleva abbracciarla; 632 XXI| della bella fanciulla gli era sempre viva dinanzi agli 633 XXI| le labbra rosse.~ ~Quanto era bella!... Ah!... se lui 634 XXI| ho addosso questa sera!~ ~Era stato lo champagne! ne aveva 635 XXI| camera.~ ~Neppure Maria si era spogliata: era rimasta immobile 636 XXI| Maria si era spogliata: era rimasta immobile per molto 637 XXI| nella sua poltrona, poi si era inginocchiata per pregare; 638 XXI| ribrezzo e lo sdegno, si era sentita agghiacciare. Le 639 XXI| guardò il fazzoletto... era macchiato di sangue.~ ~Allora 640 XXII| poteva chiamarsi contenta: c'era riuscita proprio bene. Quell' 641 XXII| che?... il pesce non gli era sempre piaciuto?... Già, 642 XXII| voleva la moglie.~ ~Del resto era una pietà piuttosto strana, 643 XXII| che, perduta la testa, si era innamorato di lei, che s' 644 XXII| innamorato di lei, che s'era messo a guardarla sfacciatamente, 645 XXII| qualità di morto, naturalmente era obbligato a tacere!~ ~A 646 XXII| chiamarla la duchessina, ed era attorniata da uno sciame 647 XXII| Giorgio, da principio, era gelosissimo; ma Lalla, in 648 XXII| espressione, l'accento. Giorgio era contento e beato, perchè 649 XXII| prevenire i pericoli; e Lalla era pure soddisfatta vedendo 650 XXII| di non averlo invitato; era vero, ma aveva fatto intendere 651 XXII| Il Vharè, per Lalla, non era mai stato indifferente: 652 XXII| uomini, fama ch'egli non s'era scroccata, costringeva Lalla 653 XXII| perchè di esagerazioni era schivo, massime quando parlava 654 XXII| Lalla scherzava sempre, era con tutti amabile e civettuola; 655 XXII| marchese, invece, la cosa era ben diversa; con lui diventava 656 XXII| lui diventava seria, non era più motteggiatrice, chiacchierina, 657 XXII| tentazione: poi non ci pensò più; era una cosa assurda, ridicola.~ ~... 658 XXII| delle signore. Certo, certo, era stato il Vharè! Era il dono 659 XXII| certo, era stato il Vharè! Era il dono del Vharè! Era l' 660 XXII| Era il dono del Vharè! Era l'omaggio del Vharè!~ ~Dopo 661 XXII| Vharè!~ ~Dopo teatro, c'era riunione dalla principessa 662 XXII| quantunque inverosimile, la cosa era proprio vera. Lalla ci godeva 663 XXII| efficace. Al Della Valle era stata offerta in vendita 664 XXII| Quando da uno specchio era riflessa la leggiadra personcina 665 XXII| perchè, di sotto al vetro, era calata una tendina di seta 666 XXII| Giorgio, in quel momento, era alla finestra, occupatissimo 667 XXII| arruffio di capelli biondi (era bionda anche lei!...) che 668 XXII| Quella signora così... bionda era una gran dama dell'alta 669 XXII| virtù. Invece... invece era l'amante del Vharè.~ ~Intanto 670 XXII| delle violette.~ ~Giorgio era seccato, pareva sospettoso. 671 XXII| di - quello lì - non lo era punto; capiva che - lì - 672 XXII| manine nervose. Giorgio era felice, imbambolato dall' 673 XXII| la corte a Lalla, egli ne era sicuro! anche per quell' 674 XXII| stata molto civettuola, non era andata più in là di un amoretto 675 XXII| quanto a Lalla, il suo - no - era affatto istintivo.~ ~La 676 XXII| quanto alla coscienza... Oh, era una coscienza che faceva 677 XXII| le facesse la corte; ma era stata presa dalla vanità, 678 XXII| in presenza di Giacomo, era sempre padrona di sè, quantunque 679 XXII| quel babau della morale, era ai suoi piedi, era suo, 680 XXII| morale, era ai suoi piedi, era suo, era - il suo amante. 681 XXII| ai suoi piedi, era suo, era - il suo amante. Ma quando 682 XXII| riderne colla Giulia!... Era un giochetto che le riusciva 683 XXII| sul tardi, nel salottino s'era fatto un po' buio, le altre 684 XXII| colla faccia invasata, le era seduto accosto e le ripeteva 685 XXII| accosto e le ripeteva che era una donnina irritante. Lalla 686 XXII| con la voce grossa, che si era fatta bella, e lei, di rimando, 687 XXII| lui parlava così, perchè c'era buio! Pier Luigi minacciò 688 XXII| duchessa d'Eleda, all'ultimo, era venuto meno il coraggio, 689 XXII| venuto meno il coraggio, ed era rimasta sola a Borghignano. 690 XXII| trovando che sua moglie era eccessivamente lunatica, 691 XXII| di Prospero Anatolio non era altro che rettorica; egli 692 XXII| a Roma, forse perchè non era nè un deputato, nè un senatore, 693 XXII| Borghignano sapevano tutti chi era; le facevano di cappello, 694 XXII| cuore le disse subito ch'era stato Sandro Frascolini 695 XXII| Ficcanaso sotto il capezzale: era incerta, titubante se dirne 696 XXIII| festa solita dello Statuto era stato disposto un gran concerto 697 XXIII| sollecita in casa Della Valle.~ ~Era la prima volta che accadeva 698 XXIII| La diva, infatti, che si era accorta del suo raffreddamento, 699 XXIII| passioncella di Giacomo era piena di tirannie gelose 700 XXIII| rovinato completamente, era venuto a Borghignano per 701 XXIII| vecchietto vagheggiava un'idea ch'era ad un tempo il sogno della 702 XXIII| Tangoloni de Lastafarda, quando era economo lui, prendeva del 703 XXIII| vedendo che lo scherzo non era stato bene accolto dal Tangoloni; 704 XXIII| sentiva di buon umore, ed era contento di Borghignano 705 XXIII| primo cenno del ventaglio si era fatto un po' pensieroso, 706 XXIII| della contessa Della Valle c'era quello della duchessa d' 707 XXIII| si conservava bene, ed era ancora bella, più bella 708 XXIII| la quale, in compenso, era generalmente più simpatica. 709 XXIII| simpatica. Maria, pallidissima, era di un'eleganza severa, matronale: - 710 XXIII| nuovamente Maria; ma non era più tanto pallida: vicino 711 XXIII| cortesia un po' fredda che le era abituale; Giorgio, invece, 712 XXIII| sulla crisi ministeriale si era sprofondato, sospirando, 713 XXIII| Maria... povera Maria!... era così commossa, da non capire 714 XXIII| Della Valle, se la contessa era in casa, e se poteva riceverlo.~ ~- 715 XXIII| accomodarsi in un salottino dove c'era ancora più buio che nelle 716 XXIII| Quello della cara bambina era un discorrere sommesso e 717 XXIII| sommesso e appassionato; era un'anima che traboccava 718 XXIII| scorgevano i tulipani, di cui era fitto un panierino, collocato 719 XXIII| dirmi?~ ~- Nulla. - Adesso era Lalla che faceva il muso; 720 XXIII| disgustosa. In quei giorni si era anche facilmente persuasa 721 XXIII| persuasa che il bacio non era poi questo gran peccato, 722 XXIII| prevenire le domande, si era abituata a contargli sempre 723 XXIII| a contargli sempre chi c'era stato a farle visita; e 724 XXIII| dimenticava qualcuno, non era questo - un mentire!~ ~Prima 725 XXIII| Aveva tanto candore e gli era tanto cara!... Certo che... 726 XXIII| progressi ne avevano fatti!...~ ~Era proprio vero che la duchessina 727 XXIII| diritto sino al cuore.~ ~Lalla era di gusto fine, delicato; 728 XXIII| dell'aristocrazia mascolina era rappresentato dai fratelli 729 XXIII| altro astro di primo ordine era rappresentato dal marchese 730 XXIII| Un altro bell'originale era Gianni Rebaldi, un omaccione 731 XXIII| Giorgio, tenero, rispettoso, era sempre uguale, senza burrasche, 732 XXIII| suo avvenire; ma quanto era spontanea l'effusione di 733 XXIII| andava in campagna, oppure era in seduta al Consiglio Provinciale, 734 XXIII| arrischiava una terza. Adesso era Giorgio che domandava alla 735 XXIII| vanità d'uomo di Stato, vi era ricevuto benissimo. Poi, 736 XXIII| ritrovi, agli appuntamenti, c'era anche l'aiuto del teatro, 737 XXIII| l'aiuto del teatro, quand'era aperto, del caffè nelle 738 XXIII| caso in uno scrignotto, le era corso fra le mani l'anellino 739 XXIII| intensità. Adesso il Vharè era costretto a tenersi chiusa 740 XXIII| dire da solo.~ ~Lalla s'era messa in mente d'essere 741 XXIII| arrabbiato, nervoso:~ ~- Era tempo di concludere, ormai, 742 XXIII| ed insensibilmente le si era troppo legato per poterla 743 XXIII| perchè, naturalmente, vi era ammesso un po' di tutto. 744 XXIII| aristocrazia di Borghignano era un'aristocrazia spiantata, 745 XXIII| anche per il resto che se n'era ito, e con una invidia assaettata, 746 XXIII| Giulia con sè.~ ~Questa paura era esagerata: per amore o per 747 XXIII| veniva la febbre, e perciò era sempre più debole e più 748 XXIII| affumicate; ma la maggioranza era rappresentata dalle donne 749 XXIII| signora vestita di verde era ricca, se quell'altra coll' 750 XXIII| La sua vittima principale era la Giulia, che le rispondeva 751 XXIII| avvocato ultra democratico ch'era il leader dell'opposizione 752 XXIII| gli legavano la lingua! Era un donnone colossale, colle 753 XXIII| essendo rossa di capelli, s'era coperta di cipria e ne aveva 754 XXIII| amabile, occupatissima com'era ad osservare se quelle altre 755 XXIII| invece... a suo marito!... Era costui un omiciattolo scarno, 756 XXIII| aggressivo nella vita pubblica, era docile assai con la moglie, 757 XXIII| entrò l'ultimo: la festa era già cominciata da un pezzo. 758 XXIII| altrettanto di buon genere, quanto era poco lusinghiera per la 759 XXIII| ma il naso della Bertù ch'era rimasto indifferente all' 760 XXIII| che quel marchesato non era autentico e si contorse 761 XXIII| Saint-Florin de la Baltea era assai schifiltosa in fatto 762 XXIII| La contessina Giulia era bellissima quella sera, 763 XXIII| avaro col suo tesoro. Lalla era nervosa e non si sentiva 764 XXIII| sè. L'ultima volta che s'era trovata col Vharè c'era 765 XXIII| s'era trovata col Vharè c'era stato un po' di burrasca: 766 XXIII| un appuntamento; ma Lalla era stata risoluta a non volerlo 767 XXIII| La musica del valzer era finita, e adesso l'instancabile 768 XXIII| della duchessina.~ ~La pace era fatta.~ ~Le coppie della 769 XXIII| composta, colla maestà ch'era fusa nel sangue dei Saint-Florin, 770 XXIII| crescevano sempre: Gianni Rebaldi era riuscito nel più bello d' 771 XXIII| attorno, storditi e anelanti. Era una vertigine di colori, 772 XXIII| più animata.~ ~La Bertù era già uscita dal carrè prima 773 XXIII| festa. Il suo scopo, ormai, era stato raggiunto.~ ~- Avevi 774 XXIII| del marito, mentre Lalla era così piena di dolci ricordi 775 XXIII| tu... l'uomo forte.~ ~Non era il primo caso, codesto, 776 XXIII| Diritto. Quella resistenza era affatto nuova e Lalla ne 777 XXIII| Certo, da molti anni colui era l'amico della famiglia d' 778 XXIII| Dubitare di Maria?~ ~- Se non era altro che una statua di 779 XXIII| contentezza birichina: suo marito era sempre lo stesso innamorato!~ ~ ~ ~ 780 XXIV| teneva desto agitato. Egli era ritornato ai turbamenti 781 XXIV| prepotente per quel tanto ch'era stata trattenuta e domata.~ ~ 782 XXIV| un grande sgomento.~ ~Gli era pur cara quella donnina 783 XXIV| stesso tempo così ingenua! Era l'ultima volta ch'egli amava 784 XXIV| egli amava o, per lo meno, era adesso alla sua ultima passione. 785 XXIV| pensata alla Werther. Lalla era tanto giovane. Ben presto 786 XXIV| pareva imminente!... Il Vharè era una di quelle fortunate 787 XXIV| anche una bella donna, egli era un bel tipo. Che cosa importa 788 XXIV| con un tutt'insieme dove c'era del poeta e del gran signore, 789 XXIV| passeggero! - Nella corte c'era il marchese di Toscolano, - 790 XXIV| la scalone. L'anticamera era deserta; altro indizio, 791 XXIV| del meno, di Giorgio ch'era andato in campagna, del 792 XXIV| sua cugina aveva detto, ed era vero, di voler dormire fino 793 XXIV| niente marchese.~ ~Giacomo era arrivato al colmo dell'impazienza!... 794 XXIV| cominciarono i saluti, il Vharè era lì lì per spuntarla, quando, - 795 XXIV| subito la Giulia.~ ~Il Vharè era proprio spacciato.~ ~- Sicuro; 796 XXIV| Saint-Florin.~ ~- Come?... il Vharè era ancora da Lalla quando ci 797 XXIV| con pari calore, che c'era tutto il tempo per poter 798 XXIV| il quale, in tal modo, era riuscito a diventare piacevole 799 XXIV| quanti!...~ ~Pier Luigi era il solo della famiglia che 800 XXIV| si consolava pensando che era ancora - a tempo - di ritirarsi, 801 XXIV| allontanandolo da sè, non era riuscita ad allontanarlo 802 XXIV| ben sicura che la mamma era lontana da qualunque sospetto, 803 XXIV| infastidiva: - alla fine era donna, e delle sue azioni 804 XXIV| molto per bene! - Lalla si era fatta un po' ardita, perchè 805 XXIV| e temeva, persuasa com'era della poca simpatia di sua 806 XXIV| verso. Lalla aveva paura; era troppo tenuta d'occhio; 807 XXIV| Insomma, la ripugnanza era più forte di lei; no, no; 808 XXIV| più forte di lei; no, no; era impossibile!...~ ~- Questo... 809 XXIV| sentisse che quella donnina non era ancor sua, che non la teneva 810 XXIV| giorno! - pensava Lalla che era superstiziosa; ma poi dovette 811 XXIV| dovette cedere, perchè sabato era troppo tardi per Giacomo, 812 XXIV| dalla sua, e se l'intenzione era cattiva, gli effetti erano 813 XXIV| trovò che il meglio da farsi era di tenerne parola, come 814 XXIV| e l'odio di Pier Luigi! Era sicurissima che quel vecchio 815 XXIV| che al pericolo dal quale era minacciata la sua pace e 816 XXIV| avvenire. Se pensava al Vharè, era soltanto per confortarsi 817 XXIV| imbecille, anche ciò che non era!... - E si avviò difilato 818 XXIV| aveva perduto tempo: Giorgio era pallido, col volto contratto. - 819 XXIV| un po' d'amore: l'amore era tutto sparito; non c'era 820 XXIV| era tutto sparito; non c'era dentro altro che una gran 821 XXIV| a gemere e a piangere. - Era stato lui, il marchese, 822 XXIV| respirò sorridendo: l'uragano era passato. Ci avrebbe pensato 823 XXIV| e al dolore di Lalla, si era calmato pienamente. Egli 824 XXIV| tenerezza affettuosa.~ ~Si era combinato, che i Della Valle 825 XXIV| mandati dei libri: nulla; non era arrivato nulla. Nella mattina 826 XXIV| ultimo momento... - non c'era niente! Allora, ormai sicuro 827 XXIV| domandò al portinaio; ed era tanto sicuro di trovarla 828 XXIV| altro. Ma, invece, egli era assai turbato, assai inquieto 829 XXIV| aveva messo tutto sossopra. Era accaduto certo qualche cosa 830 XXIV| casetta dei dintorni; ma era un agire da pazzo e non 831 XXIV| scopo; e vi rinunciò. Egli era sicuro che appena Lalla 832 XXIV| dall'incertezza.~ ~Giorgio era un carattere troppo franco 833 XXIV| Grazie, marchese!~ ~Giorgio era stato più amabile del solito 834 XXIV| cosa pensare? Qualche cosa era accaduto, ad ogni modo, 835 XXIV| nulla di grave. Dunque?... Era Lalla la leggera, la civetta, 836 XXIV| civetta, la perfida!... Era lei che si era messa a scappare 837 XXIV| perfida!... Era lei che si era messa a scappare alla prima 838 XXIV| sempre dubitato; adesso ne era sicuro.~ ~Una sera, poco 839 XXIV| divertiva in campagna, ch'era allegrissima, che vedeva 840 XXIV| buttò sopra una poltrona, ch'era a' piedi del letto, piangendo 841 XXIV| suo cuore tutto quanto vi era di gentile e di nobile; 842 XXV| Fiore, in questo frattempo, era successo un fatto molto 843 XXV| cuore e d'un pince-nez, era riuscito a rappattumarle 844 XXV| rispettivo bébé dell'amica. Era un divertimento per tutto 845 XXV| fortunato avvenimento, non era la sola novità importante 846 XXV| importante di Santo Fiore: c'era ben altro!...~ ~Sandro Frascolini 847 XXV| Sandro Frascolini era ritornato al paese, appunto 848 XXV| gelosie del dietro scena. Era però sempre un bel giovane, 849 XXV| da quell'altro, che se n'era ito, lo teneva nascosto 850 XXV| scorgeva sulla piazza, e se c'era, sgattaiolava dalla porticina 851 XXV| nelle loro passeggiate, ma era tal e quale come se non 852 XXV| lo stesso primo giorno ch'era arrivata in villa, lo vide 853 XXV| indicato da miss Dill, la quale era andata incontro alla contessa 854 XXV| fondo al cuore, la miss era molto seccata pel ritorno 855 XXV| strada, larga e dritta, era tutta chiusa da folte siepi 856 XXV| e lo riconobbero subito: era Sandro Frascolini, Si consultarono 857 XXV| nulla; passato il pericolo, era passata anche la paura, 858 XXV| raccontando a Giorgio quanto le era accaduto, e metteva in burletta 859 XXV| Valle per casa d'Eleda. Era stato Prospero Anatolio 860 XXV| accettato il cambiamento, ed era partito per Varese. - Sarebbe 861 XXV| la contessa Della Valle era nata di fresco una grande 862 XXV| non fosse duraturo. Non era tutto per lei?... La sua 863 XXV| indimenticabili passeggiate, era sempre Lalla il prediletto 864 XXV| il suo sogno dorato non era del tutto svanito... insomma... 865 XXV| bimbo (e maschio, s'intende) era un po' il desiderio di tutta 866 XXV| passava.~ ~Anche Lalla n'era contrariata, e non voleva 867 XXV| che l'aver figliuoli non era altro che una seccatura!... 868 XXV| duca... povero duca! Egli era addolorato più di tutti!... 869 XXV| quelle collere bianche - era Pier Luigi che le chiamava 870 XXV| rimproveri; - niente: non c'era verso di smuoverla! Lalla 871 XXV| Sì!... Soltanto perchè era lui... Pier Luigi... perchè 872 XXV| Pier Luigi... perchè era tuo zio, ho taciuto... ho 873 XXV| onore, insidiata sua moglie, era il fratello di sua madre!... 874 XXV| trasporto la duchessina era spontanea e sincera. - Povero 875 XXV| Giorgio, tanto buono! - Era contentissima di non aver 876 XXV| credere anche quello che non era, perchè lei, infine, non 877 XXV| libri. Giorgio, che non era uno stupido, avrebbe capito 878 XXV| subito il contrabbando. - Era meglio lasciar correre l' 879 XXV| mortificata.~ ~- Ma dunque?... non era innamorato come diceva?... 880 XXV| fosse convinto che se lui si era subito confortato, anche 881 XXV| promesso a Prospero Anatolio, era venuto dopo le corse di 882 XXV| solamente quando ha capito che era utile e necessario. Sono 883 XXV| diamine fosse accaduto!~ ~Era un dovere per lui, in quel 884 XXV| energicamente che se il signor conte era matto, buon padrone! Lui 885 XXV| tornò a ripetere che non era vero, che si ingannava; 886 XXV| La voce di Maria si era fatta tenue come un sospiro, 887 XXVI| pochissimi adoratori. Oramai non era più una novità e poi correva 888 XXVI| contessa. Il corteggiarla non era di moda; anzi voleva dire... 889 XXVI| supplicanti. La duchessina, era innamorata di suo marito; 890 XXVI| innamorata di suo marito; dunque, era anche troppo se con lei 891 XXVI| Allora sì... allora sì, era felice!... Ma allora la 892 XXVI| Ma allora la gente non era tanto stupida; allora non 893 XXVI| anche la speranza. Il Vharè era a Nizza a passare l'inverno 894 XXVI| contessa Della Valle, Giorgio era con lei, e quando rimasero 895 XXVI| Vharè mi faccia la corte!~ ~Era proprio gelosa di quella 896 XXVI| chi più ne portava la pena era, naturalmente, il marito. 897 XXVI| innamorato, e quanto più Lalla era nervosa, tanto più, per 898 XXVI| idee liberali.~ ~Lalla, era spesso triste e si sentiva 899 XXVI| aria del mare, il suo umore era inquieto e lunatico; e fu 900 XXVI| Borghignano, in quei giorni, era commossa da un grande avvenimento: 901 XXVI| spirito bizzarro e originale, era l'unica donna che gli aveva 902 XXVI| aria molto comme il faut; era un modo qualunque, ma buono, 903 XXVI| Vharè, trovava che con lei s'era condotto assai male, le 904 XXVI| ingannata e tradita; insomma era molto infelice, e prometteva 905 XXVI| La contessa Della Valle era andata in quell'autunno 906 XXVI| Prospero diceva, ma non era vero, che gli seccava moltissimo 907 XXVI| In verità, quando non c'era la Giulia, tutti i pretesti 908 XXVI| moglie, che, davvero, non era una compagnia molto allegra.~ ~ 909 XXVI| arazzi e a fregi dorati era illuminata con tre grandi 910 XXVI| e solamente in fondo c'era ancora una comitiva di giovanotti 911 XXVI| entrarono nella sala, il giuoco era finito allor allora e lo 912 XXVI| allor allora e lo sciampagna era stato perduto da un ufficiale, 913 XXVI| là, fra quella gente, c'era lui... il Vharè... Giacomo!...~ ~ 914 XXVI| disinvoltura apparente, il Vharè era impacciato e confuso.~ ~ 915 XXVI| pranzo. Prospero Anatolio era malcontento di questo fatto, 916 XXVI| tutti che quella colazione era per lui una gran seccatura, 917 XXVI| noia, ma internamente ne era beato.~ ~Il marchese di 918 XXVI| primo atto di Satanella era già verso la fine. Il Della 919 XXVI| Lalla, quella sera, non solo era piacente, ma pareva bella; 920 XXVI| dell'amore.~ ~Satanella non era una donna; era un caso patologico. 921 XXVI| Satanella non era una donna; era un caso patologico. Essa 922 XXVI| pianto, le labbra arse; era stanca, sbattuta dall'emozione. 923 XXVI| vereconda ritenutezza che le era abituale, languidamente 924 XXVI| albergo; piovigginava e c'era un'aria fredda, frizzante. 925 XXVI| Lalla, sorridendo, si era rivolta al Vharè, con una 926 XXVI| rispose un - grazie - che non era nè un sì, nè un no.~ ~- 927 XXVI| del ritorno della padrona era scesa ad incontrarla, si 928 XXVI| scalone. Giacomo, intanto, era scomparso.~ ~- Dov'è andato 929 XXVI| Tuttavia, lo sentiva... Era lì... lo sentiva. Era lì 930 XXVI| Era lì... lo sentiva. Era lì presso... aspettando 931 XXVI| della contessa Della Valle era un po' alto; essa cominciò 932 XXVI| il thè. Rimasta sola, si era appena messa a sfogliare 933 XXVI| restituirle. - Così dicendo egli s'era tolto ed offriva a Lalla 934 XXVI| nuove, ma lei... lei, dov'era andato? - E non aggiunse 935 XXVI| Giacomo con un'occhiata ch'era un rimprovero, un lamento 936 XXVI| ma lo sguardo di lei non era più triste, non era più 937 XXVI| non era più triste, non era più mesto; appariva inondato 938 XXVI| la baciò, proprio, dove c'era l'anello colle rose d'Olanda... 939 XXVI| ma parlava sempre. Non era più un rimprovero il suo, 940 XXVI| un rimprovero il suo, non era più un lamento; era una 941 XXVI| non era più un lamento; era una preghiera audace, insistente, 942 XXVI| anticamera a vedere se l'uscio era chiuso, poi, rientrando, 943 XXVI| la baldoria dei fastelli era finita; ma in mezzo al tavolo 944 XXVII| il piano di difesa. Non c'era da farsi troppe illusioni: 945 XXVII| illusioni: lo stato delle cose era molto grave. Fra i più formidabili 946 XXVII| rotta l'alleanza di prima, s'era messo al servizio dall'Opposizione.~ ~ 947 XXVII| appunto il suo nuovo direttore era orbo di un occhio: era il 948 XXVII| direttore era orbo di un occhio: era il celebre Frascolini!~ ~ 949 XXVII| appalto del dazio comunale c'era anche una Società Anonima, 950 XXVII| una Società Anonima, che s'era apposta costituita e della 951 XXVII| fiammeggiando.~ ~- Ma... - c'era un ma. - L'Omnibus non è 952 XXVII| avversari, cioè per i moderati, era una canaglia, una specie 953 XXVII| Il Caffè di Borghignano era stato il centro di tutte 954 XXVII| notaio che doveva redigerlo era uno della comitiva, e il 955 XXVII| perduto in un duello - no - era stato accecato da un questurino 956 XXVII| Tutto questo gran rumore era quello che precede lo scoppio 957 XXVII| Eleda, che a Borghignano era sempre stato trattato coi 958 XXVII| bisognava farlo bastonare; che era un ignorante, un mariuolo; 959 XXVII| da quel Maramaldo, qual era lo scopo de' suoi attacchi, 960 XXVII| interno pensò che Giorgio non era altro che un famoso egoista.~ ~- 961 XXVII| condizione e quella della Giunta era ancor più disperata perchè 962 XXVII| loro ogni efficacia. Si era pensato, in quel frangente, 963 XXVII| altro giornale, ma ormai era troppo tardi: un giornale 964 XXVII| signor conte Della Valle era un famoso egoista, il duca 965 XXVII| essere un minchione, e non era obbligato a seguirlo, tanto 966 XXVII| tentare, per quanto almeno era fattibile, di scongiurare 967 XXVII| la catastrofe?... Sicuro, era assai penoso il dover scendere 968 XXVII| No, mai. - Quel passo era penosissimo, ma bisognava 969 XXVII| cuore, soltanto, prima vi era circonfusa d'amore, e adesso 970 XXVII| gelosia e di odio.~ ~Sandro era smanioso d'incontrarla, 971 XXVII| affannosi delle sue notti, tutto era pieno del sorriso, dei capelli 972 XXVII| nella casa medesima dove c'era la tipografia del giornale, 973 XXVII| Sandrino.~ ~Ma, oramai, era inutile il rimpianto, e 974 XXVII| corpo.~ ~Povera Nena!... Era tanto innamorata da non 975 XXVII| loro ritrovi domenicali, se era vera, propriamente vera 976 XXVII| della sua padrona perchè era più bella e più ricca di 977 XXVII| le aveva raccontato che era stata la sua amorosa e che 978 XXVII| scusarla, perchè allora era ancora una bimba, e non 979 XXVII| che si facesse, ma adesso era un angelo di virtù, e non 980 XXVII| anche ingiustamente, non era tenuto a invitarlo a reciproche 981 XXVII| ultimi tempi il Frascolini si era di molto dirozzato e aveva 982 XXVII| ricordava di lui, Sandro, quando era ragazzo e che si ricordava 983 XXVII| ricordava di suo padre col quale era stato sempre in ottimi rapporti - 984 XXVII| ingiusta; no, mai, perchè si era abituato a considerarlo 985 XXVII| aveva scossa, ma che non era riuscita a vincere interamente.~ ~ 986 XXVII| sensale di Santo Fiore, era arrivato all'amicizia del 987 XXVII| proprio avvenire, egli non era giunto ad immaginare un 988 XXVII| con mano che l'opposizione era mossa da interessi privati, 989 XXVII| volta, francamente; se non c'era una maggioranza che votasse 990 XXVII| Eleda felice, raggiante. Era arrivato finalmente!... 991 XXVII| contessa sarebbe stata sua! Ne era tanto sicuro, che non la 992 XXVII| vista puramente economico. Era un passo indietro, fatto 993 XXVII| battaglia si avvicinava e non c'era da farsi illusioni. O il 994 XXVII| presentato dalla Giunta era approvato dal Consiglio, 995 XXVII| del Caffè di Borghignano c'era un orgasmo febbrile. La 996 XXVII| titolo - All'ultima ora - era stato scritto da un egregio 997 XXVII| apprensione! Il Consiglio era quasi al completo, le tribune 998 XXVII| mano tremante.~ ~Il momento era solenne e definitivo per 999 XXVII| come diceva l'Omnibus, era una sola: la Giunta e i 1000 XXVII| soltanto rimaneva seduto: era commosso, gli tremavano