Nicola Valletta
Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura

CICALATA IN DIFESA DEL FASCINO VOLGARMENTE DETTO JETTATURA

4. Etimologia delle voci 'fascino' e 'jettatura'

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4.

Etimologia delle voci 'fascino' e 'jettatura'

 

E per ordir dall'uovo, la stessa voce jettatura, fatta già cittadina per prescrizione, è nata dal gittarsi su di alcuno gli occhi attenti, ed immoti. I Toscani dicono affascinamento, mal d'occhio.5 Tal'è ancora la vecchia e vera etimologia della voce fascino. Perciocché (lasciando da banda che alcuni l'han dedotta dalle fasce, le quali, per lo piú di tre colori composte, si adoperavano da' fascinatori malvagi),6 Festo fascinum deriva da fando, cioè incantando. Opinavano infatti i primi padri nostri che alcune parole, come versi composte e concinnate, potessero sedar tempeste, l'amore altrui conciliare, curare i morbi, addolcire i serpenti, e che so io.7 Di qui è che canto talvolta per incanto si usurpa:

Frigidus in prato cantando rumpitur anguis

scrisse Virgilio.8

Appresso: i carmi che per conseguir qualche bene pria si adoperavano, atti si credettero ad inferir de' mali. E perciocché gl'incantatori non sempre parole profferivano, secondo il primo significato d'incanto, ma implicavan quelle fralle labbra, borbottando, di qui fu che si credette che s'incantasse cogli occhi.9 Credo fermamente perciò, e scommetto gli occhiali miei ancora, che la piú semplice, e piú vera significazione della parola fascino, sia quella di Cloazio Vero, rapportata da Gellio,10 vale a dire dal Greco Βάσκανον. E Βασκαίνω, donde viene Βάσκανος, è detto, quasi ϕάεσι καίνω, cioè oculis, aspectu occido.11 Quindi Βασκαίνω significa invidere, cioè, al dir di Tullio, nimium videre: mentre gl'invidiosi, piú che gli altri, la jettano infallibilmente coll'aspetto, e dalla felicità e da' beni altrui gli occhi non rimovon giammai.

Che vi credete? Anch'io avea un po' di Greco in casa, e di sceltissima vigna: ma col tempo si va perdendo. Siffatta originazione è piú consentanea alla nostra bella voce jettatura, che agli occhi principalmente attribuir sogliamo; allorché alcuni jettatori incontrandoci, o stando a noi rimpetto od a' fianchi, il gioco, gli affari, i fatti, e la persona nostra ancora viene a male e rovina.12

 

 





5              E sogliono anche dire: gettare incantamenti. Vocabol. della Crusca.



6              Alcuni deducono la voce fascinum a fasciis, dalle fasce, colle quali nel fascinar si ligava; e che i Greci chiamavano περιάμματα, περιάπτα; Eutropio, lib. 3 obligamentum magicum, e Fabio Vittorino, lib. I Rhetoricorum, incantationem, e ligaturas. Specialmente soleano servirsi de' panni di tre colori ad illigare, ed incantare, come altresí a disciogliere, ed espiare. Quindi Virgilio, Ecl. 8: «Terna tibi haec primum triplici diversa colore / Licia circuendo». E poco dopo: «Necte tribus nodis ternos, Amarylli colores; / Necte, Amarylli, modo; et, Veneris, dic, vincula necto». E Petronio Arbitro in Satyrico p. 75.: «Illa de sinu licium protulit varii coloris filis intortum, cervicemque vinxit meam: mox turbatum sputo pulverem medio sustulit digito, frontemque repugnantis signavit: hoc peracto carmine, ter me jussit expuere, terque lapillos conjicere in sinum, quos ipsa praecantatos purpura involuerat».



7              Nicol. Perot., in Cornucop. super Martialem, epigr. 2, column. 515 lin. 52.



8              Eclog. 8.



9              Jo. Idelphonsus Complutensis; Hieron. Mercurial., lib. I. de morb. puer, cap. 3; Fragosus, Carthagena.



10            Noct. Actic., xvi 12.



11            Vedi Vossio nell'Etimologico, voc. fascinum.



12            È grazioso un Poemetto sulla Jettatura del sig. Cataldo Carducci; se non che sparso è qua e a capriccio di veleno contra un Ordine rispettabile. Le migliori strofette io recherò in queste noterelle: acciò uom sappia quanto in esso v'ha sul mio argomento:

   Non suon' altro jettatura,

   che malia, fulmin, contagio;

   Un malanno, una sciagura;

   Tal si noma or per adagio;

   Che con lei va tutto insieme

   Il peggior ch'uom fugge, o teme.

   E chi mai può dir che sia

   Questa un sogno, una chimera,

   O un error di fantasia,

   Se si prova, ch'è pur vera;

   E si scorge ovunque vassi,

   Che attraversa i nostri passi?

   Si conobbe al tempo antico,

   Da quegli uomini saccenti,

   Quando il fascino nemico

   Si sentia sin dagli armenti,

   E perir vedeansi l'agne

   Di trist'occhio alle magagne.

   Or diverso si denomina,

   Ma per anni non si ammorza

   L'aspro mal, che predomina,

   E in noi stessi prende forza;

   D'uomin v'ha, di donne infeste

   Razza rea, che cria tal peste.

   si tragge col respiro,

   si bee cogli occhi, e attratto

   Il velen suo tetro, e diro

   Spesso vien dal solo tatto:

   E chi può tener divorzio

   Dal civile uman consorzio?



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