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Parte, Cap.
1 Bio | dicembre 1836 e a 22 anni era già collaboratore di un 2 -, I| apparecchi d’assedio, il campo era tutto immerso nel sonno. 3 -, I| dei due regni. Il tempo era venuto, il tempo annunziato 4 -, I| capitano don Alonzo di Ojeda era venuto a mutare la guardia, 5 -, I| passeggiando lì presso. Era un personaggio conosciuto 6 -, I| piccolo ed elegante don Alonzo era da poco partito con l’alfiere; 7 -, I| dietro il padiglione, si era tanto avvicinato da poter 8 -, I| largamente inanellati. Non era vecchio, tuttavia; il volto 9 -, I| forza; nel sospiro, forse, era espresso l’ultimo palpito 10 -, I| mentre, una piccola comitiva era apparsa sul sentiero, venendo 11 -, I| delle sue fantasticherie era stato interrotto, ed egli 12 -, I| posteriore del padiglione. Era come uno scroscio di tela 13 -, I| sempre il loro padrone. –~Si era avanzato, frattanto, e aveva 14 -, I| come richiedeva l’uso a cui era destinata, era anche stata 15 -, I| uso a cui era destinata, era anche stata recisa la fune 16 -, I| accada una sventura!... –~Ed era sul punto di correre indietro, 17 -, I| trattenne: il padiglione era vasto, e troppo tempo egli 18 -, I| passare di là; un uomo c’era passato, di sicuro; di quell’ 19 -, I| famigliari. Un corridoio era nel mezzo, donde tutte avevano 20 -, I| della notte quel corridoio era rischiarato dalla fioca 21 -, I| Ma lo strappo, per cui era passato don Cristoval, non 22 -, I| cortina, andò verso la luce. Era tempo.~Un rumor di lotta, 23 -, I| vestito, che in quel punto era stramazzato sul pavimento; 24 -, I| frattanto, e d’un balzo era alle spalle del feritore, 25 -, I| suo avversario, che già era riuscito a strappargli di 26 -, I| ravvisare la regina. Non era Isabella di Castiglia; era 27 -, I| era Isabella di Castiglia; era la sua dama di palazzo, 28 -, I| del re Ferdinando. Ma chi era il ferito? Don Cristoval 29 -, I| di cui portava il nome, era delle più nobili, se non 30 -, I| Per disgrazia sua il campo era tutto a rumore; soldati 31 -, I| della guardia reale, non era lontano; fu dei primi ad 32 -, I| don Alvaro di Portogallo era stato colpito nell’interno 33 -, I| Beatrice di Bovadilla, che era stata ella pure in pericolo 34 -, I| cavallo.~Isabella di Castiglia era una valente cavalcatrice, 35 -, I| sensi. Pure, la bella dama era anche forte, animosa, di 36 -, I| apertura nella tenda, non era neanche mestieri d’intenderlo; 37 -, I| turbata e smarrita come era, non sapeva dirlo; don Alvaro, 38 -, I| non poteva parlare.~E non era neanche prudente di farlo 39 -, I| parlavano latino, non c’era niente da ribattere; come 40 -, I| uomo allora si fece avanti. Era il cavaliere accorso per 41 -, I| compassionevole stato in cui era.~– Ma come poteva trovarsi 42 -, I| Cristoval. – Certo, egli era entrato in quel punto, perchè 43 -, I| disse il re. – Don Alvaro era certamente venuto a chiedere 44 -, I| maraviglia del re non c’era nulla da rispondere, che 45 -, I| doveva pur essere. E forse era vano impuntarsi a cercarlo. 46 -, I| del mondo. –~Quella frase era diventata una consuetudine 47 -, I| giuoco una volta ed egli era felice ogni qual volta potesse 48 -, I| ripeterla.~Don Cristoval si era inchinato, alla espressione 49 -, I| riconoscenza reale. Di parole non era mai stato avaro il re Ferdinando; 50 -, I| cosa valessero, e non c’era da far altro che inchinarsi, 51 -, I| che fin da principio si era fatta d’accanto alla marchesa 52 -, II| il valì Muza ben Conixà. Era un uomo valoroso, e risoluto 53 -, II| alla cui intelligenza non era sfuggita la gravità del 54 -, II| Troja. Alì Dordux, che ne era stato il Sinone, fu incaricato 55 -, II| regno di Granata, niente era più naturale nell’animo 56 -, II| Ma il primo partito non era senza pericoli. Il re vecchio 57 -, II| ritirato a Guadix, vi si era potentemente rafforzato, 58 -, II| quieta dimora di Cordova. Ma era scritto lassù che, per guerre, 59 -, II| chiuse con un successo, come era stata incominciata. Forse 60 -, II| del vecchio El Zagal, che era riuscito a soccorrere il 61 -, II| ogni giorno deluse.~Ed era più triste che mai; ed anche 62 -, II| Alonzo di Quintanilla, non era mai stato affaccendato come 63 -, II| Per quella grande impresa era necessario trovare i mezzi, 64 -, II| sogni del marinaio genovese era don Alonzo di Ojeda. Rideva 65 -, II| miracolo dalle sue ferite, non era più alla Corte; non poteva 66 -, II| trionfali. Ma perchè, se non era per don Alvaro, perchè donna 67 -, II| aveva amato un giorno, ed era passata d’un tratto dall’ 68 -, II| divina certezza nell’anima.~Era a Valladolid, vedendo raramente 69 -, II| borsellino. Ma quella donna non era una mendicante, ed egli 70 -, II| teneva tra mani. La coroncina era l’indispensabile arnese 71 -, II| ultimo a Valladolid, gli era occorso di vederla; ma sempre 72 -, II| donna Beatrice; e sempre gli era sembrato che la gran dama 73 -, II| dalle imprese del mare, cui era già molto se mettevano un 74 -, II| medesimo sfogo che in Ispagna era offerto dalla guerra coi 75 -, II| il responso di Salamanca. Era ammesso nel seguito della 76 -, II| dei padroni, quanto più era vicino alla loro persona.~ 77 -, II| indicata, don Cristoval era ai giardini del Retrete, 78 -, II| una scorsa ai giardini, era penetrato in un viale, che 79 -, II| a riconoscere la dama. Era infatti la marchesa di Moya, 80 -, II| terra, e per il modo con cui era girato intorno alla testa, 81 -, II| Del resto, l’occhio si era avvezzato a quella forma 82 -, II| appariva meno aggraziato, c’era sempre da ricattarsene, 83 -, II| la lucentezza dell’astro, era stata così prontamente e 84 -, II| del passo che io faccio. Era questo un obbligo di coscienza 85 -, III| non lo avesse profferto. Era d’indole imperiosa, la bella 86 -, III| senz’altri preliminari, si era impadronita di lui e lo 87 -, III| don Juan Perez di Marcena era tornato al suo convento 88 -, III| un santuario campestre. C’era dunque una meta, in capo 89 -, III| madre, Susanna Fontanarossa, era di umile casato; veniva 90 -, III| Portogallo, a cui approdavo, era la terra che mi pareva allora 91 -, III| a quel ricordo di donna. Era un’immagine fosca, che passava 92 -, III| unite insieme; la qual terra era ad occidente di Cadice, 93 -, III| legno galleggiante. Esso era dunque venuto da terre occidentali, 94 -, III| di dotti. Soltanto perchè era di diversa opinione don 95 -, III| deriso che mai. Ma il segreto era custodito da troppi; non 96 -, III| Portogallo, dove ogni speranza era perduta, e dove anche la 97 -, III| la mia sventurata moglie era morta. Povero e triste presi 98 -, III| La mia buona madre non era più tra i viventi. Poco 99 -, III| traffichi, ma dove non mi era dato trovare i mezzi di 100 -, III| Repubblica di Genova non era in condizione di pensare 101 -, III| o più partenevoli, come era stato il caso di Ugolino 102 -, III| sorella, e che questa sorella era maritata nella piccola città 103 -, III| non poteva camminar molto; era anche rifinito dai patimenti. 104 -, III| Isabella, non lo ignorate, si era trovato male nel frastuono 105 -, III| il mio. Il re Ferdinando era allora all’assedio di Loya; 106 -, III| presto a raggiungerlo. Non c’era modo di avere udienza dai 107 -, III| Geraldini, a cui, come italiano, era stato presentato. Il nunzio 108 -, III| intendenti delle naturali, come era necessario per me. Che giorni, 109 -, III| avvertendo che sant’Agostino era stato un miracolo di santità 110 -, III| guisa di tenda, altro non era che una poetica immagine, 111 -, III| circonferenza terrestre, non si era avveduta per le altre sei 112 -, III| fiamme della zona torrida, era facile dimostrar loro com’ 113 -, III| Domenicani del convento; tra essi era il dottissimo don Diego 114 -, IV| rispose don Cristoval. – Era per verità il meno che potesse 115 -, IV| Beatrice di Bovadilla si era fatta rossa e tremava; nondimeno, 116 -, IV| Alvaro di Portogallo, che vi era passato vicino, mentre stavate 117 -, IV| don Alvaro di Portogallo era da un pezzo nel padiglione 118 -, IV| Altezza il re Ferdinando; era venuto a riferirgliene, 119 -, IV| importava sapere, poichè c’era il sospetto, se ci fosse 120 -, IV| calunnia sul conto mio. Non c’era; l’Ojeda non si era vantato 121 -, IV| Non c’era; l’Ojeda non si era vantato di nessun favore, 122 -, IV| spesso, quando l’animo suo era turbato da un sospetto, 123 -, IV| Retrete, la marchesa si era mostrata spesso inquieta, 124 -, IV| punto delicatissimo, com’era quello del buon nome di 125 -, IV| con una dignità che non era senza grazia. A que’ tempi 126 -, IV| grazia. A que’ tempi non era l’uso di piegare il braccio 127 -, V| veduta? spiata, anche? Non c’era niente di male per lei. 128 -, V| accompagnava donna Beatrice, non era uno sconosciuto; era un 129 -, V| non era uno sconosciuto; era un cavaliere; apparteneva 130 -, V| suo vecchio marito, non era neanche a Valladolid; più 131 -, V| Valladolid; più che un marito, era un padre per lei; e ad ogni 132 -, V| appunto l’Ojeda? Il galantuomo era innamorato, e l’innamorato 133 -, V| innamorato, e l’innamorato era geloso. Orbene, che importava 134 -, V| se l’aveva seguita, se era andato a spiarla nella solitudine 135 -, V| ancella. Don Alonzo di Ojeda era stato a passeggiare anche 136 -, V| aveva veduto in viso; le era parso di riconoscerlo dalla 137 -, V| stanze del re. Il consiglio era finito allora, e il vescovo 138 -, V| disse la marchesa, che era fresca di studi; – volete 139 -, V| il nuovo venuto, questi era apostrofato dal vescovo 140 -, V| terzo “fra cotanto senno”. Era don Francisco Bovadilla, 141 -, V| donna di grande bellezza. Era ugualmente diritta la persona, 142 -, V| udito da quell’altro, che era già dieci passi lontano. – 143 -, V| sciocco. Vedete? la mia parte era migliore della vostra.~– 144 -, V| ma lasciatemi dire che era scelto male il luogo.... 145 -, V| sorridere. Sì, veramente c’era da sorridere, non altro. 146 -, V| non altro. Don Francisco era un uomo impastato di orgoglio 147 -, V| di orgoglio e di fiele; era naturale che non vedesse 148 -, V| invenzione in quel punto, non era forse un offendere la marchesa 149 -, V| la marchesa di Moya? Non era come dirle: voi perdete 150 -, V| a quel complimento che era così bene incominciato, 151 -, V| bagnava la fronte. Ma non era tempo nè luogo da offrire 152 -, V| esclamò donna Beatrice.~Era infatti la regina Isabella, 153 -, VI| benissimo, la sua Corte era come le tende d’Israele; 154 -, VI| diplomatiche; anzi diciamo che c’era una sola ragione, quella 155 -, VI| dalla Corte. La colpa non era di lui; era della volontà 156 -, VI| La colpa non era di lui; era della volontà reale. Ma 157 -, VI| volontà reale. Ma il destino era ben crudele per lei, muovendo 158 -, VI| ingannare una donna, dotato com’era di tanto candore, e di tanta 159 -, VI| diceva ella d’ingannare? Non era là il nodo della questione. 160 -, VI| promesso don Cristoval? Non gli era forse lecito di avere amata 161 -, VI| marchesa di Moya? non gli era lecito di amare tuttavia 162 -, VI| impegnasse il suo cuore? Ella si era forse un po’ troppo concessa: 163 -, VI| vissuta un’altra Beatrice! Ed era bellissima, quell’altra 164 -, VI| ossequiare i sovrani. Il Genovese era triste all’aspetto; non 165 -, VI| triste all’aspetto; non era dunque felice. E rivedendo 166 -, VI| lui. La bella Castigliana era tenera di cuore, ma era 167 -, VI| era tenera di cuore, ma era anche piena di alterezza. 168 -, VI| formato; e appena giunta si era affrettata a colorirlo.~ 169 -, VI| abitasse don Cristoval. Era l’uso, allora, e lo rendeva 170 -, VI| in quella casa; e questo era l’uffizio di una persona 171 -, VI| sul mare; e la custodia era giustificata dal fatto che 172 -, VI| tutte le sue carte nautiche. Era uno studio, a farla breve, 173 -, VI| Beatrice! Ma questo, che era stato il suo primo pensiero, 174 -, VI| suo primo pensiero, non era certamente il migliore. 175 -, VI| Quella volta, per altro, si era nel patìo, vasto cortile 176 -, VI| sola a solo con lui non era stato che un piccolo sforzo 177 -, VI| buona parola per voi. –~Era difficile indovinare il 178 -, VI| esempio.... Come sta? –~Era il caso di fare un gesto 179 -, VI| Bene, signora. –~Ma c’era tanta tristezza nello sguardo 180 -, VI| facile a rabbonirsi quando era in collera, ne fu intenerita.~– 181 -, VI| quella di donna Beatrice era versata senza risparmio, 182 -, VI| Don Cristoval obbedì. Era debito di cavaliere obbedire 183 -, VI| quella fiera Bovadilla non c’era poi da far altro. Ma egli 184 -, VI| poi da far altro. Ma egli era triste, uscendo dal palazzo 185 -, VI| ciò che con tanta cura s’era industriato a nascondere. 186 -, VI| nuocergli, sapendo ch’ella si era atteggiata a sua protettrice. 187 -, VI| poteva essere costui, e come era venuto in chiaro d’un fatto 188 -, VI| in chiaro d’un fatto che era l’unico rimorso, se non 189 -, VI| discorso della marchesa, che era pure tanto sarcastico, sotto 190 -, VI| un malinconico sguardo. Era il capitano delle guardie, 191 -, VI| ringraziamento tanto caldo, quanto era stata calda l’affermazione. 192 -, VI| timidamente cadere il discorso. Era difficile governarsi, con 193 -, VI| sotto il panno delle calze. Era quella una foggia di Barberia; 194 -, VI| Maomettana. La fanciulla (perchè era una foggia comune alle fanciulle 195 -, VI| Beatrice di Bovadilla si era fermata, vedendo fermarsi 196 -, VI| dal capo alle piante. Non era che una povera fantesca; 197 -, VI| incontro a don Cristoval. Era il piccolo Fernando, sicuramente; 198 -, VI| piccolo Fernando, sicuramente; era il figliuolo della Cordovana, 199 -, VI| che affettuoso ma triste s’era inchinato a baciare il figliuolo 200 -, VI| nobile compagna. L’atto era d’invito, e a lei parve 201 -, VI| guardare don Cristoval. Questi era sempre immobile, taciturno, 202 -, VI| accostò a don Cristoval.~– Era indegna di voi, quella donna, 203 -, VI| vostra protezione, che mi era pur necessaria. Ma sia così, 204 -, VII| La figlia dell’Hidalgo.~ ~Era il 20 gennaio del 1486, 205 -, VII| che il padre Juan Perez era stato confessore di donna 206 -, VII| rumorosa della Corte, si era umilmente scusato alla regina, 207 -, VII| confessore in carica. Juan Perez era un uomo dotto, ma anche 208 -, VII| buone ragioni.~La Corte era da poco tempo a Cordova, 209 -, VII| Colombo. E da pochi giorni, c’era uno sciame, un nuvolo, un 210 -, VII| terribile cavalleria dei Mori. Era contro i Mori preparata 211 -, VII| penisola iberica. Per altro, se era scaduta alquanto dalla sua 212 -, VII| della regina di Castiglia era un gran personaggio, e potentissimo 213 -, VII| egli, come il popolo di cui era diventato cittadino. E rinfrancatosi 214 -, VII| la facile bonarietà che era portata dal suo titolo. 215 -, VII| Seppe che il visitatore gli era mandato da don Juan Perez 216 -, VII| far nulla, oppressa com’era da tante cure più urgenti. 217 -, VII| benevolenza.~Cristoforo Colombo era eloquente, come tutti gli 218 -, VII| che da principio egli non era molto bene disposto in suo 219 -, VII| dei sovrani. Ma quello non era il caso del marinaio genovese. 220 -, VII| discorso, che solamente era posta da banda, ma per lasciar 221 -, VII| solito, poichè egli non lo era mai stato nè molto nè poco, 222 -, VII| de los Infantes, che non era una spelonca, ma certamente 223 -, VII| poteva non vederla, così poco era distante da lui) una fanciulla 224 -, VII| lui) una fanciulla che si era fatta al davanzale, per 225 -, VII| avvedersi di essere osservata. Era una fanciulla, di sicuro, 226 -, VII| anello del matrimonio. Ed era bellissima d’aspetto; doveva 227 -, VII| forestiero, e forse non era la prima volta che egli 228 -, VII| Quante altre, così vicina com’era, non doveva averlo osservato, 229 -, VII| le guardano. Fors’anche era una furbacchiona, di quelle 230 -, VII| sanno dare le donne, non era un personaggio che le importasse 231 -, VII| accompagnato da due famigli; era dunque un pezzo grosso. 232 -, VII| le entrate del reame, si era degnato di venire da quel 233 -, VII| lassù un povero diavolo, ed era invece un uomo di vaglia, 234 -, VII| mezz’ora prima? E che idea era quella del personaggio oscuro, 235 -, VII| misera casa? Certamente, era una casa antica; tanti anni 236 -, VII| antica; tanti anni prima era stata dimora di grandi. 237 -, VII| vent’anni addietro; oramai era un albergo di poveraglia, 238 -, VII| riconobbe che l’amico suo non era degnamente alloggiato. Ma 239 -, VII| in punto di vanità umane era un mezzo filosofo; cosa 240 -, VII| altro, o nessuno. Don Alonzo era obbligato a passare i due 241 -, VII| l’entusiasmo per ciò che era argomento de’ suoi studi. 242 -, VII| la sua giornata di lavoro era finita a palazzo, si avviava 243 -, VII| osservava in quel modo, era la fanciulla dei fiori; 244 -, VII| timido ed orgoglioso com’era, non fosse stato persuaso 245 -, VII| essenziale, il difficile, era fatto. Al quarto giorno 246 -, VII| egli di rimando, e tosto si era ritirato dalla finestra, 247 -, VII| povera con dignità; non era da credere che per sè e 248 -, VII| No, di tali richieste non era certamente a sospettare. 249 -, VII| vide la fanciulla che si era avanzata sul pianerottolo, 250 -, VII| si suol dire, la strada.~Era bellissima. La graziosa 251 -, VII| sconosciuta, il marinaio genovese era entrato nell’anticamera; 252 -, VII| Vi ho detto che quella era una casa di poveri. Ma c’ 253 -, VII| un bellissimo ovale che era offerto dal viso della fanciulla, 254 -, VII| pensare dell’altro, mentre era costretto in quella vece 255 -, VII| Beatrice. –~La fanciulla era stata silenziosa in ascolto, 256 -, VII| Pensò, per esempio, che era molto strana la sua condizione 257 -, VII| venendo da così belle labbra, era tale da dover essere accettato, 258 -, VII| Uomo è ben poco, da noi; ed era anche meno presso i nostri 259 -, VII| della sua bella vicina. Era il meno che potesse fare, 260 -, VII| disse la fanciulla, che era stata ad ascoltarlo con 261 -, VIII| incominciò a raccontare. Era la prima volta, dal suo 262 -, VIII| aveva molto sofferto; ed era bello al pari di lui, quantunque 263 -, VIII| il marinaio genovese non era anche alla metà della sua 264 -, VIII| Inigo Enriquez de Arana era un vecchio magro e piccino. 265 -, VIII| piccino. Forse in gioventù era stato aitante della persona; 266 -, VIII| sua settimana. Nondimeno, era il padre di quella bella 267 -, VIII| quella bella creatura, ed era il padrone di casa; Cristoforo 268 -, VIII| quando egli seppe che quello era il vicino di casa, l’amico 269 -, VIII| fin dalle prime parole si era alzata, per andare in una 270 -, VIII| sue giovanili movenze. C’era forse un pochettino di civetteria, 271 -, VIII| ammirazione delle genti? La casa era povera, vi ho detto; la 272 -, VIII| detto; la giovane Beatrice era l’unica ricchezza di quella 273 -, VIII| giuridiche.~Il vecchio si era amaramente doluto della 274 -, VIII| della sua stirpe; la colpa era tutta della violenza moresca, 275 -, VIII| aveva tutti i torti, se non era venuto a capo di restaurare 276 -, VIII| che ci aveva avuta, gli era derivato il costume di alzare 277 -, VIII| perchè in verità non c’era bisogno di gridare, la bella 278 -, VIII| segno che questo dominio non era quello del diavolo, materialmente 279 -, VIII| Don Alonzo di Quintanilla era di buon umore, quel giorno. 280 -, VIII| Il vecchio hidalgo non era in casa; lo ricevette la 281 -, VIII| della Vega di Granata non era necessario di riscaldarvi 282 -, VIII| voi: il vostro matrimonio. Era bella, la vostra donna Filippa? –~ 283 -, VIII| del quando e del come gli era venuto il pensiero alla 284 -, VIII| la città forte di Loxa, era andato all’assedio di Moclin, 285 -, VIII| all’assedio di Moclin, dove era andata anche la regina Isabella 286 -, VIII| Isabella a raggiungerlo. Moclin era caduta come Loxa, e subito 287 -, VIII| protezione del Quintanilla; era ben veduto dal nunzio pontificio, 288 -, VIII| Inoltre, pochi giorni prima, era stato ricevuto dal “terzo 289 -, VIII| cardinale di Spagna. Non era ancor tutto, ma già era 290 -, VIII| era ancor tutto, ma già era molto. Il Mendoza, a tutta 291 -, VIII| sospettato di eresia; ma poi si era ricreduto, sentendosi citare 292 -, VIII| giudizio del gran Cardinale era stato favorevole. Appena 293 -, VIII| possedimenti della Vega di Granata, era stato spedito ai sovrani; 294 -, VIII| della finestra. Beatrice si era ritirata un pochino, sentendo 295 -, VIII| tramandavano odore; la notte era quieta, e la pace profonda; 296 -, VIII| profonda; ma un gran turbamento era entrato nel cuore del marinaio 297 -, VIII| Per quella volta tanto, era difficile non intendere. 298 -, VIII| da lavoro. Anche quello era un modo di dirle: continuate. 299 -, VIII| soggiogato.~Il vecchio hidalgo era assente le intiere giornate 300 -, VIII| giustamente, la bionda Beatrice, era quasi sempre solo con lei. 301 -, VIII| punta del naso; anzi, non era più una ditata, ma un par 302 -, VIII| senza guardarsi dattorno; era bazza se, dopo molto balenare, 303 -, VIII| vide più nulla, involto com’era in quell’onda di passione. 304 -, VIII| passione. Beatrice Enriquez era bellissima, ed era innamorata. 305 -, VIII| Enriquez era bellissima, ed era innamorata. Si ragiona male, 306 -, VIII| esser girato per tante mani, era stato messo a giacere negli 307 -, VIII| alla casa degli Enriquez; era l’assegno di una somma di 308 -, VIII| parlar di ricchezze, meglio era fantasticare sulle spezierie 309 -, VIII| altra notte che la regina si era innamorata di te; e ciò 310 -, VIII| Beatrice lo giurava, ella era legata a lui nell’eternità.~ 311 -, VIII| crederlo certo? Il Genovese era chiamato a Corte da un messaggio 312 -, VIII| mostrava un pochino gelosa; ma era un suo vezzo femminile, 313 -, VIII| parola del re Ferdinando era sempre misurata; alla regina, 314 -, IX| sovrani. La gran giornata era dunque imminente. Cristoforo 315 -, IX| generoso del sangue, che era venuto a ravvivare tutte 316 -, IX| teologi? Quanto ai cosmografi, era sicuro del fatto suo. Eppure, 317 -, IX| nel corso di due giorni era giunto a non fidarsi più 318 -, IX| sognò che la sua impresa era fallita, nel giudizio della 319 -, IX| il cosmografo valente, era un miserabile avventuriere. 320 -, IX| Aveva mirato troppo alto: si era proposto di trovar nuove 321 -, IX| di trovar nuove terre, ed era affogato prima di uscire 322 -, IX| asserzioni; e la prova gli era solennemente fallita. Che 323 -, IX| un pazzo.~Un uomo solo era là a sostenerlo, in quella 324 -, IX| terribile. Nessuna risposta era venuta da Cordova. E i giorni 325 -, IX| povero giudicato di Salamanca era per diventar pazzo davvero. 326 -, IX| si poteva muovere di là. Era caduto; ma il consiglio 327 -, IX| calice di tutte le amarezze, era finita senza conchiudere; 328 -, IX| conchiudere; nè lì per lì si era provveduto per una nuova 329 -, IX| altrove.”~Il linguaggio era duro, e non ammetteva più 330 -, IX| ambiziosa Cordovana? Ed era lei, che parlava così? era 331 -, IX| era lei, che parlava così? era la donna che voleva essere 332 -, IX| sovrani di Castiglia? Non era stata lei la prima a non 333 -, IX| consiglio dei dotti, che era, come sapete, il confessore 334 -, IX| dell’Andalusia; e Cordova era proprio nel centro.~Con 335 -, IX| qui da un mese, e la casa era vuota. –~Era dunque una 336 -, IX| e la casa era vuota. –~Era dunque una fuga, una sparizione; 337 -, IX| Beatrice Enriquez. L’incontro era avvenuto ad un canto di 338 -, IX| amo e venero il mio. –~C’era tanta risolutezza nell’accento 339 -, IX| fantastica di tutto ciò che era occorso nella casa degli 340 -, IX| disonore della sua casa. Ed era giusto che così fosse, poichè 341 -, IX| Perchè non lo aveva fatto? Era pur lei che aveva detto 342 -, IX| forse, quello che a lei era sembrato così certo, così 343 -, IX| quando erano vicini, le era sembrato tutt’altro, poichè 344 -, IX| altro, poichè l’amico si era allontanato da lei.~Ma come 345 -, IX| allontanato da lei.~Ma come si era ingannata, pensando in tal 346 -, IX| sè, Cristoforo Colombo si era avviato verso la Calle de 347 -, IX| Forse il vecchio hidalgo non era in casa, e i suoi figliuoli 348 -, IX| passo si udì per le scale. Era l’aspettato fratello di 349 -, IX| fratello di Beatrice? No, era don Alonzo di Quintanilla. 350 -, IX| tutto quel giorno l’amico, era venuto in cerca di lui, 351 -, IX| intese che oramai non c’era più nulla da aspettare. 352 -, X| difettava d’orgoglio; che era impetuosa ne’ moti dell’ 353 -, X| anche di liberazione, e si era rivolto alla sua nobile 354 -, X| siete contenta?~Ma ella non era contenta, e nemmeno soddisfatta. 355 -, X| istintivamente il sedile, da cui si era alzata poc’anzi.~Don Cristoval 356 -, X| ricadeva al suo posto.~Era un momento difficile. Pure, 357 -, X| non aveva capito prima? Era un semplice, ve l’ho detto. 358 -, X| gran dama per lui, e gli era parsa una cosa naturalissima, 359 -, X| benevolenza è più tenera. Ma egli era così lontano dal pensare 360 -, X| rimase sconcertato, come non era stato mai in sua vita. Quella 361 -, X| più! Egli, per verità, si era misurato qualche volta, 362 -, X| parte dei suoi simili; ma era stato sempre un esame interiore, 363 -, X| della prima giovinezza, era stato quello per donna Filippa 364 -, X| altro amore, e più forte, era stato quello per donna Beatrice 365 -, X| Enriquez, Don Cristoval era allora sui quaranta; una 366 -, X| gli ardori della passione, era caduto un ghiaccio improvviso. 367 -, X| erano passati, ed egli non era anche riuscito a raccapezzarsi. 368 -, X| dalle piccole vanità quanto era compreso delle nobili superbie, 369 -, X| una donna, il cui pianto era stato molto eloquente, ma 370 -, X| avete creduto all’amico?~– Era una supposizione, lo ammettete 371 -, X| amico mio, voleva dir molto. Era un colpo meditato, una offesa, 372 -, X| di un ramo.~Don Cristoval era rimasto un istante perplesso, 373 -, X| non aperse bocca, tanto era commossa, e dal discorso 374 -, X| di lui. E se rideva, non era da credere che fosse molto 375 -, X| cuore.~Quel giorno, non era ancor cessato per lei l’ 376 -, X| cui con tanto sforzo si era composto il suo volto. E 377 -, X| pensiero, come spesso accade, era venuta a quest’altro. Se, 378 -, X| cuore di don Cristoval, non era più amor vero per la bella 379 -, X| dolore, in questa amarezza, c’era anche il suo punto sublime. 380 -, X| come don Cristoval. Quello era un giuoco pericoloso, altamente 381 -, X| meritava quell’affetto... se era tutt’altra da quella che 382 -, X| e dire a don Cristoval: era quello il nemico; calpestatelo, 383 -, X| quella donna è un’infame, non era, non è degna di voi.~La 384 -, X| dimenticava il serpente. Era forse quella immagine, appiattata 385 -, X| volta in quella risoluzione, era capace di tutto, anche di 386 -, X| felicità di don Cristoval. Non era egli il suo protetto? E 387 -, XI| altro. Beatrice di Bovadilla era potente; mettere in moto 388 -, XI| Enriquez; e quel che ne seppe era poco meno di nulla. Non 389 -, XI| che anzi, tutto quanto era possibile sapere, avevano 390 -, XI| Cordova; da oltre un anno era partita, e, per quanto si 391 -, XI| buon punto, ad ogni modo, era vinto; si sapeva dov’era, 392 -, XI| era vinto; si sapeva dov’era, e si poteva anche fondare 393 -, XI| Il vecchio hidalgo non era ricco; anzi era povero in 394 -, XI| hidalgo non era ricco; anzi era povero in canna. Come mai 395 -, XI| del serpente. Il tentatore era là: bisognava scovarlo.~ 396 -, XI| irritare il popolo di Granata, era stato convenuto che quando 397 -, XI| uomini. La città di Baza era situata sul pendio d’una 398 -, XI| vettovaglie. Ma il nemico era forte, perseverante, animoso; 399 -, XI| capitolazione (e per questo la corte era andata al campo di Baza), 400 -, XI| Bovadilla. Anche questo era un modo di rispondere alle 401 -, XI| Frattanto, il vecchio El Zagal era partito da Baza; e quivi 402 -, XI| nella vicina città di Guadix era penetrato l’esercito Castigliano; 403 -, XI| recente trattato. El Zagal era vinto; peggio che vinto, 404 -, XI| suo buon volere non gli era possibile di mantenere il 405 -, XI| cedere, ogni giorno d’indugio era tanto di guadagnato.~Un 406 -, XI| rinunziò al feudo di cui gli era tanto difficile il possesso, 407 -, XI| fanatismo Maomettano. Boabdil era finalmente a capo di un 408 -, XI| liberare Salobrena. Gli era fedele alleato il Caid Yahie, 409 -, XI| cavalieri della sua Corte, era salita a veder la città 410 -, XI| cattedrale di Siviglia. Si era giunti all’ultimo ripiano, 411 -, XI| all’ultimo ripiano, e là si era fatto alto, per vedere il 412 -, XI| melarancia. –~Anche l’Ojeda si era affacciato a guardare. Il 413 -, XI| guardare. Il giovane cavaliere era molto ben veduto dal Medina 414 -, XI| sotto i cui auspicii si era educato al mestiere delle 415 -, XI| solenni.~Così rapidamente era egli balzato lassù, che 416 -, XI| terreno, Alonzo di Ojeda si era inoltrato sul trave; giunto 417 -, XI| tranquillo e sicuro come era andato verso la piazza, 418 -, XI| di temerità, veramente, era dedicato a lei; e le parole 419 -, XI| avete fatto poc’anzi?~– Era per voi; – mormorò il piccolo 420 -, XI| essa vale altrettanto. –~C’era poco da rispondere, a quel 421 -, XI| restarci senza arrossire. –~Era un commiato in piena forma. 422 -, XI| galanterie. Perchè veramente ella era seccata. A lei, donna sensitiva 423 -, XI| la marchesa di Moya non era donna da fare a spicchi 424 -, XI| suoni: ad un’altra! E non c’era da dubitarne. Quell’uomo 425 -, XI| come don Cristoval. E c’era finalmente, a Siviglia; 426 -, XI| Colon seguiva la Corte; egli era là, e più libero della marchesa 427 -, XI| potuto domandargliene. Egli era sempre cortese, rispettoso, 428 -, XI| pensava quell’uomo? qual era lo stato del suo cuore? 429 -, XI| trattenuti la loro povertà. Ma era una magra scusa, se mai; 430 -, XI| La ricchezza degli arnesi era stimata più del bisogno, 431 -, XI| bisogno, anche allora; ma non era poi tutto, e bene lo aveva 432 -, XI| gentiluomo di campagna, che si era recato in città per ossequiare 433 -, XI| ma il vecchio gentiluomo era balzato di sella, e con 434 -, XI| della sua durlindana; si era calcato sulla fronte il 435 -, XI| sulla fronte il cappello, ed era passato davanti ai motteggiatori, 436 -, XI| esclamò. – Il serpente non era lontano: bisognava trovare 437 -, XI| trovare il serpente. –~Ed era felice della fatta scoperta, 438 -, XI| un’occhiata al cortiletto, era entrata sotto l’androne. 439 -, XI| ascese risoluta le scale. Era fatta così; non si poteva 440 -, XI| spalancato, di socchiuso che era rimasto fin allora; e la 441 -, XI| in quella stanza, che le era stata indicata come sala 442 -, XII| quella vecchia fante, che era venuta ad aprir l’uscio.~ 443 -, XII| davanti a quel simulacro era una boccia di vetro colorato, 444 -, XII| per antica nobiltà, quanto era più modesto nella parsimonia 445 -, XII| Bovadilla notò che l’opera non era antica, come avrebbe dovuto, 446 -, XII| Più antico, e di molto, era un vecchio quadro affumicato, 447 -, XII| donna, veramente. Ma non era una ragione da mettere avanti; 448 -, XII| avere a sorridere poi, non era tanto sicura; meglio valeva 449 -, XII| donna apparve nel vano. Era alta e snella, ma non lasciava 450 -, XII| che schiudeva l’uscio si era rivolta indietro, come per 451 -, XII| che sapete. Quell’altra si era voltata verso di lei, per 452 -, XII| per passare la soglia. Era bella, e ad un uomo poteva 453 -, XII| testa di Beatrice Enriquez era troppo fine per l’ampiezza 454 -, XII| persona tutta intiera. Ella era donna, e doveva guardare 455 -, XII| l’invito e sedette. Non c’era da fare altrimenti, per 456 -, XII| vostra visita. –~Quello era il momento solenne, per 457 -, XII| parlare, Beatrice Enriquez si era accostata un pochettino 458 -, XII| che la sua interlocutrice era assai bella. Quella dama 459 -, XII| che di molto gentili. Ed era Beatrice di Bovadilla, una 460 -, XII| casa dei nostri maggiori era grande e ricca; mio padre, 461 -, XII| vasta fortuna. Ma quello non era che il tramonto di un bel 462 -, XII| la notte. La sventura si era aggravata sui nostri vecchi, 463 -, XII| di Beatrice Enriquez si era fatta scura, a quell’accenno 464 -, XII| Son venuti a Siviglia; era un’altra ragione per farvi 465 -, XII| bellezza. –~Qui veramente era il caso di arrossire. Inoltre, 466 -, XII| altro, sicuramente; ma chi era quell’altro? Chiunque fosse, 467 -, XII| andare alla meta che si era prefissa, dopo quell’evidente 468 -, XII| pensando, si rinfrancò. Si era un po’ lasciata andar fuori; 469 -, XII| ma che cosa fosse, non si era lasciato sfuggire di bocca. 470 -, XII| meglio così. Ma ciò non era degno di lei; la marchesa 471 -, XII| Salamanca, che il suo disegno era fallito; avrebbe dovuto 472 -, XII| tardi, che il suo posto non era più alla Corte di Castiglia, 473 -, XII| seconda volta. Il viso si era fatto del color della fiamma, 474 -, XII| fare, Beatrice Enriquez? Era destino che io lo sapessi. –~ 475 -, XII| vedermi, lo seguitai. M’era venuto il sospetto che sapesse 476 -, XII| Moya. – In nome di Dio, chi era questo tuo gentiluomo? Don 477 -, XII| No, padrona, non lui. Era... don Francisco.~– Don 478 -, XII| ricevimento. Ma nessuno era entrato, nessuno aveva aperto 479 -, XII| e la marchesa non se ne era dato altrimenti pensiero. 480 -, XII| male, non teme.~– Dunque, era il mio signor fratello? – 481 -, XII| che ha ricevuta? Se egli era dietro all’uscio, sicuramente 482 -, XIII| che non lo fosse quando era uscita dal palazzo per andare 483 -, XIII| essenziali. Beatrice Enriquez era bella, sicuramente, ma meno 484 -, XIII| donna il primo punto; ed era per la marchesa di Moya 485 -, XIII| che don Cristoval non si era più avvicinato alla bella 486 -, XIII| essa abitava. Certo, egli era sempre più triste che alla 487 -, XIII| lui, ma l’innocente che era nato da lei. Per intanto 488 -, XIII| Per intanto don Cristoval era un uomo leale; non mentiva; 489 -, XIII| uomo leale; non mentiva; era degno di stima. Ed anche 490 -, XIII| degno di stima. Ed anche era molto infelice per la inerzia 491 -, XIII| commendatore di Calatrava. No, non era prudente di dire queste 492 -, XIII| degli amici. Del resto, era bene aspettare; ci sarebbe 493 -, XIII| parlarne. Frattanto, una cosa era urgente: aiutare don Cristoval, 494 -, XIII| Senza dubbio, Bovadilla era molto addentro nelle grazie 495 -, XIII| Nello stato d’animo in cui era il commendatore, ci voleva 496 -, XIII| navigatore genovese. Oramai si era traccheggiato abbastanza, 497 -, XIII| eccedeva un pochino; ma era colpa di zelo, colpa che 498 -, XIII| dirizzone in testa lo avesse. Era il difetto dell’uomo dotto, 499 -, XIII| bisognava saperlo trattare; era nel fondo la miglior pasta 500 -, XIII| seppe che don Cristoval era stato ricevuto in udienza