Nicola Valletta
Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura

CICALATA IN DIFESA DEL FASCINO VOLGARMENTE DETTO JETTATURA

29. E generalmente dagl'influssi tra' corpi

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

29.

E generalmente dagl'influssi tra' corpi

 

Generalmente parlando, nell'Universo, altri corpi tra loro benignamente influiscono, altri agli altri malignamente, ripellendosi. Quelli diconsi simpatici, antipatici questi. Tutte le meteore si generano dalla scambievole attrazione delle parti omogenee. Or non si può una particella colla sua omogenea attrarre, se non poste in certa distanza, l'una usi forza su dell'altra per unirsi. Per usar tal forza e' ci vuole il mezzo, cioè altra potenza fuori d'esse. Ma quest'altra potenza non vi è: dunque per influssi ignoti si attraggono. Inoltre, ne' fenomeni di elettricismo osserviamo che un corpo elettrico tramanda simpatici e benigni effluvi all'altro, ch'è in difetto elettrico, cioè idioelettrico.

Dippiú chi potrà negare gl'influssi degli astri, ed i tre effetti, che il cielo quaggiú tra noi produce, il lume, il calore, il moto?154 Io confesso da una parte che i pronostici, che dagli astri si prendono da chi professa l'astrologia giudiziaria, sono vanissimi, e chimerici;155 sicché le nostre disgrazie anzi alla jettatura degli uomini sieno da attribuire, che a quelli: ma dall'altra parte il lume non può negarsi che da' ciechi, ed il calore e il moto, che quaggiú si produce dagli astri, potrà soltanto porsi in dubbio da' sciocchi. Or l'operazione de' cieli nelle cose inferiori chiamarsi può influsso. Anzi possono esservi moltissimi effetti di queste tre cagioni, di che non consta a noi il modo.

Scortato da tali principi il dotto Montanari concede le occulte influenze. Ed osserva inoltre che una gran parte delle operazioni della natura richiede piccol grado di moto.156 Piccol grado di calore, che porta il vento sirocco d'inverno, o primavera, fa ribollire e guastare i vini, che a caldi grandi della state resistono. Parimente poco calore di un fornello è bastevole a far nascere i polli dalle uova. Negli ecclissi solari si son vedute ne' corpi umani delle istantanee mutazioni. Nel plenilunio le notti sono piú tepide: e le conchiglie, l'ostriche, od altri crustacei sono piú pieni, calorem enim desiderant, quoniam frigori patent.157 Si danno de' termometri cosí sensibili, che nell'entrare d'una persona nella stanza, dove sono posti, col solo alito d'essa si muovono per molti gradi.158 Si sa intanto che i nostri fluidi, ed i solidi, contengono parte d'aria, onde i delicati fanciulli non sono che piccoli termometri, che dagl'influssi altrui possono alterarsi.

Anzi, considerando io attentamente questi generali influssi, de' quali spessissimo la causa ci è ignota, prendo argomento per gl'influssi, che sono di uomo su d'uomo; i quali, da piccole cause nascendo, effetti grandissimi producono. Di questa mia teoria entra come mallevadore ancora un moderno mattematico, il quale fa della jettatura una mattematica dimostrazione. Non lo credete? Eccolo. Il Sig. Giuseppe Toaldo vicentino, nell'opera giudiziosa Della vera influenza degli astri sulle stagioni e mutazioni di tempo, nella General Premessa, ragionando gravemente degli effetti grandi de' moti piccoli, e riflettendo come possano leggeri moti d'occhi, o deboli effluvi, grandi mali, e jettature, come spessissimo accade, produrre, del pari che uno starnuto rovinare un paese, ecco come sensatamente scrive: «Un certo dominio di terrore, o di amore, che alcuni animali esercitano colla sola vista sopra degli altri, o uomini sopra altri uomini, ch'è come una specie d'incanto e di fascinazione, non si deve ripetere altronde, che dalla vibrazione, o di effluvi, o solamente di percosse vive nell'aria intermedia, che batte i fluidi e la macchina de' soccombenti».159

È graziosa, a questo proposito delle piccole vibrazioni, una riflessione dell'annotatore, e traduttore di Beniamino Franklin, Monsieur Barbeu du Bourg,160 intorno alla propagazione del suono in molta distanza. Egli racconta di un uomo, il quale in viaggio sentí voglia di cantare un'arietta, quasi da lui dimenticata: e dopo 200 passi incontrò un cieco, che suonava sul violino l'arietta medesima. Quindi, su di tal fatto riflettendo il detto traduttore, dice che vi ha due sorti d'aria, grossolana una, sottile l'altra; e che per mezzo di questa si abbia una semipercezione, anche di quei tuoni in distanza, che non si sentono affatto. Di qui deduce la ragione dell'antico proverbio, quando si parla del lupo, se ne vede la coda, cioè l'idea deve esser destata almeno da lontani ululati del lupo. E conchiude: «A chi non è succeduto di veder comparire un amico, il quale era stato lungo tempo lontano nel momento stesso, in cui nella conversazione si parlava di lui, e di sentire la conversazione dire: voi eravate il soggetto de' nostri discorsi? Donde questo deriva? Perché al suo avvicinamento alcune ondolazioni di un fluido sottile scosso dalla sua voce, o forse alcuni effluvi odoriferi, od altre emanazioni impercettibili della sua propria sostanza essendo giunte a toccare fino le fibre corrispondenti nel cervello de' suoi amici, vi hanno eccitata la sua idea, qualche momento prima che lo vedessero giungere».

È grazioso ancora nel Dizionario di Baile l'articolo di Errico di Lorena, Duca di Guise,161 il quale tramandava dal suo corpo un certo non so che, e certi effluvi che destavano commozioni nello spirito altrui: tantovero che la sua innamorata per essi lo riconobbe vicino, e mascherato. Qui caderebbe in acconcio di proporre l'attrazione delle idee del signor Zannotti; come altresí la teoria del magnetismo animale fondata dal dottor Mesmer sulla mutua influenza tra i corpi celesti, la terra ed i corpi animati, che opera su de' fluidi elettrici e magnetici, e sull'uomo: per la qual cosa potrebbe ben rilevarsi ancora nel meccanismo dell'universo della jettatura un altro principio. Ma, di queste vicendevoli azioni comunicate e propagate, leggasi un libriccino di M. Doppet.162

 

 





154          Vedi il dotto Geminiano Montanari Modanese, nell'opera intitolata L'astrologia convinta di falso.



155          È chiaro ciò principalmente dal fatto della «caccia del frugnuolo» che spiegò il mentovato Montanari. Chiamavasi in Toscana frugnuolo un fanaletto, che col suo vivissimo lume, accresciuto dal riflesso della parte concava di esso, abbagliava fortemente la vista di chi lo avesse guardato. I cacciatori in mano il portavano, e restavano di notte fralle ombre coverti: onde ne' boschetti, particolarmente l'inverno, e nelle notti piú oscure con un balestrino, e talor colla mano gli augelletti si prendevano. Nello stesso modo andavasi a frugnuolo anche a' pesci. Or come gli Astrologi restano attoniti al lume delle ragioni, ma non san risolversi di abbandonare la falsa insieme e gradita loro primiera opinione, furono rassomigliati a quegli uccelli, o pesci, che stupidamente mirando il lume del frugnuolo, tanto meno vedeano il loro periglio, quanto piú quello risplendea: secondo un'acconcio emblema: onde si dipingea uno di quei cacciatori, con un motto preso dal Petrarca. «Tanto si vede men, quanto piú splende». Quindi uniti molti dotti uomini composero il Pronostico intitolato: Frugnuolo degl'influssi del gran cacciatore di Lagoscuro, col quale moltissime cose in tutte le stagioni predicevano: e gli accidenti portavano, che moltissime cose che per genio e piacere di quella compagnia a capriccio si predicevano, nel mondo con istupore di ognuno avveravansi. Il Montanari poi, a confusione degli Astrologi, l'arcano svelò. E son io di sentimento che coloro i quali, o per dilettazione, o per altro professano l'Astrologia giudiziaria, non possono non credere nel loro cuore la vanità della loro professione; ed abbia luogo in essi ciò che degli Aruspici diceva Catone: «mirari se, cur non rideret Aruspex Aruspicem videns» (Cic., de divin., lib. 2). Il pronostico stesso de' venti è casuale, tuttoché si ammettesse che il Cielo fosse la sola cagione de' movimenti dell'aria, com'è del mare. Vedi il lodato Montanari.



156          Grande è la forza de' moti piccoli, scrive lo stesso lodato Toaldo, o simultanei, o raccolti, per produrre gravissimi effetti: mentre da per tutto lenta, nascosta, e quasi misteriosa si osserva la maniera di operare della Natura; e per lo piú tenui, e solamente accumulate grado a grado sono le emanazioni degli Astri per commuovere ed alterare e l'oceano, e l'atmosfera. Riferisco qui le forze degli odori sopra i corpi animati, ne' quali un semplice alito cagiona sincopi, e deliqui mortali; quella di veleni, de' miasmi pestilenziali, degli effluvi delle caverne, o solamente delle fresche intonacature di calce, che talora uccidono. Chi non conosce la forza del solletico e della titillazione, nell'agitare i corpi, che supera l'urto delle percosse piú forti? Ed in qual altro modo opera la musica, destando le passioni, o l'aspetto di qualche oggetto amabile per accendere l'amore, o di un'odioso per l'ira? In tutti questi casi i fluidi ed i solidi si vanno vibrando ed agitando in modo da produrre una perturbazione e scuotimento.



157          Molti attribuiscono ad occulta virtú della luna il crescere che fanno piú prontamente le piante e l'erbe, seminate o piantate a luna nuova; e la varietà della durata de' legnami, che tagliati a luna nuova facilmente putrefacendosi, s'empiono di tarli, che li corrodono. Benché i dotti non ad occulta influenza del cielo attribuiscano, che l'erbe e le piante crescano a luna crescente piú che a luna scema: ma alla ragione perché la luna crescente resta presente dopo tramontato il sole, e non lascia cosí di subito freddar le piante; per le sottilissime vene delle quali il sugo che poi si condensa in legno, o in fronde e fiori si converte, fin dalle radici a nutrirle si porta: come può vedersi nell'Anatomia ed Economia delle Piante del diligentissimo Malpighi, cui nulla seppe la Natura de' suoi segreti nascondere. Per la stessa ragione il legname tagliato a luna crescente è men durevole: mentre piú ripieno di sugo, meno denso ne' suoi pori, conserva entro di quelli materia indigesta, non ancora condensata in legno, e con ciò atta a putrefarsi. Quanto al moto, poi, vediam noi moversi l'acque de' mari al moto della luna, e risentire eziandio de' moti del sole negli equinozi e soltizi: e col tremito formarsi il gelo; ond'è pericoloso rispetto al fulmine ed alla gragnuola il far de' grandi rumori. Dippiú il foco elettrico è nella terra e nell'aria, ch'è corpo elettrico per origine. Il foco si comunica, ed il piú forte vince il più debole.



158          Toaldo, cap. I, art. 2, part.



159          È anche grazioso il seguito di questo passo di Toaldo: «Non si troverà assurdo che tali vibrazioni, replicate, moltiplicate e condensate, si potessero propagare in distanza, a commovere un volume d'aria rimota, per esempio coi clamori intensi e continuati di un numeroso popolo, aggiuntovi il rimbombo di molti stromenti: e se fossero verificati certi quasi magici ed istantanei cambiamenti d'aria in simili casi, non si potrebbe fisicamente concepire, che arrivassero in modo molto diverso da quello con cui i clamori de' Crociati, sotto Tolemaide, fecero cader dall'alto la colomba messaggera, che all'uso di quei paesi portava lettera d'avviso agli assediati: o pure come accade talor di vedere a chi viaggia in tempo di neve per profonde valli su l'Alpi, che ad un semplice starnuto, o altro piccolo suono, staccandosi per tenue tremore un fiocco di neve dalla fronda di un albero, o dalla cima prominente di un sasso, questo fiocco rotolando giú, e involgendo la neve che incontra, cresce alla mole di una montagna, che schianta tutto ciò che incontra per via, seppellisce vetture e case, riempie gli alvei e le valli, fa cambiar letto a' torrenti, eccita nell'aria una tal onda, che forma un vero uragano».



160          Tom. 2, pag. 231, edit. del 73.



161          Litt. G., pag. 662, not. F.



162          Traité théorique et pratique du magnetisme animal, Turin, 1784.



«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License