Lorenzo Magalotti
Relazioni di viaggio in Inghilterra, Francia e Svezia

RELAZIONE D'INGHILTERRA

Dei Regni d'Irlanda e di Scozia

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Dei Regni d'Irlanda e di Scozia

 

Mi trovo d'aver già detto che delle maggiori cariche che il re d'Inghilterra e, forse, che alcun altro prencipe cristiano d'Europa conferisca per emolumento a' suoi sudditi, una è il vicereato d'Irlanda. È perciò da sapere che le rendite di tutto quel Regno ascendono dalle 350 in 400.000 lire sterline, le quali tutte passano per mano del viceré, per la paga delle milizie e per proprio emolumento, che per ordinario non ha altra misura che la sua discrezione. Le milizie pagate dal re mi dicono esser intorno a 10.000 uomini tra fanteria e cavalleria, e ciò per la necessità di tener in briglia il paese, per l'odio che lo zelo della religione cattolica instilla in quei popoli contro il governo inglese e protestante. Il viceré risiede in Dublin e si tratta con grandissimo fasto; ha le guardie del corpo, che hanno l'istessa paga di quelle del re in Londra, come l'hanno ancora tutti i reggimenti uguali a quei d'Inghilterra.

In Irlanda i veri Irlandesi son quasi tutti cattolici romani; tra gli Inglesi v'è la solita mescolanza, ma prevagliono li anabattisti. La tenacità della nostra religione negli Irlandesi non viene da zelo ma da ignoranza, da ostinazione, dal non voler cercare più in : né farebbero altrimenti dell'ebraismo se l'avessero succhiato col latte. Nel Regno v'è l'istessa legge contro i cattolici che contro i lupi: chi trova un lupo ha cinque lire sterline e cinque chi scuopre un cattolico; con tutto questo v'è più cattolici che lupi.

Gente ignorante, stolida e debole di cervello. Le donne non fanno grande scrupolo di farsi montar da un fratello o da un cugino, ma da un forastiero... Guarda, c'è un proverbio che dice: «In Inghilterra le donne son caste fin tanto che non son maritate, in Irlanda quando son maritate, in Scozia non le son mai».

Il Regno ha un parlamento particolare composto di Camera alta e bassa, a cui il viceré presiede, e gli atti passati nelle due Camere son da lui parimente mandati dal re per l'approvazione e la firma. È però molto inferiore l'autorità del parlamento in Irlanda che non è in Inghilterra, e per conseguenza il re v'esercita un potere più assoluto incomparabilmente. Le soldatesche son la maggior parte inglesi, sì i soldati come gli uffiziali, e inglese è altresì una grandissima parte della Camera del Regno. Poco ne va in borsa del parlamento delle rendite del Regno, poco ne va in borsa del re, anzi è più costante opinione che egli supplisca alle spese necessarie con qualche porzione di danaro d'Inghilterra.

La Scozia non si governa per viceré, pretendendo essi che il re dovesse piuttosto risiedere a Edimburg che a Londra, attesa l'interpretazione fatta del Regno d'Inghilterra a quel di Scozia, e non quello di Scozia all'Inghilterra. Che si sia della ragione, l'effetto è diverso perché col passaggio fatto del ramo della casa reale di Scozia in persona del re Giacomo in un maggior paese e più ricco, l'altro non vien considerato diversamente da un paese acquistato per forza d'armi. Gli Scozzesi tengono però sempre in Inghilterra un commissario, ossia deputato che rappresenta al re tutti gli affari di quel Regno ed è in sustanza, benché non sustenga l'istesso posto, come gli ambasciatori di Bologna e di Ferrara appresso il papa. Il re non vi tien alcun ministro, levatine i governatori particolari delle piazze, che sono parte scozzesi parte inglesi. Vi tien bene in quello scambio un'armata, il di cui generale, che al presente è milord <Maitland>, scozzese, è l'istesso in sostanza che il viceré o il governatore. Questi è uno de' migliori soldati che abbia il re: ha servito fuori del Regno, è stato governatore in Tanger ed era in predicamento di dover comandare quel corpo d'armata che il re potesse quest'anno aver avuto a mandare in Fiandra in soccorso degli Spagnoli, senza la pace. Risiede d'ordinario alla corte, lasciando in Scozia il suo luogotenente in Edimburg. Ha il viceré le sue guardie del corpo comandate da milord Naibourg, con le medesime paghe e prerogative di quelle d'Inghilterra e d'Irlanda, sì come ancora le soldatesche miste delle due nazioni, scozzese e inglese.

Hanno un parlamento composto di Camera alta e bassa, come quelle d'Inghilterra e d'Irlanda, e mandano i loro atti a Londra al lor deputato per esser segnati dal re. Gli Scozzesi son tacciati di traditori: il lor genio si adatta, sopra tutte l'altre, alle massime de' Francesi e fanno con essi buonissima lega. La lor religione esteriore è protestante, quella de' loro cuori è presbiterana: si pigliano però qualche maggior arbitrio che non fanno gl'Inglesi in Inghilterra, e qualche libertà è loro permessa mercé della necessità di tener quieto quel Regno, dove il re non può operar lontano quello che può vicino in Inghilterra. S'aggiugne che il partito è fortissimo, onde cresce la convenienza di chiuder gli occhi. In tutta la Scozia mi vien supposto che appena si contino tremila cattolici.

 

 

 


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