Cap.

  1     I|         consentito di andare più in , fino a Vienna; ma, anche
  2     I|             si poteva andare più in ,  immaginar niente di
  3     I|   proseguito da sola il viaggio. Ma , dopo Piacenza, la capricciosa
  4     I|          alla marchesa Polissena. E , nell'osteria di Paullo,
  5     I|             errori d'italiano.~- Va ! - disse Gino. - Tu pensi
  6    II|          prime case di Fiumalbo. Di , per andare a Querciola,
  7    II|         senza aspettare il brodo di  da venire? Se c'erano delle
  8    II|             l'acqua al mulino, e di  presero a salire un sentiero
  9    II|     salirono l'erta del monte, e di  dalla boscaglia dei cerri
 10    II|         soddisfatti egualmente.~- È ; - disse il signor Aminta,
 11    II|             un po' meglio il paese. , dietro il campanile, era
 12    II|         velluto nero, e se ne stava  in osservazione, beatamente
 13    II|       ripararla dall'aria di fuori. , nelle sere d'inverno, e,
 14    II|           altri arredi, si vedevano  dentro. Unico lusso, e certamente
 15    II|         volete, ma non elegante. Di  il nostro Gino fu fatto
 16    II|            d'armi senz'altro. Anche  si vedeva il camino, con
 17    II|           viaggiatore. Strana cosa,  dentro! Erano tutte edizioni
 18    II|          accresciuta  completata. , invece, nella libreria
 19   III|           capigliatura imprigionata  dentro, vi par di vedere
 20   III|        avrebbe mandato anche più in . Il confine che lor signori
 21    IV|           nel cuor della notte. Son , i nemici striscianti e
 22    IV|       rispose ella; - andavo più in . Non cerco fiori, porto
 23    IV|  Sicuramente, se egli fosse rimasto  dentro, ella lo avrebbe
 24    IV|          fanciulla metteva il piede  dentro.~Erano le stalle.
 25    IV|           naso, dovendo seguire fin  i nostri due personaggi,
 26    IV|             pensiero va lontano, di  dai monti, cercando.~- Per
 27    IV|           lo sguardo dell'anima, di  dai mari e dai monti; poi
 28     V|            posar l'orologio. Più in  era un cassettone, e vicino
 29     V|              ma Fiordispina non era  più a vederlo, Fiordispina
 30     V| accompagnare fino ad Alessandria, e  aveva condannato il conte
 31     V|             neanche da seguirli fin . In un quarto d'ora sono
 32     V|          senso così triste, buttate  dal signor commissario.
 33    VI|          Gino, andando anche più in .~E i suoi occhi, in quel
 34    VI|           gentile profumo.~E andava , di giorno in giorno, vivendo
 35    VI|           il conte Gino non era più  a vigilare, e si poteva
 36    VI|            un matrimonio era sempre , librata a mezz'aria, e
 37    VI|          Lei, frattanto, passava di , biondamente obliosa, per
 38    VI|    Polissene di qua, non Ruggeri di , per far ombra alla scena;
 39    VI|            faggio che infracidivano  dentro, galleggiando a mezz'
 40    VI|         mille punte il roveto, e di  non c'era speranza di aprirsi
 41    VI|           la Ninfa seguitava a star , come se non sentisse il
 42    VI|            di qua, una fenditura di , e cric! la lastra si è
 43   VII|           alla riva del lago. Qua e  il declivio era seminato
 44   VII|        erratici, fatti scorrere fin  sul piano inclinato del
 45   VII|      commissario, e voi non eravate  per riferire del fatto!~
 46   VII|          dentro il burchiello, e di  porgeva la mano a Fiordispina.
 47   VII|              replicò Gino. Guardate , come si distingue il fondo.
 48   VII|            saltar subito a riva. Di , trattenendo con una mano
 49   VII|        balza. La ninfa del lago era , supina sul guanciale di
 50  VIII|           La marchesa Polissena era , e Gino fu ammesso alla
 51  VIII|            conte Gino andava dunque , con quel suo guinzaglio
 52  VIII|             pensava affatto; andava , comandato, accarezzato,
 53  VIII|           Ma il nostro Gino non era , per fare quello studio,
 54    IX|           inutili! Ma le ho buttate , e rimangano pure. Il giovanotto
 55    IX|           alcune si tenevano sempre  riparate, perchè le notti,
 56    IX|           molti versi, sparsi qua e  nella Divina Commedia, il
 57    IX|       lettera di Lucca stava sempre  suggellata; non più in una
 58    IX|             poteva cercar di lui? E , poi, in casa d'altri, quando
 59    IX|        aveva tirato il discorso fin . Il signor Francesco Guerri
 60    IX|           Ma il fratello Aminta era , che aveva finito il suo
 61     X|            la smania erudita?» - Ma , sul monte, dove non arrivano
 62     X|           albo, quei versi, scritti  dentro, saranno i miei messaggeri
 63     X|           due cavalieri giungessero , un uomo si spiccò dall'
 64     X|            esclamò Aminta, restando  in mezzo alla strada fino
 65    XI|             viaggio di Fiumalbo fin ; poichè nelle ore passate
 66    XI|           tralasciato di dirglielo, , nella camera di giustizia,
 67    XI|          figliuolo, che era rimasto , non sapendo che pensare
 68    XI|             ci hanno dispersi qua e , nelle corti di più fortunati
 69    XI|             per correre di qua e di , onorati da per tutto, inchinati
 70    XI|          che poteva far egli? Andar , dove non poteva mandarlo
 71    XI|             ogni momento passare di . Ma fingendo di rovistare
 72    XI|        giungesse di primo colpo fin . Il commissario non aveva
 73   XII|          dalla pianura modenese. Di  aspettava oramai la luce
 74   XII|          ora sembra che guardino di . Mi è passato per la testa
 75   XII|        governo andavano di qua e di , prendendo lingua da tutti
 76   XII|         passo le mie giornate. - Ma , sul lago della Ninfa, dov'
 77   XII|            non andava niente più in . Con quei quattro nomi aveva
 78   XII|          che si voltano di qua o di , sperando meglio. Se si
 79   XII|         traccia del suo famiglio di  da Fiumalbo, riconobbe da
 80   XII|          palazzo Malatesti e giunto  mi presentai nuovamente
 81  XIII|            nel Quarantotto, vada di  dal Po, prenda un fucile
 82  XIII|          profondi, ed egli è sempre , da migliaia d'anni, immutato
 83   XIV|             passando. Dunque viveva  dentro il signor conte Gino?
 84   XIV|            egli non sarebbe entrato  dentro. Con qual fine, oramai,
 85   XIV|          pensiero sottile luccicava  dentro.~- Mi pare strano; -
 86   XVI|          usci. - Non di qua! Non di ! Volgarità eccessiva! Imitazione
 87   XVI|        Lesarini di qua, Lesarini di , era il cucco delle dame,
 88   XVI|      pochino, chiedendo di qua e di ; ma ora so tutto, so tutto.~-
 89   XVI|            il povero Gino, guardava , dove il Landi gli aveva
 90  XVII|             pastrano.~Polissena era , ritta accanto alla portiera,
 91  XVII|            con noi, e che aspettano , nel salotto.~- Questa è
 92  XVII|            opportune.~- Andrete fin ! - gridò il conte Jacopo.~-
 93  XVII|        gridò il conte Jacopo.~- Fin , mio buon amico, ed oltre
 94  XVII|             Si era sicuri di trovar  il Governo, e si andava
 95 XVIII|        Massa si avviò a Carrara; di  scese alla Magra e non respirò
 96 XVIII|          furia, si recò a Genova; e , prima ancora di entrare
 97 XVIII|           centinaio di brande, e di  saremo ritornati a Sant'
 98 XVIII|            Andare alla fatica qua e , stare a lavorar di scopa
 99 XVIII|            sempre due marcie più in . Correvano tutti, quei reggimenti
100 XVIII|       stabilì la gran guardia, e di  si spiccarono due compagnie,
101 XVIII|             superiore immediato; di  dalla svolta, dieci quindici
102 XVIII|          accadere altrove; guardate , davanti a voi, attento
103 XVIII|           calpestìo date il «chi va ?», scambio di sparare, come
104 XVIII|           da nulla. Date il «chi va » come vi ho detto; poi,
105 XVIII|       tenente, - se dato il «chi va ?» vi fosse risposto da amici,
106 XVIII|        spalle al muro. Gli occhi di , mi raccomando; e non colpi
107 XVIII|      immaginare. Aminta doveva star  con l'orecchio teso; non
108 XVIII|            pollice al cane. E stava , ritto impalato, vedendo
109 XVIII|          per gridare il suo «chi va ?» Ma capì che erano lepri,
110 XVIII|            son passi d'uomini; e di , donde vengono, son passi
111 XVIII|             sentiero.~- Alt! chi va ? - gridò egli con voce poderosa.~
112 XVIII|            si sentì dare il «chi va ?» ma con voce sommessa.~-
113 XVIII|           Perdio! Ho dato il chi va , e mi hanno risposto con
114 XVIII|             Guenzi, un passo più in , ma pronto subito a ritirarti.
115 XVIII|             un campo che era più in , poichè i nostri sentirono
116 XVIII|            quando vide accorrere di  una compagnia di sostegno.~-
117 XVIII|             nemico era in forze, di  da un campo di grano turco,
118 XVIII|           Che rabbia! Li vedeva, di , i negri cappellacci con
119 XVIII|           dargli un altro Solferino  dentro. Al povero Guerri
120   XIX|            malinconie che volete. E , fra tanti letti in fila,
121   XIX|           suo giro. Da quella parte , per fortuna, non aveva
122   XIX|                Eh! per questo, vada ! Un po' d'aria di famiglia
123   XIX|        verreste a trovarmi; o sarei .... e preghereste per me. -~
124   XIX|          capire più nulla. - Eccolo ; è il primo della corsìa. -~
125   XIX|             parole, poi si tolse di , promettendo di ritornare
126   XIX|       ancora al suo ridestarsi.~Era , daccanto al suo letto,
127   XIX|           fanciulla dei Guerri; era , viva e palpitante per lui.
128    XX|        Carpinete, a Bismantua, e di , sempre per vie di montagna,
129    XX|         fune a quel tronco d'albero , che allora non aveva due
130    XX|             poco, che poco lungi di , vedendo un faggio che portava
131    XX|           verità, ci trovammo male,  dentro, coi nostri abiti
132    XX|             di gita, che capitavano  ad incomodare i padroni
133    XX|             corso di matematiche. È , - disse l'ingegnere, trionfante, -
134    XX|            fanciulla dei Guerri era , bellissima ancora, co'
135    XX|             salito in arcione, e di  aveva mandato l'ultimo saluto
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License