Parte, Cap.

 1 Lett       |               e son quelli che fanno pensare.~Diciamo tutto. A pari condizioni
 2    -,    II|           altro doveva far egli, che pensare all’amico; il quale prometteva
 3    -,    II|            che gli altri non possono pensare nel modo nostro, indovinare
 4    -,   III|             non era in condizione di pensare ad un’impresa, da cui rifuggiva
 5    -,   III|             E perchè non si potrebbe pensare ogni giorno la medesima
 6    -,    IV|           pensato?... Nulla avevo da pensare, nulla.~– Veramente?~– Nulla,
 7    -,    IV|            vi giuro. E che dovevo io pensare di voi?~– Di me, sì, e di
 8    -,    IV|            pensato. Ed ecco un verbo pensare, che andiamo ripetendo in
 9    -,    IV|          studio un uomo, quando vuol pensare e parlare come farebbe una
10    -,   VII|         faccende più disparate, e di pensare alle piccole cose come alle
11    -,   VII|    incomincia mi lascino il tempo di pensare all’impresa che ci proponete.
12    -,   VII|           penisola iberica; e poteva pensare che una Mendoza, una Medina
13    -,   VII|      marinaio genovese avesse potuto pensare dell’altro, mentre era costretto
14    -,   VII|           unica donna di casa; debbo pensare al babbo, e ad un fratello,
15    -,   VII|               Ma come ha egli potuto pensare a me, uomo sconosciuto e
16    -,    IX|         desidero, non so, non voglio pensare più nulla.”~Un’altra lettera,
17    -,    IX|              dico quello che possono pensare gli Enriquez di voi. Che
18    -,    IX|              dico quello che possono pensare gli Enriquez. Ed eccovi,
19    -,     X|        giungere fino in fondo, senza pensare di essere ascoltato altrimenti
20    -,     X|            egli era così lontano dal pensare che un altro sentimento
21    -,     X|           sincero.... che cosa dovrò pensare di voi? Così dunque leggete
22    -,     X|           molto colpevole. Non posso pensare al mio fallo, senza sentirmi
23    -,     X|              soffro di più. Ma debbo pensare, da uomo onesto, che al
24    -,     X|      inganniate. Son donna, e so che pensare di certe debolezze. Voi,
25    -,     X|             di sentire, all’anima di pensare? Tutto ciò è più forte di
26    -,  XIII|           bella Cordovana; bisognava pensare a tutt’altro, per giovare
27    -,  XIII|            Altezza che il momento di pensare a queste cose.... non sia
28    -,  XIII|             disse Isabella. – Si può pensare a tutto; qualche volta è
29    -,  XIII|             Due glorie, come vedete; pensare all’una e trascurar l’altra
30    -,  XIII|         cosmografi. Ma qui bisognerà pensare al rimedio. Miei bravi signori,
31    -,  XIII|        assennate, che non si dovesse pensare mai più. Il Genovese ritorna
32    -,  XIII|           benissimo che cosa dovesse pensare di tutta quella tenerezza
33    -,    XV| insensibilmente ad operare, se non a pensare, come il suo nuovo confessore,
34    -,    XV|              reali di Castiglia, che pensare al suo viaggio di scoperta!
35    -,   XVI|             ed accorto; dovete anche pensare che non tutti si lasciano
36    -,  XVII|              tanto, che non avete da pensare alle vostre sciocche gelosie:
37    -,    XX|             non possa dire,  mente pensare. Non mi vergogno che sia
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