Lorenzo Magalotti
Relazioni di viaggio in Inghilterra, Francia e Svezia

RELAZIONE D'INGHILTERRA

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RELAZIONE D'INGHILTERRA

dell'anno 1668

 

Il formare un giudizio accertato della positura presente dell'Inghilterra è cosa tanto impossibile a un uomo che arrivi nuovo e senza conoscenza a quella corte, che, a meno di trattenervisi un lunghissimo tempo, mette più conto il trascurare le notizie più intrinseche delle massime da cui depende il rigiro di quel governo, e contentarsi di quelle che risguardano i caratteri particolari delle persone e de' ministri più riguardevoli. Imperciocché, volendosi fissare nel primo oggetto, lo spazio di poche settimane non basta per passar più oltre della superficie delle cose, e nondimeno richiede il sentir tanti e il domandar tanto, che non lascia luogo alla considerazione del secondo; il quale, benché non conducaaddentro nell'intelligenza di quell'intricato sistema, nondimeno è più facile rinvenirne il vero, e serve a formare un abbozzo confuso dello stato presente del Regno e degli andamenti particolari della corte, non senza dar dei barlumi degl'avvenimenti ai quali e l'uno e l'altra son sottoposti.

Questa difficoltà d'intendere con qual arte e con qual'ingegni si dia il moto a questa macchina sconcertata e discorde, non deriva tanto dagli svantaggi che ha un forestiero abbandonato d'ogn'altro aiuto fuorché da quello della propria curiosità, quanto dalla perpetua regolare incostanza onde il tutto si governa e si volge; per lo che avviene che in quel che altri s'applica a intender le massime che occorrono, queste si mutan prima che sien finite d'intendere: e così, per sollecito indagatore che uno si creda, s'avvede ben presto d'essere sempre, come si dice, un'usanza addietro, e che la sua scienza è come quella del tempo, di cui quando s'arriva a saper l'ora, di già quel tempo che denota quell'ora è passato. Io, nel breve tempo che mi son trattenuto in quella corte, mi son ingegnato di trattar con persone di diverse gerarchie, con la sola avvertenza di scerre di ciascheduna quelli che, o per ragione d'esperienza o di professione o d'impiego o d'animo disappassionato, ho creduto poter essere o i meglio informati o i più sinceri; eppure, o la verità in Inghilterra è diversa da se medesima o ella non è palese a veruno, tanto ho trovato discordi fra di loro i pareri delle cose presenti ed incompatibili i giudizi dell'avvenire.

Pure, a fine di non lasciare i ritratti delle persone che son per dipingere a V.S. sul fondo scuro della tela, farò come quei pittori i quali, per dar loro un po' di forza, vi fanno vicino un po' di veduta di camera o di paese, quanto serve per maggiormente spiccare, protestandomi che quanto m'ingegnerò di finire e di ritrovare i più minuti lineamenti de' volti, altrettanto mi converrà lasciar tutto il resto abbozzato o imperfetto.

 

 

 


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