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     Parte

   1      I|            giorni, un po' indisposta, era ancora una donna bellissima.
   2      I|            freddezza statuaria però c'era qualcosa, da cui Lavater
   3      I|            cioè stese la mano e, come era solita, l'abbandonò fredda,
   4      I|              l'ultima volta, dov'essa era sparita. E l'espressione
   5      I|             poveretta con tanta forza era pur riuscita a nascondere.~ ~
   6      I|      orizzonte, e la duchessa d'Eleda era sempre , fissa, immobile.
   7      I|           della mente e del cuore; ed era così assorta nell'immagine
   8      I|           appena uscito dal porto, si era legato al collo, per riparare
   9      I|             sala da pranzo.~ ~Il duca era un gentiluomo compito. Dalla
  10      I|            profonde, ma la cordialità era solo apparente. Per altro
  11      I|               porta della cabina, dov'era aspettata dalla cameriera.
  12      I|           dopo tante ore di martirio, era sola. Allora quasi fosse
  13     II|           invece colle donne egli non era stato mai un Cristoforo
  14     II|        pronuncia; difetto che non gli era abituale, ma che gli si
  15     II|            intimità molto sospettata. Era una tentazione... superlativa,
  16     II|               Maria di Santo Fiore.~ ~Era il luglio del sessantuno.
  17     II|               sue corse a Borghignano era un miracolo se interveniva
  18     II|            allora che ne aveva sedici era una meraviglia. Nude le
  19     II|             quella nudità, alla quale era costretta per la prima volta,
  20    III|                     III.~ ~ ~ ~Ma non era il turbamento dell'amore.
  21    III|             il turbamento dell'amore. Era il turbamento dei sensi.~ ~
  22    III|        sentiva il popolo, che per lui era sempre la plebe, i contadini,
  23    III|                nell'aula parlamentare era impotente,  avrebbe trovato
  24    III|           Borghignano, la duchessa si era già felicemente sgravata.~ ~
  25    III|       politico alla quale Prospero si era ormai dato interamente,
  26     IV|            molto poeta, il suo ideale era l'Italia, e la vagheggiava
  27     IV|         frigio.~ ~Giorgio Della Valle era un sognatore; ma bisogna
  28     IV|         provincialesca di Borghignano era proprio roba da chiodi.~ ~
  29     IV|       Prospero, per dire il vero, non era mai stato un uomo di serio
  30     IV|              grado, e da capitano che era, o si credeva di essere
  31     IV|        ambizione dell'uomo d'ingegno: era vanità, più che ambizione,
  32     IV|         sempre con maggior interesse, era la Gazzetta di Borghignano,
  33     IV|      persuadendosi che suo marito non era dalla parte del torto e
  34     IV|           andarsene alle undici, come era solito, lasciò il palazzo
  35     IV|            Eleda quando la mezzanotte era già suonata.~ ~Un'ora dopo,
  36     IV|             Della Valle, un'ora dopo, era ancora al club, e quando
  37      V|            della Bicocca. Già essa vi era stata annunziata, e la precedeva
  38      V|              ne accresceva la grazia. Era una bellezza che parlava
  39      V|               da una gran vanità, non era uomo da fermarsi ad analizzare
  40      V|           dimenticava che il discorso era stato riveduto da un suo
  41      V|           nemmeno il sesso debole gli era avaro di sorrisi.~ ~Maria
  42      V|       arrendevole.~ ~La de Haute-Cour era la moglie del ministro di
  43      V|               Anatolio da due mesi ne era perdutamente invaghito,
  44      V|          colmo della felicità. Renata era tutta per lui solo: aveva
  45      V|              e della baronessa Renata era la più disattenta di tutte,
  46      V|                Fra un ballo e l'altro era sempre il duca il cavaliere
  47      V|           mezzo alla sala da ballo.~ ~Era appena finito un valzer:
  48      V|          guance leggermente colorite, era ammirata, circondata dal
  49      V|               occhi. Nel buffet non c'era nessuno. Nascosta dietro
  50     VI|               e il duca d'Eleda non c'era molta amicizia.~ ~Giorgio,
  51     VI|        Eriprando, lo zio della sposa, era stato tutore di Giorgio,
  52     VI|          tutore di Giorgio, e Giorgio era tenuto dai Santo Fiore come
  53     VI|               le ultime elezioni se n'era discorso favorevolmente
  54     VI|        evidente... Giorgio alle volte era con lui così freddo, che
  55     VI|            mentre invece la freddezza era nuova. Giorgio allora, vedendo
  56     VI|            come il conte Giorgio, non era affatto sincero. Impaziente,
  57     VI|              Povera Maria! pur troppo era vicino il giorno che doveva
  58     VI|        inverno i ricevimenti privati. Era grande l'aspettativa e grandissimo
  59     VI|       duchessa d'Eleda, naturalmente, era una delle signore invitate
  60     VI|               riferisce che il medico era uscito di Firenze il mattino
  61     VI|              gli mancò sul più bello. Era già sull'uscio quando, rivolgendosi
  62     VI|           glielo manderò io stessa. - Era un tono che non ammetteva
  63     VI|             di tutto, ed anche perchè era la cagione della collera
  64     VI|               molto caso, assorta com'era in altri pensieri. Cominciò
  65     VI|               Valle, che quella notte era molto fortunato al giuoco,
  66     VI|              ricordava più di lei, ed era allegrissimo. - E se fosse
  67     VI|               solito quel folletto si era liberato dalla vigilanza
  68     VI|         andare dalla mamma, ed invece era fuggito di corsa nel quartierino.
  69     VI|       quartierino. del duca, il quale era pieno di tolleranza per
  70     VI|               tipo del groom.~ ~Lalla era fin d'allora (contava sei
  71     VI|               il quartierino del duca era l'Eden di tutte le delizie
  72     VI|              sua madre e da miss Dill era beata; correva  dentro;
  73     VI|            armi, tutto quel disordine era il suo proprio elemento.
  74     VI|           affettando una severità che era uno scherzo - da brava!
  75     VI|             non è vero, mamma? - Mimì era una piccola amica... una
  76     VI|           cavallino favorito, a Mimì. Era una minaccia che otteneva
  77    VII|                  E se proprio sotto c'era un affetto, non poteva essere
  78    VII|             della verità.~ ~Maria non era innamorata di Prospero;
  79    VII|               un grave oltraggio. Non era innamorata di Prospero,
  80    VII|           bisogno di stimarlo, perchè era il padre della sua creatura,
  81    VII|          perchè l'onore di quest'uomo era pure il suo onore. Non era
  82    VII|            era pure il suo onore. Non era innamorata di Prospero;
  83    VII|              di Prospero; ma Prospero era suo marito... Ricordava
  84    VII|            pensando adesso che non vi era stata desiderata dall'amore,
  85    VII|               abbandonarla? No; Maria era madre; madre sempre e prima
  86    VII|         quattordici ai sedici anni.~ ~Era costui un figliuolo della
  87    VII|         servizio della duchessa, e le era fedele come un cagnolino.~ ~-
  88    VII|               occorre, andate pure.~ ~Era assai forte il turbamento
  89    VII|       bigliettino fra le mani; perchè era esso appunto la causa di
  90    VII|            parole; e però Lorenzo non era ancor uscito dal palazzo,
  91    VII|          Maria non riebbe la calma.~ ~Era angustiata dal timore e
  92    VII|               cuore, duramente, tanto era inesorabile quella risposta,
  93    VII|    inesorabile quella risposta, tanto era angosciosa per la poveretta
  94    VII|                perchè quel sacrificio era enorme, era uno di quei
  95    VII|           quel sacrificio era enorme, era uno di quei sacrifici che
  96   VIII|         tuttavia che il nemico, se si era ritirato, era per altro
  97   VIII|           nemico, se si era ritirato, era per altro troppo forte,
  98   VIII|             tenerezze, si chinò (ella era seduta) e un bacio le sfiorò
  99   VIII|         troppo oltre; ma il ritirarsi era ormai impossibile.~ ~- Perchè
 100   VIII|              e paurosa di Borghignano era sparita; col viso pallido,
 101   VIII|               e vendicarsi. Tuttavia, era una commedia che gli spiaceva
 102     IX|           Maria non avesse mentito? - Era questa un'ipotesi sulla
 103     IX|              passo che stava per fare era molto abile. Intimamente
 104     IX|             gli domandò se, per caso, era corsa una sfida.~ ~- Appunto -
 105     IX|         Anatolio, vedendo che l'altro era soltanto maravigliato, cominciò
 106     IX|                  Il conte Della Valle era buono: Prospero Anatolio
 107     IX|               tremito convulso da cui era presa; le bastò un minuto
 108     IX|            innanzi a lei, la sua voce era tranquilla, la sua mano
 109     IX|               tranquilla, la sua mano era ferma. Il giovanotto trovò
 110     IX|       argomenti. Parlava col cuore ed era eloquente, perchè in lui
 111     IX|         commossa; ma dentro di lei5 c'era un cozzo di affetti, una
 112     IX|        generoso; ma, nel confronto ch'era costretta a dedurne fra
 113     IX|         meriti del conte Giorgio, non era Domeneddio che lo faceva
 114     IX|     Domeneddio che lo faceva sublime; era la donna innamorata, che
 115     IX|            adoperava in quel modo?... Era una derisione o una sfida?~ ~-
 116     IX|   indispettito e mortificato, Giorgio era  per uscire, quando sulla
 117     IX|                La duchessa d'Eleda si era fatta di ghiaccio: la commozione,
 118     IX|           Giorgio abbastanza bene; ma era rimasto  ad aspettarlo
 119     IX|              matrimoniale, mentre non era capace di pigliar sonno.
 120     IX|          verso la moglie; egli stesso era pur costretto a riconoscerlo:
 121     IX|      riconoscerlo: in quella donna si era rivelato un carattere singolare. -
 122     IX|               E dire che quella donna era stata sua, , in quel medesimo
 123     IX|         pareva ancora di vederla: com'era cara in quel disordine,
 124     IX|               come in un sogno. Maria era sparita... sparita per sempre.~ ~
 125     IX|              la donna; la donna non c'era più, ma le coltri, le lenzuola,
 126      X|          Maria volle partire, Firenze era gaia più del solito: godeva
 127      X|            quel vasto deserto. Non vi era cielo lontano,  profilo
 128      X|              e alla terza, stanca, si era addormentata.~ ~Chi brontolava,
 129      X|             capriccio della duchessa, era miss Dill.~ ~Miss Dill,
 130      X|           tutto. Ma quantunque vinta, era calma e sorridente: la battaglia
 131      X|              sorridente: la battaglia era finita. Dopo lunghi giorni,
 132      X|             irritante nelle sue vene, era riuscita a soffocarla; l'
 133      X|           nascondeva al marito... non era una santa, infine, era una
 134      X|            non era una santa, infine, era una povera donna: che cosa
 135      X|                oramai la vita per lei era il suo amore. Come, perchè
 136      X|            dilaniarsi, per quello che era impossibile, quando, sola
 137      X|               e sempre. L'uomo che si era impadronito di lei, adesso
 138      X|            del suo sogno; l'amore non era sangue e carne, era pensiero:
 139      X|               non era sangue e carne, era pensiero: poetica, virtuosa,
 140      X|            Così solamente l'amore non era colpa, era virtù; non era
 141      X|      solamente l'amore non era colpa, era virtù; non era debolezza,
 142      X|             era colpa, era virtù; non era debolezza, ma forza sublime,
 143     XI|              orizzonte.~ ~Santo Fiore era il feudo dei conti di questo
 144     XI|      inferiore al prescritto.~ ~Maria era stata ricevuta alla stazione
 145     XI|             parroco, dal sindaco, che era suo fittaiolo, dai ricchi
 146     XI|      cocchiere dall'antica livrea non era l'impettito auriga superbo,
 147     XI|            sta in carrozza; ma invece era un vecchietto gaio, lindo,
 148     XI|              dal Palazzo dei Signori, era enorme, quantunque la duchessa
 149     XI|               il confessore di Maria, era tal uomo che alla bontà
 150     XI|          solitaria.~ ~Ma don Gregorio era molto innanzi cogli anni;
 151     XI|               della sua cameretta, ed era miracolo se qualche volta,
 152     XI|             volta, quando la giornata era tepida, poteva trascinarsi
 153     XI|              occhio, chè don Vincenzo era un ammiratore entusiasta
 154     XI|            che frequentava il Palazzo era Sandrino Frascolini, il
 155     XI|              non ne aveva, amici ce n'era stato uno soltanto, e non
 156     XI|           stato uno soltanto, e non c'era più. Dunque era sola, sempre
 157     XI|               e non c'era più. Dunque era sola, sempre sola.~ ~In
 158     XI|          signora, invece di uno svago era un incubo. Nata da ricca
 159     XI|         bigotta, alla sventura non si era piegata con rassegnazione.
 160     XI|               dura con gli inferiori, era cavillosa nel difendere
 161     XI|              della scala a due a due, era come sua madre anche lei,
 162     XI|             po' in apprensione. Maria era costretta a conservare sempre
 163     XI|             maggiori difetti di Lalla era la simulazione; quella testolina
 164     XI|             testolina capricciosa non era mai capace di dire la verità.
 165     XI|            suoi trasporti infantili c'era sempre finzione od esagerazione.
 166     XI|          aperto gli occhi su quel che era Haute-Cour, il fatto sta
 167     XI|          sopportava con rassegnazione era quella del marchese di Vharè.
 168     XI|               e i pochi fortunati cui era concesso dalla sorte di
 169     XI|              loro un po' di ruggine c'era, e davvero fu un contrattempo
 170     XI|           dispiacere. Maria alla fine era stata per lui come una sorella
 171     XI|            lui come una sorella e gli era cara come una sorella. -
 172     XI|       fermarsi a Santo Fiore.~ ~Maria era nel salotto col marchese
 173     XI|                correndo, saltando com'era avvezza; ma appena vide
 174     XI|               corpicino. La crisalide era in via di trasformarsi in
 175     XI|            Vharè. Lalla che da un'ora era occupata nel ritagliare
 176     XI|           belle signore del figurino, era  interamente dimenticata
 177     XI|               aria. Però, quando egli era in villa dalla duchessa,
 178     XI|            altro nel cuore, e Giorgio era troppo irritato per poter
 179     XI|    reputazione e senza carattere, com'era il marchese di Vharè, lo
 180     XI|           eccellente Bordeaux-Lafitte era riuscito a dimenticare le
 181     XI|             lontano una scarpa che si era levata. - Mah! Le donne?...
 182     XI|               il primo venuto; mentre era tutta smorfie e garbatezze
 183     XI|               spogliato dell'abito, s'era messo a caricare il suo
 184     XI|          perchè vegliava?...~ ~Quella era la cameretta di Maria...
 185     XI|            otto, il conte Della Valle era già sceso nel cortile del
 186     XI|        intimità di Maria col marchese era, per lo meno, eccessiva.~ ~
 187     XI|           invece il loro incontro non era che l'opera innocente del
 188     XI|        appunto il Poggio dei platani, era adiacente ad una delle fattorie
 189     XI|              marchese, dove questi si era recato assai di buon'ora
 190     XI|         incorreggibile vagheggino, ch'era pure a cavallo, in due galoppate
 191     XI|          avvicinandosi, un timore, ch'era un'angoscia, le strinse
 192     XI|              due perchè: perchè glien'era passata la voglia col primo
 193     XI|    allontanasse da Giorgio. Il marito era sempre sicuro, ma così si
 194     XI|           ostacoli, il cuore di Maria era sempre vicino al giovane
 195     XI|              al giovane amato. Il suo era l'affetto di amante e di
 196     XI|             si affermava da uomo, com'era stato da giovane, sinceramente
 197     XI|           Insomma Giorgio Della Valle era un rosso; nome col quale
 198     XI|                anzi la bella duchessa era stata fin allora un po'
 199    XII|                    XII.~ ~ ~ ~Sédan s'era già resa; a Porta Pia era
 200    XII|             era già resa; a Porta Pia era stata aperta la breccia;
 201    XII|              stata aperta la breccia; era caduto l'impero Napoleonico;
 202    XII|          caduto l'impero Napoleonico; era finito il potere temporale...
 203    XII|         grande sfoggio di espansioni. Era nell'indole della signorina
 204    XII|               e però, quanto la mamma era fredda e ritenuta, altrettanto
 205    XII|              gaiezza: il contrapporsi era il suo gusto maggiore, e
 206    XII|           così che così; l'essenziale era che tutto il paese sapesse
 207    XII|         istrapparne gli applausi. Non era in età da suscitare intorno
 208    XII|            differiva nell'animo. Ella era il carattere stesso del
 209    XII|           messo da parte. Nel paese c'era un altro bel giovanotto,
 210    XII|              non nobile e meno ricco (era figliuolo del segretario
 211    XII|            suoi quattordici anni, non era bella, ma aveva quel tutt'
 212    XII|                meno piccola di quanto era realmente. Solo le braccia
 213    XII|           conoscenza della vita che s'era procurato, mercè una lunga
 214    XII|               dove stavano le padrone era vicina al tinello, tanto
 215    XII|            vedere in tinello se non c'era don Vincenzo, e uscivano
 216    XII|         spasimante, in tutta il resto era un giovane di criterio.
 217    XII|               lo scopo della sua vita era quello di poter diventare
 218    XII|             riposo, come suo padre lo era stato dopo suo nonno. In
 219    XII|             le gambe, e ancora non si era risoluto al gran passo.
 220    XII|            Santo Fiore in quei giorni era stato colpito da una sventura;
 221    XII|            fatto chiasso, la stagione era buona, c'era da aspettarsi
 222    XII|              la stagione era buona, c'era da aspettarsi una piena...
 223    XII|           teatro, ma la sua curiosità era stata desta dai facili entusiasmi
 224    XII|             Con tutta la sua scienza, era così oca da lusingarsi che
 225    XII|               capito che la preferita era la bella Ottavia, una domenica
 226    XII|          toglie il respiro; in camera era buio pesto, ma sul letto
 227    XII|       Lombardia!~ ~Ma la padroncina s'era fatta seria e non riuscirono
 228    XII|            Veronica, Ottavia. E Lalla era in buon punto per assistere
 229    XII|               dentro e mezzo fuori, c'era don Vincenzo, più unto e
 230    XII|         quelle tenerezze, intenta com'era alle innamorate di Frascolini,
 231    XII|            sotto la punta del naso.., Era una lacrima che la Veronica
 232    XII|                quella furtiva lacrima era avvertita dalla bella Ottavia,
 233    XII|               vista; e quando la tela era calata, si scorgeva dai
 234    XII|              peccato di origine non c'era proprio malaccio nel giovane
 235    XII|      Frascolini proprio furoreggiava, era nel finale dell'ultimo atto,
 236    XII|          agitatissima.~ ~La sua mente era presa dal giovane filodrammatico
 237   XIII|              enfiato. La frasconaia s'era messa in movimento: tutti
 238   XIII|             uscio, mentre Musette, ch'era pure della comitiva, coi
 239   XIII|       zimbelli.~ ~Lalla, quel giorno, era proprio carina, carina assai.
 240   XIII|           squisita eleganza. Il collo era nascosto dalla sciarpa di
 241   XIII|             vaga, flessuosa, sottile, era tutta una seduzione, perchè
 242   XIII|           tutta una seduzione, perchè era tutta un mistero: dai capelli
 243   XIII|              Intanto anche Alessandro era  per uscire.~ ~- Senta -
 244   XIII|            quella passeggiata, perchè era sempre minutamente informata
 245   XIII|      rifiutare. Il Frascolini vecchio era stato un famigliare del
 246   XIII|        defunto; il Frascolini giovine era cresciuto, per dir così,
 247    XIV|       tristezza, perchè la Haute-Cour era ritornata a Parigi, dove
 248    XIV|              Onorevole di Borghignano era stato preso dalla fisima
 249    XIV|              di simile. In una parola era uno di quei tanti pasticci
 250    XIV|               lo sconfessarono perchè era un partito anticostituzionale;
 251    XIV|        apparati, dove egli passava ed era fatto passare per un grand'
 252    XIV|               la Haute-Cour?... Non c'era più che sua moglie: e a
 253    XIV|            abbindolato con ogni arte, era rimasto preso dalla diplomazia
 254    XIV|            prima volta, fra le tante, era riuscito ad ottenere un
 255    XIV|             anche quest'ultima visita era terminata col malumore di
 256    XIV|             partenza del babbo, Lalla era nel salotto rincantucciata
 257    XIV|              cardellino, naturalmente era un pretesto; ma da ciò non
 258    XIV|          diventata più intima. Sandro era ancora le mille miglia lontano
 259    XIV|              progredivano; l'amicizia era stazionaria, ci voleva una
 260    XIV|            Ambrogio, a Santo Fiore, s'era guadagnata una condizione
 261    XIV|            pensionato e il servitore. Era l'unica persona, quel vecchio,
 262    XIV|               paurosa dei cavalli com'era, non si fidava che di lui
 263    XIV|               fanciullo in palazzo, s'era ammogliato  dentro; 
 264    XIV|             pretese.~ ~L'ampio locale era abbellito con frasche di
 265    XIV|       facevano ancor buona figura, ed era illuminato da lucerne di
 266    XIV|              Coro, e l'organista, che era anche maestro di scuola,
 267    XIV|              confusioni.~ ~La Pierina era vestita di bianco, come
 268    XIV|          sposa di lusso. Quel vestito era un regalo della padrona,
 269    XIV|               la eleganza e lo sfarzo era la maestosa moglie del farmacista,
 270    XIV|       invidiosa. Il sesso maschile le era sempre vicino, d'intorno,
 271    XIV|             somma di tutto quanto gli era costato quell'abito, di
 272    XIV|             fodere e stoffa.~ ~Ma non era l'egregio farmacista, era
 273    XIV|             era l'egregio farmacista, era piuttosto la signora Veronica
 274    XIV|              color sangue di drago, c'era di più il Frascolini, geloso
 275    XIV|            dagli sposi dopo che Maria era andata a dormire, e ciò
 276    XIV|           sindaco, che altre volte si era trovato con Lalla, fattosi
 277    XIV|            anche don Vincenzo, che si era dato al serio, stava seduto
 278    XIV|           lungo i viali, in giardino. Era una sera punto fredda; c'
 279    XIV|              una sera punto fredda; c'era del resto tanto amore e
 280    XIV|                E con la maestà che le era particolare, si avvicinò
 281    XIV|            vita lo scialle con cui si era coperta. Sandrino intanto,
 282    XIV|             felice che...~ ~- No, no; era felice abbastanza, per non
 283    XIV|             Tristano di Rocca Bruna - era questi un eroe sentimentale
 284    XIV|               Lalla, correndo sempre, era già alla rotonda, quando
 285    XIV|              punta di piedi. La notte era chiara e serena; la luna
 286    XIV|         passione per la bella Ottavia era desiderio, era voluttà,
 287    XIV|          bella Ottavia era desiderio, era voluttà, tuttociò insieme
 288    XIV|           insieme confuso, ma che non era l'amore; capiva, la prima
 289    XIV|              la testa!...~ ~Bella!... era la prima volta che un giovane
 290    XIV|            poteva accadere. - Che gli era mai saltato in testa? Offendere
 291    XIV|             un amico? In che modo gli era sembrato, come mai aveva
 292    XIV|               tremare... No, no; egli era ubriaco e chissà che cosa
 293    XIV|           istitutrice. A Sandrino non era parso vero di sottrarsi
 294    XIV|                mentre il vinto invece era lui, fe' dar di volta al
 295    XIV|              della fanciulla, egli lo era sempre stato. Lalla, la
 296    XIV|          aveva arrossito d'amore e si era mostrata gelosa!... - E
 297    XIV|           giovinotto, che fino allora era rimasto pago dell'affabilità
 298    XIV|          Lalla si svegliò che il sole era già alto, e fu suo primo
 299    XIV|               muoversi la padroncina, era saltata sul letto, vispa,
 300    XIV|               un salto improvviso, le era arrivata dietro le spalle,
 301     XV|                XV.~ ~ ~ ~Don Gregorio era un sant'uomo. Anch'egli,
 302     XV|            Anch'egli, come Maria, non era di questo mondo, e pieno
 303     XV|               la malvagità stessa non era per lui altro che una sventura.
 304     XV|                  Prospero Anatolio si era messo a fare in quel tempo
 305     XV|           colloqui. Il piano del duca era altrettanto semplice, quanto
 306     XV|            nuova; e se fino allora si era lasciato sacrificare, adesso
 307     XV|                quell'amore di Giorgio era sempre la commediolina della
 308     XV|              quale riconciliazione si era fatta, in seguito agli ultimi
 309     XV|          mettevano lo zampino. Ma non era poi altrettanto sincero
 310     XV|            sapere di deputazione. Non era stato lui che aveva piantato
 311     XV|          vecchio e floscio... e poi c'era un'altra circostanza che
 312     XV|          consolarlo e di aiutarlo; ed era già parecchio tempo che
 313     XV|            assai, don Gregorio non si era ancora arrischiato a toccarlo.
 314     XV|            sospettasse il suo arrivo. Era una bella giornata di giugno,
 315     XV|             per la felicità di Lalla, era ormai necessario di prendere
 316     XV|           risoluzione. La fanciulla s'era fatta una giovinetta, e
 317     XV|             ogni modo, il signor duca era pentito, pentitissimo...
 318     XV|            fine, se il signor duca si era allontanato qualche volta
 319     XV|           tutte la virtù del perdono; era quella che maggiormente
 320     XV|             te e il tuo dovere.~ ~Ah! era davvero una colpa quell'
 321     XV|             buona, mi confortava! Non era un turbamento, ma una consolazione
 322     XV|               Provvidenza.~ ~Maria si era sentito stringere il cuore
 323     XV|            suo casto rifugio. E poi c'era un altro pensiero, un pensiero
 324     XV|           rimpiangeva il passato, che era solo la calma di un gran
 325     XV|            del suo sincero pentimento era ancora, era sempre vivo
 326     XV|        sincero pentimento era ancora, era sempre vivo nel suo cuore,
 327     XV|               la bella Ottavia non vi era intervenuta. Ma Lalla, da
 328     XV|    salutandola nemmeno, mentre invece era piena di gentilezze per
 329     XV|  rappresentare.~ ~Anche la duchessina era severissima, in fatto di
 330     XV|              pellegrinaggio. Lalla si era confessata, doveva comunicarsi
 331     XV|               comunicarsi a Valsanta, era pentita dei propri peccati,
 332     XV|          pensosa e triste e la miss s'era imbronciata col signor duca,
 333    XVI|                mentre il giovanotto c'era dentro fin sopra la testa.
 334    XVI|         signorina quella simpatia , era parte della sua vita di
 335    XVI|     ritornasse dall'Ottavia. Finchè c'era lei a Santo Fiore, sarebbe
 336    XVI|              poteva durare, che non c'era da cavarne nessun costrutto,
 337    XVI|               nel bel mondo, e però s'era consolata all'annunzio della
 338    XVI|               fanciulla; ma se Sandro era matto, peggio per lui. Sarebbe
 339    XVI|            divina che ci poteva fare? Era stata anche troppo buona
 340    XVI|          lasciarsi amare!...~ ~Sandro era matto davvero; matto da
 341    XVI|           nell'oggi, e anche  non c'era altro che una serie di dolori
 342    XVI|       chiassose, delle quali un tempo era stato il capo più ameno.
 343    XVI|              lunatico, sospettoso, si era creato una infinità di inimicizie
 344    XVI|             fosse, e se faceva debiti era un soprappiù da segnare
 345    XVI|             Infatti il giovine adesso era diventato irriconoscibile:
 346    XVI|             sempre, delicatissima com'era, s'egli adoperava saponi
 347    XVI|          conosceva altro che di nome. Era una sporcizia ch'ella appena
 348    XVI|            con la stessa facilità?... Era povero, la famiglia sua
 349    XVI|           senza darsi alcun pensiero, era quella dei libri. Ormai
 350    XVI|              Feuillet, col Daudet, ed era poi curiosissima di leggere
 351    XVI|              volta, quando il romanzo era noioso, coi fogli non ancora
 352    XVI|         rifiutarle quelle garbatezze? Era tutto ciò che la duchessina,
 353    XVI|              la fanciulla, che non si era mai lasciata sfuggire una
 354    XVI|              la prima notte in cui si era aperto con Lalla, perchè
 355    XVI|              ma, povero figliuolo, si era abituato a star male. Che
 356    XVI|          cuore, annunciavano che  c'era la vita: erano i battiti
 357    XVI|        vecchio compagno... L'orologio era una memoria della sua mamma;
 358    XVI|            guardò lungamente. Non gli era mai sembrato tanto bello!
 359    XVI|             Diamine! quella goccia ch'era caduta sul vetro era proprio
 360    XVI|               ch'era caduta sul vetro era proprio una lacrima; e quando
 361    XVI|              presto a dirlo; ma ormai era troppo tardi. Il viaggio
 362    XVI|             boccone, e in tasca non c'era un soldo!... Si ricordò
 363    XVI|             una duchessina nel cuore, era diventato aristocratico.~ ~
 364    XVI|          guardasse. Quella strada gli era apparsa, le altre volte,
 365    XVI|          prima vedere se in bottega c'era il padrone; con quello gli
 366    XVI|               brave pinzette in mano. Era un tedesco biondo, grassotto,
 367    XVI|           parola - cambiare - che gli era scappata, non sapeva più
 368    XVI|              l'italiano speditamente; era gentile e chiacchierina
 369    XVI|          misurati e monotoni.~ ~Non c'era più scampo; la sua parte
 370    XVI|              più scampo; la sua parte era proprio quella dell'Arlecchino
 371    XVI|              impossibile?... E se poi era accettata?...~ ~Finalmente,
 372    XVI|             cresima. - Sandro, che si era sentito agghiacciare, sorrise
 373    XVI|            Volevano strozzarlo; quest'era un rubare a man salva; ma
 374    XVI|                maravigliato; ma non c'era verso, dovette proprio scrivere
 375    XVI|         Monsieur de Camors, che non c'era potuto entrare nelle venti
 376    XVI|               in mezzo ai suoi libri. Era solo il Monsieur de Camors
 377   XVII|              e invece nulla... Non si era mossa; lo aveva dimenticato
 378   XVII|             Cara quella sua Lalla!... era sempre buona con lui; era
 379   XVII|             era sempre buona con lui; era un angelo vero, del Paradiso!...~ ~
 380   XVII|           solo, ma terribile: il duca era venuto a portare una proposta
 381   XVII|               dava fuoco al cervello. Era una folla, una ridda d'immagini
 382   XVII|           come le foglie di un fiore, era in piena balìa di un altro
 383   XVII|                di uno sconosciuto!... Era chiusa sola con lui, tutta
 384   XVII|             avrebbe mai acconsentito. Era troppo timida... teneva
 385   XVII|         troppo ai riguardi del mondo; era troppo aristocratica! -
 386   XVII|             fondo di carcere. - Non c'era giustizia per la povera
 387   XVII|               povera gente!... - .Chi era lui, Frascolini? Un plebeo,
 388   XVII|         carogne di nobili! - E quando era stanco d'imprecare e di
 389   XVII|         avrebbe egli potuto fare? Non era meglio tirarsi una pistolettata
 390   XVII|               in casa e l'odio fuori; era un affanno, un'angoscia
 391   XVII|              Lalla, e quando essa gli era dinanzi buona, sorridente,
 392   XVII|              erano dolcezze infinite, era l'estasi dell'anima tutta
 393   XVII|            sposarla lui la signorina, era svanita da un pezzo. Lalla
 394   XVII|             melanconico racconto: non era vero, ma Sandro lo credette
 395   XVII|      giornaletto letterario, al quale era abbonato, e che lo aveva
 396   XVII|          vedeva da per tutto milioni, era una bella speranza anche
 397   XVII|             Lalla prendeva marito?... era la vita sua infelice e cara
 398   XVII|        pochissimo espansiva!... Lalla era la sua innamorata... ma
 399   XVII|             un gran riserbo, e non si era mai lasciata toccare nemmeno
 400   XVII|          punta di un dito... cioè no, era anzi la mano, soltanto la
 401   XVII|     garbatezza.~ ~Soli, affatto soli, era assai di rado che si potessero
 402   XVII|            avrebbe supplicata... - Oh era sicuro di commuoverla colle
 403   XVII|             il fitto del vivaio, egli era ad aspettare molto prima
 404   XVII|     incastonata fra le rose d'Olanda. Era un regaluccio comperato
 405   XVII|             un grido di paura. Sandro era appoggiato colla fronte
 406   XVII|             meno brutto di quanto gli era sembrato dapprima. Ormai
 407   XVII|           quando voleva voleva, non c'era verso!...~ ~Sandrino, quell'
 408   XVII|               sua Madonna credeva, si era rizzato in punta di piedi:
 409   XVII|            rizzato in punta di piedi: era passato colle braccia fra
 410   XVII|              colla guancia vellutata. Era giunto il momento per il
 411   XVII|        piccolo... ricordo.~ ~Sandro s'era fatta rosso, balbettava,
 412   XVII|           partenza della signorina, c'era nel cortile una brigatella
 413   XVII|               Prospero e con la miss, era già pronta; gli altri, cioè
 414   XVII|              partiti fin dal mattino. Era venuto per salutare la signorina
 415   XVII|              del duca Prospero; poi c'era il medico, al quale miss
 416   XVII|          ancora un ultimo consulto. C'era, in fine, il buon Ambrogio
 417   XVII|                  Intanto la signorina era già salita in carrozza,
 418   XVII|       tabacchiera.~ ~Il buon Ambrogio era dolente e insieme anche
 419   XVII|               , domandando se tutto era pronto, se nulla era stato
 420   XVII|            tutto era pronto, se nulla era stato dimenticato; ridendo,
 421   XVII|        guardava perchè vicino a lui c'era Sandro. Si era congedata
 422   XVII|         vicino a lui c'era Sandro. Si era congedata affabilmente con
 423   XVII|            parlare, e il loro sorriso era triste, come tristi dovevano
 424   XVII|         quella vaga testina bionda, c'era una mesta corrispondenza
 425   XVII|              e di sentimento.~ ~Maria era addolorata e sgomenta. In
 426   XVII|              marito, l'ideale adorato era sempre vivo, vivo più che
 427  XVIII|               cura dei bagni.~ ~Pegli era allora di moda. Vi si vedeva
 428  XVIII|           eleganza, e fra gli altri c'era anche il conte Pier Luigi
 429  XVIII|        Quantunque vecchio, Pier Luigi era un sottaniere incorreggibile:
 430  XVIII|       filettata di vene azzurrognole. Era un coso, insomma, assai
 431  XVIII|             qualche nuova selvaggina (era la sua frase) le si fregava
 432  XVIII|          capito che anche in Italia c'era da godersela abbastanza
 433  XVIII|              Giulia di Rocca Vianarda era un bel pezzo di ragazza;
 434  XVIII|              marito purchessia, non c'era verso di poterlo trovare.~ ~
 435  XVIII|            non spaventarlo.~ ~Intanto era un conforto per il conte
 436  XVIII|               albergo, sua prima cura era quella di studiare la tabella
 437  XVIII|          tabella dei forestieri. Se c'era una qualche signora che
 438  XVIII|               parente. Ma a Pegli non era riuscito di trovar nulla.
 439  XVIII|              a salutarla. La duchessa era amica intima della tua povera
 440  XVIII|          Parlava distratta; ma invece era confusa: perchè?... Perchè
 441  XVIII|           pranzo finì lietamente come era incominciato, e alle frutta,
 442  XVIII|   rivolgendosi alla duchessa Maria: - Era proprio quello che mi ci
 443  XVIII|              altronde non può mutare, era sempre il medesimo: frivolo,
 444  XVIII|                 Non uno?... sì! uno c'era stato; ma per farla penare
 445  XVIII|              Però l'emozione di Maria era stata così viva, che interamente
 446  XVIII|             si divertivano molto, non era vero, per altro, che si
 447  XVIII|             resto, tutto quello che c'era di brillante e di elegante
 448  XVIII|               il pianoforte, ma non c'era verso; scambiate appena
 449  XVIII|              meno delle altre; ma non era vero. Era brava, invece,
 450  XVIII|               altre; ma non era vero. Era brava, invece, e riusciva
 451  XVIII|            lontana dai trionfi che si era ripromessi; ma tuttavia,
 452  XVIII|           Lalla portava un gran nome, era l'erede di una grande fortuna;
 453  XVIII|           quantunque non fosse bella, era assai piacente. Oh, un marito
 454  XVIII|          prima coppia che si avanzava era composta di una signora
 455  XVIII|              il conte Della Valle, ch'era ritto in piedi, pensoso
 456  XVIII|              sorte, - esclamò Giulia. Era sempre lei quella delle
 457  XVIII|        rispetto e l'ammirazione. Egli era ricco, i Della Valle per
 458  XVIII|        sposare davvero! L'impresa non era facile; ma la duchessina
 459  XVIII|        contadinello che, in tal modo, era diventato per lei una memoria
 460  XVIII|             partire, la duchessina si era fatta promettere da Sandro
 461  XVIII|             perchè quel giovanotto le era sempre piaciuto, e piaciuto
 462  XVIII|         ultima lettera del Frascolini era capitata col timbro di Venezia.
 463  XVIII|           timbro di Venezia. Sandro s'era messo con suo cugino; ma
 464  XVIII|               luce. Oh! come il mondo era diverso da quello ch'egli
 465  XVIII|         aperto, voleva farsi un nome; era un poeta, non era un mercante;
 466  XVIII|               nome; era un poeta, non era un mercante; era nato per
 467  XVIII|           poeta, non era un mercante; era nato per l'arte e non per
 468  XVIII|      benissimo lui nella sua lettera, era molto diverso da quello
 469  XVIII|           finita: disse alla Nena che era tempo di troncare quell'
 470  XVIII|         duchessina, che il Frascolini era un poco di buono, senza
 471  XVIII|         malattia, la sua disgrazia... era l'amore.~ ~La prima volta
 472  XVIII|             egli rivide Lalla, non ne era rimasto molto colpito. Notò
 473  XVIII|           molto colpito. Notò ch'essa era piuttosto piccolina, che
 474  XVIII|               qualche giorno, egli si era messo a guardarla più sovente
 475  XVIII|               impressione!... No, non era bella, ma quegli occhi la
 476  XVIII|           saperlo senza secondi fini; era una cognizione di più che
 477  XVIII|             col naso in su. Ella se n'era accorta, e faceva le scale
 478  XVIII|             più di una volta quando c'era Pier Luigi presente, si
 479  XVIII|               e ributtanti!~ ~Giorgio era ritornato con Lalla il buon
 480  XVIII|              il camerata di un tempo. Era adesso tutto intento nel
 481  XVIII|            seri e più lunghi. Giorgio era arrivato a parlare con lei
 482    XIX|               Della Valle, questa non era ispirata che dalla fama
 483    XIX|               contegno affatto nuovo. Era pieno di premure, e non
 484    XIX|              che le dispiaceva di più era la corte sfacciata che anch'
 485    XIX|        affatto. Il povero Della Valle era rimasto sbalordito, quasi
 486    XIX|          capiva che se lo rimpiangeva era solo perchè lo amava sempre,
 487    XIX|             insieme, il suo ideale si era fatto più forte, più vivo,
 488    XIX|            fatto più forte, più vivo, era passato dall'anima al cuore.~ ~
 489    XIX|               momento nel quale Lalla era andata in chiesa con miss
 490    XIX|       duchessa.~ ~L'uscio del salotto era socchiuso, e dalla fessura
 491    XIX|           quella donna per tanti anni era stata come una sorella per
 492    XIX|            Maria guardava il mare, ma era pur sempre fissa ne' suoi
 493    XIX|          cadere sopra una poltrona ch'era vicino alla finestra. La
 494    XIX|           poltrona.~ ~Buon per lei ch'era scuro  dentro e che Giorgio,
 495    XIX|          amava? perchè il Della Valle era il suo amore segreto? Ma
 496    XIX|            che adorava in segreto, oh era troppo pretendere da lei,
 497    XIX|            Valle, per esempio, che mi era antipaticissimo come uomo
 498    XIX|             una nuova speranza che le era balenata: fra Lalla e Giorgio
 499    XIX|       balenata: fra Lalla e Giorgio c'era troppo differenza d'indole,
 500    XIX|               marito.~ ~Lalla non gli era stata mai tanto cara, e
 501    XIX|             grazia infantile.~ ~Maria era perduta.~ ~Intanto Prospero
 502    XIX|             le lacrimucce, e, come si era prima gettata nelle braccia
 503     XX|         Perchè, con quegli egoisti, c'era tutto da aspettarsi!...
 504     XX|               gente vuota e pettegola era una stretta dolorosa per
 505     XX|               senza remissione, Maria era perseguitata, torturata,
 506     XX|  impensierirsene.~ ~Quanto più grande era il coraggio di Maria, quanto
 507     XX|              Maria, quanto più grande era lo sforzo col quale riusciva
 508     XX|            struggeva, tanto più forte era la scossa che il suo fisico
 509     XX|        sentiva dentro di  che Lalla era , presente. Eppure non
 510     XX|              dopo il Della Valle (che era riuscito per miracolo a
 511     XX|           portò il thè al fidanzato - era un pensiero amabile, col
 512     XX|         voleva dire che per lei, egli era già della famiglia - e Maria
 513     XX|             andar via: anche Prospero era esaurito. Volle provare
 514     XX|             andar via.~ ~Il salottino era attiguo ad una specie di
 515     XX|           Lalla, accortasi ch'egli si era dimenticata non so che noticina
 516     XX|               più nulla a desiderare, era amata da chi voleva essere
 517     XX|           essere amata; la sua vanità era soddisfatta, come lo era
 518     XX|              era soddisfatta, come lo era il suo cuore, che credeva
 519     XX|          notizia delle nozze illustri era ormai giunta fino a Venezia,
 520     XX|                e il nostro giovanotto era più che mai innamorato,
 521     XX|           meno infelice. Col pensiero era sempre : imprecava contro
 522     XX|            tutto il mondo; ma, mentre era vero, pur troppo, che lui
 523     XX|         sbigottita. Non sapeva più se era desta o se sognava, se Frascolini
 524     XX|             se sognava, se Frascolini era sano o ammattito; ma qualche
 525     XX|            cosa a miss Dill, la quale era appunto in camera sua, almanaccando
 526     XX|              scopriva quell'amoretto, era spacciata! E corse da Sandrino
 527     XX|               Giù, nel salotto, non c'era sintomo alcuno, foriero
 528     XX|               quale il Della Valle si era allontanato da Lalla, e
 529     XX|              ritornata l'istitutrice, era corsa via.~ ~- E così...
 530     XX|            lei?...~ ~- No, la sua non era bontà, era capriccio, era
 531     XX|             No, la sua non era bontà, era capriccio, era cattiveria!
 532     XX|             era bontà, era capriccio, era cattiveria! Lei ha voluto
 533     XX|              gli corsero alle labbra. Era così forte, così furibonda
 534     XX|              che Lalla teneva in dito era il suo, la turchina colle
 535     XX|             ormai più da che parte le era venuto; lo portava sempre
 536     XX|             perchè le piaceva, perchè era molto carino.~ ~- Maledetta,
 537     XX|    schiaffeggiarlo, vendicarsi. Lalla era tanto spaventata dal pericolo
 538     XX|              tutti quegli insulti. Si era lasciata andare in un dirotto
 539     XX|               dovevano sapere che cos'era di buono!... Tutti!~ ~-
 540     XX|          sentiva correre la bugia, ma era una bugia così cara per
 541     XX|             quasi impercettibile, che era tutto una carezza.~ ~- Ebbene...
 542     XX|        pronunciati dal giovanotto non era la stessa, perchè la seconda
 543     XX|             sulla bocca e nel quale c'era dentro l'amore, la collera,
 544     XX|        rimprovero della fanciulla, ch'era una eloquentissima supplica
 545     XX|         superata la tentazione da cui era dominato, gettò lungi da
 546     XX|                perchè adesso la paura era cessata. Si asciugò dispettosamente,
 547     XX|                    Poi, siccome non c'era tempo da perdere, senza
 548     XX|             presa la lana merinos, ch'era stata il pretesto della
 549     XX|           segnò appunto quel lei, che era stato uno scherzo della
 550    XXI|          uniti a Santo Fiore, dove si era fissato di celebrare le
 551    XXI|             che adesso da Monte Carlo era passato a Roma per far la
 552    XXI|            ospiti un po' di sollievo: era tanto, era profondamente
 553    XXI|               di sollievo: era tanto, era profondamente infelice!
 554    XXI|         carezze.~ ~L'uomo di cui essa era innamorata, lo vedeva farsi
 555    XXI|         quella delicata sorveglianza: era il suo dovere.~ ~Don Gregorio,
 556    XXI|       incrudeliva. Anche miss Dill le era sempre d'attorno piena di
 557    XXI|               notevole! La scaltra si era cattivato il favore di Lalla
 558    XXI|          scusandosi col dire che ella era una benedetta donna, che
 559    XXI|               di Pio IX al Vescovado, era riuscito a farsi nominare
 560    XXI|              che l'aveva riavuta, gli era tornata indifferente. Sua
 561    XXI|       indifferente. Sua moglie... non era una donna, era una statua
 562    XXI|          moglie... non era una donna, era una statua di ghiaccio!...
 563    XXI|             sentiva più sollevato, ed era sempre di buon umore. Però
 564    XXI|         gru-gru degli sposini. Che! C'era la duchessa colla sua aria
 565    XXI|              Lalla, civettina sempre, era seccata un po' anche da
 566    XXI|              suo talento, quel giorno era andato a finire verso il
 567    XXI|                 Maria, a poco a poco, era rimasta sedotta e vinta
 568    XXI|            intorno; a poco a poco, si era obliata in essi interamente
 569    XXI|         sventure più lievi.~ ~Giorgio era allora libero... aveva la
 570    XXI|               frastuono del convoglio era cessato, quando credette
 571    XXI|             Venezia... lo rammentate? Era di buon mattino e con voi
 572    XXI|            rammento; - e Maria, che s'era sentita la faccia diventar
 573    XXI|         fissava con un'espressione ch'era tutta un punto interrogativo.~ ~
 574    XXI|            tratto, e vivamente.~ ~Sì, era un sospetto mostruoso, assurdo,
 575    XXI|             spiegare l'intimità che c'era sempre stata fra Giorgio
 576    XXI|              Certo qualche mistero; c'era un mistero. Certo la mamma
 577    XXI|            scappata di poco prima, si era alzato mezzo dal sedile,
 578    XXI|             nemmeno una parola, e gli era proibito anche di stringerle
 579    XXI|          disgustarla, un altro perchè era un po' malatina, egli terminò
 580    XXI|             che commovente. La chiesa era affollata come un teatro;
 581    XXI|               La signora Veronica non era punto mutata: secca, striminzita
 582    XXI|          sacra particola alle labbra; era tanto commossa che pareva
 583    XXI|             Gregorio che l'aspettava; era lui che all'indomani doveva
 584    XXI|      figliuola.~ ~L'emozione di Lalla era grande, indescrivibile,
 585    XXI|             una cassa sulle spalle.~ ~Era l'abito da sposa della duchessina,
 586    XXI|              capire un ette di ciò ch'era avvenuto, Lalla seguì Lorenzo,
 587    XXI|          giorno, precisamente, in cui era arrivata la Giulia a Santo
 588    XXI|              no, non poteva essere. - Era possibile. - Non era possibile. -
 589    XXI|                  Era possibile. - Non era possibile. - In conclusione,
 590    XXI|          riconoscere che madame Fanny era un portento, una donna sublime. -
 591    XXI|              intatto splendore. Lalla era diventata rossa, cogli occhi
 592    XXI|       freschezza e l'eleganza. Giulia era in ammirazione, la Nena
 593    XXI|            burlone di Lorenzo. Ma non era il momento di perdersi a
 594    XXI|               di perdersi a ridere: c'era troppo da fare. Lorenzo
 595    XXI|       fissandola per farle capire dov'era il difetto, ma senza spiegarsi
 596    XXI|              parola, aveva capito dov'era il difetto e pensava che,
 597    XXI|      piacevano le belle donnette, non era una ragione per essere eretico.
 598    XXI|                e da rosso scarlatto s'era fatto d'un bel viola canonico,
 599    XXI|          viola canonico, inondato com'era continuamente dallo sguardo
 600    XXI|              umore delle altre volte: era quello un momento troppo
 601    XXI|               ciò, e la sua tristezza era ben naturale; e Lalla che
 602    XXI|             con Frascolini padre, che era venuto al Palazzo apposta
 603    XXI|         tossaccia di cattivo augurio. Era stata quella testa matta
 604    XXI|                 Alla Nena, invece, ch'era  presente, batteva il
 605    XXI|               della sua camera; non c'era un pretesto plausibile per
 606    XXI|               quando entrò in camera, era quasi soffocata dalla commozione.
 607    XXI|              per sentir meglio: non c'era di che inquietarsi; colle
 608    XXI|              da non potersi ridire: c'era  un coso nero, brutto... -
 609    XXI|             occhio in tutta la notte. Era indebolita, aveva la febbre,
 610    XXI|           abito. Dopo, alle cinque, c'era il pranzo, al quale erano
 611    XXI|             viaggio di nozze.~ ~Lalla era ritornata seria, malinconica;
 612    XXI|              aveva da dare...~ ~Maria era sfinita... non aveva più
 613    XXI|             più commovente. La chiesa era stipata; il pubblico rumoreggiava
 614    XXI|       discorsone proprio coi fiocchi. Era questo l'unico frutto ottenuto
 615    XXI|         mostrò subito più disinvolta; era già in abito da viaggio:
 616    XXI|          quasi di una bambina, e così era piacevolissimo il contrasto
 617    XXI|          supplicandola. Lalla invece, era affabile e affettuosamente
 618    XXI|               a ridere... - Sua!... - Era sua!~ ~Una volta, mentre
 619    XXI|             volta, mentre la seguiva, era stato trattenuto da uno
 620    XXI|               che in fatto di donne s'era creata la riputazione d'
 621    XXI|                Tuttavia il marito non era trascurato. Egli era anzi
 622    XXI|              non era trascurato. Egli era anzi il punto fisso dove
 623    XXI|               il signor Francesco gli era andato descrivendo da tanti
 624    XXI|            tenerezza di circostanza s'era aggiunta quell'altra, assai
 625    XXI|             don Gregorio, che per ciò era diventato a mano a mano
 626    XXI|             del salotto: don Gregorio era solo con lei. Il buon vecchio,
 627    XXI|           stazione, don Gregorio se n'era già andato e Maria si fece
 628    XXI|               più assai del caminetto era la contessina di Rocca Vianarda
 629    XXI|       cominciava a perderci la misura era Prospero Anatolio, il quale
 630    XXI|      braccetto e, colla scusa ch'essa era l'unica figlia che gli era
 631    XXI|            era l'unica figlia che gli era rimasta, voleva abbracciarla;
 632    XXI|             della bella fanciulla gli era sempre viva dinanzi agli
 633    XXI|             le labbra rosse.~ ~Quanto era bella!... Ah!... se lui
 634    XXI|             ho addosso questa sera!~ ~Era stato lo champagne! ne aveva
 635    XXI|            camera.~ ~Neppure Maria si era spogliata: era rimasta immobile
 636    XXI|               Maria si era spogliata: era rimasta immobile per molto
 637    XXI|            nella sua poltrona, poi si era inginocchiata per pregare;
 638    XXI|              ribrezzo e lo sdegno, si era sentita agghiacciare. Le
 639    XXI|               guardò il fazzoletto... era macchiato di sangue.~ ~Allora
 640   XXII|          poteva chiamarsi contenta: c'era riuscita proprio bene. Quell'
 641   XXII|              che?... il pesce non gli era sempre piaciuto?... Già,
 642   XXII|         voleva la moglie.~ ~Del resto era una pietà piuttosto strana,
 643   XXII|             che, perduta la testa, si era innamorato di lei, che s'
 644   XXII|              innamorato di lei, che s'era messo a guardarla sfacciatamente,
 645   XXII|        qualità di morto, naturalmente era obbligato a tacere!~ ~A
 646   XXII|           chiamarla la duchessina, ed era attorniata da uno sciame
 647   XXII|                Giorgio, da principio, era gelosissimo; ma Lalla, in
 648   XXII|       espressione, l'accento. Giorgio era contento e beato, perchè
 649   XXII|         prevenire i pericoli; e Lalla era pure soddisfatta vedendo
 650   XXII|               di non averlo invitato; era vero, ma aveva fatto intendere
 651   XXII|              Il Vharè, per Lalla, non era mai stato indifferente:
 652   XXII|            uomini, fama ch'egli non s'era scroccata, costringeva Lalla
 653   XXII|                perchè di esagerazioni era schivo, massime quando parlava
 654   XXII|               Lalla scherzava sempre, era con tutti amabile e civettuola;
 655   XXII|             marchese, invece, la cosa era ben diversa; con lui diventava
 656   XXII|              lui diventava seria, non era più motteggiatrice, chiacchierina,
 657   XXII|     tentazione: poi non ci pensò più; era una cosa assurda, ridicola.~ ~...
 658   XXII|          delle signore. Certo, certo, era stato il Vharè! Era il dono
 659   XXII|            certo, era stato il Vharè! Era il dono del Vharè! Era l'
 660   XXII|                Era il dono del Vharè! Era l'omaggio del Vharè!~ ~Dopo
 661   XXII|               Vharè!~ ~Dopo teatro, c'era riunione dalla principessa
 662   XXII|      quantunque inverosimile, la cosa era proprio vera. Lalla ci godeva
 663   XXII|              efficace. Al Della Valle era stata offerta in vendita
 664   XXII|                Quando da uno specchio era riflessa la leggiadra personcina
 665   XXII|            perchè, di sotto al vetro, era calata una tendina di seta
 666   XXII|             Giorgio, in quel momento, era alla finestra, occupatissimo
 667   XXII|           arruffio di capelli biondi (era bionda anche lei!...) che
 668   XXII|         Quella signora così... bionda era una gran dama dell'alta
 669   XXII|               virtù. Invece... invece era l'amante del Vharè.~ ~Intanto
 670   XXII|             delle violette.~ ~Giorgio era seccato, pareva sospettoso.
 671   XXII|               di - quello  - non lo era punto; capiva che -  -
 672   XXII|               manine nervose. Giorgio era felice, imbambolato dall'
 673   XXII|             la corte a Lalla, egli ne era sicuro! anche per quell'
 674   XXII|           stata molto civettuola, non era andata più in  di un amoretto
 675   XXII|         quanto a Lalla, il suo - no - era affatto istintivo.~ ~La
 676   XXII|          quanto alla coscienza... Oh, era una coscienza che faceva
 677   XXII|               le facesse la corte; ma era stata presa dalla vanità,
 678   XXII|               in presenza di Giacomo, era sempre padrona di , quantunque
 679   XXII|              quel babau della morale, era ai suoi piedi, era suo,
 680   XXII|            morale, era ai suoi piedi, era suo, era - il suo amante.
 681   XXII|               ai suoi piedi, era suo, era - il suo amante. Ma quando
 682   XXII|              riderne colla Giulia!... Era un giochetto che le riusciva
 683   XXII|            sul tardi, nel salottino s'era fatto un po' buio, le altre
 684   XXII|             colla faccia invasata, le era seduto accosto e le ripeteva
 685   XXII|             accosto e le ripeteva che era una donnina irritante. Lalla
 686   XXII|            con la voce grossa, che si era fatta bella, e lei, di rimando,
 687   XXII|            lui parlava così, perchè c'era buio! Pier Luigi minacciò
 688   XXII|         duchessa d'Eleda, all'ultimo, era venuto meno il coraggio,
 689   XXII|           venuto meno il coraggio, ed era rimasta sola a Borghignano.
 690   XXII|               trovando che sua moglie era eccessivamente lunatica,
 691   XXII|              di Prospero Anatolio non era altro che rettorica; egli
 692   XXII|              a Roma, forse perchè non era  un deputato,  un senatore,
 693   XXII|        Borghignano sapevano tutti chi era; le facevano di cappello,
 694   XXII|              cuore le disse subito ch'era stato Sandro Frascolini
 695   XXII|         Ficcanaso sotto il capezzale: era incerta, titubante se dirne
 696  XXIII|            festa solita dello Statuto era stato disposto un gran concerto
 697  XXIII|      sollecita in casa Della Valle.~ ~Era la prima volta che accadeva
 698  XXIII|              La diva, infatti, che si era accorta del suo raffreddamento,
 699  XXIII|               passioncella di Giacomo era piena di tirannie gelose
 700  XXIII|               rovinato completamente, era venuto a Borghignano per
 701  XXIII|     vecchietto vagheggiava un'idea ch'era ad un tempo il sogno della
 702  XXIII|       Tangoloni de Lastafarda, quando era economo lui, prendeva del
 703  XXIII|            vedendo che lo scherzo non era stato bene accolto dal Tangoloni;
 704  XXIII|             sentiva di buon umore, ed era contento di Borghignano
 705  XXIII|          primo cenno del ventaglio si era fatto un po' pensieroso,
 706  XXIII|          della contessa Della Valle c'era quello della duchessa d'
 707  XXIII|                si conservava bene, ed era ancora bella, più bella
 708  XXIII|                la quale, in compenso, era generalmente più simpatica.
 709  XXIII|       simpatica. Maria, pallidissima, era di un'eleganza severa, matronale: -
 710  XXIII|              nuovamente Maria; ma non era più tanto pallida: vicino
 711  XXIII|         cortesia un po' fredda che le era abituale; Giorgio, invece,
 712  XXIII|           sulla crisi ministeriale si era sprofondato, sospirando,
 713  XXIII|             Maria... povera Maria!... era così commossa, da non capire
 714  XXIII|           Della Valle, se la contessa era in casa, e se poteva riceverlo.~ ~-
 715  XXIII|    accomodarsi in un salottino dove c'era ancora più buio che nelle
 716  XXIII|             Quello della cara bambina era un discorrere sommesso e
 717  XXIII|              sommesso e appassionato; era un'anima che traboccava
 718  XXIII|         scorgevano i tulipani, di cui era fitto un panierino, collocato
 719  XXIII|            dirmi?~ ~- Nulla. - Adesso era Lalla che faceva il muso;
 720  XXIII|         disgustosa. In quei giorni si era anche facilmente persuasa
 721  XXIII|             persuasa che il bacio non era poi questo gran peccato,
 722  XXIII|              prevenire le domande, si era abituata a contargli sempre
 723  XXIII|              a contargli sempre chi c'era stato a farle visita; e
 724  XXIII|             dimenticava qualcuno, non era questo - un mentire!~ ~Prima
 725  XXIII|             Aveva tanto candore e gli era tanto cara!... Certo che...
 726  XXIII|      progressi ne avevano fatti!...~ ~Era proprio vero che la duchessina
 727  XXIII|        diritto sino al cuore.~ ~Lalla era di gusto fine, delicato;
 728  XXIII|           dell'aristocrazia mascolina era rappresentato dai fratelli
 729  XXIII|           altro astro di primo ordine era rappresentato dal marchese
 730  XXIII|               Un altro bell'originale era Gianni Rebaldi, un omaccione
 731  XXIII|          Giorgio, tenero, rispettoso, era sempre uguale, senza burrasche,
 732  XXIII|               suo avvenire; ma quanto era spontanea l'effusione di
 733  XXIII|            andava in campagna, oppure era in seduta al Consiglio Provinciale,
 734  XXIII|         arrischiava una terza. Adesso era Giorgio che domandava alla
 735  XXIII|            vanità d'uomo di Stato, vi era ricevuto benissimo. Poi,
 736  XXIII|         ritrovi, agli appuntamenti, c'era anche l'aiuto del teatro,
 737  XXIII|             l'aiuto del teatro, quand'era aperto, del caffè nelle
 738  XXIII|            caso in uno scrignotto, le era corso fra le mani l'anellino
 739  XXIII|            intensità. Adesso il Vharè era costretto a tenersi chiusa
 740  XXIII|               dire da solo.~ ~Lalla s'era messa in mente d'essere
 741  XXIII|              arrabbiato, nervoso:~ ~- Era tempo di concludere, ormai,
 742  XXIII|              ed insensibilmente le si era troppo legato per poterla
 743  XXIII|              perchè, naturalmente, vi era ammesso un po' di tutto.
 744  XXIII|           aristocrazia di Borghignano era un'aristocrazia spiantata,
 745  XXIII|           anche per il resto che se n'era ito, e con una invidia assaettata,
 746  XXIII|         Giulia con .~ ~Questa paura era esagerata: per amore o per
 747  XXIII|            veniva la febbre, e perciò era sempre più debole e più
 748  XXIII|         affumicate; ma la maggioranza era rappresentata dalle donne
 749  XXIII|              signora vestita di verde era ricca, se quell'altra coll'
 750  XXIII|             La sua vittima principale era la Giulia, che le rispondeva
 751  XXIII|         avvocato ultra democratico ch'era il leader dell'opposizione
 752  XXIII|               gli legavano la lingua! Era un donnone colossale, colle
 753  XXIII|           essendo rossa di capelli, s'era coperta di cipria e ne aveva
 754  XXIII|            amabile, occupatissima com'era ad osservare se quelle altre
 755  XXIII|            invece... a suo marito!... Era costui un omiciattolo scarno,
 756  XXIII|       aggressivo nella vita pubblica, era docile assai con la moglie,
 757  XXIII|              entrò l'ultimo: la festa era già cominciata da un pezzo.
 758  XXIII|    altrettanto di buon genere, quanto era poco lusinghiera per la
 759  XXIII|             ma il naso della Bertù ch'era rimasto indifferente all'
 760  XXIII|               che quel marchesato non era autentico e si contorse
 761  XXIII|             Saint-Florin de la Baltea era assai schifiltosa in fatto
 762  XXIII|                  La contessina Giulia era bellissima quella sera,
 763  XXIII|           avaro col suo tesoro. Lalla era nervosa e non si sentiva
 764  XXIII|              . L'ultima volta che s'era trovata col Vharè c'era
 765  XXIII|             s'era trovata col Vharè c'era stato un po' di burrasca:
 766  XXIII|             un appuntamento; ma Lalla era stata risoluta a non volerlo
 767  XXIII|                  La musica del valzer era finita, e adesso l'instancabile
 768  XXIII|           della duchessina.~ ~La pace era fatta.~ ~Le coppie della
 769  XXIII|             composta, colla maestà ch'era fusa nel sangue dei Saint-Florin,
 770  XXIII|     crescevano sempre: Gianni Rebaldi era riuscito nel più bello d'
 771  XXIII|         attorno, storditi e anelanti. Era una vertigine di colori,
 772  XXIII|               più animata.~ ~La Bertù era già uscita dal carrè prima
 773  XXIII|           festa. Il suo scopo, ormai, era stato raggiunto.~ ~- Avevi
 774  XXIII|              del marito, mentre Lalla era così piena di dolci ricordi
 775  XXIII|             tu... l'uomo forte.~ ~Non era il primo caso, codesto,
 776  XXIII|            Diritto. Quella resistenza era affatto nuova e Lalla ne
 777  XXIII|            Certo, da molti anni colui era l'amico della famiglia d'
 778  XXIII|         Dubitare di Maria?~ ~- Se non era altro che una statua di
 779  XXIII|     contentezza birichina: suo marito era sempre lo stesso innamorato!~ ~ ~ ~
 780   XXIV|            teneva desto agitato. Egli era ritornato ai turbamenti
 781   XXIV|          prepotente per quel tanto ch'era stata trattenuta e domata.~ ~
 782   XXIV|             un grande sgomento.~ ~Gli era pur cara quella donnina
 783   XXIV|            stesso tempo così ingenua! Era l'ultima volta ch'egli amava
 784   XXIV|            egli amava o, per lo meno, era adesso alla sua ultima passione.
 785   XXIV|           pensata alla Werther. Lalla era tanto giovane. Ben presto
 786   XXIV|         pareva imminente!... Il Vharè era una di quelle fortunate
 787   XXIV|           anche una bella donna, egli era un bel tipo. Che cosa importa
 788   XXIV|            con un tutt'insieme dove c'era del poeta e del gran signore,
 789   XXIV|           passeggero! - Nella corte c'era il marchese di Toscolano, -
 790   XXIV|              la scalone. L'anticamera era deserta; altro indizio,
 791   XXIV|               del meno, di Giorgio ch'era andato in campagna, del
 792   XXIV|            sua cugina aveva detto, ed era vero, di voler dormire fino
 793   XXIV|            niente marchese.~ ~Giacomo era arrivato al colmo dell'impazienza!...
 794   XXIV|       cominciarono i saluti, il Vharè era   per spuntarla, quando, -
 795   XXIV|          subito la Giulia.~ ~Il Vharè era proprio spacciato.~ ~- Sicuro;
 796   XXIV|   Saint-Florin.~ ~- Come?... il Vharè era ancora da Lalla quando ci
 797   XXIV|                con pari calore, che c'era tutto il tempo per poter
 798   XXIV|                il quale, in tal modo, era riuscito a diventare piacevole
 799   XXIV|               quanti!...~ ~Pier Luigi era il solo della famiglia che
 800   XXIV|             si consolava pensando che era ancora - a tempo - di ritirarsi,
 801   XXIV|             allontanandolo da , non era riuscita ad allontanarlo
 802   XXIV|               ben sicura che la mamma era lontana da qualunque sospetto,
 803   XXIV|              infastidiva: - alla fine era donna, e delle sue azioni
 804   XXIV|            molto per bene! - Lalla si era fatta un po' ardita, perchè
 805   XXIV|                e temeva, persuasa com'era della poca simpatia di sua
 806   XXIV|             verso. Lalla aveva paura; era troppo tenuta d'occhio;
 807   XXIV|                Insomma, la ripugnanza era più forte di lei; no, no;
 808   XXIV|             più forte di lei; no, no; era impossibile!...~ ~- Questo...
 809   XXIV|       sentisse che quella donnina non era ancor sua, che non la teneva
 810   XXIV|           giorno! - pensava Lalla che era superstiziosa; ma poi dovette
 811   XXIV|         dovette cedere, perchè sabato era troppo tardi per Giacomo,
 812   XXIV|          dalla sua, e se l'intenzione era cattiva, gli effetti erano
 813   XXIV|          trovò che il meglio da farsi era di tenerne parola, come
 814   XXIV|               e l'odio di Pier Luigi! Era sicurissima che quel vecchio
 815   XXIV|             che al pericolo dal quale era minacciata la sua pace e
 816   XXIV|        avvenire. Se pensava al Vharè, era soltanto per confortarsi
 817   XXIV|          imbecille, anche ciò che non era!... - E si avviò difilato
 818   XXIV|          aveva perduto tempo: Giorgio era pallido, col volto contratto. -
 819   XXIV|               un po' d'amore: l'amore era tutto sparito; non c'era
 820   XXIV|              era tutto sparito; non c'era dentro altro che una gran
 821   XXIV|              a gemere e a piangere. - Era stato lui, il marchese,
 822   XXIV|         respirò sorridendo: l'uragano era passato. Ci avrebbe pensato
 823   XXIV|              e al dolore di Lalla, si era calmato pienamente. Egli
 824   XXIV|            tenerezza affettuosa.~ ~Si era combinato, che i Della Valle
 825   XXIV|         mandati dei libri: nulla; non era arrivato nulla. Nella mattina
 826   XXIV|             ultimo momento... - non c'era niente! Allora, ormai sicuro
 827   XXIV|              domandò al portinaio; ed era tanto sicuro di trovarla
 828   XXIV|               altro. Ma, invece, egli era assai turbato, assai inquieto
 829   XXIV|           aveva messo tutto sossopra. Era accaduto certo qualche cosa
 830   XXIV|              casetta dei dintorni; ma era un agire da pazzo e non
 831   XXIV|            scopo; e vi rinunciò. Egli era sicuro che appena Lalla
 832   XXIV|            dall'incertezza.~ ~Giorgio era un carattere troppo franco
 833   XXIV|           Grazie, marchese!~ ~Giorgio era stato più amabile del solito
 834   XXIV|            cosa pensare? Qualche cosa era accaduto, ad ogni modo,
 835   XXIV|            nulla di grave. Dunque?... Era Lalla la leggera, la civetta,
 836   XXIV|               civetta, la perfida!... Era lei che si era messa a scappare
 837   XXIV|            perfida!... Era lei che si era messa a scappare alla prima
 838   XXIV|            sempre dubitato; adesso ne era sicuro.~ ~Una sera, poco
 839   XXIV|             divertiva in campagna, ch'era allegrissima, che vedeva
 840   XXIV|          buttò sopra una poltrona, ch'era a' piedi del letto, piangendo
 841   XXIV|             suo cuore tutto quanto vi era di gentile e di nobile;
 842    XXV|           Fiore, in questo frattempo, era successo un fatto molto
 843    XXV|               cuore e d'un pince-nez, era riuscito a rappattumarle
 844    XXV|           rispettivo bébé dell'amica. Era un divertimento per tutto
 845    XXV|            fortunato avvenimento, non era la sola novità importante
 846    XXV|          importante di Santo Fiore: c'era ben altro!...~ ~Sandro Frascolini
 847    XXV|                     Sandro Frascolini era ritornato al paese, appunto
 848    XXV|             gelosie del dietro scena. Era però sempre un bel giovane,
 849    XXV|              da quell'altro, che se n'era ito, lo teneva nascosto
 850    XXV|         scorgeva sulla piazza, e se c'era, sgattaiolava dalla porticina
 851    XXV|            nelle loro passeggiate, ma era tal e quale come se non
 852    XXV|             lo stesso primo giorno ch'era arrivata in villa, lo vide
 853    XXV|       indicato da miss Dill, la quale era andata incontro alla contessa
 854    XXV|               fondo al cuore, la miss era molto seccata pel ritorno
 855    XXV|               strada, larga e dritta, era tutta chiusa da folte siepi
 856    XXV|              e lo riconobbero subito: era Sandro Frascolini, Si consultarono
 857    XXV|           nulla; passato il pericolo, era passata anche la paura,
 858    XXV|       raccontando a Giorgio quanto le era accaduto, e metteva in burletta
 859    XXV|               Valle per casa d'Eleda. Era stato Prospero Anatolio
 860    XXV|          accettato il cambiamento, ed era partito per Varese. - Sarebbe
 861    XXV|               la contessa Della Valle era nata di fresco una grande
 862    XXV|               non fosse duraturo. Non era tutto per lei?... La sua
 863    XXV|          indimenticabili passeggiate, era sempre Lalla il prediletto
 864    XXV|               il suo sogno dorato non era del tutto svanito... insomma...
 865    XXV|          bimbo (e maschio, s'intende) era un po' il desiderio di tutta
 866    XXV|              passava.~ ~Anche Lalla n'era contrariata, e non voleva
 867    XXV|              che l'aver figliuoli non era altro che una seccatura!...
 868    XXV|             duca... povero duca! Egli era addolorato più di tutti!...
 869    XXV|              quelle collere bianche - era Pier Luigi che le chiamava
 870    XXV|           rimproveri; - niente: non c'era verso di smuoverla! Lalla
 871    XXV|                Sì!... Soltanto perchè era lui... Pier Luigi... perchè
 872    XXV|                  Pier Luigi... perchè era tuo zio, ho taciuto... ho
 873    XXV|          onore, insidiata sua moglie, era il fratello di sua madre!...
 874    XXV|               trasporto la duchessina era spontanea e sincera. - Povero
 875    XXV|               Giorgio, tanto buono! - Era contentissima di non aver
 876    XXV|          credere anche quello che non era, perchè lei, infine, non
 877    XXV|               libri. Giorgio, che non era uno stupido, avrebbe capito
 878    XXV|             subito il contrabbando. - Era meglio lasciar correre l'
 879    XXV|    mortificata.~ ~- Ma dunque?... non era innamorato come diceva?...
 880    XXV|          fosse convinto che se lui si era subito confortato, anche
 881    XXV|         promesso a Prospero Anatolio, era venuto dopo le corse di
 882    XXV|        solamente quando ha capito che era utile e necessario. Sono
 883    XXV|             diamine fosse accaduto!~ ~Era un dovere per lui, in quel
 884    XXV|  energicamente che se il signor conte era matto, buon padrone! Lui
 885    XXV|              tornò a ripetere che non era vero, che si ingannava;
 886    XXV|                   La voce di Maria si era fatta tenue come un sospiro,
 887   XXVI|      pochissimi adoratori. Oramai non era più una novità e poi correva
 888   XXVI|         contessa. Il corteggiarla non era di moda; anzi voleva dire...
 889   XXVI|           supplicanti. La duchessina, era innamorata di suo marito;
 890   XXVI|     innamorata di suo marito; dunque, era anche troppo se con lei
 891   XXVI|               Allora sì... allora sì, era felice!... Ma allora la
 892   XXVI|                Ma allora la gente non era tanto stupida; allora non
 893   XXVI|           anche la speranza. Il Vharè era a Nizza a passare l'inverno
 894   XXVI|         contessa Della Valle, Giorgio era con lei, e quando rimasero
 895   XXVI|           Vharè mi faccia la corte!~ ~Era proprio gelosa di quella
 896   XXVI|            chi più ne portava la pena era, naturalmente, il marito.
 897   XXVI|        innamorato, e quanto più Lalla era nervosa, tanto più, per
 898   XXVI|               idee liberali.~ ~Lalla, era spesso triste e si sentiva
 899   XXVI|           aria del mare, il suo umore era inquieto e lunatico; e fu
 900   XXVI|          Borghignano, in quei giorni, era commossa da un grande avvenimento:
 901   XXVI|         spirito bizzarro e originale, era l'unica donna che gli aveva
 902   XXVI|             aria molto comme il faut; era un modo qualunque, ma buono,
 903   XXVI|          Vharè, trovava che con lei s'era condotto assai male, le
 904   XXVI|          ingannata e tradita; insomma era molto infelice, e prometteva
 905   XXVI|               La contessa Della Valle era andata in quell'autunno
 906   XXVI|               Prospero diceva, ma non era vero, che gli seccava moltissimo
 907   XXVI|               In verità, quando non c'era la Giulia, tutti i pretesti
 908   XXVI|             moglie, che, davvero, non era una compagnia molto allegra.~ ~
 909   XXVI|               arazzi e a fregi dorati era illuminata con tre grandi
 910   XXVI|                e solamente in fondo c'era ancora una comitiva di giovanotti
 911   XXVI|       entrarono nella sala, il giuoco era finito allor allora e lo
 912   XXVI|          allor allora e lo sciampagna era stato perduto da un ufficiale,
 913   XXVI|               , fra quella gente, c'era lui... il Vharè... Giacomo!...~ ~
 914   XXVI|      disinvoltura apparente, il Vharè era impacciato e confuso.~ ~
 915   XXVI|             pranzo. Prospero Anatolio era malcontento di questo fatto,
 916   XXVI|            tutti che quella colazione era per lui una gran seccatura,
 917   XXVI|              noia, ma internamente ne era beato.~ ~Il marchese di
 918   XXVI|               primo atto di Satanella era già verso la fine. Il Della
 919   XXVI|          Lalla, quella sera, non solo era piacente, ma pareva bella;
 920   XXVI|           dell'amore.~ ~Satanella non era una donna; era un caso patologico.
 921   XXVI|          Satanella non era una donna; era un caso patologico. Essa
 922   XXVI|               pianto, le labbra arse; era stanca, sbattuta dall'emozione.
 923   XXVI|          vereconda ritenutezza che le era abituale, languidamente
 924   XXVI|             albergo; piovigginava e c'era un'aria fredda, frizzante.
 925   XXVI|                 Lalla, sorridendo, si era rivolta al Vharè, con una
 926   XXVI|         rispose un - grazie - che non era  un sì,  un no.~ ~-
 927   XXVI|             del ritorno della padrona era scesa ad incontrarla, si
 928   XXVI|            scalone. Giacomo, intanto, era scomparso.~ ~- Dov'è andato
 929   XXVI|               Tuttavia, lo sentiva... Era ... lo sentiva. Era 
 930   XXVI|                 Era ... lo sentiva. Era  presso... aspettando
 931   XXVI|            della contessa Della Valle era un po' alto; essa cominciò
 932   XXVI|              il thè. Rimasta sola, si era appena messa a sfogliare
 933   XXVI|    restituirle. - Così dicendo egli s'era tolto ed offriva a Lalla
 934   XXVI|             nuove, ma lei... lei, dov'era andato? - E non aggiunse
 935   XXVI|            Giacomo con un'occhiata ch'era un rimprovero, un lamento
 936   XXVI|              ma lo sguardo di lei non era più triste, non era più
 937   XXVI|               non era più triste, non era più mesto; appariva inondato
 938   XXVI|             la baciò, proprio, dove c'era l'anello colle rose d'Olanda...
 939   XXVI|                ma parlava sempre. Non era più un rimprovero il suo,
 940   XXVI|             un rimprovero il suo, non era più un lamento; era una
 941   XXVI|               non era più un lamento; era una preghiera audace, insistente,
 942   XXVI|        anticamera a vedere se l'uscio era chiuso, poi, rientrando,
 943   XXVI|              la baldoria dei fastelli era finita; ma in mezzo al tavolo
 944  XXVII|             il piano di difesa. Non c'era da farsi troppe illusioni:
 945  XXVII|        illusioni: lo stato delle cose era molto grave. Fra i più formidabili
 946  XXVII|          rotta l'alleanza di prima, s'era messo al servizio dall'Opposizione.~ ~
 947  XXVII|        appunto il suo nuovo direttore era orbo di un occhio: era il
 948  XXVII|      direttore era orbo di un occhio: era il celebre Frascolini!~ ~
 949  XXVII|          appalto del dazio comunale c'era anche una Società Anonima,
 950  XXVII|            una Società Anonima, che s'era apposta costituita e della
 951  XXVII|          fiammeggiando.~ ~- Ma... - c'era un ma. - L'Omnibus non è
 952  XXVII|       avversari, cioè per i moderati, era una canaglia, una specie
 953  XXVII|               Il Caffè di Borghignano era stato il centro di tutte
 954  XXVII|           notaio che doveva redigerlo era uno della comitiva, e il
 955  XXVII|           perduto in un duello - no - era stato accecato da un questurino
 956  XXVII|              Tutto questo gran rumore era quello che precede lo scoppio
 957  XXVII|              Eleda, che a Borghignano era sempre stato trattato coi
 958  XXVII|        bisognava farlo bastonare; che era un ignorante, un mariuolo;
 959  XXVII|               da quel Maramaldo, qual era lo scopo de' suoi attacchi,
 960  XXVII|         interno pensò che Giorgio non era altro che un famoso egoista.~ ~-
 961  XXVII|      condizione e quella della Giunta era ancor più disperata perchè
 962  XXVII|               loro ogni efficacia. Si era pensato, in quel frangente,
 963  XXVII|              altro giornale, ma ormai era troppo tardi: un giornale
 964  XXVII|              signor conte Della Valle era un famoso egoista, il duca
 965  XXVII|            essere un minchione, e non era obbligato a seguirlo, tanto
 966  XXVII|            tentare, per quanto almeno era fattibile, di scongiurare
 967  XXVII|             la catastrofe?... Sicuro, era assai penoso il dover scendere
 968  XXVII|                 No, mai. - Quel passo era penosissimo, ma bisognava
 969  XXVII|             cuore, soltanto, prima vi era circonfusa d'amore, e adesso
 970  XXVII|           gelosia e di odio.~ ~Sandro era smanioso d'incontrarla,
 971  XXVII|      affannosi delle sue notti, tutto era pieno del sorriso, dei capelli
 972  XXVII|            nella casa medesima dove c'era la tipografia del giornale,
 973  XXVII|               Sandrino.~ ~Ma, oramai, era inutile il rimpianto, e
 974  XXVII|              corpo.~ ~Povera Nena!... Era tanto innamorata da non
 975  XXVII|           loro ritrovi domenicali, se era vera, propriamente vera
 976  XXVII|              della sua padrona perchè era più bella e più ricca di
 977  XXVII|               le aveva raccontato che era stata la sua amorosa e che
 978  XXVII|               scusarla, perchè allora era ancora una bimba, e non
 979  XXVII|             che si facesse, ma adesso era un angelo di virtù, e non
 980  XXVII|              anche ingiustamente, non era tenuto a invitarlo a reciproche
 981  XXVII|         ultimi tempi il Frascolini si era di molto dirozzato e aveva
 982  XXVII|      ricordava di lui, Sandro, quando era ragazzo e che si ricordava
 983  XXVII|      ricordava di suo padre col quale era stato sempre in ottimi rapporti -
 984  XXVII|          ingiusta; no, mai, perchè si era abituato a considerarlo
 985  XXVII|              aveva scossa, ma che non era riuscita a vincere interamente.~ ~
 986  XXVII|               sensale di Santo Fiore, era arrivato all'amicizia del
 987  XXVII|            proprio avvenire, egli non era giunto ad immaginare un
 988  XXVII|            con mano che l'opposizione era mossa da interessi privati,
 989  XXVII|          volta, francamente; se non c'era una maggioranza che votasse
 990  XXVII|              Eleda felice, raggiante. Era arrivato finalmente!...
 991  XXVII|        contessa sarebbe stata sua! Ne era tanto sicuro, che non la
 992  XXVII|            vista puramente economico. Era un passo indietro, fatto
 993  XXVII|       battaglia si avvicinava e non c'era da farsi illusioni. O il
 994  XXVII|               presentato dalla Giunta era approvato dal Consiglio,
 995  XXVII|            del Caffè di Borghignano c'era un orgasmo febbrile. La
 996  XXVII|             titolo - All'ultima ora - era stato scritto da un egregio
 997  XXVII|             apprensione! Il Consiglio era quasi al completo, le tribune
 998  XXVII|           mano tremante.~ ~Il momento era solenne e definitivo per
 999  XXVII|                come diceva l'Omnibus, era una sola: la Giunta e i
1000  XXVII|             soltanto rimaneva seduto: era commosso, gli tremavano


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