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Nicola Valletta Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Parte, Cap. grigio = Testo di commento
1001 Testo, 29(155)| avveravansi. Il Montanari poi, a confusione degli Astrologi, l'arcano 1002 Testo, 20(111)| furono esse da' dotti ben confutate. La sperienza, e la riflessione 1003 Testo, 9 | crescere, o, secondo la congettura de' dotti, l'abbia trasportate 1004 Testo, 8 | jettatura credettero, è da conghietturare giustamente che, come tutte 1005 Testo, 30 | essendo a qualche fisica causa congiunto. L'aver carte buone e propizia 1006 Testo, 8(30) | sed quod naturae ipsorum congruit. Praeclarus autem ille Eutelidas 1007 Testo, 30(164)| Ars coniectandi.~ 1008 Testo, 23(124)| del nostro corpo per la coniugazione de' nervi.~ 1009 Testo, 4(6) | expuere, terque lapillos conjicere in sinum, quos ipsa praecantatos 1010 Testo, 19(109)| immutantur spiritus corpori conjuncti: quae quidem immutatio spirituum 1011 Testo, 18(100)| amour propre, ou qu'ils n'en connoissent pas les principes ni les 1012 Testo, 4(12) | attraversa i nostri passi?~ Si conobbe al tempo antico,~ Da quegli 1013 Testo, 32 | ambigui segni riconoscere.~Tal conoscenza deriva dal sistema proposto 1014 Testo, 20 | di tutte le condizioni a conoscer bene e fuggire i jettatori 1015 Testo, 20 | dagli altri distinguiamo. Conosceremo cosí le loro proprietà relative 1016 Testo, 32 | noi. La prima è facile a conoscersi da chicchessia; anzi fassi 1017 Testo, 21 | Chi c'è antipatico, lo conosciamo, perché gli effluvi suoi, 1018 Testo, 16 | intrinseco amico, che poi ho conosciuto terribile jettatore, mi 1019 Testo, 32 | condotta di nostra vita; e si conoscono da' prudenti uomini soltanto, 1020 Ded | libro col nome d'una Musa consacrò, perché cosí, destando come 1021 Testo, 4 | Appresso: i carmi che per conseguir qualche bene pria si adoperavano, 1022 Testo, 18(106)| Aristotelic. dissens. et consens., tom. 1, c. 14.~ 1023 Testo, 21(115)| XVIII cosí: «Sympathiam voco consensum rerum absque manifesta ratione; 1024 Testo, 4 | Siffatta originazione è piú consentanea alla nostra bella voce jettatura, 1025 Testo, 8(30) | autem id fieri ab oculis, consentaneum est; ex quibus homo multa 1026 Testo, 29(157)| meno denso ne' suoi pori, conserva entro di quelli materia 1027 Testo, 29 | possono alterarsi.~Anzi, considerando io attentamente questi generali 1028 Testo, 32 | altre richieggono mature considerazioni, ed applicazione seria sulla 1029 Testo, 16 | di un nostro integerrimo Consigliere, perché un uomo, quanto 1030 Testo, 11(74) | avesse, gittò nel mare per consiglio di Amasi un anello, che 1031 Testo, 32 | l'essere in essa felici consiste nel conoscere, ed evitare 1032 Testo, 27(147)| insegna che un uomo d'età consistente tramanda piú per traspirazione 1033 Testo, 31 | oculis occido), si è creduto consistere, massime se da lodi deriva ( 1034 Testo, 8(30) | provecta sunt vigorem, non consistunt, sed momento in contrarium 1035 Testo, 21 | osservare le corde ottave e consonanti d'un cembalo, come oscillano 1036 Testo, 21 | combaciano con armonia e consonanza, o l'antipatia, se si oppongano 1037 Testo, 22 | secondo che si trovano consone o dissonanti dalle interiori, 1038 Testo, 26 | Quantum hinc cavenda lecti consortio? Quantum hinc marcet formosa 1039 Testo, 4(12) | divorzio~ Dal civile uman consorzio?~ 1040 Testo, 8(30) | modo, per oculos damnum conspectis inferunt? Nec is, ajebam, 1041 Testo, 18 | vero ratione, verissima conspicientur». Cosí han conchiuso i Savi; 1042 Testo, 29 | tre cagioni, di che non consta a noi il modo.~Scortato 1043 Testo, 8(30) | admodum valida corporis constitutio: et corpora ubi ad summum 1044 Testo, 8(35) | dignatur oriri / Augustus Consul.» Vedi Ammiano Marcellino, 1045 Testo, 26 | Judœorum Regem David, quam consulendo, ut illum in sinu foveret 1046 Testo, 18 | inverisimilia videntur; consulta vero ratione, verissima 1047 Testo, 11 | L'invidia specialmente, consumando se stessa, offende ancora 1048 Testo, 18 | i Savi; ma dopo che han consumata e logora la loro vita in 1049 Testo, 25(139)| hominis, ubi insita est, consumit». Quindi per translazione 1050 Testo, 11(69) | fascinatores, qui fit, ut non contabescant et caeteri, quos obtueor? 1051 Testo, 28(148)| incedens: necat frutices, non contactos modo, verum et afflatos; 1052 Testo, 8(30) | impedit, quo minus hominis contactus alius utilis sit, alius 1053 Testo, 4(12) | jettatura,~ che malia, fulmin, contagio;~ Un malanno, una sciagura;~ 1054 Testo, 8(30) | humorem... Lippitudinis contagium ad una degentes pervenit: 1055 Testo, 19 | narici, e degli occhi, che contaminano e corrompono l'aria, e perciò 1056 Testo, 30(165)| del Signor Fontanelle; Il Conte di Cabalí; Il Marc. d'Argens, 1057 Testo, 23(124)| sospetto». Carlo Bonnet, Contemplazione della Natura, tom. I, cap. 1058 Testo, 7(24) | putabantur arcere». Questi versi contenevano molta licenza nelle parole. 1059 Testo, 29 | nostri fluidi, ed i solidi, contengono parte d'aria, onde i delicati 1060 Testo, 25 | l'ambizione, che non mai contenta, disprezzando ancora la 1061 Ded | benavventurato, ed appieno contento. Vi bacio la mano.~ ~Di 1062 Ded | l'onore di presentarvi, contiene alcune musicali poesie, 1063 Testo, 28(151)| ipsa, quam in suo corpore continet facultate torpendi, atque 1064 Testo, 19(109)| sicut maxime in vetulis contingit, efficitur adspectus ejus 1065 Testo, 32 | piuttosto, però per l'esperienza continua, con essi si è sempremai 1066 Testo, 29(159)| esempio coi clamori intensi e continuati di un numeroso popolo, aggiuntovi 1067 Testo, 24 | delle meditazioni troppo continue e profonde o delle passioni 1068 Testo, 33 | savi, in tutti i tempi, per continui sperimenti di fatti costanti, 1069 Testo, 19(109)| oculi autem inficiunt aerem continuum usque ad determinatum spatium: 1070 Testo, 16(96) | appienne vurze de devozione!~ Contr' a chill'uocchie non balette 1071 Testo, 18(108)| divenisse, L. 83, § 2, ff. de contrah. emt.~ 1072 Testo, 19(109)| si fuerint nova, et pura, contrahunt quandam impuritatem ex adspectu 1073 Testo, 21 | Marziale a Sabidio! sia per contraposizione d'astri, sia per dissomiglianza 1074 Testo, 8(30) | consistunt, sed momento in contrarium impelluntur».~ 1075 Testo, 32 | succedette il dito di mezzo, contratti i due diti vicini. Marziale182~ ~ 1076 Testo, 20 | altrui dolore, o piacere contribuisce. Sente perciò chiunque, 1077 Testo, 21 | umana, chi può mai porre in controversia l'antipatia e la simpatia? 1078 Testo, 11 | millia multa fecerimus,~Conturbabimus illa, ne sciamus,~Aut ne 1079 Testo, 23 | irrequieti gira quà e là; e, cosí conturbati, gli umori la cattiva lor 1080 Testo, 8(30) | indagatu difficilem... Corpus, conturbatione ingenerata, adsidue pulsatum, 1081 Testo, 22 | alcuni, co' quali ci convien conversare. E da tutti questi fonti 1082 Int | echeggiano oggi tutte le conversazioni (ad occasione del quale 1083 Testo, 29(157)| o in fronde e fiori si converte, fin dalle radici a nutrirle 1084 Testo, 22 | di alcuni, co' quali ci convien conversare. E da tutti questi 1085 Testo, 20(111)| che provan gli altri, ci convincerà ancora che Mr. de Buffon 1086 Testo, 1 | confidenza dello spirito umano, e convincerlo della sua debolezza. Come 1087 Testo, 29(154)| intitolata L'astrologia convinta di falso.~ 1088 Testo, 19(109)| c. 4. Cosí Marsilio, in Conviv. Platon., orat. 7, c. 4, 1089 Testo, 8(29) | Symposiacon, seu Convivalium Disputationum lib. v, quaest. 1090 Testo, 26 | avis non avis) cagionava convulsione, tramortimento, sconcerto 1091 Testo, 26 | gli stessi sfinimenti, e convulsioni intese colui: che finirono, 1092 Testo, 23 | elevato dalla forza di piú copiosi spiriti, trasfusi da una 1093 Testo, 16 | la cenere del silenzio le copro, perché non si dica di aver 1094 Testo, 18 | ed entrando in lizza, si coprono sotto lo scudo dell'ignoranza: 1095 Testo, 32 | volevano altrui ispirar coraggio e valore a togliere il fascino: 1096 Testo, 32 | era il corno caprino, il corallo rosso, e principalmente 1097 Testo, 10(58) | diximus, dilatationem tum cordis, tum et spirituum facit, 1098 Testo, 18(100)| Vedi Corn. Agrippa, de vanit. scientiar. 1099 Testo, 28(149)| molesta,~ Sai la strige e la cornacchia,~ Sai del corvo la funesta~ 1100 Testo, 19(109)| Pomponat., de incant. cap. 4; Cornel. Agripp., de occul. Philosoph., 1101 Testo, 18 | durano le moderate: onde Cornelio Celso101 ebbe a dire: «quicumque 1102 Testo, 4(7) | Nicol. Perot., in Cornucop. super Martialem, epigr. 1103 Testo, 8(30) | corporis constitutio: et corpora ubi ad summum provecta sunt 1104 Testo, 31 | i forellini minuti della corporatura è facimale potente. Sembra 1105 Testo, 19(109)| animae immutantur spiritus corpori conjuncti: quae quidem immutatio 1106 Testo, 25(135)| laeduntur et ipsi; / Multaque corporibus transitione nocent».~ 1107 Testo, 14 | uso popolare e 'l favellar corrente;87 ma posso almeno conchiudere 1108 Testo, 1 | signori miei, pazienza. Correte troppo in fretta a condannar 1109 Testo, 16(96) | torsit~ Lumina, cum miserum corripit atra lues.~ Atra lues miserum, 1110 Testo, 21 | l'odio e l'abborrimento corrisponde.~Né solo dagli uomini l' 1111 Testo, 29 | a toccare fino le fibre corrispondenti nel cervello de' suoi amici, 1112 Testo, 25 | affetti dell'animo e vi corrispondono: onde diconsi dell'animo 1113 Testo, 29(157)| empiono di tarli, che li corrodono. Benché i dotti non ad occulta 1114 Testo, 24 | la fantasia si guasta e corrompe, ne seguono ancora le malattie 1115 Testo, 9 | de' quali la jettatura a corrompere e rovinar le biade è diretta. 1116 Testo, 19 | occhi, che contaminano e corrompono l'aria, e perciò le cose 1117 Testo, 24 | fantasia e pel fluido nerveo corrotto, nel nostro corpo possono 1118 Testo, 28(148)| necat arbores, ipsas etiam corrumpit auras; ita in aerea nulla 1119 Testo, 8 | oculorum acie μαι νει pernecat, corrumpitque visa.31 Varrone e Festo 1120 Testo, 17 | osservare studiosamente il corso delle nazioni sempre vario,97 1121 Testo, 27 | per le radici, ma per le cortecce ancora ricevono. E siffatti 1122 Testo, 7 | frutti di piú soda e dura corteccia veste e difende? E chi non 1123 Int | mosso. Se lo vuoi credere, cortese leggitore, mi avrò ben tolto 1124 Testo, 18 | tuttoché ignota al nostro corto intendimento; pel dritto 1125 Testo, 28(149)| la cornacchia,~ Sai del corvo la funesta~ Jettatura quando 1126 Testo, 16(96) | Psittacus, heu, periit. Corydon vix livida torsit~ Lumina, 1127 Testo, 2 | di cosa che non so in mia coscienza ancora che sia. E volesse 1128 Testo, 18 | mentre per ordinario non costa gran fatica negare una cosa 1129 Testo, 9(41) | E fa stupore, che pure a Costantino Magno piacque cosí, L. 3, 1130 Testo, 32 | di nostra Signora, perché costipa i meati, e restringe la 1131 | costoro 1132 Testo, 25 | intenerito l'animo di un giudice, costretto ad abbandonare perciò involontariamente 1133 | costui 1134 Testo, 10 | fascinetur». D'ond'è il costume che chi è lodato volta la 1135 Testo, 20 | stessa è giudice, se tale o cotale fisionomia d'uomo sia idonea 1136 Testo, 1 | disprezzano.~Quanti di questi cotaloni mi si scaglieranno dietro, 1137 Testo, 32 | che degli Dei~Timorosa è cotanto, ha già di culla~Tolto il 1138 | cotesta 1139 Testo, 20 | diviene ancor permanente. I Cotugni, i Sementini, i Gammaioli, 1140 Testo, 25(130)| Eliano, IX 14, X 6: «Philetam Coum, ajunt, macerrimo corpore 1141 Testo, 29(155)| restavano di notte fralle ombre coverti: onde ne' boschetti, particolarmente 1142 Testo, 7 | profano: ma piacque loro covrirlo con favole arcane ed oscure? 1143 Testo, 25(131)| Cassio, et Bruto, non autem a crassis, prout erat Galba».~ 1144 Testo, 25(131)| Galba sibi caveret, qui crassus erat, respondit, sibi cavendum 1145 Int | dar corpo ad un'ombra e crear dal niente una cosa, per 1146 Int | Psittacus. Pag. 109 ομως, χρεασων leggi όμως, κρείττων. Incontrando 1147 Testo, 28(148)| 29: «Ægyptus Basiliscum creat malum in terris singulare. 1148 Testo, 25 | luce, cosa piú bella da Dio creata, si diletta: non altrimenti 1149 Testo, 14(90) | Nihil oculo nequius creatum», Eccles., cap. 21; ed ancora: « 1150 Testo, 28(148)| pestilenti». E perché non si creda ad un solo testimonio, ecco 1151 Testo, 24(127)| et ingeniosiores reddat, credam illam in Medicina quaeri 1152 Testo, 8 | credettero~ ~Ma perché non credasi che l'idea della jettatura, 1153 Testo, 7(26) | 6, in fin. Come altresí credeansi togliere gl'infortuni, e 1154 Int | PICCOLO SCRUPOLO~ ~Crederai forse che io abusi della 1155 Testo, 18 | mani in mano, la terra si crederebbe ancor'oggi piana piana come 1156 Testo, 2 | Dio! e dove mi trovo! Il credereste, Accademici? Io mi son messo 1157 Testo, 18(99) | han l'abito di popolo, e credersi alle jettature, ossia alle 1158 Testo, 4 | borbottando, di qui fu che si credette che s'incantasse cogli occhi.9 1159 Testo, 18 | levis est corde, qui cito credit; cosí allo 'ncontro sarebbe 1160 Testo, 32 | repelli, veteri superstitione creditum est.177 E Persio:178~ ~Ecce 1161 Testo, 18 | malaguriose fugge, ed evita, ma credono alla jettatura puranche 1162 Testo, 7 | favola di Priapo, che fu creduta~divinità contraria alla 1163 Testo, 14(87) | sacri Scrittori avesser credute vere le Sirene, e gli Onocentauri, 1164 Testo, 28(153)| per la schiena.~ Deh cosí crepasser anco~ Quanti v'ha ciarlon, 1165 Testo, 32(179)| Orator. de crepitu ventris.~ 1166 Testo, 29(157)| che l'erbe e le piante crescano a luna crescente piú che 1167 Testo, 29(159)| involgendo la neve che incontra, cresce alla mole di una montagna, 1168 Testo, 18 | laetis hunc Numina rebus,~Crescendi posuere modum.~ ~Comprendo 1169 Testo, 11 | poma in novellis arboribus crescentia numerare hodieque religioni 1170 Testo, 27 | sugo d'indole diversa, onde crescono a perfezione. Pur questo 1171 Testo, 18 | occhi spettatori, massime di crespa e rugosa vecchia, l'attribuisca. 1172 Testo, 10(58) | familias quasdam fuisse in Creta (per il passo di Plinio 1173 Testo, 4(12) | infeste~ Razza rea, che cria tal peste.~ Là si tragge 1174 Testo, 25(131)| Prospero Farinacio, de crimine laesae Majest., par. 4, 1175 Testo, 8(30) | amisit. Quendam pulcher erant crinibus Eutelidas; Sed sese ipse 1176 Testo, 31 | mira~In altri corpi dal cristal, che gira~ ~ed entrando 1177 Testo, 18 | il cielo solido come un cristallo, i colori un misto di lume 1178 Testo, 23(118)| Presso Cristiano Frid. Garmanni, lib 2, tit. 1179 Int | uno a chi gli faceva il cristiero di notte e dicea di non 1180 Testo, 24(128)| Epicuro difeso. Osservazioni critiche sopra la di lui Filosofia.~ 1181 Testo, 29(159)| quello con cui i clamori de' Crociati, sotto Tolemaide, fecero 1182 Testo, 28(149)| avoltoio;~ E 'l falcon rapace e croio?~ 1183 Testo, 23 | gioconde, secondo i cibi crudi, aspri, o buoni, e succosi.~ 1184 Testo, 4(5) | incantamenti. Vocabol. della Crusca.~ 1185 Testo, 29 | conchiglie, l'ostriche, od altri crustacei sono piú pieni, calorem 1186 Testo, 10(50) | amoliri putabant : ut quum in culleum primam urnam vini indidissent, 1187 Testo, 5 | presso tutte le nazioni piú culte ancora. Né isdegnerete di 1188 Testo, 7(27) | E negli orti adorni, e culti:~ Ch'ogni mal sbandia col 1189 Testo, 16(96) | iscrizione sepolcrale, del cultissimo mio Amico, e decoro delle 1190 Testo, 9(38) | orribil foco.~ D'onde Roma il culto apprese~ Del tremendo Puteale:~ 1191 Testo, 6(14) | equos, pecudes pastu atque cultu opimas (altri legge «optimas». 1192 Testo, 8(35) | Quindi Ausonio: «Ecce ubi se cumulat mea purpura (mitibus audi / 1193 Testo, 9(39) | magnitudinem Romana majestas, cunctorum Numinum favore, pervenit: 1194 Testo, 32 | quos fascina vexat172~ ~il cuoio della fronte della Jene:173 1195 Testo, 19(109)| di nocumento: perché dal cuor commosso viene un veleno 1196 Testo, 11 | senectus~Quicquid amas, cupias non placuisse nimis.~ ~Qui 1197 Testo, 8(30) | lib. III, fol. 6: «Quod cupio mecum est, inopem me copia 1198 Testo, 4 | amore altrui conciliare, curare i morbi, addolcire i serpenti, 1199 Int | per mia indole; né ho mai curato celar nel cuore i miei sentimenti:~ ~ 1200 Testo, 15 | rimaner senza parole l'orator Curione, che contro di lei nel Senato 1201 Testo, 27(143)| L'Abbé de Vallemont, Curios. de la Natura et de l'art., 1202 Testo, 10 | Quae nec pernumerare curiosi~Possint, nec mala fascinare 1203 Testo, 10(59) | imagines, / Ut ipse nosti curiosus, et polo / Deripere Lunam 1204 Testo, 9(47) | anguis iter;~ Cantus et e curru lunam deducere tentat;~ 1205 Testo, 7(27) | a Vestalibus colitur, et currus Triumphantium, sub his pendens, 1206 Testo, 27 | frutto. Tali sono ancora la cuscuta, l'epidendri, il visco, 1207 Testo, 7 | Né solo era d'infanti custode, ma degl'Imperadori altresí. 1208 Testo, 16 | gelosamente avea dianzi custodito. Il peggio è che tuttogiorno 1209 Testo, 9(39) | ac venerabile nostra jura custodiunt: et ita ad tantam magnitudinem 1210 Testo, 9(39) | lenta solent inter viburna Cypressi». Gravissima testimonianza 1211 Testo, 28(148)| Plinio ancora, VIII 24: «Cyrenaica basiliscum generat provincia, 1212 Testo, 20 | ragione: non altramente che dabbene sono coloro che meno dalla 1213 Testo, 2(2) | possint per incantationes daemonum, aut tempestates commovere, 1214 Testo, 34 | condizioni di persone: cavalieri, dame, giudici di tutt'i tribunali, 1215 Testo, 8(30) | alius damnosus. Quod autem damno aliquis afficiatur, inspiciente 1216 Testo, 8(30) | alius utilis sit, alius damnosus. Quod autem damno aliquis 1217 Testo, 8(30) | pacto, vel modo, per oculos damnum conspectis inferunt? Nec 1218 Testo, 33 | la sua forza? Abbassare, danneggiare l'uomo, e le cose sue. Almanco 1219 Testo, 18(100)| benissimo cosí: «On sait que dans l'esprit de la plupart des 1220 Testo, 33 | non siete piú balordi e dappoco se ci credete; né la vostra 1221 Int | Sappi però che mi è piaciuto dar corpo ad un'ombra e crear 1222 Testo, 5 | era bello vedere la terra dare spontaneamente, non solcata, 1223 Testo, 32 | avrebbe egli comprate per darle come sue. Alla per fine, 1224 Testo, 11 | videlicet ultra quam homini datum est, nostra provehantur».74 1225 Testo, 28(148)| aliorum animantium exitio datus, sed terrae quoque ipsius, 1226 Testo, 23(120)| Davanzati, Diss. sopra i vampiri, 1227 Testo, 26 | decrepitum Judœorum Regem David, quam consulendo, ut illum 1228 Testo, 31 | politico teatro del mondo debaccare: essere di ostacolo all' 1229 Testo, 34 | Quali parole in generale si debban dire per evitare la jettatura.~ 1230 Testo, 34 | XI. Quali orazioncine si debbano recitare per preservarci 1231 Testo, 27 | natura, che in conseguenza debbonsi nudrire del sugo dell'indole 1232 Testo, 18 | ipsam ridiculam, ducere debemus: infinita enim prope sunt, 1233 Testo, 24(127)| illam in Medicina quaeri debere» (Descartes, Dissert. de 1234 Testo, 18 | suspecta sua bona habere debet». Ed Ippocrate:102 «habitus 1235 Testo, 1 | meglio pensare che l'umana debolissima intelligenza non è misura 1236 Testo, 9 | In quei frammenti delle Decemvirali leggi, che il tempo edace 1237 Testo, 11 | nescio quam, quae spes tantas decerpat, invidiam; ne videlicet 1238 Testo, 1 | numero di quei giudici, che decidono la causa secondo che piú 1239 Testo, 31 | adulando impetit, landando decipit (forse dovrà leggersi deprimit), 1240 Testo, 16(96) | cultissimo mio Amico, e decoro delle Muse latine, l'Ab. 1241 Testo, 26 | inveniri modus refocillandi decrepitum Judœorum Regem David, quam 1242 Testo, 11(71) | arbor~ Ille hortis stragem dedit, arboribusque ruinam,~ Spemque 1243 Testo, 9(45) | Fecit, deditve.~ 1244 Testo, 4 | da banda che alcuni l'han dedotta dalle fasce, le quali, per 1245 Testo, 20 | jettatura, un argomento dedotto dal fondo della natura umana 1246 Testo, 18(108)| stipulazione, nella quale deduceasi un uomo libero sotto condizione, 1247 Testo, 4(6) | Alcuni deducono la voce fascinum a fasciis, 1248 Testo, 9(47) | Taurinens. Episcop., Homilia de defectu lunae; onde argutamente 1249 Testo, 9(47) | steriles vanescit in herbas:~ Deficiunt laesi carmine fontis aquae;~ 1250 Testo, 23 | cioè l'imaginazione, vien definita: «quidam motus factus a 1251 Testo, 11(69) | igitur vis, ut posthac abs te deflectam noxios oculos? Pam. Bona 1252 Testo, 8(30) | trahat, atque recipiat oculis defluentem quemdam humorem... Lippitudinis 1253 Testo, 8(30) | componantur pennis, pereunt, defluentibus ob putredinem plumis; it 1254 Testo, 8(30) | pulsatum, quosdam emittit defluxus. Maxime autem id fieri ab 1255 Testo, 8(30) | Lippitudinis contagium ad una degentes pervenit: tam acrem habet 1256 Testo, 30 | della natura; e tanto è piú degna dell'attenzione nostra, 1257 Testo, 11 | di baciozzi, conchiude:~ ~Dein quum millia multa fecerimus,~ 1258 Testo, 7(23) | Mutino era Divinità, che delibava la verginità delle spose, 1259 Testo, 25 | ove non si estenda su i delinquenti: il timore, che ci fa provar 1260 Testo, 29(156)| alito cagiona sincopi, e deliqui mortali; quella di veleni, 1261 Testo, 18 | di uomo sano, o un audace delirio, un sogno d'infermo? E dicon 1262 Testo, 25(134)| Delizie dello spirito e del cuore 1263 Testo, 14 | jettata, sicché vi abbia quasi dementati e resi ciechi alla chiara 1264 Testo, 32 | la porta del fascino.175~Democrito Abderite portava, o mostrava 1265 | denique 1266 Testo, 4(12) | magagne.~ Or diverso si denomina,~ Ma per anni non si ammorza~ 1267 Testo, 5 | caminar primamente fralle dense tenebre de' tempi favolosi 1268 Testo, 25(139)| Orazio, IV, od. 3: «Jam dente minus mordeor invido». L' 1269 Testo, 25(138)| recta acies, livent rubigine dentes,~ Pectora felle virent, 1270 Testo, 16 | dolori, pericoli, morti, denti caduti, rotti cocchi, estinti 1271 Testo, 11(74) | oltremodo e lo gittò ut Deorum invidiam extingueret.~ 1272 Testo, 27(147)| traspirazione di quanto deposita per orina e per secesso. 1273 Testo, 31 | operar per contrario), nella depressione ed abbassamento della persona. 1274 Testo, 31 | decipit (forse dovrà leggersi deprimit), gravat: Idest nocet fascino; 1275 Testo, 23(124)| Forza della Fantasia, e Derham, v 8, il quale parla della 1276 Testo, 10(59) | nosti curiosus, et polo / Deripere Lunam vocibus possum meis».~ 1277 Testo, 10(59) | Thessala, / Lunamque Caelo deripit». E fece dire a lei: «Quae 1278 Testo, 22 | sentimenti, egli è chiaro che, derivando la cagion fisica del dolore 1279 Testo, 27 | restauratore,144 afferma che ciò derivi o da che le piante che si 1280 Testo, 34 | fare come una giunta alla derrata; cioè di proporre in altra 1281 Testo, 18(100)| passent pour des chimères, dès qu'elles mortifient leur 1282 Testo, 7(27) | Triumphantium, sub his pendens, descendit, medicus invidiae». Il mentovato 1283 Testo, 25(138)| invidia bellamente da Ovidio descritta cosí:~ Pallor in ore sedet, 1284 Testo, 11 | piú recenti Geronimo Vida descrive elegantemente un vecchio 1285 Testo, 13(78) | arbitrabantur». Vedi Teofrasto nella descrizione del superstizioso.~ 1286 Testo, 29 | piú pieni, calorem enim desiderant, quoniam frigori patent.157 1287 Testo, 20 | riflessioni, cosí sarebbe da desiderarsi che qualche sacro ingegno, 1288 Testo, 31 | Simmaco,166 uomo saggio desiderava lontana la jettatura meno 1289 Testo, 25 | Uterque acria progignit desideria: uterque se perniciter efformat 1290 Testo, 21 | della quale è figlio il desiderio e l'amore; ovvero desta 1291 Testo, 8 | laederer, ter in gremium meum despui).33~ ~Pindaro ancora34 per 1292 Testo, 13 | turba circumstrepit arcta:~Despuit in molles et sibi quisque 1293 Testo, 24 | frequente de' cibi? Non destano in noi l'ipocondria alcuni 1294 Testo, 26 | nascenti dalle donne possano o destar l'uomo alla venere, se son 1295 Testo, 29 | cioè l'idea deve esser destata almeno da lontani ululati 1296 Testo, 29 | che, e certi effluvi che destavano commozioni nello spirito 1297 Testo, 9 | il Collegio degli Auguri destinato, se non per sapersi se, 1298 Testo, 18(99) | aver forza di turbare il destino del giuoco, e cangiar nelle 1299 Testo, 20(111)| corpus homini tegit, et detegit: e dippiú in facie legitur 1300 Testo, 22 | metà, vi è in noi un desir determinato alla tal metà, in preferenza 1301 Testo, 19(109)| aerem continuum usque ad determinatum spatium: per quem modum 1302 Testo, 18(108)| Romani molte cose avesser detestate, come auguri cattivi, ne 1303 Testo, 9(47) | agris;~ Cantus et iratae detinet anguis iter;~ Cantus et 1304 Testo, 9(39) | pudorisque observatione devinxit».~ 1305 Testo, 22(116)| grazioso il libriccino: L'amour dévoilé ou le systeme des Sympatistes: 1306 Testo, 9(47) | num te pallentibus herbis~ Devovit tacito tempore noctis anus?~ 1307 Testo, 16(96) | Benedetta;~ Va appienne vurze de devozione!~ Contr' a chill'uocchie 1308 Testo, 9(48) | videntur, Grajis, et barbaris dextra, meliora».~ 1309 Testo, 16(96) | morte a lo scurisso;~ E 'n dî notte e no jurno lo frusciaje~ 1310 Testo, 13 | del superstizioso, o sia diabolico.83~ ~ ~ 1311 Testo, 15(91) | Auctarium ad Historiam Pauli Diaconi de gestis Longobardorum 1312 Testo, 28(148)| capite macula, ut quodam diademate insignem, sibilo omnes fugat 1313 Testo, 2 | respirarla.1 Guardimi Dio! coi diavoli non voglio averci che fare; 1314 Testo, 32 | Jene:173 la cipolla, che il diavolo dicesi rispettare, perché 1315 Testo, 4(6) | Amarylli, modo; et, Veneris, dic, vincula necto». E Petronio 1316 Testo, 18 | cattivi auguri generalmente diceansi quelle che oggi chiamiam 1317 Testo, 25(139)| Aristotele, lib. 2, de arte dicendi, estima che l'invidia abbia 1318 Testo, 8 | mal'occhi de' jettatori, dicendo parimente che chi alle cose, 1319 Testo, 19(109)| 117, a. 3.ad. 2: «Melius dicendum est, quod ex forti imaginatione 1320 Testo, 17(97) | Genovese, Diceosina, lib. 2, cap. ult.~ 1321 Testo, 14 | obedire veritati»?84 quasi dicesse: chi è stato invidioso della 1322 Testo, 14 | Ma che direte, se io vi dicessi che S. Paolo pur credeva 1323 Testo, 30 | tentava in quella giornata. E dicevano i dotti Greci esservi nell' 1324 Testo, 34 | tempo, non ho potuto qui dichiarare: principalmente i seguenti 1325 Testo, 8 | della voce fascino, poc'anzi dichiarata; e dagli brevi, che aveano 1326 Testo, 2 | antichi diceano fascino, diciam noi jettatura: voce nella 1327 Testo, 11 | mangiava, dicea, come noi oggi diciamo, a chi guardasse: restate 1328 Testo, 10(58) | ominantes, verba nostra, dicimus, tibi non noceant. Quin 1329 Testo, 8(30) | adficiendi alterum. Admodum recte dicis, inquit Patrocles, de corporis 1330 Testo, 19(109)| mestruate, ut Aristoteles dicit lib de insomniis c. 11. 1331 Testo, 9 | Aruspici, gl'Indovini, e gli dicitori della buona ventura; ch' 1332 Testo, 11 | Veronese Triumviro di Amore, dico Catullo, nell'Endecasillabo 1333 Testo, 18 | delirio, un sogno d'infermo? E dicon gli avversari poi che non 1334 Testo, 13(79) | Dict., Lib. 7, c. 2.~ 1335 Testo, 7(24) | dicuntur allati, sive ideo dicti, quia fascinum putabantur 1336 Testo, 2(2) | incantatores, et qui se dicunt tempestatum immissores esse, 1337 Testo, 16(96) | Extinxit binis noctibus, atque die.~ Fascinus, heu, frustra, 1338 Testo, 9(42) | vincula. Agl'incanti de' carmi diede potere su gli Astri, sulla 1339 Testo, 9 | costumi di tanti popoli che diedero origine a Roma;38 ma nella 1340 Testo, 21(115)| Tomasio ancora opina, che si dieno le morali esalazioni. Finetti, 1341 Testo, 32(177)| Alex. ab Alex., Dier Genial., lib. V.~ 1342 Testo, 11(63) | Simiolis Majoli, Dierum canicularium.~ 1343 Testo, 15 | cerno, semper mihi futura dies auspicia tristia subministrat»91 1344 Testo, 24(128)| riponevano nel piacere. Però i difensori di Epicuro dicono che sotto 1345 Testo, 8 | comune opinare de' dotti difese che vi sieno i mal'occhi 1346 Testo, 24(128)| libro intitolato Epicuro difeso. Osservazioni critiche sopra 1347 Testo, 24 | lo spirito stesso.126~I difetti dell'organizzazione, sulla 1348 Testo, 22 | quel non so che), è stato differentemente inteso da' sapienti. Par 1349 Testo, 20 | violenza degli spiriti, portano differenze sull'esteriore dell'uomo, 1350 Testo, 16 | Caserta, mi rispose: «È difficile».~E che ne avvenne? Quanto 1351 Testo, 8(30) | quia causam habet indagatu difficilem... Corpus, conturbatione 1352 Testo, 2 | al guardar del malefico, diffondendo qualità cattive per l'aria 1353 Testo, 10 | varie parti del corpo si diffondeva. Quanto a quella che dalla 1354 Testo, 23 | Perseo, Medusa: il che si diffuse negli animi, a guisa di 1355 Testo, 5 | massa umana propagati, e diffusi. E che altro vuol dire che 1356 Testo, 1 | stomaco fatta buona o cattiva digestione, senza sentir le parti? 1357 Testo, 28(148)| provincia, duodecim non amplius digitorum magnitudine, candida in 1358 Testo, 26(142)| sui~ Illa quidem tepuit, digitosque admittere visa est.~ Sed 1359 Testo, 32 | vicini. Marziale182~ ~Et digitum porrigito medium~ ~ovvero 1360 Testo, 8(35) | Auribus hoc Nemesis) post me dignatur oriri / Augustus Consul.» 1361 Testo, 24(127)| Omnes hominum animae dignitate naturae omnino uniformes 1362 Testo, 10(58) | Laetitia autem, ut diximus, dilatationem tum cordis, tum et spirituum 1363 Testo, 32 | i meati, e restringe la dilatazione degli spiriti, che la soverchia 1364 Testo, 11 | invidiosi».68 E altrove:69 «E si dilegua, come agnel per fascino». 1365 Testo, 25 | bella da Dio creata, si diletta: non altrimenti che della 1366 Testo, 25 | divenne idoneo ad istruire, dilettare, e commover l'animo altrui, 1367 Testo, 29(155)| che coloro i quali, o per dilettazione, o per altro professano 1368 Testo, 20 | uditori, fratelli miei dilettissimi in jettatura, un argomento 1369 Testo, 29(157)| Economia delle Piante del diligentissimo Malpighi, cui nulla seppe 1370 Testo, 29 | un'arietta, quasi da lui dimenticata: e dopo 200 passi incontrò 1371 Testo, 22 | anima nostra, delle quali ci dimentichiamo quando l'anima al corpo 1372 Testo, 9(49) | III, cap. 2. Dottamente dimostra il vero giureconsulto, e 1373 Testo, 25 | jettano infallibilmente? e non dimostrano nel viso anche i vizi dell' 1374 Testo, 7 | fatica, o gli ordini del fato dimostrarci? Perciò fin da quelle antichissime 1375 Testo, 5 | virgolette; e passiamo a dimostrare che la cosa fu molto prima 1376 Testo, 26 | altri, come i dotti han dimostrato, in ragion quadrata inversa 1377 Testo, 29 | jettatura una mattematica dimostrazione. Non lo credete? Eccolo. 1378 | dinanzi 1379 Testo, 10 | la faccia, non tanto per dinotar la sua modestia, quanto 1380 Testo, 7 | significazione posteriore, cominciò a dinotare quella stessa parte, che 1381 Testo, 9(43) | Paricida esto: che dinotava la pena capitale, cioè capital 1382 Testo, 9(39) | testimonianza fa un Editto di Diocleziano e Massimiano, lib. 5, C. 1383 Testo, 32(175)| Dioscorides, lib III, c 46; Athenaeus, 1384 Testo, 20 | differenti segni. Il fisico dipende dal morale, e su di questo 1385 Testo, 29(155)| acconcio emblema: onde si dipingea uno di quei cacciatori, 1386 Testo, 32(175)| III, c 46; Athenaeus, lib. Dipnos., 3.~ 1387 Testo, 11(71) | senem vidisse ferum, cui dira rigebant~ Ora, gravesque 1388 Int | veramente la jettatura, dirai? Vedi, che ci ha da essere, 1389 Testo, 28 | tira e lo divora.149~Che diremo de' nuotanti? Vi ha lo scorpio 1390 Testo, 9 | corrompere e rovinar le biade è diretta. La legge 14 della Tavola 1391 Testo, 4(12) | attratto~ Il velen suo tetro, e diro~ Spesso vien dal solo tatto:~ 1392 Testo, 7 | cieca, Religione? Io ve la dirò: ma resti cosí tra di noi, 1393 Testo, 16 | immaginare in un viaggio. Acque dirotte per via, vetturino avvinazzato, 1394 Testo, 23 | esser vero. Lo stesso è da dirsi, se alcuno vedendo un pelo 1395 Testo, 18 | dicono, a priori, dobbiam disaminare, togliamci prima di tutto 1396 Testo, 25 | troppo grande, ambiguo, disarmonico al nostro timpano ci disgusta, 1397 Testo, 7(26) | togliere gl'infortuni, e i disastri, aves inauspicatae foribus 1398 Testo, 20 | colpito da un inaspettato disastro, il suo primo moto machinale 1399 Testo, 25 | ci avventino su tutte le disavventure. Voi vi guardereste bene 1400 Testo, 7 | e ferocia di quella, fu discacciato da Lampsaco, dov'era nato.16 1401 Testo, 8(37) | E fu detto che Apollo discacciava i mali, e fra questi la 1402 Testo, 9(39) | Domiziano, che con Editto discacciò i Filosofi dalla Città; 1403 Testo, 8(30) | di Plutarco, che non sarà discaro leggere, per vedersi come 1404 Testo, 4(6) | incantare, come altresí a disciogliere, ed espiare. Quindi Virgilio, 1405 Testo, 10 | perciò, secondo l'etrusca disciplina, aveano in città i sacerdoti, 1406 Testo, 31 | esterno, un esercito ben disciplinato avvilire e la sorte della 1407 Testo, 6 | moneta; e mi diverto i flati discorrendo. Basta! non parliamo di 1408 Testo, 18 | traveggole agli occhi. Eglino discorrono cosí: «non intendo la causa 1409 Testo, 29 | eravate il soggetto de' nostri discorsi? Donde questo deriva? Perché 1410 Testo, 19 | alcun pocolino, o signori, e discovrire col lume chiarissimo della 1411 Testo, 26 | Hinc porro vides, quanto discumbis periculo cum impuro lecti 1412 Testo, 24(125)| noi, Dio per essa compie i disegni della sua sapienza, volendo 1413 Testo, 25 | disarmonico al nostro timpano ci disgusta, e disturba ancora il corpo 1414 Int | Macrino, perché co' suo ragli disordinate avea tre squadre a cavallo 1415 Testo, 18(104)| Disp. Magicar., lib. 3, p. 1, 1416 Testo, 25 | toglier di mezzo le cose, che dispacciono.138 Il sentimento stesso 1417 Testo, 25(139)| fra gli eguali: perché la disparità maggiormente risalta, ove 1418 Testo, 1 | tacciandomi come avvocato delle disperate liti! Eppure dovrebber meglio 1419 Testo, 1 | creduto. E perciò, a marcio dispetto de' falsi letterati, mi 1420 Testo, 23(124)| e castelli in aria, con dispiacer mirando chi da nostra pazzia 1421 Testo, 23 | di donna, che in tutto si dispiega, ove siam desti; o in alcune 1422 Testo, 7(27) | servia per tal difesa.~ Disponeva empio Ramarro~ La rea pompa 1423 Testo, 20 | sempre gaio ed allegro. La disposizione alla collera rende la bile 1424 Testo, 24 | essendo tutt'i cervelli disposti nella medesima maniera, 1425 Testo, 17 | vilipende, e quel che prima si dispregiò poi si ammira, né questo 1426 Testo, 25 | ambizione, che non mai contenta, disprezzando ancora la gloria, la brama: 1427 Testo, 1 | intendere pedantescamente disprezzano.~Quanti di questi cotaloni 1428 Testo, 18 | queste sieno cose ignote, o disprezzate da' medici. Vi so a dire 1429 Testo, 18 | perfida incredulità e 'l disprezzo che fanno di noi seguaci 1430 Testo, 8(29) | Symposiacon, seu Convivalium Disputationum lib. v, quaest. 7, ex interpretatione 1431 Testo, 20 | rumore delle letterarie disputazioni ci assorda, e dove gli uomini 1432 Testo, 2(1) | II., cap. ult.; Del Rio, Disquisition. Magicar., lib. III., q. 1433 Testo, 23(120)| Davanzati, Diss. sopra i vampiri, c. 13.~ 1434 Testo, 31 | idonea alla combustione, la dissecca prima e la rende simile 1435 Testo, 24 | confini; e che producono il disseccamento del cervello e del corpo. 1436 Testo, 16 | estinti cavalli, fontane disseccate, ed innumerevoli fatti di 1437 Testo, 18(106)| Galen. et Aristotelic. dissens. et consens., tom. 1, c. 1438 Testo, 21(115)| ratione; velut antipathiam dissidium. Utramque esse in rebus, 1439 Testo, 26(142)| tangere: merda fuit.~ Non è dissimile il 93, lib. VII:~ Unguentum 1440 Testo, 21 | contraposizione d'astri, sia per dissomiglianza dei costumi, sia per mal' 1441 Testo, 20 | naturale semplicità son distaccati, e piú dalle trappole cittadinesche 1442 Testo, 26 | o meno, secondo che sono distanti, o vicini. Da' medesimi 1443 Testo, 26 | ragion quadrata inversa delle distanze. Da essi nasce il secondo 1444 Testo, 20 | quali gli uni dagli altri distinguiamo. Conosceremo cosí le loro 1445 Testo, 32 | poter, destando il riso, distogliere e rimuovere gli occhi di 1446 Testo, 7 | turpi, destando il riso, distolgono e rimovono gli occhi degl' 1447 Testo, 20 | orgogliosi uomini tentano distruggere fino alla radice, e sostituire 1448 Testo, 8(37) | Feano ad Ercol sacrifici~ Distruttor de' malefici.~ 1449 Testo, 25 | nostro timpano ci disgusta, e disturba ancora il corpo e l'interno.~ 1450 Testo, 19 | ci facciano del male e ci disturbino; ovvero da aliti ed effluvi 1451 Testo, 21 | uno sconcerto di umori, un disturbo, un male. Sono vari i volti 1452 Testo, 32 | di mezzo, contratti i due diti vicini. Marziale182~ ~Et 1453 Testo, 10 | virtú delle parole Cesare Dittatore ancor credea; in guisa tale 1454 Testo, 9(38) | stridente fulmin fero.~ Divenia poi sacro il loco,~ U' cadea 1455 Testo, 18(99) | di favorevoli facendole divenir contrarie, o di contrarie 1456 Testo, 18(108)| sotto condizione, se servo divenisse, L. 83, § 2, ff. de contrah. 1457 Testo, 25 | bisogni degli uomini, e divenne idoneo ad istruire, dilettare, 1458 Testo, 25 | vigor dello spirito, fa diventar gli uomini eunuchi, come 1459 Testo, 24 | della volontà. Quanti son divenuti stupidi per la sola causa 1460 Testo, 21 | modificazioni fragli uomini come le diversità de' vari tuoni nella musica, 1461 Int | dal niente una cosa, per divertimento di una dotta brigata, che 1462 Testo, 6 | pochissima moneta; e mi diverto i flati discorrendo. Basta! 1463 Testo, 27 | stessa sorta di sugo, si dividono il nutrimento, onde languiscono, 1464 Testo, 20 | esteriori, che l'abito ne diviene ancor permanente. I Cotugni, 1465 Testo, 10(59) | fulguratores. Cicer., de divinat., I 33, II 53. Si credea 1466 Testo, 21 | cosa la provvidenza del divino Artefice traluce, e si ammira. 1467 Testo, 30 | chiamato da essi τί ϑεῖον, quid divinum, che comprender non si può. 1468 Testo, 28 | cogli occhi lo tira e lo divora.149~Che diremo de' nuotanti? 1469 Testo, 4(12) | tatto:~ E chi può tener divorzio~ Dal civile uman consorzio?~ 1470 Ded | Napoli a dí 7 Agosto 1787~Divotiss(imo) ed Obb(ligatissimo) 1471 Testo, 32 | Ecce avia, aut metuens Divum matertera cunis~Exemit puerum, 1472 Testo, 9(47) | c. 29; Livius, lib. 26; Divus Maximus Taurinens. Episcop., 1473 Testo, 8(30) | id evenit quidem, sicut dixi, non creditur autem, quia 1474 Testo, 10(58) | parit. Laetitia autem, ut diximus, dilatationem tum cordis, 1475 Testo, 29 | È grazioso ancora nel Dizionario di Baile l'articolo di Errico 1476 Testo, 7(21) | XI, che alla vigilanza dobbiamo del nostro felicissimo Sovrano. 1477 Testo, 21(115)| esse in rebus, infinita docent exempla. Ut cum lacerta 1478 Testo, 18 | Rio104 – paulatim etiam doctiores nonnulli sequuti sunt». 1479 Testo, 18(108)| cattivi, ne abbiamo qualche documento ancora nel corpo della loro 1480 Testo, 25 | se con guardi affettati a dolcezza, la jettano; perché l'invidia 1481 Testo, 20 | fuggiremo dagli altri per non dolere. La scienza fisionomica 1482 Testo, 21 | sconcertate di fantasia? Vi viene dolor di viscere? Quanto scrisse 1483 Testo, 25(136)| Pupillas interfodiunt, acremque dolorem~ Praebent, ut nequeant contra 1484 Testo, 25(138)| abest, nisi quem visi fecere dolores.~ Anguillara traduce:~ È 1485 Testo, 23(124)| soffrire una operazione dolorosa, s'immaginano sentire qualche 1486 Testo, 6 | punto, ch'è generalmente doloroso.~Di quegli antichissimi 1487 Testo, 16 | jettatore altrettanto, poc'anzi domandato l'avea del prezzo d'essa, 1488 Testo, 22 | dell'altre.~Se io dunque domando a' Platonici, a' Peripatetici, 1489 Testo, 16 | che lo stesso jettatore domandò della durata di essa; cosí 1490 Testo, 2 | ancora che sia. E volesse Domeneddio che nel mondo io solo fossi 1491 Testo, 27 | eruditissimo nostro Botanico, Domenico Cirillo! Che non saprei 1492 Testo, 24(125)| ed agitato. La passione dominante viene insiem con noi, Dio 1493 Testo, 1 | credo, no, che vi facciate dominare dalla prevenzione e siate 1494 Testo, 19 | ricorrendo o all'astro che dominava nella nascita del fascinante, 1495 Testo, 9(39) | nella satira de' tempi di Domiziano, che con Editto discacciò 1496 Testo, 15(91) | Domni Erchemperti Monachi Cassinensis 1497 Testo, 7(27) | l rio fascin sgombro, e domo.~ Fin su gli usci eran tenuti~ 1498 Testo, 33 | scritto? S. Tomaso fra tanti. Dond'è la filosofia della jettatura? 1499 Testo, 5 | spontaneamente, non solcata, i doni suoi; le piante gravide, 1500 Testo, 7 | sesso nostro dal brutto donnesco (cosí dovrebbesi dir con