Parte, Cap.

 1      2,     I|   stabilito in Napoli un banchiere americano. Egli vi faceva grandissimi
 2      2,     I|            mondo.~ ~L'avventuriere americano si chiamava Gustavo Weill-Myot.
 3      2,     I|          più intimo argomento.~ ~L'americano meravigliava Napoli con
 4      2,   XII|        spalancato la porta, vide l'americano seduto, anzi sprofondato
 5      2,   XII|        tutti? - pensava. - Io sono americano, uomo di carattere, e glielo
 6      2,   XII| involontariamente gli sguardi dell'americano corsero al forziere ove
 7      2,   XII|         Finalmente, - pensava, - l'americano non m'ha detto di no.... -
 8      2,   XII|     domandato al Weill-Myot. Quell'americano poteva ben rendere un servizio
 9      2,   XII|       principessa aveva lasciato l'americano, egli, chiamato un commesso,
10      2,   XII|            e legato d'affari con l'americano.~ ~Il ricco gioielliere,
11      2,   XII|                Dovete, - riprese l'americano, parlando al gioielliere, -
12      2,   XII|        sembrò che ella facesse all'americano complimenti più dolci dell'
13      2,  XIII|        Weill-Myot; ma il banchiere americano gli avea ripetuto che non
14      2,    XV|         Weill-Myot.~ ~Il banchiere americano, da qualche tempo, la guardava
15      2, XVIII|           Quel giorno il banchiere americano avea ricevuto due telegrammi
16      2, XVIII|          Weill-Myot e domandò dell'americano. Egli era ne' suoi appartamenti,
17      2, XVIII|      Napoli, nel palazzo del Creso americano: uno studio sontuoso, composto
18      2, XVIII|  principessa lo squisitissimo vino americano, di un nitido color d'ambra,
19      2, XVIII|           di quelli del pittore. L'americano avea la febbre di vederla
20      2, XVIII|           con scherno mal velato l'americano.~ ~- In che cosa potete
21      2, XVIII|            riuscir a burlarsi d'un americano.... Pazza voi foste... non
22      2, XVIII|             può ben vincere un.... americano! Ma non temete: io vi farò