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Alfabetica [« »] disputare 1 diss 64 dissapori 2 disse 279 disseccati 2 disseccato 2 dissero 7 | Frequenza [« »] 285 guerri 284 malatesti 283 ho 279 disse 278 altro 265 nel 263 delle | Anton Giulio Barrili La montanara Concordanze disse |
Cap.
1 I| Bravo, Giuseppe! - gli disse. - E grazie; se occorrerà, 2 I| contrazione dei muscoli.~- Ah! - disse Gino. - È una dama di alto 3 I| non parlavo per questo; - disse Gino. - Ti esprimevo la 4 I| per questo?~- È vero; - disse Gino, che a quella parola « 5 I| errori d'italiano.~- Va là! - disse Gino. - Tu pensi da buon 6 II| Lei, facciamo pure così; - disse il mugnaio. - Teodemira, 7 II| signor Aminta, buon giorno! - disse il mugnaio, andandogli incontro, 8 II| di lui.~- Ebbene, - gli disse Gino, - avete pensato alla 9 II| Guerri.~- Ah, capisco; - disse Gino. - Perciò li chiamate 10 II| territorio del re, non è vero? - disse Gino, ridendo. - Ma sapete 11 II| vuol fare, a Querciola? - disse il mugnaio, crollando le 12 II| mugnaio.~- Lo capisco; - disse Gino. - Sarà una reggia, 13 II| Perdoni, signor mio; - disse il mugnaio, schermendosi.~- 14 II| la libertà grande; - gli disse, scoprendosi. - Gasparino 15 II| tempo a dirlo, se vorrà; - disse Aminta. - Gasparino mi aveva 16 II| Rispettiamo la necessità; - disse Aminta, inchinandosi. - 17 II| andarci; sono costretto! - disse Gino, sospirando.~- Ci andrà 18 II| soddisfatti egualmente.~- È là; - disse il signor Aminta, voltandosi 19 II| Don Pietro, buona sera! - disse il signor Aminta passando, 20 II| È giusto, è giusto; - disse il signor Aminta. - A più 21 II| Gino rese il saluto, e disse frattanto in cuor suo:~- 22 II| anticamera.~- Ci siamo; - disse il signor Aminta al suo 23 II| dal labbro.~- Poca cosa! - disse il signor Aminta, accostandosi. - 24 II| lingue estere.~- Ah sì! - disse il signor Aminta. - Ma non 25 II| fredde, tra questi monti; - disse il signor Francesco. - Ma 26 II| svegliò in soprassalto, e disse.... Che cosa disse Adamo? 27 II| soprassalto, e disse.... Che cosa disse Adamo? Sicuramente egli 28 II| Allora il signor Francesco disse al suo ospite:~- Signor 29 II| rincresce del loro incomodo; - disse Gino.~- No, nessun incomodo; - 30 II| nome, neanche domani; - disse Gino sollecito. - Son Gino 31 II| ecco le nostre donne! - disse il signor Francesco. - Ora 32 II| Mia cognata Olimpia; - disse il signor Francesco. - Suo 33 III| Fiordispina, la mia figliuola! - disse il signor Francesco, presentando 34 III| anche loro.~- Verissimo; - disse Orlando. - Ho avuto occasione 35 III| sulle gambe.~- Eppure, - disse Gino, sospirando, - dovrò 36 III| Vossignoria?~- Ne giudichi Lei; - disse il giovane, cogliendo la 37 III| tracannava d'un fiato.~- To'! - disse Gino tra sè. - Son caduto 38 III| monti.~- Eh, chi lo sa? - disse il signor Francesco, levando 39 III| cedette alla tentazione, e disse male degli usi e delle mode 40 III| ministero di pace.~- Ah! - disse il re della montagna, con 41 III| per fare un brindisi; - disse il signor Francesco. - Le 42 III| Perchè no? perchè no? - disse il prete, che non era insensibile 43 III| se ne ricordi.~- Ahimè! - disse Gino.... - Che è ciò? Son 44 IV| piega del monte.~- Quella, - disse Aminta, - è Querciola sottana, 45 IV| di roveri.~- In verità, - disse Gino, ridendo, - non avrei 46 IV| Paoli.~- Che! Non occorre; - disse Gino. - Orribile più, orribile 47 IV| oste a Querciola?~- No, - disse Aminta, - ma Ella ha qui 48 IV| loro cortesia?~- Che! - disse Aminta, - In primo luogo 49 IV| scimuniti.~- Capisco; - disse Gino. - Se non incontravo 50 IV| ragazza, in fede mia! - disse Gino tra sè. - Chi sarà 51 IV| sorrise.~- La signorina, - disse Gino, muovendo verso di 52 IV| fiori.~- Ah, signorina! - disse Gino. - Che stupende eriche 53 IV| io, abitante del piano, - disse Gino, - dovevo venire a 54 IV| ne sono persuasissima; - disse la fanciulla ripigliando 55 IV| provarglielo.~- Sentiamo; - disse Fiordispina, senza levar 56 IV| restituzione.~- Per esser pari; - disse Gino umilmente.~- E lo siamo 57 IV| Interroghi pure; son qua; - disse Fiordispina con quella sua 58 IV| a passeggio.~- Ah sì! - disse Gino. Il passeggio.... Che 59 IV| dai mari e dai monti; poi disse:~- C'è una ballata di Goethe, 60 IV| Non è in mio potere; - disse Fiordispina. - Sarò io la 61 IV| i colombi.~- Andiamo! - disse Gino. - Se possiamo adoperarci 62 V| quando saranno ripartiti; - disse il signor Francesco, stringendo 63 V| Non correre tanto; - gli disse. - Per venire a Querciola 64 V| rivedremo?~- Se mi lasciano, - disse Gino, - fo una trottata 65 V| strada.~- Ah, ah, ci siamo! - disse Gino tra sè. - Ed hanno 66 V| aveva lasciato socchiuso, disse al suo inquilino:~- Signor 67 V| veniamo a scomodarla; - disse il superiore. - Adempiamo 68 V| la cosa.~- Veramente, - disse il commissario, - questo 69 V| commissario.~- Certamente! - disse Gino. - È molto interessante. 70 V| poichè si è in campagna; - disse il commissario. - E qui 71 V| rivolgersi a lui.~- Del resto, - disse l'oratore del governo ducale, 72 V| un reprobo.~- Eh via! - disse il commissario, con accento 73 V| meritarne i rigori.~- È così; - disse Gino.~- Dunque, signor conte... 74 V| Baldovini.~- Ah, bene! - disse Gino. - È una dama di buon 75 V| parecchie.~- Ottimamente! - disse Gino, salutando.~E sorrise, 76 V| arti belle?~- Ha ragione; - disse Gino. - E tutto sia per 77 V| laggiù.~- Vado a vedere; - disse Pellegrino.~- Ma senza farti 78 V| Ottimo osservatorio! - disse Gino. - Va dunque, e ritorna 79 V| Leggiamo la lettera! - disse Gino, dopo aver fatte, in 80 V| un libro. La cameriera mi disse che la signora non riceveva. 81 V| scorsa allo scritto, mi disse: - Grazie; sta bene. - Domandai 82 V| manderò io questa lettera? - disse Gino, dopo averla suggellata. - 83 V| Fiumalbo.~- Benissimo! - disse il conte. - Allora è tempo 84 VI| della polizia ducale; - disse Gino; - venuti a farmi una 85 VI| Volevano assicurarsi... - disse il signor Francesco.~- Già; - 86 VI| sarebbe stata una bugia; - disse il signor Francesco; - ma 87 VI| paio d'ore in agguato; - disse Aminta a sua volta. - Avevamo 88 VI| Hai capito, Fiordispina? - disse la signora Angelica. - Ti 89 VI| piace?~- Così voglio; - disse Gino, andando anche più 90 VI| cugino Ruggero Guerri; - disse il signor Francesco, presentando 91 VI| egualmente.~- E la mariterà; - disse Gino.~- Dio voglia; - rispose 92 VI| in montagna?~- Scusami; - disse Aminta. - Da tre giorni 93 VI| trattiene per noi, ha torto; - disse la signora Angelica. - Legga 94 VI| rattristarti.~- No davvero; - disse Gino. - È il mio servitore 95 VI| della Ninfa è senza fondo? - disse Don Pietro. - Non voglio 96 VI| si fa delle mie parole! - disse il signor Francesco, ridendo. - 97 VI| pietra.~- Da bravo, dunque! - disse il vecchio prete. - Una 98 VI| Doman l'altro? È domenica; - disse Don Pietro. - Io ci ho la 99 VI| Francesco.~- Così va bene; - disse il prete. - Questa gita 100 VI| due giornate di lavoro; - disse il signor Francesco al figliuolo. - 101 VI| una leggenda, del resto, - disse Gino, - il pauroso e il 102 VI| guasta, anzi è necessaria; - disse Gino. - E questa non la 103 VI| Si tratta di poesia; - disse Fiordispina. - Dovrebbe 104 VII| Per l'appunto.~- Ma.... - disse Gino. - Cerco la Ninfa, 105 VII| filosofico, signorina; - disse Gino; - ed anche molto pietoso 106 VII| Pietro.~- Non l'oserò mai; - disse Gino, che avrebbe dato volentieri 107 VII| Siamo in alto per questo; - disse Don Pietro. Fiordispina, 108 VII| Non vede, signora? - disse Gino. - Andiamo alla meta. -~ 109 VII| venga un uomo con loro; - - disse il signor Francesco. - Aminta, 110 VII| temer nulla, del resto; - disse Aminta a suo padre. - Noi 111 VII| la saviezza incarnata; - disse Gino alla fanciulla. - Così 112 VII| Eccolo, il famoso vortice! - disse Gino, mentre il burchiello 113 VII| barchetta!~- A proposito! - disse Gino. - Mi fate pensare 114 VII| al cielo che ci vede; - disse Gino. - Il mio cuore è vostro; 115 VII| Ninfa, che io non la vedo? - disse Aminta, volgendo gli occhi 116 VII| della balza.~- Eccola! - disse Gino, indicando Fiordispina.~ 117 VII| ciò è stato cambiato; - disse Gino. - Adesso la Ninfa 118 VII| antica.~- È troppo poco; - disse Gino. - Permettimi di credere 119 VII| limitare del bosco, Gino disse all'amico.~- Ti ho chiamato 120 IX| il padre della patria; - disse Gino, salendo anch'egli « 121 IX| del Poema sacro?~- Sì, - disse Fiordispina, - dovete aver 122 IX| Notizie di casa tua; - disse Aminta, separando la lettera 123 IX| sempre complimenti con noi; - disse Aminta, che aveva veduto 124 IX| lettera di un noioso; - disse Gino. - Ci sarà sempre tempo 125 IX| due signori. -~- Ebbene, - disse il signor Francesco, - falli 126 IX| qualche cosa da annunziarmi? - disse Gino, riconducendo il signor 127 IX| Aminta al soccorso.~- Gino, - disse questi, entrando nell'anticamera, - 128 IX| ed un bicchier di vino; - disse allora il vecchio Guerri.~- 129 IX| della fortuna che gli tocca; disse allora il signor Francesco 130 IX| perchè vorremmo sbrigarci; - disse il signor commissario. - 131 IX| Coraggio, via! - gli disse il signor Francesco, che 132 IX| Ninfa del Lago.~- Che? - disse Aminta. - Scrivevi dei versi?~- 133 IX| avrai da fare laggiù; - disse Aminta, appoggiando forte 134 IX| lettera di Lucca.~- To'! - disse Aminta. - Ecco una lettera 135 IX| gli uomini.~- Ebbene? - disse Aminta. - Leggila egualmente. 136 X| sua stima, Don Pietro; - disse Aminta, così tirato nel 137 X| desiderio.~- Signor conte, - disse il vecchio Guerri, poichè 138 X| Malatesti.~- Che vuole costui? - disse Gino.~- Siamo davanti alla 139 X| inchinandosi.~- Scenderò; - disse Gino. - Vuoi tenermi il 140 X| Non tema, non tema; - disse Gino sollecito. - Vedrò 141 X| Animo, dunque! - gli disse. - Dammi un abbraccio e 142 X| vetturino.~- E svelto! - gli disse, ritraendosi dal montatoio. 143 XI| si rivolse a Gino e gli disse, con aria tranquilla, ma 144 XI| Vi ascolto, padre mio; - disse Gino, sperando di disarmare 145 XI| vostra severità.~- Lo so; - disse il conte Jacopo, tentennando 146 XI| oramai.~- Sì, anche troppo; - disse il conte Jacopo, con un 147 XI| l'ora da ciò.~- E sia; - disse Gino, pensando che alla 148 XI| pensare di quella scena, e gli disse a mezza voce, ma con intensità 149 XI| Se non è che questo, - disse Gino, appena un sospiro 150 XI| rallegro con la marchesa; - disse Gino, che vedeva così confermato 151 XI| ho fatto altro finora; - disse il vecchio Malatesti. - 152 XI| Nell'armadio non c'è; - disse Gino. - In quei cassetti 153 XI| padrone a Querciola, - mi disse, - e ne saprai qualche cosa. 154 XII| sè Lorenzo Tamaroni e gli disse:~- Che è stato? Ti hanno 155 XII| cuore.~- Non temo per me; - disse la fanciulla. - Son donna, 156 XII| spallata.~- Speriamolo; - disse Aminta. - Ma nel dubbio, 157 XII| estende agli accusati! - disse il prete, com'ebbe udito 158 XII| incarichi sono finiti; - disse il signor commissario, premendo 159 XII| sbrigarle.~- Ci duole, - disse il signor Francesco, - ci 160 XII| briscola chiacchierina; - disse il signor Francesco, sorridendo; - 161 XII| dei rimasti.~- Ahi, ahi! - disse primo Don Pietro. - La lezione 162 XII| Francesco. -~- Bravissimo! - disse Aminta. - E allora come 163 XIII| aria.~- Sentiamo dunque, - disse Don Pietro, tirando il giovanotto 164 XIII| Incomincio subito, - disse Pellegrino. - Ella saprà, 165 XIII| sempre a Bologna, come mi disse la seconda volta il portiere, 166 XIII| un giudizio temerario, - disse Don Pietro. - Non va bene 167 XIII| un mese, anche un anno; - disse Pellegrino. - Ella può viver 168 XIII| angelo Gabriele!~- Senti, - disse Don Pietro, rabbruscandosi, - 169 XIII| Che buon vento? - gli disse il signor Francesco, andandogli 170 XIII| Siete più tenero di me! - disse il signor Francesco, tentennando 171 XIII| poi, non c'è da temere! - disse Don Pietro. - Fiordispina 172 XIII| nulla.~- Meglio così! - disse il Guerri. - Noi ci saremmo 173 XIII| permetti di non credere? - disse Fiordispina. - Oh, perdonami, 174 XIII| Aspettiamo. Io aspetto; - disse la fanciulla, con calma 175 XIV| esclamava Gino.~Nè altro disse, turbato com'era. Ma prese 176 XIV| mezzo alla via.~- Dove va? - disse poscia, non trovando una 177 XIV| Le pare, signor conte? - disse di rimando il vecchio prete. - 178 XIV| terza.~- Non ricevuta, - disse Don Pietro, - come non furono 179 XIV| temere, oramai.~- Che so? - disse Don Pietro. La polizia ha 180 XIV| proteste?~- Or ora vedrà; - disse Gino. - Entriamo in chiesa, 181 XIV| la passione richiede.~E disse, nell'impeto della passione 182 XIV| della passione e del dolore, disse lungamente, il povero Gino 183 XV| gli spiriti.~- Chi sa? - disse un giorno fra sè il signor 184 XV| sono veramente felice! - disse Fiordispina, poi ch'ebbe 185 XV| chi si sia.~- Ebbene, - disse il signor Francesco, - allora 186 XV| ostinata, risponderei sì; - disse Fiordispina. - E tu, babbo? -~ 187 XV| Sì, capisco l'invito; - disse Don Pietro; - ma non capisco 188 XV| Posso prometterlo; - disse Don Pietro. - Ma avete dei 189 XV| è pur separato da Voi; - disse Don Pietro. - Lascio stare 190 XVI| maravigliosa, stasera; - disse Emilio, incominciando.~La 191 XVI| Emilio Landi.~- Vi pare? - disse Elena, che non voleva persuadersene. - 192 XVI| Vedete mio marito; - disse dopo qualche minuto la contessa 193 XVI| rossiniano.~- Sicuro; - disse quell'altro. - Infatti, 194 XVI| Emilio.~- Una Guerri; - disse il Lesarini. - Sapete, e 195 XVI| Landi, seguite mio marito; - disse la contessa. - Sorreggetelo, 196 XVI| casa di sua madre. E gliene disse, al conte Gino, gliene disse 197 XVI| disse, al conte Gino, gliene disse di crude e di cotte, sperando 198 XVI| voi.~- Non dimenticate, - disse Gino, - che lo scandalo 199 XVI| Falli passare nel salotto; - disse Gino, dopo aver dato una 200 XVII| prego, vogliano sedersi; - disse Gino, assai cerimoniosamente, 201 XVII| Veniamo, signor conte, - disse il luogotenente Schwabe, - 202 XVII| pure uno schiarimento; - disse Gino. - Quando si presentano 203 XVII| rappresentanti, non è vero? - disse Gino per risparmiargli la 204 XVII| Eccole il nostro recapito; - disse, porgendo il biglietto al 205 XVII| Faccia il suo comodo; - disse il tenente. - Aspetteremo 206 XVII| pedaggio.~- Vi battete? - gli disse.~Gino la guardò con tanto 207 XVII| tutto.~- Me ne duole; - disse Gino. - Qualunque cosa avrei 208 XVII| fareste passare per un vile; - disse Gino. - Non ci mancherebbe 209 XVII| Che c'è di nuovo? - gli disse suo padre, sedendosi davanti 210 XVII| cercarlo.~- Falli entrar qua; - disse il conte Jacopo. - Non c' 211 XVII| liberamente, amici miei; - disse Gino. - Mio padre sa tutto, 212 XVII| salotto.~- Questa è nuova! - disse Gino. - Che ho io da fare 213 XVII| sguardo suo padre.~- Va, - gli disse il conte Jacopo. - S'intende 214 XVII| incomodato per nulla.~- Grazie! - disse Gino Malatesti. - Se io 215 XVII| sacrifizio, ma bisogna farlo; - disse con nobile semplicità il 216 XVII| grande!~- Io mi auguro, - disse il conte Jacopo, non intendendo 217 XVII| incoraggiamento benevolo; - disse Gino Malatesti. - Vostra 218 XVII| ospitali, fraterne.~- Lo so; - disse il ministro.~- Orbene, io 219 XVII| riconosco. Eccellenza; - disse Gino umilmente. - Ma non 220 XVII| governo.~- A quel che vedo, - disse il ministro, sempre con 221 XVII| temere da capo.~- Perchè? - disse il ministro, aggrottando 222 XVII| sue preghiere le mie; - disse il vecchio Malatesti. - 223 XVII| grato, mio buon Paolo! - disse il vecchio Malatesti.~- 224 XVII| E ai signori Guerri... - disse Gino a sua volta. - Ai signori 225 XVII| vi leviamo l'incomodo; - disse il conte Jacopo, alzandosi. - 226 XVII| rimandato con un gesto.~- Che! - disse il ministro. - C'è sempre 227 XVII| tra i nostri figliuoli; - disse il conte Jacopo, entrando 228 XVII| riparo.~- E sta bene; - disse il conte Jacopo. - Anch' 229 XVIII| accompagnarmi, camerata? - disse Aminta al volontario che 230 XVIII| spiccato accento veneto. Disse il suo nome; era un Fogazzaro, 231 XVIII| scritto: «Maggiorità» e gli disse:~- Va dentro, e fàtti soldato 232 XVIII| maggiore. Aminta Guerri disse il suo nome, la patria, 233 XVIII| pane di munizione; - gli disse l'amico Fogazzaro. - Lo 234 XVIII| Tu rimarrai qui; - gli disse infatti il tenente, dopo 235 XVIII| tenente.~- Che importa? - disse Aminta. - Mi dica quel che 236 XVIII| sostegno.~- Sissignore; - disse Aminta.~- A proposito, e 237 XVIII| e per ogni buon fine, - disse ancora il tenente, - se 238 XVIII| schioppettata.~- È giusto; - disse il caporale. - Infatti ne 239 XVIII| riparo.~- Non importa; - disse il soldato scelto Guenzi, 240 XVIII| tutti e tre.~- Animo, Via! - disse il caporal Piras; - ripieghiamoci 241 XVIII| Il Guerri ha ragione; - disse il soldato Isoardo; - andiamo 242 XVIII| Saremo tagliati fuori! - disse il Guenzi.~- Questo poi 243 XVIII| Piras.~- Neanche a me, - disse un altro. - Caporale, che 244 XVIII| sangue.~- Cose da nulla! - disse il caporal Piras, dopo che 245 XIX| tantino.~- Signor dottore, - disse Aminta, - vorrei chiedere 246 XIX| alla vostra famiglia? - disse il dottore.~- Sì; come ha 247 XIX| avere dai suoi.~- È vero; - disse Aminta. - E se potessi far 248 XIX| anzi meglio di ieri; - disse il simpatico dottore. - 249 XIX| 140.~- Grazie, signora; - disse Aminta. - Il conte Malatesti 250 XIX| una palla nel polmone! - disse Aminta.~Qui, altra guardata 251 XIX| novantacinque per cento.~- È alta! - disse Aminta.~- Sì e no; - rispose 252 XIX| C'è qui un uso.... - gli disse il dottore, - un uso che 253 XIX| Guerri mi ha ingannato; - disse il dottore. - Gli ho risposto 254 XIX| corsìa, per l'appunto; - disse l'infermiere. - A sinistra, 255 XIX| grazie, non ne ho bisogno; - disse Fiordispina, scuotendosi. - 256 XIX| signori, per di qua! - disse l'infermiere, guidando i 257 XIX| suoi, sono arrivati; - gli disse. - Ora non sarà più triste, 258 XIX| Don Pietro! Tu lo vedi! - disse il signor Francesco.~- Se 259 XIX| per carità!~- Ho capito; - disse l'infermiere, che incominciava 260 XIX| corridoio.~- Ah, bravo! - gli disse. - Sei venuto a rilevarmi? 261 XIX| il prete, per il 140! - disse quell'altro.~- Eh, pare 262 XIX| Mio caro signor Gino! - disse il vecchio prete, rattenendo 263 XIX| amico, reverendo? - gli disse, mentre con la mano accarezzava 264 XIX| Certamente, certamente! - disse il dottore, sforzandosi 265 XIX| tranquilli, non è vero! - disse il medico, chinandosi su 266 XIX| al suo posto.~- No, no! - disse Gino, con quel suo filo 267 XIX| vostro guanciale?~- No; - disse Gino, mentre i suoi occhi 268 XIX| Povero conte Malatesti! - gli disse. - Se sapeste come ha pianto, 269 XIX| suo padre.~- Appunto! - disse il dottore.—C'è una frase, 270 XIX| anche lui.~- Jacopo, - gli disse il marchese Paolo, un giorno 271 XIX| essere così triste per lui, disse chiaro e tondo che egli « 272 XX| L'amico non può; - mi disse l'ingegnere, quando fummo 273 XX| di giro.~- Sfido io! - mi disse l'ingegnere all'orecchio. - 274 XX| subito.~- Se sapeste! - mi disse egli poscia. - C'è tutta 275 XX| più basso.~- Ho capito; - disse l'ingegnere; - voi volete 276 XX| Ora vi ho contentato; - mi disse l'ingegnere. - Ma voi mi 277 XX| No, non più tanto; - mi disse. - Il tempo manca.~- Come? - 278 XX| mi prese in disparte e mi disse:~- Ebbene, che opinione 279 XX| di matematiche. È là, - disse l'ingegnere, trionfante, -