IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Alfabetica [« »] epifania 2 epistolario 1 er 1 era 170 eran 5 erano 18 eravamo 1 | Frequenza [« »] 197 per 194 non 182 l' 170 era 163 con 159 è 145 i | Salvatore Di Giacomo Mattinate napoletane Concordanze era |
Parte
1 1| accorsi1 che nel lettuccio c'era qualche cosa. Un piccino. 2 1| fanciullo. Nella luce fredda era una testa d'un sol tono 3 1| della madre, e vi si posava. Era Fortunata che pativa di 4 1| scomparve con la manina in cui era stretto, sotto le coltri.~- 5 1| contento; il ritratto m'era venuto somigliante non pure, 6 1| giorni il mio piccolo amico s'era più stretto a me con tutte 7 1| in un sabato, il tempo era bello. Uscii, tornai al 8 1| voce. Cercai Fortunata. Era lì in casa a lavorare all' 9 1| volto, singhiozzando. Io era rimasto in piedi, dinanzi 10 1| Il ritratto del piccino era accapo al letto, tra un 11 2| la campanella di avviso era sonata due volte - un tocco 12 2| tre: ferito moribondo. Era stata trasportata su, alla 13 2| gran cortile dei Pellegrini era tutto preso dal sole, così 14 2| comentando. Il brigadiere era salito in sala di medicatura 15 2| avreste dovuto vederla! Era un fiore. Tutti si voltavano 16 2| pensavo sempre a lei che se n'era fuggita. Tre mesi senza 17 2| chiamava una ragazzetta ch'era fuori nella via a giocare - 18 2| dirvelo...... Le verità, m'era messo in giro per chiedere 19 2| Non mi guardò neppure...~- Era lei.~- Sarrafina.~Il vecchietto 20 3| Andremo a vedere insieme...~Era morta donna Nena la romana, 21 3| della via, senza occhiali. Era venuta da Roma, al sessantacinque; 22 3| caserma.~Il cortile, deserto, era triste. Sotto l'arcata, 23 3| seggiola sconquassata, ch'era deposito di straccetti d' 24 3| bocca. Qualche passero ch'era venuto, saltellando sui 25 3| la brunitura al fucile. Era una voce di tenorino, che 26 3| anno da quando donna Nena era venuta a stare lassù, in 27 3| via Gaetanella, la quale era occupata a riasciacquare 28 3| Nena fuori della coperta era steso rigidamente verso 29 3| ridendo, un calzolaio ch'era uscito a vedere dalla sua 30 3| con lo stivale.~Il tempo s'era fatto grigio. Di faccia 31 3| nel porto una gran nave; era una striscia tutta nera, 32 3| una scarpa il piede non era entrato tutto, ne scappava 33 3| fra le case. Una cometa s'era impigliata tra i fili, la 34 4| Dentro alla gabbietta c'era un canarino giallo. Le suppellettili 35 4| soggoli biancheggianti: c'era un antico monastero. Il 36 4| canarino poeta pur lui, era stato tolto piccoletto al 37 4| niente più. L'adozione era stata larga di cure e, dapprima, 38 4| mani.~La casa dalla quale era sloggiato era scura e silenziosa. 39 4| dalla quale era sloggiato era scura e silenziosa. Le finestre 40 4| Dal lampeggiare continuo era tutto illuminato il cortile, 41 4| male del vicinato. Quello era bello, quell'altro era brutto, 42 4| Quello era bello, quell'altro era brutto, la tal signorina 43 4| dei piccoli colombi non era soddisfatto. I colombi grandi 44 4| avuto tanto da fare e s'era così impensierito di certi 45 4| muratori se ne andarono.~C'era una luna bianca che faceva 46 4| settimana. La gabbiuzza era vuota. Ma c'era ancora, 47 4| gabbiuzza era vuota. Ma c'era ancora, sulla finestra, 48 4| coraggio di portarsela via.~E c'era un chiaro di luna quella 49 5| nella bottega, e quando c'era don Procolo accosto a Fortunata, 50 5| occhio.~Fortunata, poverina, era magruccia, pallida, con 51 5| bastoncino di bambù in mano. Era un impiegatuccio a mille 52 5| cosa. Di fuori il marito s'era addossato allo stipite e, 53 5| ragazzo di Stella Farina era corso a chiamare la guardia 54 5| saccoccia.~Il calzolaio s'era chinato sul corpo inerte 55 5| da nolo, poco lontano, s'era dovuta fermare. Il cocchiere, 56 5| cocchiere, le redini in mano, s'era levato in piedi sulla serpe 57 5| stesso. Allora un marmista ch'era arrivato l'ultimo, un grosso 58 5| che si trovava nel vicolo. Era diventato pallido il povero 59 6| Otto Richter.~ ~*~* *~ ~Era una lieta mattina primaverile. 60 6| crogiuola i guai suoi.~Il vicolo era pieno di buon sole e di 61 6| si spandeva. Il vecchio s'era mosso; passava al sole dall' 62 6| procuravo di non far romore; era così assorto poverino! L' 63 6| assorto poverino! L'ombrella era passata sotto l'ascella, 64 6| bottone del panciotto ch'era in cima carezzato dalla 65 6| prime confidenze, ch'egli era venuto di Germania in Italia 66 6| seppi, pure da lui, ch'egli era a Napoli da tempo, che abitava 67 6| Poi non ne parlammo più. Era un vecchietto pieno di delicatezze.~ 68 6| un poco pittore - egli era un po' di tutto. Sopratutto 69 6| cavalierini in galanterie. Era un romore di stivalini saltellanti 70 6| amico Richter impressionava. Era una figura originale, di 71 6| vermicelli. E in un'ora egli si era provvisto di tutto il mangiabile 72 6| dove musica si facesse. Era la sua grande passione.~ 73 6| di un capitano suicida. Era accanto alla banda musicale, 74 6| nuove!~ ~*~* *~ ~Una sera, era qui la regina, si dava in 75 6| Quartetto. Il vicoletto era pieno. Eravamo in parecchi 76 6| Boccherini, Beethoven. La sala era certamente affollata, ma 77 6| aspettando. Accosto a me era seduto un uomo occhialuto, 78 6| sempre, mi disse che egli era tedesco, ch'era professore 79 6| che egli era tedesco, ch'era professore di lingua tedesca, 80 6| vicino pensò ancora. Ecco, era morto così - e si batteva 81 6| sua carta e me la porse. C'era su scritto, a mano: Corrado 82 7| andiamo a trovare Peppino.~Era venuto l'inverno a un tratto, 83 7| sciallo nero che a quello era servito di coverta, nella 84 7| un gruppetto di femmine s'era raccolto a ciarlare, trovò 85 7| gran freddo, ma il tempo era sereno e la via asciutta. 86 7| lo renda!~Il segretario era un uomo assai maturo, molto 87 7| carta rossa.~Nella camera c'era la stufa, che vi spandeva 88 7| Sissignore.~Nanninella s'era avvicinata a guardare il 89 7| bella mia...~La vedova s'era levata, traendo indietro 90 8| cassiere avea ragione, la somma era giusta; 14,780. Vi dirò 91 8| lumi. Un grande silenzio s'era fatto per la via. La dolcezza 92 9| all'ospedale dei matti. Era un giovane pallido, un po' 93 9| al banconcello. Disotto c'era la banca Battimelli. Niente 94 9| monellucci del vico Marconiglio era stupendo. Nella controra 95 9| aspirarne il profumo. Quando c'era di sotto Peppino Battimelli 96 9| splendevano, ancora la bella bocca era rosea. Che importava la 97 9| voluto mangiare, non bere; s'era spogliato nudo e voleva 98 9| addietro. Il giovanotto se c'era fissato. Domenica scorsa, 99 9| Intorno alla vecchia s'era radunata gran gente. Quando 100 9| Nzurateve!~Il mistico matto era dimenticato. Le femmine 101 9| altre il desiderio luceva. Era, in quest'ora, ancor tutto 102 10| Nel verno, quando il sole era dolce, la poverina s'addormentava 103 10| strada e che una volta le era corso appresso, urlando. 104 10| ci dormivano la Malia, ch'era ballerina a una baracca, 105 10| giorno col primo venuto, che era una vita infame e così non 106 10| camera taceva. Chiarinella era sempre l'ultima ad addormentarsi; 107 10| ripetuta una piroetta e s'era affaticata. A volte la coglieva 108 10| Guai grossi. Il marito se n'era andato a Palermo. sopra 109 10| sistema, senz'amore. Non c'era più niente, Malia avea saccheggiato 110 10| tutto, il Monte di Pietà era pieno dei panni loro.~- 111 10| com'è cattivo!~Ma in fondo era per questo, che alle cenette 112 10| La notte della Befana era fredda, ma chiara e stellata. 113 10| stellata. Un grande silenzio s'era fatto nella viuzza solitaria, 114 10| profumate giarrettiere di seta. Era stata Befana a sè stessa, 115 10| forte.~Ma nella calza non c'era niente.~Malia si lavava, 116 10| intorno. Ancora il sole non era arrivato alla stanzuccia, 117 10| piccola calza bucherellata era caduta sulla coverta del 118 11| nel sangue.~Alle quattro era venuta giù un po' d'acquerugiola 119 11| divertimento ah? - La gente s'era scordata d'andare in carrozza. 120 11| passi, e poi col sole che c'era veniva la voglia di farsela 121 11| smisuratamente, spandendosi. C'era poi, sopra l'insegna di 122 11| romanzo nuovo, di cui si era annoiato a morte, fra le 123 11| cinque e le sei di sera s'era buttato sul letto, volendo 124 11| buona e intelligente che s'era ridotta in provincia a seguire 125 11| a seguire il marito e c'era rimasta perchè lui contava 126 11| eredi, fra i quali egli era primo. Con le buone parole, 127 11| sacrificii e la pazienza lui si era fitto in capo di spuntar 128 11| aspirazioni di fanciullo nervoso, era stato sempre il desiderio 129 11| quando la signora Maria s'era lasciata scappare una maglia 130 11| all'altro, così, solo com'era, in quel silenzio, in quella 131 11| facendone a meno, tanto era un'acqueruggiola minuta 132 11| daccapo settanta gradini era una cosa che lo seccava 133 11| lui stesso non lo sapeva: era un malessere, un'oppressione, 134 11| di marmo, trovò ch'essa era deserta, e andò a sedervi 135 11| pigliava ogni sera. Nel caffè c'era una piccola orchestra che 136 11| tutto, con sè stesso che era tanto ingenuo da contare 137 11| della compagnia.~Costui era un uomo in su i quaranta, 138 11| scriveva per i giornali, era tenuto in molta stima nel 139 11| guaio e, piccolo piccolo com'era, col gran cappello su gli 140 12| Benedeto! Benedeto da Dio! Era veneziana, tutta piena di 141 12| del veneto son pieni.~Come era divenuta monaca? Nessuno 142 12| sinistra, stando in bolletta s'era salvato allo spedale. Veneto 143 12| Dopo una settimana egli era impiedi. Ma ancora zoppicava 144 12| tre o quattro altri giorni era necessario che rimanesse 145 12| chiacchierato a lungo; lo spedale s'era messo a dormire - Dove se 146 12| succedeva, infatti. Lo spedale era sossopra, la segreteria, 147 12| incamminandosi, zoppicante.~Era successo questo: Il figliuolo 148 12| un bel ragazzetto biondo, era stato morso dal cane del 149 12| cane del guardiano. Il cane era idrofobo, palesava tutti 150 12| ammazzato. Ma il ragazzetto? Era perduto. Tutto questo lo 151 12| veleno!..~La piccola suora era diventata grande. Era accorsa 152 12| suora era diventata grande. Era accorsa al grido del piccino, 153 12| mio amico notizie di lei. Era stata una terribile operazione. 154 13| terrore e si rintanarono. Era caduto il corpo d'una giovinetta: 155 13| bianca...~Quella ragazza s'era buttata da un terrazzo al 156 13| terrazzo al quarto piano, ove era salita per sciorinare i 157 13| Canserano, aveva diciotto anni, era molto bellina. Quel corpo 158 13| gridi femminili. L'orrore era grande, e il sangue!... 159 13| Incurabili. Perchè la poverina era ancor viva. Respirava, lentamente, 160 13| ha il padre in America. Era stata affidata a una zia 161 13| gli occhi lucevano. Ell'era così felice, così felice 162 13| stupita non capiva che cosa era il mondo e tu ti ni approfittasti 163 13| Come non gliela spedi? Era scritta col lapis. Niente 164 15| si raccorciava.~Di certo era qualche pittore mattiniero, 165 15| una quaglia sonnecchiava.~Era la via così silenziosa a 166 15| una folata di venticello. Era l'alba. Ma quei vicoli, 167 15| rifaceva il silenzio.~L'ometto era tutto affaccendato a copiare, 168 15| posizione di scimmietta, era strano. Poi gli passò accosto 169 15| pareva un micino, tanto era grosso. Era uscito da una 170 15| micino, tanto era grosso. Era uscito da una feritoia,