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Cap.
1 I| diportamenti del signor conte Gino, di Lei figlio primogenito. 2 I| villa dove il predetto conte Gino di Lei figlio ha osato trarre 3 I| di comandare che il conte Gino Malatesti vada a confine 4 I| che il figlio suo conte Gino, senza indugio di ore, senza 5 I| diverso da lui il conte Gino, in verità non si riesce 6 I| diversi dai padri! Il conte Gino era venuto su un fior di 7 I| piuttosto gradito che il conte Gino si astenesse dall'andarci. 8 I| sovversive. Ma il conte Gino Malatesti aveva fatto peggio 9 I| Polissena. Doveva il conte Gino astenersi da quella di accompagnarla 10 I| capricciosa signora aveva detto a Gino: - Sarebbe bella, se voi 11 I| Gran mercè per il conte Gino, figlio al conte Jacopo, 12 I| facevano i servitori, il conte Gino ebbe il tempo di ricevere 13 I| Tutto ciò che il conte Gino ottenne, fu di passare per 14 I| carrozza tirò via, e il conte Gino aveva ventisei anni: un' 15 I| molto; - rispose il conte Gino.~- È dolorosa, - ripigliò 16 I| avesse confidato, -~Il conte Gino mise una mano sulla spalla 17 I| essi i soldati.~Il conte Gino era uno di questi cospiratori, 18 I| fratelli di fede, il conte Gino Malatesti non aveva nulla 19 I| politica. Ma il pensiero di Gino, svegliato da quella offerta 20 I| Bene; - ripigliò il conte Gino; - tu puoi rendermi un servizio 21 I| è della buona causa? -~Gino trattenne in tempo una risata, 22 I| dei muscoli.~- Ah! - disse Gino. - È una dama di alto sentire. 23 I| Lo credo bene! - esclamò Gino. - Ma è strano, sai! È strano 24 I| parlavo per questo; - disse Gino. - Ti esprimevo la mia meraviglia 25 I| questo?~- È vero; - disse Gino, che a quella parola «esilio» 26 I| Bene, bene! - interruppe Gino. - Ne parleremo a Paullo. 27 I| spiriti esacerbati del conte Gino, il quale finì con pigliar 28 I| strada maestra. Ma il conte Gino preferì che Giuseppe ritornasse 29 I| Il biglietto del conte Gino alla marchesa Polissena 30 I| italiano.~- Va là! - disse Gino. - Tu pensi da buon italiano, 31 II| falde era confinato il conte Gino Malatesti, è la più alta 32 II| andare a Querciola, il conte Gino doveva lasciare la strada 33 II| probabilmente il nostro Gino avrebbe anche potuto trovare 34 II| conveniente. Ma il conte Gino sentiva gli stimoli della 35 II| Tanto meglio; - rispose Gino. - Sembreranno d'oro. -~ 36 II| Non crediate che il conte Gino la respingesse per così 37 II| agli Dei?~Mentre il conte Gino attendeva a quella cura, 38 II| seguendo il mugnaio, e il conte Gino non lo vide più ricomparire 39 II| lui.~- Ebbene, - gli disse Gino, - avete pensato alla cavalcatura 40 II| del re della montagna. -~Gino credette lì per lì che il 41 II| Ah, capisco; - disse Gino. - Perciò li chiamate i 42 II| istrada.~- Bene! - conchiuse Gino. - Seguitiamo gli usi di 43 II| re, non è vero? - disse Gino, ridendo. - Ma sapete che 44 II| bene in meglio! - esclamò Gino, che non sapeva se dovesse 45 II| per altro, - soggiunse Gino, come ultimo atto di protesta, - 46 II| andarci e ci andrò; - rispose Gino. - Mettete che io abbia 47 II| mugnaio.~- Lo capisco; - disse Gino. - Sarà una reggia, se i 48 II| anche questo; - interruppe Gino, ridendo. - Caro amico, 49 II| Ah, finalmente! - gridò Gino, mettendo mano alla borsa. - 50 II| modo lo scotto, il conte Gino escì dall'osteria, per avviarsi 51 II| cappuccio lanoso.~Il conte Gino aveva fatto appena un cento 52 II| Aminta! - gridò il conte Gino. - Caro mio, Torquato Tasso 53 II| padre di Aminta; - rispose Gino.~- Scusi, - replicò quell' 54 II| Aminta si chiama Francesco. -~Gino diede in una matta risata, 55 II| Ma io già ve l'ho detto, Gino Malatesti aveva ventisei 56 II| cavalcata intravveduta da Gino si componeva di due soli 57 II| Come fu a venti passi da Gino, il signor Aminta balzò 58 II| ha detto molto; - rispose Gino. - Ma io non so veramente 59 II| il mio nome; - soggiunse Gino, disponendosi a fare la 60 II| potrebbero esser mesi; - replicò Gino.~- In quel luogo! - esclamò 61 II| Necessità, signor mio! - rispose Gino, stringendosi nelle spalle.~- 62 II| sono costretto! - disse Gino, sospirando.~- Ci andrà 63 II| non mi pare; - interruppe Gino. - Si fermi almeno alle 64 II| per offrirgli le redini.~Gino non aveva bisogno d'aiuti, 65 II| di nascita.~Il cavallo di Gino Malatesti era un bel rovano, 66 II| uffici a cui è destinato. Gino gli palpò amorevolmente 67 II| boscaglia dei cerri il conte Gino vide una piccola valle, 68 II| abitato, e questa parve a Gino una buona testimonianza 69 II| la gronda del tetto.~Il Gino ammirò san Cristoforo e 70 II| la sua papalina dal capo.~Gino rese il saluto, e disse 71 II| cosa durasse! A buon conto, Gino Malatesti ricordava tutte 72 II| esattamente, il ceppo di case che Gino aveva veduto da lungi, sovra 73 II| casa ospitale; - rispose Gino, sorridendo.~E saliti quei 74 II| pretese nobilesche! - pensò Gino, vedendo lo scudo, ma non 75 II| elegante. Di là il nostro Gino fu fatto entrare in una 76 II| argento e il campo d'azzurro.~Gino diede una guardata all'intorno, 77 II| occhiata ai titoli, il conte Gino riconobbe poeti e prosatori 78 II| fu la gran maraviglia di Gino, e gli strappò un grido 79 II| letterature.~Perciò il conte Gino terminò la sua frase, dicendo:~- 80 II| occasione di parlare. -~Gino voleva chiedere chi fosse, 81 II| dispiace di saperlo. Al conte Gino, che si era avvicinato per 82 II| moltiplicità di destinazioni.~Gino, dopo aver guardata la scritta, 83 II| cortine di damasco, e il conte Gino osservò che aveva sul copertoio 84 II| ritroverà troppo male. -~Gino si era maravigliato nella 85 II| combinazione delle serre. Gino s'innamorò delle serre, 86 II| del loro incomodo; - disse Gino.~- No, nessun incomodo; - 87 II| nella propria opinione? -~Gino rise e approvò largamente. 88 II| contenti, e venga com'è. -~Gino si acquetò, vedendo che 89 II| permetta allora, - riprese Gino, che aveva sempre bisogno 90 II| aspetto.~- Pure, - ripiglio Gino, - sarei tanto lieto di 91 II| neanche domani; - disse Gino sollecito. - Son Gino Guerri, 92 II| disse Gino sollecito. - Son Gino Guerri, adunque. È un bel 93 II| pieno riboccante di fiori. Gino ammirò quello sfoggio, che 94 II| migliori fabbriche di Romagna.~Gino ammirava ancora, abbracciando 95 II| re della montagna, mentre Gino salutava.~La seconda che 96 II| per ragion di negozio. -~Gino salutava i presenti, e accennava 97 III| prima, agli occhi del conte Gino Malatesti.~Come, direte 98 III| ultima venuta al suo ospite.~Gino fece una gran riverenza. 99 III| favorivano l'Ariosto ed il Tasso. Gino Malatesti s'aspettò di veder 100 III| posto di mezzo, e il signor Gino alla destra di lei. Ma lassù 101 III| teorica foggiata lì per lì da Gino Malatesti. Per il signor 102 III| espandendosi, lo spirito di Gino Malatesti. Il giovanotto, 103 III| Proprio allora il conte Gino fece giuramento a sè stesso 104 III| delicatezze del conversare, Gino Malatesti innalzò quel giorno 105 III| gambe.~- Eppure, - disse Gino, sospirando, - dovrò andare 106 III| cogliendo la palla al balzo. - Gino Malatesti, figlio del conte 107 III| un fiato.~- To'! - disse Gino tra sè. - Son caduto in 108 III| del dolore che il signor Gino aveva dovuto provare, separandosi 109 III| tutta la sua cara famiglia. Gino riconobbe che infatti il 110 III| signora mia, - conchiuse Gino, - bisogna ripetere col 111 III| cospirare; - ripigliò il conte Gino. - La politica è bandita 112 III| politica! -~Qui il conte Gino si avvide di non aver mantenuto 113 III| quella del piano. Il conte Gino, del resto, anche senza 114 III| criticare che da ammirare. Gino cedette alla tentazione, 115 III| è una moda, - conchiuse Gino, - questa almeno si capisce. 116 III| Ebbene, signorina, - riprese Gino, felicissimo di aver da 117 III| quel punto agli occhi di Gino Malatesti?~Pare di no. Il 118 III| Malatesti?~Pare di no. Il conte Gino, vivendo a Modena, nelle 119 III| accomodata, proporzionata a sè, Gino Malatesti si accomodava, 120 III| Pietro, il signor conte Gino Malatesti, di Modena. Egli 121 III| Signori miei, - rispose Gino, sospirando, - se il nostro 122 III| voti.~- Tutti? - mormorò Gino, mentre s'inchinava all' 123 III| Betsèba!~- Ah! - esclamò Gino, che aveva capito... l'ebraico.~- 124 III| astanti erano commossi; Gino Malatesti aveva le ciglia 125 III| Certamente! - rispose Gino. - Le ricadute son gravi, 126 III| Signor Guerri, - conchiuse Gino, volgendo il discorso al 127 III| alle parole affettuose di Gino Malatesti.~- Ella è un amico 128 III| ricordi.~- Ahimè! - disse Gino.... - Che è ciò? Son sceso 129 III| questo che Ella sa, - ribattè Gino Malatesti, - mi leva quello 130 III| sparecchiarono in un batter d'occhio. Gino si avvide del cambiamento 131 III| suo Erard, di cui il conte Gino sollevò prontamente il coperchio. 132 III| quella pioggia di note.~Gino Malatesti, seduto accanto 133 III| inni patriottici. Il conte Gino gustò molto quella musica. 134 III| ospitale dei Guerri, il conte Gino Malatesti sognò grandi cose. 135 III| Barbarossa a Legnano. Il conte Gino non era solo; molti venivano 136 III| uno di seta, che il conte Gino aveva ammirato il giorno 137 IV| è piacevole. E il conte Gino Malatesti doveva andare 138 IV| cortile: i due cavalli che Gino conosceva, il suo del giorno 139 IV| nel salotto, ma il conte Gino, come fu in sella, ebbe 140 IV| Querciola.~Veramente, il nostro Gino Malatesti non aveva scoperto 141 IV| d'ora.~- Come'? - esclamò Gino. - C'è ancora una Querciola 142 IV| roveri.~- In verità, - disse Gino, ridendo, - non avrei creduto 143 IV| Che! Non occorre; - disse Gino. - Orribile più, orribile 144 IV| troppo.~- Ebbene, - replicò Gino, - che importa? Sia pure 145 IV| e largo abbastanza; ma Gino Malatesti fremette involontariamente, 146 IV| lungo discorso. Il conte Gino capì che egli raccomandava 147 IV| colazione.~- Andiamo; - rispose Gino. - C'è un oste a Querciola?~- 148 IV| suo cavallo. -~Il conte Gino sorrise, e solamente le 149 IV| veramente.... - balbettò Gino. - Non sarà un abusare della 150 IV| i giorni, poi! - esclamò Gino, confuso.~- Ebbene? Che 151 IV| scimuniti.~- Capisco; - disse Gino. - Se non incontravo ieri 152 IV| allargava, per il conte Gino Malatesti. Di lassù, anche 153 IV| sereno è nell'anima nostra.~Gino fu accolto con gran festa 154 IV| Erano allora le dieci, ma Gino non aveva fame, poteva aspettare, 155 IV| anche delle specie più rare. Gino Malatesti ammirò una graziosa 156 IV| ragazza, in fede mia! - disse Gino tra sè. - Chi sarà il felice 157 IV| gli piace di più.~Il conte Gino, per altro, non fu molto 158 IV| questa natura, il conte Gino era triste? Lo sospetto 159 IV| La signorina, - disse Gino, muovendo verso di lei, 160 IV| due capi.~- Ah! - esclamò Gino. - Un pasto mattutino! E 161 IV| venga allora con me. -~Gino s'inchinò e la seguì. Fiordispina 162 IV| Ah, signorina! - disse Gino. - Che stupende eriche ho 163 IV| abitante del piano, - disse Gino, - dovevo venire a trovarle 164 IV| Buona Speranza! - mormorò Gino. - Buona Speranza! -~E cercava 165 IV| la prego; - diss'ella a Gino, che l'aveva seguita. - 166 IV| Come lo dice! - esclamò Gino. - Pare che non ne sia persuasa.~- 167 IV| della sua bella padrona.~Gino potè ammirarlo anch'egli 168 IV| Signorina, - rispose Gino, scuotendosi, - tutto ciò 169 IV| candide bestiuole.~Il conte Gino incominciò:~- Che cos'è, 170 IV| allarga ancora; - rispose Gino. - Intorno a Lei, ai suoi 171 IV| Ed anche ai buoi! - gridò Gino, interrompendo a sua volta. - 172 IV| Per esser pari; - disse Gino umilmente.~- E lo siamo 173 IV| ridere.~- Orbene, - riprese Gino, - per la sincerità.... 174 IV| passeggio.~- Ah sì! - disse Gino. Il passeggio.... Che passeggio 175 IV| viali; - osservò il conte Gino.~- Che importa? - replicò 176 IV| rispose candidamente Gino. - Ma l'orizzonte di queste 177 IV| Meister, mi pare. -~Il conte Gino Malatesti non era così forte 178 IV| colombi.~- Andiamo! - disse Gino. - Se possiamo adoperarci 179 IV| si avviò verso l'uscio. Gino la seguì, e richiuse diligentemente 180 IV| nostra esistenza.~Il conte Gino aveva poi, per argomento 181 IV| d'animo viveva il conte Gino, a cui una parte della sua 182 V| sera a Querciola, il conte Gino Malatesti indovinò la ragione 183 V| completamente trasformata. Gino incominciò a vedere un letto 184 V| sera, quando per il conte Gino era venuta l'ora di ritornare 185 V| riposava il cavallo su cui Gino Malatesti aveva già fatto 186 V| Querciola, come servitore di Gino.~Un sentimento di gratitudine 187 V| rito. Così almeno pareva a Gino, perchè nel sogno non vediamo 188 V| Fiordispina; ella il nome di Gino. Ma che malìa era quella? 189 V| luce del giorno, il conte Gino Malatesti non trovò che 190 V| ciocche de' capegli dorati! Gino ripensò allora i bei giorni, 191 V| e d'importanza al conte Gino Malatesti. C'erano delle 192 V| aveva condannato il conte Gino a rimanere tre giorni, a 193 V| Al posto, adunque, signor Gino degnissimo, al posto! È 194 V| umiliato, e ritirava le corna. Gino, frattanto, inforcava il 195 V| della montagna, il conte Gino era come una gaia nota di 196 V| così? -~Vi ho detto che Gino fu ancora per due giorni 197 V| minuti.~- Sai? - diss'egli a Gino. - Ci sono due signori a 198 V| Pievepelago.~- Ah! - esclamò Gino, turbato. - Cercano forse 199 V| Troppo onore; - borbottò Gino. - E come ne sei stato avvertito?~- 200 V| piace di dire; - rispose Gino, ridendo. - I satelliti 201 V| far sellare il cavallo di Gino. Per quel giorno, intanto, 202 V| Se mi lasciano, - disse Gino, - fo una trottata stasera.~- 203 V| da questi al servizio di Gino Malatesti.~Il nostro confinato 204 V| Ah, ah, ci siamo! - disse Gino tra sè. - Ed hanno anche 205 V| Querciola. Non andò molto che Gino sentì un rumore di passi 206 V| all'uscio della camera, che Gino aveva lasciato socchiuso, 207 V| Entrino pure; - rispose Gino, smettendo di leggere, ma 208 V| la digestione del conte Gino, facendolo correre con tanta 209 V| Facciano pure; - rispose Gino, accennando due seggiole, 210 V| ricevuto l'ordine; - rispose Gino, niente ingannato dalla 211 V| altrimenti che sulla carta. -~Gino rispose con un cenno del 212 V| non ci avrà distrazioni. -~Gino sospirò; poi rispose al 213 V| commissario.~- Certamente! - disse Gino. - È molto interessante. 214 V| Nient'altro che verde. -~Gino, frattanto, si sentiva cacciar 215 V| preso in affitto; - rispose Gino umilmente.~- Difatti, - 216 V| dubitavo anch'io; - rispose Gino, seccato da quel discorso, 217 V| mia famiglia; - rispose Gino, contentissimo di essere 218 V| anche sei; - interruppe Gino. - Non è privilegio della 219 V| Ecco, veda; - replicò Gino, mozzandogli le parole in 220 V| disputa, in cui il conte Gino voleva aver sempre ragione. - 221 V| rigori.~- È così; - disse Gino.~- Dunque, signor conte... 222 V| vuol notizie di Modena? -~Gino aveva sperato che il commissario 223 V| teatro.~- Diamine! - esclamò Gino. - E perchè si riapre il 224 V| Baldovini.~- Ah, bene! - disse Gino. - È una dama di buon gusto, 225 V| Ottimamente! - disse Gino, salutando.~E sorrise, pensando 226 V| danno bel tempo! - soggiunse Gino, dissimulando l'amarezza 227 V| belle?~- Ha ragione; - disse Gino. - E tutto sia per il meglio, 228 V| fortunatamente; - rispose Gino. - Ova sode, ova a bere, 229 V| pure, dica pure; - rispose Gino; - aggiunga, per altro, 230 V| cuore. La mia servitù! -~Gino stese la mano al signor 231 V| Ottimo osservatorio! - disse Gino. - Va dunque, e ritorna 232 V| domandare dove mai il conte Gino avesse preso in affitto 233 V| conoscesse le relazioni del conte Gino Malatesti con la marchesa 234 V| casa Baldovini ci andava Gino come ci andavano cento, 235 V| conveniamone col conte Gino, ella poteva appigliarsi 236 V| Leggiamo la lettera! - disse Gino, dopo aver fatte, in due 237 V| un impiegato di polizia? Gino Malatesti era giovane; viveva, 238 V| avrebbe recate la lettera? Gino si dispose a leggere con 239 V| Giuseppe.»~ ~Il conte Gino rimase male, dopo quella 240 V| un'udienza all'inviato di Gino; alle cui notizie, poi, 241 V| dell'amica. Già, non era di Gino, la colpa? Che pazzia era 242 V| compromettersi per il conte Gino Malatesti. Che diamine! 243 V| credersi dolente per il caso di Gino Malatesti una bella dama 244 V| dose di voluttà), il conte Gino andò a sedersi davanti alla 245 V| persona faceva, egli, il conte Gino, avrebbe argomentato quel 246 V| questa lettera? - disse Gino, dopo averla suggellata. - 247 V| di Fiumalbo, e il conte Gino pensò che il mettersi sulle 248 V| Mezz'ora non era passata, e Gino scendeva alle Vaie, con 249 VI| Ombre e leggende.~ ~Il conte Gino era aspettato con ansiosa 250 VI| polizia ducale; - disse Gino; - venuti a farmi una visita, 251 VI| Francesco.~- Già; - rispose Gino; - assicurarsi che veramente 252 VI| altro che inchinarsi; e Gino s'inchinò.~- Noi, del resto, 253 VI| questo pericolo; - gridò Gino, ridendo. - Mi han lasciato 254 VI| già immaginate, il conte Gino rimase a cena dai Guerri, 255 VI| dopo quella visita il conte Gino Malatesti non dovesse avere 256 VI| Così voglio; - disse Gino, andando anche più in là.~ 257 VI| arpeggiava sommessamente. Gino le chiese un'aria della 258 VI| artistiche commozioni di Gino. Ma una grande maestra diede 259 VI| certamente il maggiore, poichè Gino ne contemplava l'opera maravigliosa 260 VI| sollecitudine per lui! Il meno che Gino potesse fare in ricambio, 261 VI| Risorgimento.~Quando il nostro Gino si ritirò nella camera ospitale 262 VI| che duri. -~Il sogno di Gino Malatesti durò una settimana, 263 VI| volentieri lo dice il signor Gino; - rispondeva una voce interiore. - 264 VI| si fosse dimenticata di Gino e l'altra venisse a lui, 265 VI| fiorellino delle Alpi. Il conte Gino avrebbe potuto ricordare 266 VI| eremo di Querciola, il conte Gino trovò alle Vaie quel personaggio 267 VI| di conoscerlo; - rispose Gino, che non si sentiva neanche 268 VI| che felicissimo! Il conte Gino Malatesti fu seccatissimo 269 VI| Immaginate. lettori, che il conte Gino cominciò subito ad aprir 270 VI| qualche giorno! -~Il conte Gino taceva, e allora la fanciulla 271 VI| davvero! - scappò detto a Gino. - Vorrei anzi che ce ne 272 VI| gentile, il garbatissimo conte Gino Malatesti? Ma sì, propriamente 273 VI| ella. - Non lo è più. -~Gino s'inchinò, senza risponder 274 VI| cinque giorni ancora il conte Gino dovette godersi la compagnia 275 VI| Cionondimeno, parve al conte Gino di osservare che dopo quel 276 VI| pranzo, e trovava sempre Gino a chiacchierare con le signore. 277 VI| cena. Ma allora il conte Gino non era più là a vigilare, 278 VI| dolesse al nostro povero Gino, geloso senza ragione, ed 279 VI| sortito buon esito.~Il conte Gino, da quella persona bene 280 VI| ragazze da marito? Il conte Gino non ne capiva nulla, e si 281 VI| qualcheduno doveva pure istruirlo. Gino pensò al vecchio prete, 282 VI| ricevendo la visita del conte Gino. Ma questi fu pronto a dirgli 283 VI| Guerri. Frattanto il conte Gino entrava in chiesa, per vedere 284 VI| E la mariterà; - disse Gino.~- Dio voglia; - rispose 285 VI| buona occasione; - riprese Gino, con un altro sforzo, non 286 VI| spada! - ripetè il conte Gino ridendo. - I miei complimenti. 287 VI| che gli premeva di sapere, Gino si rallegrava di aver potuto 288 VI| Modena.~- Che idea! - esclamò Gino. - C'è bisogno di notizie 289 VI| Cimone lo era; - rispose Gino; - e vedilo oggi, come rosseggia 290 VI| uopo.~- Lo credi? - mormorò Gino, prendendo la lettera dalle 291 VI| I suoi padroni! - ripetè Gino. - Chi saranno costoro?~- 292 VI| Hai ragione; - balbettò Gino, che aveva già capito più 293 VI| di metterci a tavola. -~Gino s'inchinò, ed obbedì, aprendo 294 VI| combinazioni ternarie.~Il conte Gino represse un sospiro e si 295 VI| racconto, poichè spiegava a Gino in che modo quella lettera 296 VI| rattristarti.~- No davvero; - disse Gino. - È il mio servitore che 297 VI| cuore tutti i presenti. Gino, rasserenato, mandò uno 298 VI| dileguata. Ed anche per Gino Malatesti un'ombra era passata, 299 VI| il suo, per l'esilio di Gino Malatesti da Modena! Bel 300 VI| in tasca una lettera per Gino Malatesti, e ricordarsi 301 VI| Strana combinazione, se Gino avesse quel giorno accompagnato 302 VI| e del suo secondo amore, Gino Malatesti si sentiva libero 303 VI| alla scena; il cuore di Gino Malatesti brillava, sgombro 304 VI| ilare come allora, il conte Gino Malatesti non lo era stato 305 VI| passato? Per allora il conte Gino rideva; per la prima volta 306 VI| giorno, contento il signor Gino, erano contenti tutti, e 307 VI| biondi, tramutata in sasso?~Gino non aveva una grande curiosità 308 VI| una leggenda? - riprese Gino.~- Sicuro, ed eccola qua. 309 VI| È vero questo? - domandò Gino, che non aveva perduto una 310 VI| nostro ospite.~- Oh! - gridò Gino. - Sarà una vera festa per 311 VI| acqua.~- Stupendo! - gridò Gino, poichè Don Pietro ebbe 312 VI| fossi un poeta, - rispose Gino, tentennando la testa, - 313 VI| faccende. In quel punto, Gino Malatesti si ritrovò molto 314 VI| leggenda, del resto, - disse Gino, - il pauroso e il patetico 315 VI| si è poeti!... - esclamò Gino.~- Quando non si è poeti... 316 VI| anzi è necessaria; - disse Gino. - E questa non la dà che 317 VI| il complimento. Al conte Gino era avvenuto più volte di 318 VI| le pare?~- Sia; - rispose Gino, inchinandosi. - Se così 319 VI| coi fermagli d'argento.~Gino prese il volume dalle mani 320 VI| altro.~- Ahimè! - mormorò Gino. - Debbo pure darmi pensiero 321 VI| ci scriverà dopo di me. -~Gino aveva fatto il viso malinconico, 322 VI| perchè sono felice; - rispose Gino, colto da un soave turbamento, 323 VI| e per me, - soggiunse Gino, additando maliziosamente 324 VI| di uno sciocco! - rispose Gino. - Crede Ella che sia tale 325 VI| Divina fanciulla! - esclamò Gino infiammato.~Ma voi siete 326 VII| verde.~- Bello! - esclamò Gino, a cui Fiordispina aveva 327 VII| appunto.~- Ma.... - disse Gino. - Cerco la Ninfa, e non 328 VII| convertita in sasso? -~Il conte Gino seguiva con gli occhi tutte 329 VII| bella impressione dal vero. Gino, che non era geologo nè 330 VII| stato l'ospite, il conte Gino Malatesti; la madrina poi... 331 VII| mistico bacio delle onde, Gino guardava il masso bianchiccio, 332 VII| Fiordispina.~- Penso, - rispose Gino, - alla fantasia del nostro 333 VII| filosofico, signorina; - disse Gino; - ed anche molto pietoso 334 VII| Non l'oserò mai; - disse Gino, che avrebbe dato volentieri 335 VII| avete chiamata? - mormorò Gino, volgendosi alla fanciulla, 336 VII| riferire del fatto!~Il conte Gino, preso da un impeto subitaneo, 337 VII| Non vede, signora? - disse Gino. - Andiamo alla meta. -~ 338 VII| tenersi nel mezzo del lago.~Gino, allegro e superbo della 339 VII| saviezza incarnata; - disse Gino alla fanciulla. - Così fossi 340 VII| impresa a cui alludete, signor Gino, se anche io fossi Minerva, 341 VII| vada per Ulisse; - replicò Gino. - Siamo in acqua, di fatti, 342 VII| famoso vortice! - disse Gino, mentre il burchiello sotto 343 VII| vederci dentro; - replicò Gino. Guardate là, come si distingue 344 VII| amate il biondo, voi, signor Gino?~- Sia il colore delle donne 345 VII| A proposito! - disse Gino. - Mi fate pensare che bisogna 346 VII| due viaggiatori. Il conte Gino rallentò la voga, per non 347 VII| Terra! terra! - gridò Gino alla comitiva, che dalla 348 VII| seguiamo i due giovani. Gino aveva presa la fanciulla 349 VII| Ninfa è di pietra; - rispose Gino. - Se fosse viva, e se potesse 350 VII| ognuno. Ma dite, signor Gino, avete voi pensato... a 351 VII| io, l'oggi, e siete voi, Gino. Ma il domani! Il domani 352 VII| consultare... e rispettare. -~Gino rimase un istante sopra 353 VII| che io vi amassi, conte Gino; dirò di più, era fatale. 354 VII| oggi ancora. Per me, conte Gino, io non lo so, non oso cercarlo. 355 VII| Qual pensiero! - esclamò Gino. - Perchè questi timori? 356 VII| essa da voi? La patria, Gino Malatesti, sta sopra ad 357 VII| Non tanto, - replicò Gino, - non tanto da impedire 358 VII| alla mia famiglia, conte Gino. Ci chiamano i re della 359 VII| Perdonate! - interruppe Gino. - Quali difficoltà immaginate 360 VII| vi sembri, accennandola. Gino, ve ne prego! Nessuna leggerezza, 361 VII| cielo che ci vede; - disse Gino. - Il mio cuore è vostro; 362 VII| benvenuto nella vostra isola? -~Gino accorse, stese la mano ad 363 VII| balza.~- Eccola! - disse Gino, indicando Fiordispina.~ 364 VII| stato cambiato; - disse Gino. - Adesso la Ninfa li ha 365 VII| È troppo poco; - disse Gino. - Permettimi di credere 366 VII| combatterete, e noi pregheremo. -~Gino era in estasi, e taceva, 367 VII| avesse giurato. Il conte Gino, scosso a sua volta da quell' 368 VII| ospiti alle Vaie, il conte Gino volle ritornarsene al suo 369 VII| sul limitare del bosco, Gino disse all'amico.~- Ti ho 370 VII| Amo tua sorella; - rispose Gino, chinandosi sulla sella 371 VII| E dimmi.... - ripigliò Gino. - La cosa non dispiace 372 VII| volentieri la tua. Conte Gino Malatesti....~- Non parlar, 373 VII| te ne prego! - interruppe Gino, turbato. - Vorrei che i 374 VII| possibile ed immaginabile. Conte Gino Malatesti, i re della montagna 375 VIII| veniva ancora alla mente di Gino. Ma egli, oramai, poteva 376 VIII| primo incontro con lei, Gino Malatesti era stato distratto 377 VIII| vero che amate la tale? -~Gino era rimasto un po' sconcertato 378 VIII| in dodici, poi! - mormorò Gino tra i denti.~Ma rise, perchè 379 VIII| naturalmente al pensiero di Gino.~- Neanch'io, se penso come 380 VIII| ballerino prescelto, il conte Gino Malatesti aveva trovato 381 VIII| violette di Parma; che il conte Gino lo aveva raccolto e che 382 VIII| signora; - aveva risposto Gino, animandosi. - Vi porterò 383 VIII| anche la visita che seguì. Gino Malatesti lasciò passare 384 VIII| visita. Ma per il conte Gino Malatesti non si faceva 385 VIII| marchesa Polissena era là, e Gino fu ammesso alla presenza 386 VIII| spazio di un mese, il conte Gino Malatesti; a mezza primavera, 387 VIII| dovete credere che il conte Gino pensasse a far servire quei 388 VIII| aveva rimproverato al conte Gino, poichè non le era più occorso 389 VIII| come il suo.~Così il nostro Gino era caduto nella rete; così, 390 VIII| poche, nè poco.~Il conte Gino andava dunque là, con quel 391 VIII| termine, mandando il conte Gino Malatesti a confine in Querciola.~ 392 VIII| fulminea dell'ordine ducale, Gino Malatesti si era sentito 393 VIII| si ravvivò nell'anima di Gino Malatesti, battè l'ali sulla 394 VIII| studi, avevano rivelato a Gino Malatesti un nuovo mondo, 395 VIII| del fiorellino silvestre, Gino Malatesti poteva dirsi guarito. 396 VIII| si scopre. Ma il nostro Gino non era là, per fare quello 397 VIII| Ricordando parecchi esempi, Gino aveva ragione di credere 398 VIII| scientifica; e il conte Gino aveva una bella equazione 399 VIII| marchese Landi. Qui il nostro Gino Malatesti ricordò in buon 400 VIII| tanti altri amici del conte Gino? Erano quelli con cui il 401 VIII| intieramente al vero, perchè Gino andava con quelli, come 402 VIII| Polissena. Qui il conte Gino faceva un gran torto a se 403 VIII| affinità si ricordò il conte Gino in buon punto.~Si era venuti 404 VIII| facendo quella scoperta.~Gino Malatesti aveva osservato 405 VIII| mani e si ride.~Nel caso di Gino Malatesti, la risatina indicava 406 IX| quando i giorni son belli. Gino Malatesti si era fatto grave, 407 IX| fianco alla casa dei Guerri. Gino salutava, e si fermava ad 408 IX| Fiordispina e il conte Gino correvano sempre a visitare 409 IX| dalle asticciuole ramose; Gino la seguiva nelle sue osservazioni, 410 IX| Fiordispina non c'era mai stata, e Gino moriva dalla voglia di guadagnar 411 IX| padre della patria; - disse Gino, salendo anch'egli «con 412 IX| profetica.~- Ah! - gridò Gino. - Si avverasse presto il 413 IX| sotto la vetta del monte, Gino Malatesti incise tre nomi 414 IX| occorrono degli altri. Il conte Gino, per esempio, al suo ritorno 415 IX| separando la lettera di Gino da quelle dei Guerri, e 416 IX| all'amico.~- No, - rispose Gino, dopo aver dato una guardata 417 IX| parecchie settimane senza che Gino Malatesti ricordasse la 418 IX| non ne faccio; - rispose Gino.~- Ah, dico bene! Non ne 419 IX| lettera di un noioso; - disse Gino. - Ci sarà sempre tempo 420 IX| che non sapete ancora. Gino Malatesti non lesse quella 421 IX| suo cassettone, e mentre Gino se ne stava alle Vaie, seduto 422 IX| quell'annunzio il conte Gino si era fortemente turbato. 423 IX| due forastieri sull'uscio. Gino riconobbe il commissario 424 IX| quella parte, per il conte Gino Malatesti, e il suo viso 425 IX| far visita; - interruppe Gino, seccato e confuso ad un 426 IX| da annunziarmi? - disse Gino, riconducendo il signor 427 IX| spiegherà meglio la cosa. -~Gino prese con mano tremante 428 IX| quello? Ahimè, un martedì. Gino rimase istupidito dal colpo. 429 IX| capitato Aminta al soccorso.~- Gino, - disse questi, entrando 430 IX| senza aspettare che il conte Gino ripetesse l'invito. - Ringrazio 431 IX| piaciuta al signor conte Gino Malatesti, così sarà per 432 IX| seguito dall'applicato e da Gino, che non si era per anche 433 IX| riprese questi, voltandosi a Gino, - mi perdoni la libertà 434 IX| diceva frattanto il conte Gino, - mi duole che il mio signor 435 IX| bene! - ribattè il conte Gino.~Il momento non era piacevole. 436 IX| punto ai noiosi.~- Conte Gino, - diss'egli, stendendo 437 IX| commissario, volgendosi a Gino, - voglio sperare che i 438 IX| passaggio da Fiumalbo. -~Gino s'inchinò anche lui, ma 439 IX| riconoscentissimo.~- Grazie! - mormorò Gino, in ricambio a quel fiume 440 IX| quella stretta il conte Gino aveva già ricevuto un messaggio 441 IX| Guardò infatti il conte Gino con una cert'aria, gli strinse 442 IX| altro.~- Si, vado; - rispose Gino, scuotendosi; - ma ritornerò 443 IX| farle.~- Sì, sì; - mormorò Gino, che non aveva più volontà. 444 IX| tutto. Siate uomo, conte Gino: pensate alla vostra famiglia, 445 IX| battuto per la via del bosco, Gino ed Aminta giungevano a Querciola.~ 446 IX| Per tua sorella; - rispose Gino, - E resteranno incompiuti.~- 447 IX| in quel giorno! - rispose Gino, animandosi. - Non mancherò, 448 IX| Ah sì, è vero; - rispose Gino, crollando la testa.~- Perchè 449 IX| sempre tempo; - replicò Gino. - Oggi ho un diavolo per 450 IX| superba noncuranza. Il conte Gino andò allora nel vano della 451 IX| lo dicevo io! - esclamò Gino. - L'ho aperta, ed è la 452 IX| sicuramente, leggerò; - rispose Gino, rifacendosi dalla firma 453 IX| Lucca, il marchesino Landi? Gino Malatesti avrebbe potuto 454 IX| personaggio, come piaceva al conte Gino di gabellarlo.~ ~«Carissimo 455 IX| Sciocco! - ripicchiò il conte Gino, come fu giunto alla fine 456 IX| Pensando a questo, mio caro Gino, ti ho perdonato. Perdonato, 457 IX| figlia.»~ ~- Ah! - esclamò Gino. - È dunque innamorato della 458 IX| Seguivano altre chiacchiere, che Gino lesse a volo, o non lesse. 459 IX| finito il suo lavoro; e Gino Malatesti, non sapendo che 460 IX| Mandelli era sull'uscio, e Gino gli strinse la mano, ringraziandolo 461 IX| confine era vissuto così poco, Gino Malatesti rimontò a cavallo. 462 IX| le vengono dall'alto. -~Gino Malatesti, per altro, non 463 X| Guerri? La poveretta, partito Gino, si era ritirata nella sua 464 X| no, non era possibile! Gino Malatesti, un animo nobile, 465 X| aveva giurato.~Il conte Gino era giunto tra quei monti, 466 X| di conte, e si chiamava Gino Malatesti. Inoltre, era 467 X| degli amori eterni! Ma anche Gino l'amava di quel medesimo 468 X| aveva destata nel cuore di Gino. Ma come? Era proprio geloso, 469 X| possibile? Poteva il conte Gino solamente pensarlo?~Il cugino 470 X| giorno in cui era andata con Gino a visitarlo? O scoglio solitario, 471 X| faggio, accanto a quello di Gino, e sotto a quello del divino 472 X| possibile immaginare che Gino non fosse più Gino? No, 473 X| immaginare che Gino non fosse più Gino? No, l'amore che gli traspariva 474 X| lo scalpitìo dei cavalli. Gino ritornava da Querciola alle 475 X| vedete, come il pensiero di Gino rispondeva al suo. Il cavaliere 476 X| vi amo, vi aspetterò! -~Gino Malatesti era triste. Parlò 477 X| intimo e più caro; - rispose Gino. - È ciò che voglio essere 478 X| accorreva, per salutare il conte Gino.~- Le esprimerò l'animo 479 X| dubiti, Don Pietro; - rispose Gino, più gravemente che non 480 X| S'inganna; - replicò Gino. - Parli mio fratello Aminta 481 X| così tirato nel discorso da Gino. - Ho veduto io poc'anzi 482 X| non dice tutto; - rispose Gino. - Son già parecchi, i versi 483 X| paragone coi suoi; - soggiunse Gino umilmente. - Anch'io, del 484 X| era in fondo alla sala. Gino, vedendo l'atto di assenso, 485 X| altrui.~- Coraggio! - ripetè Gino. - Ne ho; ma questa partenza, 486 X| Ed era un atto solenne.~Gino doveva partire all'alba; 487 X| ingresso della scuderia. Gino si era vestito in fretta, 488 X| il vecchio Guerri, poichè Gino ebbe bevuto, - rammenti 489 X| giorni.~- Grazie! - rispose Gino. - Lo so. Dolce casa delle 490 X| le signore? - ripigliò Gino, accostandosi alla signora 491 X| cercando di consolarlo. Gino abbracciò lo zio di Fiordispina; 492 X| Che vuole costui? - disse Gino.~- Siamo davanti alla casa 493 X| il signor commissario. -~Gino stava per mandare a quel 494 X| fare a meno... - borbottò Gino, - di disturbarlo a quest' 495 X| inchinandosi.~- Scenderò; - disse Gino. - Vuoi tenermi il cavallo, 496 X| qualche cosa a dirle. -~Gino ricordò allora l'occhiata 497 X| che debbo fare? - chiese Gino, turbato.~- Giuseppe è avvertito; 498 X| tema, non tema; - disse Gino sollecito. - Vedrò Giuseppe; 499 X| sarò prudente; - bisbigliò Gino, mettendo piede sulla soglia.~ 500 X| fermando il signor conte Gino a mezza strada e obbligandolo