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CICALATA IN DIFESA DEL FASCINO VOLGARMENTE DETTO JETTATURA 27. Argomento ab analogia dagli effluvi delle piante |
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Argomento ab analogia dagli effluvi delle piante
Dovrà forse piacere qui un paragone degli effluvi delle piante stesse, fralle quali pure regna la simpatia ed antipatia. Gravi filosofi han mostrato che tra alcune piante di natura diversa, passi scambievole amicizia o nimicizia, cioè simpatia o antipatia; per cui trovandosi una presso l'altra, amendue o germoglino per amor piú vegete e vigorose, o per l'inimicizia languide e snervate addivengano. Cosí fral rosmarino e l'alloro, tra questo e la vite, tra la vite ed il cavolo, tra questo e l'olivo, e tra l'ulivo e la querce, sia tale antipatia, che a poco a poco l'una accanto all'altra langue, e viene meno. Per l'opposto il fico presso alla ruta, la vite a piè del pioppo, con felicità e gioia maggiore, pel vicendevole amore germogliano.143
Volendo di questo arcano, per l'avanti non inteso, rintracciar la causa Bacone da Verulamio, Cancelliere d'Inghilterra, delle scienze ottimo restauratore,144 afferma che ciò derivi o da che le piante che si nudriscono della stessa sorta di sugo, si dividono il nutrimento, onde languiscono, quasi fameliche il nutrimento rubandosi, obest vicinia, altera alteram fraudante, o da sugo d'indole diversa, onde crescono a perfezione. Pur questo non è verisimile, perché i vegetabili della medesima natura, che in conseguenza debbonsi nudrire del sugo dell'indole stessa, dovrebbero per mortale inimicizia infievolirsi e languire; ch'è cosa contraria all'osservazione: perciocché le spesse querce nelle selve par che a gara si adornino nella primavera di nuove, verdeggianti fronde e ne' campi biondeggino lietamente nel principio dell'estate le spighe mature. E meglio sarà col dottor Carlo Taglini, professor di filosofia nell'Università di Pisa, nella lettera, «che l'aglio trapiantato al piè del Rosaio possa conferire alla Rosa una maggior fragranza», ricorrere agli effluvi che da' vegetabili si esalano: onde il nutrimento non solo per le radici, ma per le cortecce ancora ricevono. E siffatti effluvi o nemici sono, o giovevoli.
Si narra145 che nelle Moluche, presso l'albero che produce de' garofani, non nasce veruna sorta di vegetabili: il che verisimilmente può avvenire dagli effluvi nocevoli di tal albero, i quali, entrando ne' pori delle altre piante, o de' loro semi, infettino il nutrimento. L'esempio del cavolo, il quale trapiantato in copia presso il melo, dà alle frutta, ed alle foglie di questo il suo odore cogli effluvi,146 reca tutta l'evidenza a questo ragionamento. In generale le piante velenose non fanno nascere intorno ad esse altre piante, perché co' loro venefici influssi le distruggono il piú delle volte. Infatti il canape non ha bisogno d'esser purgato dall'erbe, perché non ne nascono ov'è seminato. Nelle vallate de' monti succede lo stesso per l'allium ursinum, e pe 'l tasso. Vi sono ancora delle piante dette parasitiche, perché vivono a spese dell'altre piante, su delle quali nascono e che per lo piú distruggono. La pianta detta Orobanche nasce comunemente sulle radici di altre piante, quali distrugge. Se non si ha l'accortezza di estirparla ne' seminati di fave, non si raccoglie frutto. Tali sono ancora la cuscuta, l'epidendri, il visco, l'hypocistis.
Ed oh fossi io l'eruditissimo nostro Botanico, Domenico Cirillo! Che non saprei dire per mostrare ancora la jettatura fralle piante, e frall'erbe? Basto almeno a riflettere, o miei signori, che vi sono benissimo gli effluvi maligni fralle piante; e che gli aliti di esse, svolazzando, incontrano la superficie della terra, e s'uniscono e s'adattano a quelle parti d'essa, che maggiormente sono loro confacevoli: onde posso conchiudere innumerabili meraviglie nel vegetabile regno, che sorprendono la fantasia, dagli aliti doversi ripetere.
Ma gli aliti e l'esalazioni, come sono delle piante, sono ancora dell'uomo; ed all'altr'uomo attaccandosi, possono nuocere o giovare, secondo la conformità o la dissimilitudine. Che sebbene sien gli uomini tutti di due sostanze composti, gli umori però, la tessitura de' nervi, le qualità del corpo, variano all'infinito:147 e ciascuno ha d'intorno a sé un'atmosfera di effluvi diversa. Il corpo umano dà e riceve il bene, il male.