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    Parte, Cap.

501    -,  XIII|            Forse il marinaio genovese era stato più eloquente del
502    -,  XIII|             incalzante. Ma certamente era stato molto aiutato. E da
503    -,  XIII|              amicizia col Quintanilla era entrato nella combriccola.
504    -,  XIII|           studio di Salamanca. Quello era l’obbligo suo verso la regina;
505    -,  XIII|             adempiuto, e la coscienza era tranquilla. Quanto al resto,
506    -,  XIII|        contrarii; e messer Cristoforo era servito, come suol dirsi,
507    -,  XIII|              si provò a consolarla.~– Era una follìa; ve lo avevo
508    -,  XIII|            Isabella diceva, Salamanca era anche disposta a concederlo.
509    -,  XIII|         disegno di Cristoforo Colombo era vano e pericoloso per tutti
510    -,  XIII|             pur sempre follìa. Questo era il giudizio dei più; che
511    -,  XIII|           epiteto. Tra quei temerarii era il padre Diego di Deza,
512    -,  XIII|             alla corona di Castiglia. Era un modo pulito, ma chiaro
513    -,  XIII|               di mandarlo con Dio.~Ne era dolente Isabella! e la piena
514    -,  XIII|          colpo che il vescovo d’Avila era riuscito ad assestare. Ella
515    -,  XIII|         esercito alla Vega di Granata era già stato annunziato; da
516    -,  XIII|            del dotto consiglio niente era avvenuto, per mia sventura,
517    -,  XIII|          avuta dianzi dal Talavera. C’era più garbo, più gentilezza
518    -,  XIII|           espressione; ma la sentenza era quella, e non potevano mutarla
519    -,  XIII|             Una commozione improvvisa era venuta a soffocargli la
520    -,  XIII|       marchesa di Moya. Ma questa non era solamente fatta per piangere;
521    -,  XIII|               diciamo che il piangere era un caso insolito in lei.
522    -,   XIV|              in proposito.~ ~Il fatto era insolito, e Beatrice di
523    -,   XIV|           Bovadilla capì subito che c’era nell’aria qualche cosa di
524    -,   XIV|               ed accorta dama ch’ella era, e per farla finita con
525    -,   XIV|              di somigliante. L’arnese era moresco; e dai Mori, che
526    -,   XIV|             tanta parte della Spagna, era passato ai Cristiani.~Don
527    -,   XIV|            Cabrera, marchese di Moya, era grave all’aspetto, ma non
528    -,   XIV|             diciamo che accigliato lo era sempre, per la consueta
529    -,   XIV|               del viso, ma che non lo era in quel giorno niente più
530    -,   XIV|          passati.~La marchesa di Moya era entrata, come ho detto,
531    -,   XIV|          entrata, come ho detto, e si era seduta, come persona stanca
532    -,   XIV|       Avvicinatosi all’angareb su cui era seduta la marchesa, posò
533    -,   XIV|               fianco. L’atteggiamento era cavalleresco in sommo grado.
534    -,   XIV|            Cabrera, marchese di Moya, era un vecchio cavaliere, ciambellano
535    -,   XIV|             delicato ufficio a Corte, era stato un valoroso guerriero.
536    -,   XIV|                ma non impresciuttita. Era un bell’avanzo dei principii
537    -,   XIV|            avanzo di remote stagioni, era il marito di quella giovane
538    -,   XIV|          giovanissima, quasi bambina, era stata la fida compagna d’
539    -,   XIV|          Morto poco dopo il fratello, era stata chiamata a regnare,
540    -,   XIV|          frattanto una viva tenerezza era sorta nel cuore del maturo
541    -,   XIV|             aveva disdegnato. La cosa era andata press’a poco così.~–
542    -,   XIV|           risolino della fanciulla si era tramutato in una bella risata
543    -,   XIV|              voi. –~Il maturo soldato era rimasto alquanto sovra pensiero.
544    -,   XIV|      impertinente, e in bocca sua non era che rispettosa:~– Amate
545    -,   XIV|         risposto:~– No. –~Don Juan si era sentito come liberato da
546    -,   XIV|              d’adesso. –~La fanciulla era rimasta silenziosa, a fronte
547    -,   XIV|               Giovanni Cabrera non si era prolungata per quel giorno
548    -,   XIV|           religioso di Calatrava, non era più un compagno per quella
549    -,   XIV|             dove la sua gaia presenza era necessaria oramai.~– Orsù,
550    -,   XIV|             Cabrera; e, fatto strano, era parsa una bella cosa a Beatrice
551    -,   XIV|             gioventù e della bellezza era veramente il premio dei
552    -,   XIV|              La donna, in quel tempo, era forse più pregiata che non
553    -,   XIV|             leggiadria signorile ella era molto più rara. Ma erano
554    -,   XIV|               valì, od emiro moresco, era per una donna il colmo della
555    -,   XIV|              Beatrice di Bovadilla si era facilmente adattata alla
556    -,   XIV|           intimità della famiglia; ed era veramente quello che aveva
557    -,   XIV|            che il marchese di Moya si era messo a ridere la parte
558    -,   XIV|              la consueta risposta. Si era ai principii dell’invenzione
559    -,   XIV|      cavaliere, Beatrice di Bovadilla era circondata di tentazioni,
560    -,   XIV|               razza di corteggiamento era egli mai quello dei Proci,
561    -,   XIV|             quantità delle tentazioni era anche la sua custodia; davano
562    -,   XIV|        abbiamo veduto a suo luogo. Si era innamorata, lei, perseguitata
563    -,   XIV|   perseguitata da tanti adoratori, si era innamorata dell’unico uomo
564    -,   XIV|            diverso da tutti gli altri era stato ricevuto dalla regina;
565    -,   XIV|          candore di una fede sublime. Era bello, di una nobile bellezza;
566    -,   XIV|            giorno l’uomo maraviglioso era entrato nella sua vita;
567    -,   XIV|        osservati, in quanto che non c’era niente di male; e nessun
568    -,   XIV|              tardi.... ah, più tardi, era avvenuto quel che sapete.
569    -,   XIV|            quella sposa serena che si era data come una schiava al
570    -,   XIV|               tanti innamorati pazzi, era finalmente gelosa, soffriva,
571    -,   XIV|            gravità del momento in cui era, e del colloquio che ne
572    -,   XIV|             non questa. –~Ma ella non era così facile a calmarsi,
573    -,   XIV|           così facile a calmarsi, com’era facile a scuotersi.~– È
574    -,   XIV|               una lagrima. Quell’uomo era ; quell’uomo mi ha salvata;
575    -,   XIV|             smettere il pazzo disegno era di andarsene, fuggì a precipizio
576    -,   XIV|               un posto importante. Si era fatta una tregua col nemico,
577    -,   XIV|              col nemico, e la guardia era, non lo nego, un po’ più
578    -,   XIV|      attraversando una valle, che già era occupata dal nemico. E andai,
579    -,    XV|             sua bella protettrice non era più all’Alcazar; non era
580    -,    XV|              era più all’Alcazar; non era neanche a Siviglia. Dove
581    -,    XV|              neanche a Siviglia. Dove era andata? Nei suoi dominii,
582    -,    XV|           reali di Castiglia. Ma egli era costernato, annientato;
583    -,    XV|             sua protettrice costante, era stata perduta? La stessa
584    -,    XV|             cessato di sperare? E non era scortesia verso di lei mettere
585    -,    XV|           andò difilato a Palos, dove era giunto lacero e scalzo parecchi
586    -,    XV|       parecchi anni addietro, e donde era partito per Cordova con
587    -,    XV|          detto las fuentes de Guetar. Era un bel modo di presentarsi
588    -,    XV|           agib, o primo ministro, che era il vecchio Abul Casen Abdelmelic,
589    -,    XV|               nascondono tutti. –~Non era così sfiduciato il comandante
590    -,    XV|         assedio doveva esser lungo; c’era dunque tempo a edificare
591    -,    XV|             al cospetto della regina. Era venuto solo, sopra una modesta
592    -,    XV|           portava con . Il suo nome era Sebastiano Rodriguez; era
593    -,    XV|             era Sebastiano Rodriguez; era nato a Lepi, veniva da Palos,
594    -,    XV|              a Lepi, veniva da Palos, era pilota sopra una nave di
595    -,    XV|            consegnò la lettera di cui era portatore.~Scriveva don
596    -,    XV|          potessero trattenerlo; ma si era invece affrettato a chiamare
597    -,    XV|         impresa proposta dal Genovese era possibile, e di certissimo
598    -,    XV|       Isabella, nel fondo dell’anima, era sempre stata persuasa; ma
599    -,    XV|             re Ferdinando. L’avvocato era rispettoso nella forma dell’
600    -,    XV|          parla libero e forte. Ma non era quello il linguaggio che
601    -,    XV|       linguaggio che il re Ferdinando era avvezzo a sentire. Nondimeno,
602    -,    XV|               porte al campo. Che cos’era avvenuto?~Sappiamo già che
603    -,    XV|             per ogni cosa con essi. –~Era il 25 novembre 1491. La
604    -,    XV|            valore della difesa. Ma (c’era un ma, come sempre), per
605    -,    XV|           rassegnazione di Boabdil si era sparsa tra il popolo. Si
606    -,    XV|               ma questi si scusò, com’era naturale che facesse, e
607    -,    XV|          medesimo giorno il Cid Yahie era dato come governatore alla
608    -,    XV|            dottissimo vescovo d’Avila era nominato arcivescovo di
609    -,    XV|               la vittoria della Fede, era subito corso nell’Alhambra,
610    -,    XV|               e pensava. Anch’egli si era allegrato di una vittoria
611    -,    XV|    repentaglio la vita. Oramai, non c’era più che da farlo cardinale.
612    -,    XV|           debitamente fatta di scope, era ancora di  da venire.
613    -,    XV|             pensava che il suo nemico era diventato più potente che
614    -,    XV|        cortile dell’Alhambra, ch’egli era andato ad ammirare, come
615    -,    XV|               facevano. E anch’egli s’era inchinato sul passaggio
616    -,    XV|         scoperta! La presa di Granata era un gran fatto; ma appunto
617    -,    XV|           altro pensatore malinconico era in quei giorni il re Boabdil.
618    -,    XV|           difenderlo. –~L’ammonizione era acerba, ma giusta. Boabdil
619    -,    XV|       montagna. Jusef Ben Tomixa, che era venuto a raggiungerlo, e
620    -,    XV|             meta del suo viaggio, che era di  dai monti. E il colle
621    -,    XV|        soggiorno degli Alpuxarres gli era increscioso; vendette al
622    -,    XV|         difendendo Granata! Ma quello era stato per lui un giorno
623    -,   XVI|        profeti.~ ~Don Cristoval Colon era alloggiato in Granata nella
624    -,   XVI|     sentimenti ad un tempo.~Ma questa era stata l’unica attenzione
625    -,   XVI|         regina, dopo che il fuggitivo era ritornato sotto le grandi
626    -,   XVI|             misericordia Castigliana. Era giunto in dicembre alla
627    -,   XVI|               i reali di Castiglia; c’era entrato anche lui, con Alonzo
628    -,   XVI|            esclamò don Cristoval, che era lontano ventimila miglia
629    -,   XVI|          parere di buon augurio. Ma c’era a presiedere il Talavera,
630    -,   XVI|       Tendilla, che fino a quel punto era stato silenzioso, con gli
631    -,   XVI|            tollerato. Ultimamente, si era lasciato smuovere dalle
632    -,   XVI|               amicizia. –~Il commiato era ancora cortese; ma era sempre
633    -,   XVI|       commiato era ancora cortese; ma era sempre un commiato. Don
634    -,   XVI|           subito informato di ciò che era avvenuto in quel colloquio
635    -,   XVI|           importanza delle cose dette era nel tono con cui erano state
636    -,   XVI|          pezzo senza rispondergli. Si era lasciato cadere su d’una
637    -,   XVI|                Frattanto, in Granata, era noto oramai che Cristoforo
638    -,   XVI|               la corda, e la corda si era spezzata. Ben gli stava.
639    -,   XVI|              e non per il freddo. Non era alla presenza della regina,
640    -,   XVI|               detto io, che quello  era un millantatore, un avventuriere,
641    -,  XVII|                 Alonzo di Quintanilla era partito da Granata sull’
642    -,  XVII|              portava sulla groppa. Ed era lui, che stimolava i suoi
643    -,  XVII|            padrone comandava, e non c’era da ribatter parola. Animati
644    -,  XVII|             Cabrera? –~Infatti, non c’era da sbagliare. Di vecchi
645    -,  XVII|              suoi cavalieri che non c’era tempo da perdere, perchè
646    -,  XVII|     raggiungerlo. Ma poi, che rischio era mai quello? Una bugia da
647    -,  XVII|          quello? Una bugia da dirgli, era facile trovarla. L’essenziale
648    -,  XVII|         facile trovarla. L’essenziale era di sapere che cosa andasse
649    -,  XVII|               il mio amico Cabrera. –~Era già notte alta, quando la
650    -,  XVII|               Siviglia. Oramai, non c’era verso di uscirne altrimenti;
651    -,  XVII|               il proprio segreto, non era un gran male che viaggiassero
652    -,  XVII|              Solo?~– Solo, solissimo. Era di cattivo umore, da quanto
653    -,  XVII|            conversa, un cuore che non era forse ancora indurito come
654    -,  XVII|          stupore, udendo i titoli ond’era decorato il personaggio.
655    -,  XVII|                ma da un uscio, che si era allora dischiuso, nel fondo
656    -,  XVII|          audacia così grande, che non era neanche giustificata abbastanza
657    -,  XVII|                Ma non per niente ella era una Bovadilla, e si pentì
658    -,  XVII|               voi, donna Beatrice. Si era venuti a stringere il patto.
659    -,  XVII|               bocca. In verità, non c’era nulla da ribattere, nulla
660    -,  XVII|                 Questa volta, se mai, era il debito suo; – rispose
661    -,  XVII|           aveva timore, poichè quegli era partito due ore prima, e
662    -,  XVII|        soldato. Egli, il Quintanilla, era venuto più che da soldato,
663    -,  XVII|           razionale di Castiglia, com’era. E, d’altra parte, a che
664    -,  XVII|               sorti di don Cristoval, era pur giunto a sapere una
665    -,  XVII|            vederlo partire, tutto non era perduto; qualche cosa si
666    -,  XVII|             don Alonzo di Quintanilla era giunto all’onorevole ufizio
667    -, XVIII|              eccola infatti. La carta era forse bagnata.~– Sfido io!
668    -, XVIII|          forse bagnata.~– Sfido io! c’era cascata una lagrima. –~Don
669    -, XVIII|              di baci il foglio su cui era caduta la lagrima, e su
670    -, XVIII|               la lagrima, e su cui si era posata la mano della marchesa
671    -, XVIII|               sua spedizione.~Il sole era già alto sull’orizzonte,
672    -, XVIII|             suo soggiorno in Ispagna, era quella. Quanti bei sogni
673    -, XVIII|         pensiero di Beatrice Enriquez era stato da principio una grande
674    -, XVIII|             Cristoval. Ma il cuore si era vendicato, trattando quella
675    -, XVIII|           disprezzata la sventura, si era allontanata dall’uomo infelice,
676    -, XVIII|      disgrazia di quell’uomo. Ma dove era essa in quei giorni? Ancora
677    -, XVIII|               quale, a farlo a posta, era più rabbioso, più bilioso,
678    -, XVIII|              cuore femminile, la cosa era strana davvero. E non era
679    -, XVIII|             era strana davvero. E non era neanche da credere che egli
680    -, XVIII|            don Francisco di Bovadilla era presso la Corte a Granata.~
681    -, XVIII|               di essere umana, poichè era sorridente l’aspetto. Ma
682    -, XVIII|      Francisco non bisognava fidarsi. Era un sorriso giallo, traente
683    -, XVIII|              esclamò don Francisco. – Era tempo che quel molesto sognatore
684    -, XVIII|               piano. Di contro a loro era l’ingresso degli appartamenti
685    -, XVIII|              al suo telaio da ricamo. Era quello un suo vezzo, nel
686    -, XVIII|              la prosperità del reame, era felice di mostrarsi donna,
687    -, XVIII|             far tutto, basta volerlo, era la sua massima prediletta.
688    -, XVIII|               domandava don Cristoval era così meschina, che un ricco
689    -, XVIII|              messaggero di don Alonzo era in arcioni e correva a spron
690    -, XVIII|           cavaliere di Santangel, non era il caso davvero. Che si
691    -, XVIII|          Leone l’onore. L’Aragona non era persuasa; l’Aragona non
692    -, XVIII|               d’Isabella di Castiglia era fatto così; per averlo diverso,
693    -, XVIII|        effetto in quel modo.~Isabella era grande e buona. Tante cose
694    -, XVIII|               prime tutto ciò che gli era piaciuto di chiedere?~–
695    -,   XIX|           tutta la Corte di Castiglia era un gran discorrere del trattato
696    -,   XIX|               di scoperta. La notizia era giunta improvvisa come uno
697    -,   XIX|        Calatrava sapeva già tutto, ed era più sbigottito di lui. Come
698    -,   XIX|               sbigottito di lui. Come era venuto a capo il nemico
699    -,   XIX|      pomeridiane, egli che la mattina era partito per Cordova, con
700    -,   XIX|               di Moya, dal canto suo, era lontana da un mese, e in
701    -,   XIX|              quella mattina stessa si era fatto lecito di canzonar
702    -,   XIX|              L’arcivescovo di Granata era presente alla partenza;
703    -,   XIX|           presente alla partenza; non era stato richiesto di consiglio;
704    -,   XIX|             in quel punto;  egli si era attentato di domandarne.~
705    -,   XIX|          contro il marinaio genovese. Era venuto a capo di stornare
706    -,   XIX|         casata degli Enriquez; ma non era altrimenti riescito a vincere
707    -,   XIX|          amicizia, veramente, non gli era negata; ne era prodigo anche
708    -,   XIX|                non gli era negata; ne era prodigo anche il vecchio
709    -,   XIX|               Granata; e don Inigo si era affrettato ad accettare
710    -,   XIX|                 Il discorso traditore era fatto a don Francisco, in
711    -,   XIX|          messi in testa gli Enriquez? Era un conto fatto tra il padre
712    -,   XIX|            Calatrava? Comunque fosse, era un duro castigo, un supplizio,
713    -,   XIX|               di quei giorni che egli era più inviperito, non gli
714    -,   XIX|       Cristoval doveva tornar ostica, era il marchese di Moya, cognato
715    -,   XIX|               un gran vuoto dintorno; era come il padre, mezzo brontolone
716    -,   XIX|        vecchio, Beatrice di Bovadilla era poco più di una bambina;
717    -,   XIX|       ciambellano del re.~E la regina era andata in persona, al monastero
718    -,   XIX|             Bovadilla. Il suo viaggio era stato alquanto più utile
719    -,   XIX|             Moya, perchè Bovadilla si era almeno commossa alla vista
720    -,   XIX|           visitatrice. Ma ella non si era altrimenti risoluta di escire
721    -,   XIX|          Chiara in Siviglia, la Corte era tutta raccolta nella cittadella
722    -,   XIX|           davanti a Granata. Il luogo era stato scelto dalla regina,
723    -,   XIX|            Castigliano. Don Cristoval era particolarmente invitato,
724    -,   XIX|         capitoli, ad ognuno dei quali era soggiunto “plase a sus Altesas”
725    -,   XIX|               cui don Cristoval Colon era riconosciuto Almirante,
726    -,   XIX|             siempre jamas.~Da ultimo, era data a don Cristoval una
727    -,   XIX|       andarsene a Palos, il cui porto era assegnato per luogo di riunione
728    -,   XIX|              dal 30 di aprile, ordine era stato spedito alle autorità
729    -,   XIX|              al bisogno due navi, gli era lasciata ampia facoltà di
730    -,   XIX|               di obbedire. Ai marinai era fissato il medesimo soldo
731    -,   XIX|                fatto al nuovo paggio, era di novemila quattrocento
732    -,   XIX|               città di Moguer.~Ma non era anche finito il periodo
733    -,   XIX|              degli umili. Che viaggio era quello, a cui si sarebbe
734    -,   XIX|              carte nautiche del tempo era indicato col nome di Mare
735    -,   XIX|          ricadere sugli scogli di cui era seminato quel mare. E a
736    -,   XIX|            Palos?~Il padre Juan Perez era certamente un sant’uomo,
737    -,   XIX|            reali fossero eseguiti. Si era a mezzo giugno, e di caravelle
738    -,   XIX|       viaggiato nelle acque italiane; era stato dianzi fino a Roma,
739    -,   XIX|       ragionato di cose del mare; gli era anche occorso di accennare
740    -,   XIX|              navigatore italiano, che era in Ispagna, e proponeva
741    -,   XIX|          anche un codice greco in cui era toccato dei viaggi periodici,
742    -,   XIX|              Martino Alonzo Pinzon si era presentato all’almirante,
743    -,   XIX|      presentato all’almirante, gli si era profferto compagno, ed era
744    -,   XIX|            era profferto compagno, ed era stato accolto a braccia
745    -,   XIX|          seconda, intitolata Gallego, era fornita dalla stessa città
746    -,   XIX|             una sola, la Santa Maria, era coperta d’un ponte, con
747    -,   XIX|              bordo della Santa Maria, era nativo di Palos.~Di Palos
748    -,   XIX|             Xalmiento Medico di bordo era Fernando Garcìa, il cosmografo
749    -,    XX|            Sulla spiaggia di Palos.~ ~Era la mattina del venerdì 3
750    -,    XX|              prima dell’alba, il lido era gremito di gente: uomini,
751    -,    XX|           salutare e da piangere. Non era infatti un addio dei soliti,
752    -,    XX|         sconsolate famiglie? L’Oceano era fosco, e mugghiava; con
753    -,    XX|           Anche il buon padre Marcena era , con parecchi dei suoi
754    -,    XX|             fino alla foce del fiume, era tutto gremito di popolo.
755    -,    XX|              donde tutta quella gente era venuta. Ma i discorsi, pur
756    -,    XX|              a finir male! Che follìa era stata quella dei reali di
757    -,    XX|               dei moderni navigatori, era una continuazione di quel
758    -,    XX|          tutta quella povera gioventù era condannata a perire, senza
759    -,    XX|              ci si cava la sete. –~Si era fatto crocchio intorno all’
760    -,    XX|         volsero tutti a guardare dondera venuta la voce; e si vide
761    -,    XX|           nero con le trine d’oro. Ed era anche facile di riconoscere
762    -,    XX|             di alto rispetto, ella si era avanzata un tratto, dicendo
763    -,    XX|       qualcuno. –~Pedro Escoba non si era mai visto trattare con tanta
764    -,    XX|               l’impresa. E quell’uomo era un forestiero; grande argomento
765    -,    XX|             mattutina, che ancora non era giunta a gonfiar le vele
766    -,    XX|            rivolti alla capitana, che era facile riconoscere per il
767    -,    XX|              E il pensiero della dama era laggiù, su quella nave a
768    -,    XX|              le ciglia.~Frattanto, si era inoltrata ancora di qualche
769    -,    XX|             da un crocchio vicino, si era spiccata un’altra persona,
770    -,    XX|     accostandosi alla nobile signora. Era anch’essa una donna, e non
771    -,    XX|            sua volta. – In verità, se era qui il posto mio, per salutare
772    -,    XX| interlocutrice. Ma in quella occhiata era più disprezzo che collera.~–
773    -,    XX|           gesto involontario, che non era di diniego.~– Che finalmente, –
774    -,    XX|          folla.~Beatrice di Bovadilla era rimasta sola, ansante per
775    -,    XX|               movimenti. La sua anima era , in quelle vele distese,
776    -,    XX|            partire, se nella partenza era la sua fortuna, l’onor suo,
777    -,    XX|              la sua contentezza, bene era mestieri aggiungere la potenza


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