Nicola Valletta
Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura

CICALATA IN DIFESA DEL FASCINO VOLGARMENTE DETTO JETTATURA

22. Vari sentimenti sulla causa dell'antipatia e simpatia

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22.

Vari sentimenti sulla causa dell'antipatia
e simpatia

 

La simpatia, l'inclinazione, l'amore (quel dolce movimento dell'animo, che ci porta ad unire ad un oggetto che ci sembra piacevole; quel non so che), è stato differentemente inteso da' sapienti. Par che ogni filosofo abbia per regola di non pensar come un altro: e con ciò suole ingannarsi ciascuno a suo modo. Platone pensò che fralle conoscenze infuse nell'anima nostra, delle quali ci dimentichiamo quando l'anima al corpo si unisce, si trovi l'immagine del bello; e che le imagini esteriori, secondo che si trovano consone o dissonanti dalle interiori, nasca l'inclinazione o l'avversione. Aristotele, il venerabile padre de' Peripatetici, di cui si adora fino l'oscurità, dice che la natura specifica ci porta ad amare il bello in generale, e la natura individua inspira a ciascuno l'amore del tale, o tal bello in particolare. Descartes, che si protesta sempre di seguir la chiarezza e 'l sistema, uomo d'ardito genio e di viva immaginazione, tirando un sistema dalla favola platonica degli Androgini, dice che la natura ci ha fatte nel cervello certe impressioni, onde cerchiamo la nostra metà. Descartes non è piú Descartes, quando parla d'amore. Non tutte le metà ci traggono. Ah, se io fossi unito a questa, dice l'amante, piuttosto la morte, che unirmi a quell'altra! Oltre del desir vago alla nostra metà, vi è in noi un desir determinato alla tal metà, in preferenza dell'altre.

Se io dunque domando a' Platonici, a' Peripatetici, a' Cartesiani, perché il gelsomino mi piace, ed agli altri fiori volentieri l'antepongo, ne avrei differenti risposte, e tutte oscure: siccome i Leibniziani ricorrerebbero alle loro monadi uncinate. I Simpatisti attribuiscono ciò alla natura della materia simpatica, che invisibile da' nostri corpi traspira; e, differente fra gli uomini, siccome gli odori, opera su gli organi de' sensi, e poi nello spirito.116

Ma lasciando da banda l'esame di questi sentimenti, egli è chiaro che, derivando la cagion fisica del dolore dalle percosse e pressioni sulle parti fibrose e nervose, ond'è un inequilibrio nell'armonia animale, ed il senso del piacere dal rallentamento delle dette pressioni, queste principalmente si producano dalla vibrazione dell', dal lume ripercosso, e dagli effluvi degli oggetti esterni, che operino sulla elasticità delle nostre fibre, e sugli organi de' sensi. E come le tensioni delle fibre si cangiano nell'uomo, vengono a mutarsi le antipatie in simpatie, e per contrario. Ecco come può essere a noi antipatico il volto, la fisonomia, gli occhi, la voce, il gesto di alcuni, co' quali ci convien conversare. E da tutti questi fonti la jettatura deriva.117

 

 





116          È grazioso il libriccino: L'amour dévoilé ou le systeme des Sympatistes: nella Prefazione del quale si citano questi belli versi:

       Il est des noeuds, il est des sympathies,

       Dont par le doux rapport les ames assorties,

       S'attachent l'une a l'autre, et se laissent piquer,

       Par ces je ne sçai quoi, qu'on ne peut expliquer.



117          Genovese, delle scienze metafisiche, par. 3, Antropologia, cap. 5.



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