14-arco | arden-carro | carta-corri | corro-empir | enea-gonfi | gonna-irrag | irrec-muove | murci-pesan | pesar-recit | recli-salut | salva-sospi | soste-tranq | trans-°
                 grassetto = Testo principale
     Parte, Cap. grigio = Testo di commento

1505 -, XVIII| benedette Indie occidentali, che corrono il rischio di non farsi 1506 -, X| non vedesse, lo sguardo corrucciato della marchesa di Moya.~– 1507 -, XII| il cielo vi guardi. –~E corrugando le sopracciglia, la bella 1508 -, XIII| ci voleva tanto, per far corrugare la fronte alla marchesa 1509 -, XVI| anche, cammin facendo, il corsaro. Si parlava di battaglie 1510 -, I| appariva dall’angolo della corsia per continuare la sua passeggiata, 1511 -, I| nascosto nell’ombra della corsìa dietro il padiglione, si 1512 -, XIX| Sardegna, di Cordova, di Corsica, di Murcia, di Jahen, dell’ 1513 -, I| dalle tende, ingombravano le corsie. Alonzo di Ojeda, il capitano 1514 -, XIV| riputazione. Che razza di corteggiamento era egli mai quello dei 1515 -, VI| ci sia ad ostinarsi nel corteggiare una donna, quando si veda 1516 -, XIV| collera vedendosi troppo corteggiata, bisogna credere che le 1517 -, XIV| stato ha sempre un gran cortèo di pensieri e di cure, a 1518 -, V| dei sentimenti delicati e cortesi.~– Ecco un grande elogio; – 1519 -, II| largo a promettere, così corto a mantenere. Da principio 1520 -, VI| calzoni bianchi e stretti alla coscia. In quel libero arnese la 1521 -, VII| capo di nulla.”~E da uomo coscienzioso, il padre Talavera aveva 1522 -, XII| alfine e liberamente: meglio cosi! Voi dunque perseverate... 1523 -, XVII| d’amicizia che univano il cosidettogruppo dei cosmografi”. 1524 -, XV| cognizioni astronomiche e cosmografiche, gli indizi irrecusabili 1525 -, VIII| viaggiatori, delle ragioni cosmologiche e degli indizi naturali 1526 -, XV| intercessori nobilmente cospiranti ad un fine non avevano ottenuto 1527 -, VIII| Granata e di Valenza, ci costano già un occhio del capo, 1528 -, VIII| di loro. Ma ci vogliono costare anche l’altro, se finiranno 1529 -, VII| soggiunse; – e potrà costarvi qualche ora di noia. Permettete 1530 | costei 1531 -, XV| di Castiglia. Ma egli era costernato, annientato; la partenza 1532 -, XIX| anche arrischiata, ma che costi denaro, c’è sempre chi corre 1533 -, XIV| le ore del giorno, alle costole. Quelle erano tentazioni. 1534 -, XVIII| la più parte del tempo è costretta a beccarsi la coda.~Per 1535 -, X| essendo da troppe ragioni costrette a nascondere i moti dell’ 1536 -, XIII| all’altro si poteva esser costretti a partire; ed ella, al solito, 1537 -, IV| che una forza interiore la costringa a dire o a tacere. Ma egli 1538 -, IV| ancora dell’altro, che mi costrinse ad ascoltare. Sapete già 1539 -, XV| gli stimoli della fame, costrinsero il re Boabdil a radunare 1540 -, XV| il padiglione reale fosse costruito di fabbrica. L’esempio fu 1541 -, XII| altri uscire. È una casa di costruzione moresca, e perciò fatta 1542 -, XI| nobile, come tutte le vecchie costruzioni Moresche; col suo cortiletto 1543 -, XII| cordovano, o d’arazzi, come si costumava fino d’allora nelle case 1544 -, V| commendatore, giungeva terzo “fra cotanto senno”. Era don Francisco 1545 -, VI| assai largo, a guisa d’una cotta da prete, senza busto 1546 -, V| e naturale, che fanno ai cozzi con la sua matta proposta.~– 1547 -, VII| nulla. Se avessi dovuto crear io la donna....~Dov’eravamo 1548 -, XIX| per tutte le grandi cose create e collocate da voi sotto 1549 -, V| Bovadilla sembrano essere stati creati per consolar d’amicizia 1550 -, X| vorrebbe augurarsela? E chi, credendola tale, potrebbe contentarsene, 1551 -, XIX| don Cristoval una lettera credenziale da presentare al Gran Cane, 1552 -, XIX| Etiopia, dovevano leggere le credenziali dei reali di Spagna. Leggiamole 1553 -, XVII| Palos, io, se la regina crederà ancora utile la mia povera 1554 -, XVI| donna. Non lo negate. Non vi crederei. Amandola, non fate solamente 1555 -, XVIII| geografia, di navigazione, crederemo tutti più facilmente a don 1556 -, XX| Beatrice Enriquez? Non crederete dunque mai? – replicò la 1557 -, III| donna! Così un’altra donna credesse, come voi oggi credete!~– 1558 -, X| specchio della sua vita. Credetemi, Beatrice di Bovadilla, 1559 -, XI| di Boabdil tuo nipote? Si credettero adempiute le predizioni, 1560 -, XII| intese, a quel che pare. E ci credevamo tutt’e due tanto vicine.... 1561 -, XIV| mio padre.~– Davvero? E credi che vorrà contentarsene? 1562 -, II| creatura. Ma sia come volete, o crediamo pure che sia. Venite, don 1563 -, III| siano avanzi e testimoni credibili dalla parte nostra le isole 1564 -, XX| Enriquez, se io fossi in te, credilo, mi sarei fatta perdonare, 1565 -, X| che don Cristoval l’aveva creduta... oh allora, tanto meglio! 1566 -, VII| bambini cenciosi; ridevano le crepe dell’intonaco sulle mura 1567 -, XIV| ancora confuso da quel furore crescente, avrebbe voluto fermarsi 1568 -, V| il Deza, molto giovane; crescerà negli anni, e certi bollori 1569 -, X| che può viverci dentro, crescerci, alimentarsi del nostro 1570 -, XV| fatto; ma appunto per ciò crescevano le cure dei sovrani. La 1571 -, II| passa, e la vergogna è tanto cresciuta, che non si pensa di rimediare 1572 -, V| fascio di canne spropositate, cresciute in riva al suo Stige, o 1573 -, XIV| ci avvediamo quando è già cresciuto tanto di forza, da impadronirsi 1574 -, III| rovescia, ove gli alberi crescono coi loro rami dall’alto 1575 -, XIX| sospesa ogni azione civile e criminale contro coloro che prendessero 1576 -, XII| Genovese?~– La regina è buona cristiana, – rispose l’altra, inflessibile, – 1577 -, VII| giorni dopo la visita di Cristotoro Colombo al Quintanilla, 1578 -, X| meritava l’affetto di don Cristovai, un obbligo morale si offriva 1579 -, IX| universale, che giudica col criterio dell’esito, Cristoforo Colombo; 1580 Bio | Giulio Barrili romanziere, un critico che ha fama di esigentissimo – 1581 Lett | si è bandita una grande crociata. La gente ha creduto ai 1582 -, XV| che andava distribuendo i crocioni più larghi del solito.~– 1583 -, XV| Aragona gli dèsse l’ultimo crollo.~Ma la prepotenza del fato 1584 -, VIII| atterrisce. Non promise, adunque; crollò il capo, con la olimpica 1585 -, III| da Plinio, sulla fede di Ctesia e Nearco. Il veneziano Marco 1586 -, XI| abitanti di Almerìa e di Cuadix furono, come quei di Baza, 1587 -, XI| che crebbe di parecchi cubiti, se non nella statura sua, 1588 -, VII| e che già, mettendosi a cucire, gli additava una sedia 1589 -, I| anche stata recisa la fune cucita nell’orlo. Una lama, e assai 1590 -, IX| dirsi, per il rotto della cuffia; ma ne uscite, ed è quello 1591 -, XIV| soffocarci, come Ercole in culla soffocava con le sue piccole 1592 -, X| argento, dove salgono e si cullano così volentieri i sogni 1593 -, XX| rivolti alle navi, che si cullavano sui flutti, con le vele 1594 -, V| persona sopraffatta da un cumulo di pensieri. Eppure non 1595 -, II| apparenze. E questo sospetto mi cuoceva. Cercavo i vostri sguardi, 1596 -, XII| coi sedili foderati di cuoio; c’erano stipi e forzieri; 1597 -, VIII| loro palpiti luminosi i cupi meandri d’un bosco, in una 1598 -, XV| tacquero tutti, immersi in un cupo abbattimento. Allora il 1599 -, VI| orizzonte le torri gotiche e le cupole moresche della vecchia città. – 1600 -, X| protettrici sono anche più curiose dei protettori, poichè nel 1601 -, XV| cinquecento cavalieri scelti, custodendone la marcia, avrebbero avvertito 1602 -, XVIII| dalla madre natura, per custodirlo dal soverchio dei mali. 1603 -, XII| mandare una buona parola; custodita, spiata dai suoi, che l’ 1604 -, XVII| Infine, poichè ognuno di loro custodiva il proprio segreto, non 1605 -, VII| farvela breve; non erano damerini di città; erano gentiluomini 1606 -, XVIII| liberarsi dalle cose che gli dan noia La prima sua cura, 1607 -, XVI| bontà della regina Isabella, dandogliene in cambio parecchi di loro 1608 -, VIII| esporrete i vostri disegni, dandone le ragioni; essi giudicheranno, 1609 -, VII| a vedere gli spasimi dei dannati, e di , per l’erta del 1610 -, VIII| in qualsiasi altro modo danneggiati; sempre per ragioni interne, 1611 Bibl | Un giudizio di Dio – Il Dantino – La signora Autari – La 1612 -, XI| aprile, con feste maggiori, danze, tornei, fiaccolate, si 1613 -, IV| Colon? Con voi, qui, , dappertutto. Volete voi prendermi per 1614 -, XVIII| pensosa; poi disse:~– E senza darcene avviso; senza prendere congedo 1615 -, XIX| la provvida natura, per darci qualche ora di buon umore 1616 -, XII| prolunghi questa incertezza, che darebbe poi nel ridicolo. E qui 1617 -, XX| In verità, non vi si darebbero; – disse la signora, dopo 1618 -, XIII| tenteremo sempre, non ci daremo per vinti. –~Ma proprio 1619 -, VI| sentiva in la potenza di dargliele.~Non chiese nulla a lui. 1620 -, XVII| me la viltà maggiore di dargliene il consiglio. “Rinunziate, 1621 -, V| Mi premeva piuttosto di darti una notizia. Si parte domattina 1622 -, XVII| Prendete; – diss’ella; – datelo a lui e ditegli che non 1623 -, XIV| annoia della sua parte di dea, se non nel punto fatale 1624 -, XV| che il Talavera meritasse, debitamente fatta di scope, era ancora 1625 -, XII| chicchessia. Forse siam debitori di tanto a qualcuno.... 1626 -, IX| sovrani? Voi siete troppo debole, amico mio, e piegate come 1627 -, X| so che pensare di certe debolezze. Voi, per quanto possa parer 1628 -, VIII| egli non aveva colpa nella decadenza della sua stirpe; la colpa 1629 -, XVIII| quella famiglia di nobili decaduti. Oramai si poteva dire che 1630 -, IV| non sono tutti come li decanta la fama; – rispose sospirando 1631 -, I| Gli arbitri chiamati a decider la lite aveano sentenziato 1632 -, XIII| Speriamo che il colpo decisivo si possa dare in quest’anno. 1633 Lett | giorno che io mi ostinavo a decorargli un romanzo col nome di storia, 1634 -, I| ben altri titoli vorrei decorarvi, tanto vi amo e vi stimo.~– 1635 -, I| appartiene, e di cui ora mi decorate; – rispose quell’altro con 1636 -, XII| quanto basti per vivere decorosamente alla Corte, ove egli non 1637 -, XII| speranza di ricostruire un decoroso edifizio. Avete anche un 1638 -, XVI| fretta. Le Loro Altezze hanno decretato che voi mandiate ad effetto 1639 -, XI| vedo, cugino mio, che Allà decretò la perdita di Granata. Patteggiamo 1640 -, XI| temerità, veramente, era dedicato a lei; e le parole del cavaliere 1641 -, XI| anche l’esempio di quelle dedizioni, altre città mandavano a 1642 -, XIX| Bovadilla. – Vostra Altezza si è degnata di riferirmi le sue parole. 1643 -, VII| entrate del reame, si era degnato di venire da quel solitario 1644 -, XVIII| con libertà e schiettezza degne di voi e della causa che 1645 -, XVIII| messaggero intorno alla deliberata volontà d’Isabella, voltò 1646 -, II| tutta la corte in Andalusia, deliberati di passare l’autunno a Cordova, 1647 -, X| la parte più gelosa, più delicata di noi. Vorremmo aver vinto, 1648 -, XVI| regina Isabella, pensando con delicatezza femminile che al Genovese 1649 -, V| espressione dei sentimenti delicati e cortesi.~– Ecco un grande 1650 -, XX| per intendere queste cose delicatissime.~– Ma le incertezze spariscono; – 1651 -, IV| aggirarsi intorno ad un punto delicatissimo, com’era quello del buon 1652 -, XIV| di avere un così alto e delicato ufficio a Corte, era stato 1653 -, III| Lemos. Vivevo frattanto, delineando carte nautiche e ricopiando 1654 -, III| carte che io stesso avevo delineate, a sussidio della ideata 1655 -, I| non è stato piuttosto il delirio di un’ora? –~Il cavaliere 1656 -, I| alla pena del suo inutile delitto; e, approfittando della 1657 -, XX| costante di speranze e di delusioni dovesse durare per sempre. 1658 -, XIV| calda cella, con tutti i demoni notturni, mattutini, meridiani, 1659 -, XIX| i piccoli amori? L’ombra densa del peccato non si è troppo 1660 -, VII| proseguì il Talavera, deponendo la lettera sul leggio e 1661 -, IX| nella Calle de los Infantes. Deposti a malapena i suoi fardelli, 1662 -, XIX| gli eredi suoi, por juro e derecho hereditario para siempre 1663 -, IV| mi viene da lui, dopo le derisioni di Salamanca e le freddezze 1664 -, XI| spada, aveva detto ai suoi derisori:~– Con questa, trentatrè 1665 -, XVI| controversie che potranno derivare dal traffico spagnuolo con 1666 -, VIII| ci aveva avuta, gli era derivato il costume di alzare il 1667 -, XIX| Aristotile, e quella di Cipango, descritta da Marco Polo. Il bibliotecario 1668 Lett | vertigine, s’immagina e si descrive tutta una società di spiriti 1669 -, XIX| libro in cui Marco Polo descriveva i luoghi visitati, nel suo 1670 -, II| seguito sempre, da lontano, desiderando quest’ora, e non osando 1671 -, XIX| che V. S. e i suoi sudditi desiderano assaissimo di aver notizie 1672 -, X| di Bovadilla, ammirata, desiderata, adorata da cento? Ma che 1673 -, II| il 18 agosto del 1487, desiderati dalla popolazione che il 1674 -, IX| E senza farsi pregare, desideroso anzi di confidarsi a lui, 1675 -, XIX| lingue, e perciò interprete designato. Piloti, cioè luogotenenti 1676 -, XI| i reali di Castiglia non desistessero dalla guerra contro Granata. 1677 -, XV| Castiglia e d’Aragona gli dèsse l’ultimo crollo.~Ma la prepotenza 1678 -, II| cosa che rechi molestia, o desti nel cuore un rimorso.~Infatti 1679 -, I| richiedeva l’uso a cui era destinata, era anche stata recisa 1680 -, I| che ha ricevuti i colpi destinati ad uno di noi; anzi a tutt’ 1681 -, VIII| supplica e memoriale giungano a destinazione, non si smarriscano per 1682 -, XV| suono di tamburi e di trombe destò in soprassalto i cittadini 1683 -, I| punta della lama tagliava destramente l’orlo inferiore della tenda.~ 1684 -, XI| vostro onore, contendendo di destrezza coi mattaccini di strada. 1685 -, XVI| confini del mio almirantazgo, detratte le spese, s’intende. È naturale 1686 -, XVII| che il cuore e l’onore vi dettano. Un giorno, per preghiera 1687 -, X| altro sentimento potesse dettare quella curiosità alla marchesa 1688 -, V| padroni.~– Che dia... – scappò dettò al vescovo d’Avila. – Che 1689 -, XV| soldatesche andò negli Alpuxarres, devastando per molte leghe all’intorno, 1690 -, XVIII| baciò ripetutamente, con devota effusione di cuore.~Isabella 1691 -, XIII| della regina, e le baciò devotamente la mano.~– Ringrazio Vostra 1692 -, V| specie sconosciuta....~– Opus diaboli, figlia mia! Almeno, si 1693 -, IX| sola di queste ispirazioni diaboliche.~– Che cosa intendereste 1694 -, IV| pare troppo angusto al mio diabolico orgoglio.~– E allora, non 1695 -, II| mostrarsi circondata d’un diafano alone. I gelosi furori dell’ 1696 Bibl | maledetto – Galatea – Il diamante neroRaggio di Dio – Il 1697 Bibl | Sempronio – L’olmo e l’ederaDiana degli Embriaci – La conquista 1698 -, IV| arditamente insieme col portoghese Diaz, è passato da poco in Inghilterra 1699 -, X| a ciò ch’egli facesse o dicesse.~– Beatrice di Bovadilla, – 1700 -, XX| amerei che queste cose le diceste al commendatore di Calatrava. 1701 -, XIX| I magistrati di Palos si dichiararono pronti all’obbedienza. E 1702 -, XV| fatica. E della folla che tu dici, o Abul Casem, ventimila 1703 -, XIX| pianura di Granata, il giorno diciassette aprile, l’anno della natività 1704 -, VII| Genovese; – non occorre che mi diciate altro, signora. Io, per 1705 -, VIII| labbra del vicino, come Didone dalle labbra di Enea. Al 1706 -, XV| come uomo non hai saputo difenderlo. –~L’ammonizione era acerba, 1707 -, XI| come non aveva coraggio di difendersi. Rispose vilmente al re 1708 -, XV| tutto! Animo, via, per Allà! difendiamo le nostre case, il nostro 1709 -, XV| gridando che non il coraggio ai difensori, ma i mezzi di difesa mancavano. 1710 -, VII| Juan Perez. Non già ch’egli difettasse d’esperienza e facesse molto 1711 -, X| che la bella marchesa non difettava d’orgoglio; che era impetuosa 1712 -, VII| voglio soltanto stabilire la differenza tra l’homo latino e l’hombre 1713 -, XVI| regia, altre che mostravano diffidenza scortese verso i sovrani, 1714 -, X| salti; dove la luce non si diffonde a poco a poco, di barlume 1715 -, I| sempre sulle coste di Spagna, diffondeva i suoi tepori sulla pianura 1716 -, II| stringere alleanza per la diffusione della Fede, o la descrizione 1717 Bio | Ma tutti furono e sono diffusissimi, poichè il loro pregio maggiore 1718 -, XVII| penitenza. Coi razionali non digiuna che il popolo.... dopo che 1719 -, XIX| Loro Altezze e di tutti i dignitari ecclesiastici, militari 1720 -, XV| fuoco alla tenda; le fiamme, dilatandosi, ne avevano arse parecchie 1721 -, XII| finissime, ma forse più dilatate che non comportasse quel 1722 -, XVIII| trovare ad ogni momento nuove dilazioni e difficoltà. Ma informato 1723 -, XV| corona di Castiglia erano dileguate, poichè egli non aveva più 1724 -, IX| Poveri sogni andati in dileguo! Ed anche il grand’uomo, 1725 -, III| geografia, ne studiava per suo diletto nelle ore di riposo, ne 1726 -, XVIII| avevo accennata.... vorrei dimandare a Vostra Altezza un’altra 1727 -, XVI| Talavera. – E per voi? che cosa dimandate per voi, don Cristoval Colon?~– 1728 -, II| aver tutta la colpa di una dimenticanza, di un ritardo, di un momento 1729 -, XVIII| naturalmente, è quella di dimenticarlo, se può. Ritornano le immagini 1730 -, XIII| Eh, veramente, dovrei dimenticarmi di esserlo; – rispose il 1731 -, VIII| ma non temo che tu possa dimenticarti di me. La tua donna, per 1732 -, II| potevate credere che lo dimenticassi io. E vi ho seguito sempre, 1733 -, XII| altro giudizio di lui?~– Dimenticate che egli vive presso la 1734 -, XV| tra amici. E non furono dimenticati i due più potenti: il Medina 1735 -, VII| diede commiato.~– Non vi dimenticherò; – gli disse. – Sarete chiamato, 1736 -, XVI| non patisca ingiuria, diminuzione, non è superbia in me; è 1737 -, VI| Cristoval non rispose parola.~– Dimmi, biondino; – ripigliò la 1738 -, XIV| spiega, ma che troppi esempi dimostrano. L’uomo vissuto tra i pericoli 1739 -, III| zona torrida, era facile dimostrar loro com’ella fosse una 1740 -, XVII| detto, senza ritegno, e per dimostrarmi, con un argomento trionfale, 1741 -, X| confermarlo.~– E niente a dimostrarne la vanità; – ribattè la 1742 -, VIII| trovare tutte le vie per dimostrarsi qual è; forte e profondo, 1743 -, XI| diceva mai la parola che lo dimostrasse guarito dell’antica passione, 1744 -, III| necessità degli antipodi, da me dimostrata, rispondevano con un passo 1745 -, XVIII| marinaio genovese altra dimostrazione di amicizia. Sappiamo già 1746 -, XI| Ferdinando li accolse con dimostrazioni di amicizia, e il trattato 1747 -, XV| Con la mia benevolenza dimostrerò agli abitanti di quest’ultimo 1748 -, XVII| non vi può fallire. Io vi dimostro ciò che penso e sento di 1749 -, I| risolutezza degli atti, dinotavano ch’egli fosse sui quaranta, 1750 -, XVI| ogni parte! Vi giuro che se dipendesse da lui e da me, senza offendere 1751 -, XIX| di Santa Maria, e fatto dipingere Gesù crocifisso nel mezzo 1752 Lett | siete più esatti voi, che dipingete le cose vicine, anzi ci 1753 -, I| sua esattezza di testimone dipingeva la scena, mettendola, per 1754 -, VI| occhioni azzurri, in cui si dipingevano la maraviglia e il sospetto; 1755 -, VI| del muoversi erano tutte diplomatiche; anzi diciamo che c’era 1756 -, VI| descrivere tutta questa diplomazia cerimoniosa, e nemmeno di 1757 -, XVIII| nel caso vostro non mi diporterei altrimenti. Ma non volete 1758 -, II| Africani a mano a mano si erano diradate, col crescere delle forze 1759 -, VII| pendìo meridionale d’una diramazione della Sierra Morena, Cordova, 1760 -, XVIII| si strugge. I medici vi diranno quante malattie fisiche 1761 -, VII| passano; odor di buone opere, direbbero i testi sacri. E il raccomandato 1762 -, XIV| fosse da tremare.... ve lo direi. Sapete come sono sincera. 1763 -, V| Cristoval Colon, nulla che urti direttamente allo scoglio della eresia; 1764 -, XIX| dovevano seguirlo in quella direzione che a lui piacesse, salvo 1765 -, XVI| non reputa necessario di dirgliele. Il razionale di Castiglia 1766 -, IV| e sentono il bisogno di dirglielo. Se non li amate, è segno 1767 -, XIII| qualche pregiudizio, qualche dirizzone in testa lo avesse. Era 1768 -, II| io non la so; volete voi dirmela? –~Alla inattesa domanda, 1769 -, X| E diede in un pianto dirotto, così parlando, e cercò 1770 -, III| navi e nocchieri? In un dirupo, che non permetta di andare 1771 -, XII| alla fede di Cristo, si disanimi per le piccole contrarietà 1772 -, X| tutti; e rimangono tutti disarmati, tremanti, adoranti, perchè 1773 -, XIV| non lo nego, un po’ più disattenta del bisogno. Abul Hacen, 1774 -, XVIII| pazienza, altrettante volte discaccia le visitatrici importune. 1775 -, VI| siano.~– Non l’avete già discacciata voi?~– No, – rispose don 1776 -, XX| mia bella ambiziosa, avete discacciato quell’infelice da voi.~– 1777 -, XII| voce interiore. Ma ella discacciò subito il pensiero recondito, 1778 -, VIII| Inigo Enriquez de Arana, discendente di tanti gentiluomini. Ma 1779 -, X| cercando di contentarvi, discendo a cercare nel profondo del 1780 -, III| difatti ammessa una gente non discesa da Adamo, unico padre; e 1781 -, XVII| uscio, che si era allora dischiuso, nel fondo del parlatorio.~– 1782 -, XIV| con quei suoi neri capegli disciolti, pioventi giù per le spalle, 1783 -, XI| esercito, numeroso se non disciplinato; e tanto se ne fidò, da 1784 -, XVI| Cristoval sarebbe stato un disconoscere i diritti di qualche buono 1785 -, XIX| essere così audacemente disconosciuta; e un nuovo ordine sopravvenne, 1786 -, VIII| donna innamorata, col futuro discopritore di nuovi mondi. E se proprio 1787 -, VI| di dame e di cavalieri; discorrendo a crocchi, passeggiando 1788 -, VII| e che so io! Egli ve ne discorrerà a lungo; avrete la bontà 1789 -, VIII| venite qua, bel cavaliere, e discorriamo. Fra poco ritornerà donna 1790 -, XI| lasciò in tronco il suo discorsetto; salutò una seconda volta 1791 -, III| nulla di nulla, e non potrei discutere con nessuno dei vostri contradittori. 1792 -, XX| aveva dato contrario. Non discuto le vostre ragioni, del resto; 1793 -, VIII| è; forte e profondo, non disdegna neanche le forme puerili, 1794 -, X| è mai questa, che ci fa disdegnare chi si volge a noi, e desiderare 1795 -, IX| Cordovana, con aria di superbo disdegno, respingeva l’amato.~Notate 1796 -, XI| dei sovrani. Ora, per sua disdetta, mentre ella ne pensava 1797 -, XIII| pappagorgia. – L’ho detto e non mi disdico. Ma in questi giorni....~– 1798 -, V| spalancato, ombra nettamente disegregata nella luce del suo appartamento, 1799 -, X| un povero fiore si andava disfacendo tra le sue dita convulse, 1800 -, XIV| avvedersi se ella facesse o disfacesse il suo mezzo braccio di 1801 -, II| Vi par egli che vogliano disfarsi di voi?” – gli diceva. – “ 1802 -, XIX| grave, lo aveva abbattuto e disfatto. La partenza di sua moglie 1803 -, XX| contratte, atteggiate a disfida, e gli occhi scintillanti 1804 -, XVIII| trovato in questa terra disgraziata i vostri amici più caldi. –~ 1805 -, XVI| il Talavera, che faceva disgraziatamente per tutti. Con un altro 1806 -, XIII| Vedi, Bovadilla, come siamo disgraziate! – le disse. – Io andrò 1807 -, XVI| Bisogna prevedere anche i casi disgraziati. Se una nave non potesse 1808 -, XII| saperlo con certezza. Le disgrazie abbattono sempre i più saldi 1809 -, XX| e dal modo signorilmente disinvolto con cui portava la sua grande 1810 -, IX| scongiurassi?~– Mi fareste disobbedire ad un comando di mio padre? – 1811 -, XVII| stessa conquista! vorrebbero disonorarlo in un giorno, dopo averlo 1812 -, IX| don Inigo aveva veduto il disonore della sua casa. Ed era giusto 1813 -, VI| allo sportello, e subito disparve, avendo riconosciuto il 1814 -, VII| Le grazie, infatti, le dispensano i sovrani; i servizi non 1815 -, XV| voi. Sospettata, offesa, disperata di esservi utile, ha lasciato 1816 -, XI| ombra.~La marchesa di Moya disperava già di scovarli quando la 1817 -, XIII| ultimo a Siviglia, che non disperi ancora. Tenteremo, tenteremo 1818 -, I| rispose l’altro. – Non vi dispiaccia intanto che io resti ancora 1819 -, VII| troppo occupato; cose che dispiacciono alle donne in genere, e 1820 -, XI| a lei parlerò, se non le dispiacerà di ricevermi.~– Chi siete 1821 -, VIII| una seconda spedizione. –~Dispiacevano a donna Beatrice queste 1822 -, XI| piccolo cavaliere.~La cosa dispiacque all’Ojeda, che s’aspettava, 1823 -, VII| sì, la persona seccata si dispone a far qualche cosa, o per 1824 -, III| persuasi della verità, si disponessero ad accogliere la mia proposta. 1825 -, XI| potuto immaginare che cosa vi disponevate a fare, ve lo avremmo severamente 1826 -, XIX| partenza, gli uomini si disposero all’imbarco. Ma prima, seguendo 1827 -, XIII| diceva, Salamanca era anche disposta a concederlo. Che cosa, 1828 -, II| di Salamanca. I superbi dispregi del vescovo d’Avila, confessore 1829 -, X| meditato, una offesa, un dispregio. Protettore fallito, volevano 1830 -, XII| altra, inflessibile, – e non disprezza nessuno. Ma egli avrebbe 1831 -, XI| infelicità la grande vergogna di disprezzarti da te. Non è così, Bovadilla? –~ 1832 -, XVIII| Beatrice Enriquez aveva disprezzata la sventura, si era allontanata 1833 -, XII| Enriquez, – diss’ella, – voi disprezzate un uomo, del cui amore ogni 1834 -, XIII| anche lei; avrebbe potuto disputare in un altro consiglio di 1835 -, VIII| familiari le Sacre Scritture, da disputarne coi dottori, coi principi 1836 -, XIII| di cosmografia, in queste dispute eterne; – soggiunse la regina, 1837 -, III| che le il nome poco dissimile di Antilla, e la dice scoperta 1838 -, XIII| obiezioni dei dottori, e non si dissimula, vuol dissimulare a noi, 1839 -, XVII| rispose il Quintanilla, dissimulando a fatica la sua maraviglia. – 1840 -, XI| che così lungamente aveva dissimulata. E le pareva ancora che 1841 -, VI| apparenza monastica, che ne dissimulava abbastanza bene la popolana 1842 -, XII| tra lei e voi; bisognerà dissipar quella nube. Fors’anche 1843 -, XIX| assoluzione del ministro di Dio a dissiparla? a fare che ciò che è stato 1844 -, III| Tirreno e dell’Adriatico hanno dissipati quei vani terrori. “Non 1845 -, II| ammirazioni restavano a rispettosa distanza, come le nebbie dal disco 1846 -, XX| caravelle, che incominciavano a distendersi, a rigonfiarsi, sotto l’ 1847 -, III| espressione di David, del cielo disteso a guisa di tenda, altro 1848 -, V| rispose Talavera. – Il distingue frequenter è assai raccomandato 1849 -, II| e la finezza del lavoro distinguevano naturalmente una classe 1850 -, V| proposta del Genovese?~– Distinguo; – rispose Talavera. – Il 1851 -, XIX| Santo, tre persone realmente distinte in una essenza divina, che 1852 -, XVIII| amministrazione, con erario distinto, giustizia, e tutto l’altro 1853 -, VIII| assistiti dal favore divino, ci distolga da una impresa come la vostra, 1854 -, XI| d’Egitto, minacciando di distruggere la tomba di Cristo e di 1855 Lett | lui, sebbene reggitori e distruggitori di popoli. La storia del 1856 -, XI| delle campagne. Assediò e distrusse Albendin, ma tentò invano 1857 -, II| confessore della regina, avevano distrutti nell’animo di lei i germi 1858 -, XV| vedrò di risparmiarle la distruzione e il saccheggio. Con la 1859 Bio | scorrevole, senza stento, senza disuguaglianze, e insieme accurato e corretto”.~ 1860 -, XVI| alla parte essenziale.~– Diteci dunque le vostre condizioni, 1861 -, XIX| bionda Beatrice.~– Oh brava! diteglielo voi, a vostro padre. Oggi 1862 -, XIV| gli debbo gratitudine. Ditelo voi, cavaliere; in coscienza, 1863 -, VI| pochino brancicando co’ suoi ditini le trine d’oro del velo.~– 1864 -, X| sofferto. Ma non aveva dato a diveder nulla, e don Cristoval aveva 1865 -, VII| del sant’uomo della Rabida divenne sacro per la gentile Isabella. 1866 -, XIV| ancora non lo è, mira a diventarlo. Quella donna si è voltata 1867 -, IX| cose in lungo. Prima che diventassero serpi, la Corte decise di 1868 -, XIII| protettori del Genovese erano diventati gli amici della dama di 1869 -, XIX| s’andava innanzi, e più diventavano fosche, riboccanti di mostri. 1870 -, X| leggere ciò che a voi pare, diventerei troppo orgoglioso. Dio mio! 1871 -, III| e sui trent’anni gli son divenuti bianchi come il fiore del 1872 -, VI| non per molto, in quella diversità di costumi, rispondenti 1873 Lett | piacer mio, perchè il XV mi diverte, e il XIX mi annoia. Dite 1874 -, XX| l’isolotto di Saltes, che divide in due bocche la foce del 1875 -, I| gelosia aveva minacciato di divider da capo. Marito ad Isabella, 1876 -, III| leggendo o non curando il divieto. Voi mi perdonate, non è 1877 -, IX| di un pensatore, le alte divinazioni di un potentissimo ingegno. 1878 -, XVIII| ripigliò don Luigi; – e son divine le vostre parole, o signora. 1879 -, X| lo vedete, inaccessibile divinità; a voi si rivolgono, a voi 1880 -, XIII| giallo dell’invidia, che si divora in silenzio; c’è il riso 1881 -, III| una sequela di frangenti, divoratori inesorabili di navi e nocchieri? 1882 -, III| , mentre il fanciullo divorava il suo pane, di passava 1883 -, XV| acerba, ma giusta. Boabdil divorò le sue lagrime, e riprese 1884 -, XVIII| in quella contemplazione divota.~– E perchè non la baciate? – 1885 -, XV| gli prese il braccio che divotamente baciò, alla maniera degli 1886 -, VI| faccio io, di grazia, che dobbiate provare tanta riconoscenza.... 1887 -, XV| assediati fornirebbero entro dodici giorni cinquecento ostaggi, 1888 -, VII| signoria, può diventare anche Doge. Così siamo nobili noi. 1889 Bio | innanzi donne bellissime e dolcissime, oneste e amorose, e uomini 1890 -, XVI| Partirò, don Alonzo, non dolendomi d’altro che di aver abbandonato 1891 -, XX| Si potrà infine esser dolenti per la partenza di un amico. 1892 -, XII| gran cuore, ed è soltanto a dolere, conoscendolo, che al valore 1893 -, XI| andarci, e incominciava a dolersi di esserci capitata.~Ma 1894 -, XV| dottori di Salamanca; si dolevano meno che in materia di cose 1895 -, VII| toccato una zolla. Non si dolga la bella immortale di questo 1896 -, XVIII| che una oscura memoria, un dolor sordo, a cui tutti, come 1897 -, XI| conosciuta ancora, turbava così dolorosamente i suoi sonni.~Di trovare 1898 -, XIII| Deza.~La regina Isabella si dolse molto di una sentenza che 1899 -, XI| il coraggio; le dame si dolsero della temerità. Ma anche 1900 -, VIII| vecchio si era amaramente doluto della sua sorte, che lo 1901 -, VII| la sua famiglia volesse domandargli soccorso; egli aveva 1902 -, XI| Genovese. Avrebbe potuto domandargliene. Egli era sempre cortese, 1903 -, XVII| per che fare, se è lecito domandarlo?~– Domandate pure; quantunque, 1904 -, IX| amico, – non oso neanche domandarvelo. Ah, per sant’Iago! dopo 1905 -, XVI| lei pareva che il Genovese domandasse troppe cose, e fra le troppe 1906 -, XIX| diritti e benefizi che aveva domandati per e per gli eredi suoi, 1907 -, VII| del quartiere. Molti gli domandavano l’elemosina; qualcuno più 1908 -, XX| Per che fare? E me lo domandi? – replicò Beatrice di Bovadilla, 1909 -, XI| delle Alpuxarres, non ancora domati dalle armi di Castiglia, 1910 -, V| correte troppo. Non sono un Domenicano, io; sono un Gerosolimita. 1911 -, III| io tra le lane son nato. Domenico Colombo, mio padre, ha avuto 1912 -, XIX| degli abbracci e dei pianti domestici, salì a bordo delle caravelle, 1913 -, VI| a conoscere quel segreto domestico. Don Cristoval non domandò 1914 -, XIV| egli poscia, cercando di dominare la sua commozione, – molte 1915 -, VII| singolare delle schiatte dominatrici. Ricordando l’arte greca, 1916 -, XIII| nuove terre che avrebbe donate alla corona di Castiglia, 1917 -, XVI| ch’io sappia, non aveva donato un nuovo mondo alla corona 1918 -, VIII| anche lei, fosse una bella donnina, da non far sfigurare entro 1919 -, VII| il buon vicino. – Ne sarò doppiamente lieto, se con ciò.... Ma 1920 -, XVII| corsa; – vuol far le poste doppie, il mio amico Cabrera. –~ 1921 -, V| anzi erano stati accesi i doppieri. Trattenuta da due colloqui, 1922 -, VI| ingegno può associarsi con la doppiezza; un grande ingegno non mai. 1923 -, VII| limbelli di cordovano, dalle dorature sbiadite, dalla superficie 1924 -, III| buona volontà di Tedisio Doria. Ma basti di ciò. Povero 1925 -, XVII| Non si cena e non si dorme che . –~Il padrone comandava, 1926 -, XI| sue sette ore di sonno. E dormendo, sognò che aveva finalmente 1927 -, XVI| meditabonda (quando non è dormigliosa) dei giudici in tribunale. – 1928 -, I| Immaginate, per altro, che non dormissero tutti, nell’interno del 1929 -, VI| la notte. In quella casa dormiva a custodia un vecchio marinaio, 1930 -, I| naturalmente, ma per coloro che dormivano dentro.~– Dio! – mormorò 1931 -, I| sdraiati sotto le tende, dormono il loro breve e profondo 1932 -, XIII| gloria, non vi pare? A me dorrebbe troppo di lasciar dire che 1933 -, VIII| eterna giustizia, non mi dorrò certamente che essa lo abbia 1934 -, XVIII| le spalle appoggiate al dorsale di cordovano, e rimase in 1935 -, VI| Cristoval ingannare una donna, dotato com’era di tanto candore, 1936 -, I| piace meglio, il maestro del dottor Sangrado; non pronosticava 1937 -, XVI| presidente della giunta dottorale di Salamanca, e l’autorità 1938 -, V| e san Gerolamo, il gran dottore della Chiesa, non dubitava 1939 -, V| teologia? Ne faremo una dottoressa.~– Che è ciò? – chiese donna 1940 -, VII| tanto il raccomandato e di dovergli dire: ripassate domani. 1941 -, IV| ragione di un fatto senza doverla chiedere, è sempre un grande 1942 -, XII| Ma se egli ha creduto di doverne parlare con voi, signora 1943 -, XV| in materia di navigazione dovessero saperne più i piloti che 1944 -, X| ne son certa. Anche voi dovevate sentirlo. E non lo avete 1945 -, III| del mondo ignoto che voi dovrete scoprire.~– Alla regina! – 1946 -, II| le mura di Malaga qualche dozzina di bombe. I danni non furono 1947 -, XII| delle pareti pendeva un drappellone d’oro e d’argento, che recava 1948 -, V| lumi e nuovi argomenti. Dubitat Augustinus.~– C’è dunque 1949 -, XV| che il porto di Palos non dubiterebbe di fornire. Infine, ai Mori 1950 -, IX| Pedro Enriquez?~– Non ne dubiterò; ma intanto....~– Ma intanto, 1951 -, XIX| disse la regina, – tu dubiti ancora.... e di noi!~– Oh, 1952 -, XIV| mi rispondete; io non ne dubito nemmeno. Siete un buon cavaliere. 1953 -, III| Mi ascoltò; a tutta prima dubitò che le mie proposte sapessero 1954 -, XI| rendita perpetua di mille ducati d’oro, per il mantenimento 1955 -, XV| Granata valeva bene un ducato, con una contea per il buon 1956 -, XIX| assegnati per suo stipendio dugento maravedis al giorno; e dovevano 1957 -, VIII| che tanto mi preme. Ecco dunque---- –~E preso in questa forma 1958 -, XII| Sempre vecchia schiatta, durata vigorosa e tenace, ad onta 1959 -, IX| tante fatiche, virilmente durate. Ma dopo quel moto generoso 1960 -, VIII| il dominio moresco fosse durato su tutto il territorio della 1961 -, VIII| della collina di Quezzi.~Durava il racconto da un’ora, inframmezzato 1962 -, VIII| pazzie. Frattanto gli amori duravano. Ed egli, onest’uomo, avrebbe 1963 -, XI| colpo sul pomo della sua durlindana; si era calcato sulla fronte 1964 -, VII| specchio dalla cornice d’ebano, intagliata, e intarsiata 1965 -, XX| Ma non lo farò. Io posso eccedere, in un momento di sdegno; 1966 -, XIII| questo egli sicuramente eccedeva un pochino; ma era colpa 1967 -, VIII| mediocri, cento buoni, uno eccellente; e quell’uno li compra tutti, 1968 -, XVIII| paura di noi?~– No, mia eccelsa signora; – rispose don Alonzo – 1969 -, XVIII| e di Ferdinando, nostri eccelsi padroni, dovrà trattare 1970 -, XII| Ma perdonerete a lui un eccesso di amore? ritornerete a 1971 -, XIV| monotonia delle sensazioni non eccita sempre lo sbadiglio! Ma 1972 -, XVI| Salamanca, e l’autorità ecclesiastica, sconoscente, non vi ha 1973 -, XIX| Altezze e di tutti i dignitari ecclesiastici, militari e civili, Juan 1974 | eccola 1975 | Eccoti 1976 -, XV| lungo; c’era dunque tempo a edificare una piccola città, la quale 1977 Bio | ed ebbe un gran numero di edizioni. Ma tutti furono e sono 1978 -, XI| sotto i cui auspicii si era educato al mestiere delle armi.~– 1979 -, I| principe, e il suo perfido effeminato nipote Abù Abdallà, più 1980 -, III| medesimo e che hanno tutta l’efficacia dell’evidenza. Martino Vincenzo, 1981 -, I| marina, venivano i dolci effluvi degli aranceti di Velez.~ 1982 -, XV| rebiè dell’anno 898 dell’Egira (corrispondente al 4 gennaio 1983 -, III| se le autorità greche ed egiziane non bastano, ecco le Sacre 1984 -, VII| seguaci di Maometto, Arabi, Egiziani e Berberi, che da sette 1985 -, XVII| don Alonzo! Io non sono egoista. Se volete essere del numero, 1986 -, VII| i più agili, robusti ed eleganti cavalli di tutta la Spagna. 1987 -, IX| rumorosa tribù di studenti; l’eleganza e il fasto della Corte partivano 1988 -, III| più spesso guerre con gli elementi scatenati, vele squarciate, 1989 -, XII| il navigante, sull’infido elemento; ma quanta gloria lo attende! 1990 -, VI| bastava dunque vedere un elenco, che doveva trovarsi presso 1991 -, II| prodezze, di gloria, di comandi elevati e di pronta fortuna. Del 1992 -, XII| pendeva un trofeo d’armi: elmo, scudo, una lancia e due 1993 -, V| cortesi.~– Ecco un grande elogio; – disse il commendatore 1994 -, III| frequenti i miraggi, più eloquenti gli indizi del mondo sconosciuto. 1995 -, XI| cipiglio, mettendo la mano sull’elsa della spada, aveva detto 1996 -, XVIII| forza del sole dond’egli emana? Pensi ancora Vostra Altezza 1997 Bibl | e l’edera – Diana degli Embriaci – La conquista d’Alessandro – 1998 -, III| parti del mondo son terra emersa, e solo una settima parte 1999 -, XX| gran disco del sole, tutto emerso dal mare, rosseggiava sull’ 2000 -, XIII| Genovese, e così pure l’eminentissimo nunzio del Papa. Per ciò 2001 -, XIV| duca cristiano, valì, od emiro moresco, era per una donna 2002 -, XII| repressa correva nell’aria, empiendo quello spazio vuoto!~– Ebbene, – 2003 -, VII| d’ogni buon Castigliano, empiendolo di orgoglio e di speranza, 2004 -, VII| padri, i Romani, che si empirono invece la bocca del vir


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