Parte, Cap.

 1 Lett       |          viso. Del resto, che cosa fate voi, benedetti da Dio? Non
 2 Lett       |           conduca a quel fine, non fate voi un’opera mescolata di
 3    -,     I|        ucciso il re. Dio è grande; fate di me ciò che vorrete. –~
 4    -,     I|            soldatesca affollata. – Fate largo al re e alla regina. –~
 5    -,    VI| riconoscenza per tutto ciò che voi fate.~– Io? – esclamò la marchesa. –
 6    -,    VI|              E voi, frattanto, che fate?~– Studio, signora; mi preparo
 7    -,    VI|        indugia tanto a venire.~– E fate benissimo. Mi hanno detto
 8    -,    VI|        ripetè don Cristoval. – Voi fate presto a dirlo, signora.
 9    -,  VIII|          rispondeva per lui.~– Non fate caso di questi scherzi; –
10    -,    IX|         vento. Badate a voi: se vi fate piccolo, i vostri nemici
11    -,     X|            che vi ammirano. Non mi fate quel gesto superbo, vi prego.
12    -,   XII|              Signora marchesa, voi fate troppo onore alla mia gioventù; –
13    -,   XII|           perdonargli, se pure gli fate colpa di qualche cosa.~–
14    -,  XIII|          mi giova di sapere. E voi fate la strada vostra, commendator
15    -,   XIV|           don Juan, andate via! mi fate orrore.~– Vado; – disse
16    -,    XV|           il suo antico splendore. Fate ciò che meglio stimerete
17    -,   XVI|           don Cristoval. Ma voi vi fate molto sicuro di scoprire
18    -,   XVI|          fareste?~– Quello che voi fate, don Cristoval; – disse
19    -,   XVI|            crederei. Amandola, non fate solamente omaggio alla sua
20    -,  XVII|           cosa da voi, e voi me ne fate dire un’altra. Non ho ragioni
21    -,  XVII|            neanche approvato.~– Mi fate fremere, don Alonzo. Che
22    -,  XVII|          ad una preghiera sovrana. Fate, uomo grande, ciò che il
23    -, XVIII|             Lei.... lei.... Non mi fate dire, don Alonzo! e non
24    -, XVIII|     Quintanilla. – Animo, via; non fate cerimonie. Ho potuto portarvi
25    -, XVIII|         del mare sconosciuto.~– Mi fate fremere! – gridò Isabella,
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