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Alfabetica [« »] equazione 1 equilibrio 1 er 1 era 2262 êra 1 eran 6 erano 427 | Frequenza [« »] 2318 le 2278 l' 2272 si 2262 era 2242 del 1955 ma 1944 da | Anton Giulio Barrili I rossi e i neri Concordanze era |
Vol., Parte, Cap.
2001 2, 1, XXIX| nemico; ma appunto perchè era il più debole era anche 2002 2, 1, XXIX| perchè era il più debole era anche il più vigilato. Già 2003 2, 1, XXIX| una volta il fiero gesuita era stato colpito da quella 2004 2, 1, XXIX| rattenne da quell'attacco, che era pericoloso ed inutile. Egli 2005 2, 1, XXIX| dalla disperazione; quello era il gran punto; il resto 2006 2, 1, XXIX| me ne vado, io? - Tutto era silenzio e buio nella cappella, 2007 2, 1, XXIX| vi scese; ma il luogo gli era noto, ed egli corse, volò 2008 2, 1, XXIX| contemplare il padrone, che era inginocchiato davanti alla 2009 2, 1, XXIX| La cappella dei Montalto era di poca ampiezza e assai 2010 2, 1, XXIX| sui lati. Una di queste era vuota; nell'altra sorgeva 2011 2, 1, XXIX| avranno già inteso i lettori, era l'autore dell'epigrafe, 2012 2, 1, XXIX| proprio scritto così. Ed era vero, diffatti, allorquando 2013 2, 1, XXIX| allorquando la sua angelica madre era scesa nel sepolcro; perchè 2014 2, 1, XXIX| sepolcro; perchè il giovine era stato bensì colpito dalla 2015 2, 1, XXIX| Ma se sua madre morta non era più l'unico amore, ben era 2016 2, 1, XXIX| era più l'unico amore, ben era durata perenne memoria nell' 2017 2, 1, XXIX| patrizia. Povera madre! Come s'era ella adoperata, quante amorose 2018 2, 1, XXIX| colloquio d'Aloise con sua madre era finito. Baciò, ribaciò commosso 2019 2, 1, XXIX| letto. Il povero giovane era travagliato dalla febbre, 2020 2, 1, XXIX| allora alla mensola su cui era posata la busta che aveva 2021 2, 1, XXIX| La marchesa Ginevra si era degnata di ammirare quelle 2022 2, 1, XXIX| della camera da letto, che era socchiuso, si aperse, ed 2023 2, 1, XXIX| severa disse ad Aloise, che s'era voltato rapidamente all' 2024 2, 1, XXX| di Feira.~ ~In qual modo era egli penetrato colà? Ben 2025 2, 1, XXX| padrone della Montalda, era venuto prima di lui al castello. 2026 2, 1, XXX| Antonio aveva taciuto? Come si era fatto suo complice? E perchè 2027 2, 1, XXX| titubò un tratto, scosso com'era da quelle affettuose parole. 2028 2, 1, XXX| quell'uscio medesimo dond'era venuto.~ ~Rimasto solo nello 2029 2, 1, XXX| indicibile. Nella sua mente era un tumulto di pensieri, 2030 2, 1, XXX| mala pena quell'uomo gli era apparso dinanzi. E le ripeteva 2031 2, 1, XXX| teso dal canto suo, non s'era detto ancor nulla; Aloise 2032 2, 1, XXX| novità gli preparava? Qual era, e di qual fatta, l'arcano 2033 2, 1, XXX| sotto gli occhi di Aloise.~ ~Era un grosso volume, legato 2034 2, 1, XXX| antica, poichè la coperta era rigida e tesa; ma il colore 2035 2, 1, XXX| volto del vecchio gentiluomo era così severo, i suoi sguardi 2036 2, 1, XXX| strinse sgomentito. Là dentro, era dunque alcun che di grave 2037 2, 1, XXX| canna omicida alle tempie, era investito da un arcano terrore 2038 2, 1, XXX| contro l'ignoto, che inatteso era venuto a cercarlo.~ ~Finalmente, 2039 2, 1, XXX| Hipponensis, Opera omnia. Così era stampato, in caratteri rossi 2040 2, 1, XXX| numero d'ordine del tomo era il sedicesimo, ma scritto 2041 2, 1, XXX| volto del vecchio gentiluomo era dipinto di mestizia; gli 2042 2, 1, XXX| cuore d'Aloise. Ma egli era costretto ad operare in 2043 2, 1, XXX| in quel modo; il rimedio era amaro, mia era il solo da 2044 2, 1, XXX| il rimedio era amaro, mia era il solo da cui potesse ripromettersi 2045 2, 1, XXX| avvide allora che il volume era interfogliato, cioè a dire 2046 2, 1, XXX| della mente.~ ~Quella donna era apparsa un giorno, come 2047 2, 1, XXX| quella sovrumana bellezza. Era egli un presentimento, un' 2048 2, 1, XXX| veduta; e vederla e amarla era stato tutt'uno. Questi amori 2049 2, 1, XXX| nel profondo del cuore, era vissuto sei anni senza tentare, 2050 2, 1, XXX| di avvicinarsi a lei, ond'era ripiena tutta l'anima sua. 2051 2, 1, XXX| anima sua. Perchè egli s'era dato a lei, s'era posto 2052 2, 1, XXX| egli s'era dato a lei, s'era posto in sua balìa, senza 2053 2, 1, XXX| non ne sapeva nulla, ed era già il pensiero dei suoi 2054 2, 1, XXX| nè poco. Invaghito come era di quella divina a cui non 2055 2, 1, XXX| trahit della fatalità, e s'era acconciato ai voleri di 2056 2, 1, XXX| l'agonia. Quella donna s'era avveduta dell'amor d'Aloise; 2057 2, 1, XXX| del giovine. Sicuramente c'era una ragione che la conduceva 2058 2, 1, XXX| del cantor di Francesca, era una frase vuota di senso 2059 2, 1, XXX| di Aloise. Cortese ella era con tutti, e cortese anche 2060 2, 1, XXX| del patimento. L'amore non era più una allegrezza, poichè 2061 2, 1, XXX| una allegrezza, poichè non era più una speranza; era un 2062 2, 1, XXX| non era più una speranza; era un dolore, uno spasimo, 2063 2, 1, XXX| nella sua mente, che egli era sul punto di smarrire la 2064 2, 1, XXX| camera. Il duca di Feira era seduto al suo posto, immobile, 2065 2, 1, XXX| incominciò a leggere da dove era scritto, a caratteri più 2066 2, 1, XXXI| quell'orrevole personaggio. Era un diligente annotatore, 2067 2, 1, XXXI| cadessero in mano, il gesuita era venuto trascrivendo le lettere 2068 2, 1, XXXI| Per verità, il primo senso era stato d'alto stupore, cagionato 2069 2, 1, XXXI| La signorina di Kérouèc era andata a marito pochi mesi 2070 2, 1, XXXI| La marchesa Torre Vivaldi era d'ingegno colto e vivace, 2071 2, 1, XXXI| italiano (poichè il carteggio era tutto in francese), una 2072 2, 1, XXXI| lèsse Aloise, nella quale era minutamente narrata quella 2073 2, 1, XXXI| dirò di passata ch'ella era azzimata per bene, tutta 2074 2, 1, XXXI| vanità alla dea; ella non era scontenta della sarta, nè 2075 2, 1, XXXI| fossero in moto. Questo era preveduto; alcune nostre 2076 2, 1, XXXI| complimento e la stizza, ch'ella era aspettata. Aspettata, sì 2077 2, 1, XXXI| attenzione allo spettacolo, era forse disdicevole; starsene 2078 2, 1, XXXI| scortese; insomma, ella era sulle spine, e potè dire 2079 2, 1, XXXI| sguardi. Presso a lei c'era conversazione animata tra 2080 2, 1, XXXI| mio palchetto, la quale era in quella vece rivolta alla 2081 2, 1, XXXI| trattava d'un signore, il quale era in un crocchio dei più noti 2082 2, 1, XXXI| quel gesto (inorridisci!) era stato di crollar le spalle, 2083 2, 1, XXXI| occhi corsero a lui. Egli era sempre fermo al suo posto. 2084 2, 1, XXXI| prima occasione che mi s'era offerta di veder gli uomini 2085 2, 1, XXXI| poichè il vocabolo va) era l'unico episodio della serata, 2086 2, 1, XXXI| reticenza meditata, ciò che non era e non poteva essere altro 2087 2, 1, XXXI| necessariamente quel nome; ma egli ci era ricordato, bisogna pur dirlo, 2088 2, 1, XXXI| vedere la mano del destino, era in quella vece la mano di 2089 2, 1, XXXI| per la prima volta egli s'era avvicinato a Ginevra; gli 2090 2, 1, XXXI| desiderata e temuta.~ ~La lettera era lunga, assai lunga, tutta 2091 2, 1, XXXI| del piccolo Riario, che s'era staccato nel fervor delle 2092 2, 1, XXXI| danze. Tutta la lettera era un chiacchierìo, un cinguettìo, 2093 2, 1, XXXI| quel che Aloise cercava, era in fondo.~ ~« .. Anche il 2094 2, 1, XXXI| alla nostra festa. Egli era assai pallido, forse a cagione 2095 2, 1, XXXI| ben vedendo che la crisi era vicina.~ ~Intanto il giovine, 2096 2, 1, XXXI| si chiudeva il carteggio, era breve. In que' pochi versi 2097 2, 1, XXXI| breve. In que' pochi versi era annunziato il viaggio imminente 2098 2, 1, XXXI| uomini intendeva un tantino, era parso perfetto. Ciò forse 2099 2, 1, XXXI| parso perfetto. Ciò forse era troppo; la Ginevra, dal 2100 2, 1, XXXI| ammetterne la minima parte. Ed era naturale; che ad intendere 2101 2, 1, XXXI| un'altra ancora, che non s'era detta nè pensata; questo 2102 2, 1, XXXII| guardarlo. Il povero giovine era come istupidito dal dolore, 2103 2, 1, XXXII| inaspettate parole, il cui senso era così chiaro e riciso, il 2104 2, 1, XXXII| informi, di arcane paure, s'era schiuso nella sua mente. 2105 2, 1, XXXII| stanze di sua madre. L'uscio era aperto, e si scorgeva lume 2106 2, 1, XXXII| il giovine, confuso come era, non pose mente a ciò. Egli 2107 2, 1, XXXII| della camera da letto, che era rischiarata dal fioco lume 2108 2, 1, XXXII| commosso a guardarlo. Sua madre era un angelo; e quell'antico, 2109 2, 1, XXXII| amore che vince la morte, era alcun che di così santo, 2110 2, 1, XXXIII| su cui il duca di Feira era venuto a sedersi spossato. 2111 2, 1, XXXIII| piedi sua madre. E la madre era là, presente in tutte quelle 2112 2, 1, XXXIII| io morto in quel giorno! Era il 20 novembre del 1853....~ ~- 2113 2, 1, XXXIII| ebbi a convincermi che non era stata un'illusione la mia, 2114 2, 1, XXXIII| della vostra santa madre era venuta a salutare chi aveva 2115 2, 1, XXXIII| quella volta ancora, non c'era nulla per me. Lo credetti 2116 2, 1, XXXIII| povero amico da due anni era morto. Anche questo seppi 2117 2, 1, XXXIII| di tempi lontani. Cosimo era giovine, assai più giovane 2118 2, 1, XXXIII| genovese una ricchezza che gli era necessaria, per ottener 2119 2, 1, XXXIII| suo cuore. Il Vitali non era allora il ricchissimo banchiere 2120 2, 1, XXXIII| in processo di tempo; ma era già tale da poter negare 2121 2, 1, XXXIII| di modeste sostanze qual era il Donati. Perchè, debbo 2122 2, 1, XXXIII| il mio debito di padre. Era un cortese rifiuto; ma io 2123 2, 1, XXXIII| tre anni; Eugenia Vitali era moglie ad un altro, era 2124 2, 1, XXXIII| era moglie ad un altro, era già vostra madre.... -~ ~ 2125 2, 1, XXXIII| quel punto, Aloise, com'era tutta radiante di quella 2126 2, 1, XXXIII| vostro cuore un altare; ella era cosa di cielo; - soggiunse 2127 2, 1, XXXIII| mie mani?... Il pensiero m'era balenato alla mente, ma 2128 2, 1, XXXIII| spirito, lontano da lei? C'era egli, non pure allegrezza 2129 2, 1, XXXIII| reale» qui dentro, Aloise, era una solitudine paurosa, 2130 2, 1, XXXIII| breve; nelle sue lettere non era mai cenno della madre vostra. 2131 2, 1, XXXIII| carta, che di sovente non c'era. Sindi, il mio fedele indiano, 2132 2, 1, XXXIII| avvenuto in sua casa, e che non era dato nè a me nè a lei di 2133 2, 1, XXXIII| regioni vietate dov'ella era. Di là il mio Sindi partì 2134 2, 1, XXXIII| donna, mi turbò fortemente. Era sua, la prima ch'io ricevessi 2135 2, 1, XXXIII| disse parola; anch'egli era commosso, e due grosse lagrime 2136 2, 1, XXXIII| alcuni istanti di pausa; - si era smarrita, non so come, e 2137 2, 1, XXXIII| indi, poichè la giornata era tiepidissima come di primo 2138 2, 1, XXXIII| silenzioso a guardarla. Era bianca in volto, disfatta, 2139 2, 1, XXXIII| nelle vostre parole, qual era fanciulla, quale rimase 2140 2, 1, XXXIV| vecchia fante, la quale era stata in sua giovinezza 2141 2, 1, XXXIV| sempre la medesima baia. Ella era stata invitata alle nozze, 2142 2, 1, XXXIV| tavola, s'intende, che non era persona da impancarsi in 2143 2, 1, XXXIV| dimenticando i sofferti travagli, s'era fatta una superbiona, ma 2144 2, 1, XXXIV| dalle poche persone a cui s'era avvicinato, con cui, o per 2145 2, 1, XXXIV| avvicinato, con cui, o per cui, s'era adoperato, così felicemente 2146 2, 1, XXXIV| natura.~ ~Maria Salvani era bella, e tanto più bella 2147 2, 1, XXXIV| allo sguardo. Maria non era più la giovinetta paurosa 2148 2, 1, XXXIV| erano cessati; Lorenzo era salvo; Lorenzo l'amava; 2149 2, 1, XXXIV| Lorenzo l'amava; Lorenzo era suo; che più? Sua madre 2150 2, 1, XXXIV| suo; che più? Sua madre s'era intenerita, era ridiventata 2151 2, 1, XXXIV| madre s'era intenerita, era ridiventata sua madre. Ed 2152 2, 1, XXXIV| ridiventata sua madre. Ed ella era felice, tutta compresa della 2153 2, 1, XXXIV| anch'essa di tenera gioia, era presso di lei, in apparenza 2154 2, 1, XXXIV| arrossire la donna. Il segreto era noto a Lorenzo come al duca 2155 2, 1, XXXIV| rassegna i commensali del duca. Era, come si vede, un'assai 2156 2, 1, XXXIV| liete. Eppure, quello non era stato un gaio banchetto; 2157 2, 1, XXXIV| e del duca di Feira, non era tale per verità da sciogliere 2158 2, 1, XXXIV| di chi esca di malattia, era composto dei modi, affabile 2159 2, 1, XXXIV| cavalcata di Pegli; ma bene era agevole ad un conoscitore 2160 2, 1, XXXIV| mostrava ilare (che tale non era mai stato in sua vita) appariva 2161 2, 1, XXXIV| Più lieto a gran pezza era il tinello, mezz'ora dopo 2162 2, 1, XXXIV| Colà, non pure allegria, c'era baldoria a dirittura. La 2163 2, 1, XXXIV| Michele, a dir vero, non era più un servitore. Il legionario 2164 2, 1, XXXIV| dall'alture della Bricca, era stato assegnato in dote 2165 2, 1, XXXIV| senza molta fatica, poichè c'era luogo per due famiglie di 2166 2, 1, XXXIV| il suo contradittore non era mai stato a Roma, Michele 2167 2, 1, XXXIV| e del Circolo, a cui s'era tolto il nome, poichè in 2168 2, 1, XXXIV| il nome, poichè in parte era diroccato, e il popolo usava 2169 2, 1, XXXIV| essi, che già da un'ora era tornato alle cure del suo 2170 2, 1, XXXIV| dirgli che la sua presenza era desiderata da Sua Eccellenza 2171 2, 1, XXXIV| de' suoi padroni, non n'era uscito prima di noi, dalle 2172 2, 1, XXXIV| di noi, dalle sue? non s'era levato a tale altezza di 2173 2, 1, XXXIV| tutti? -~ ~In questa guisa era stato chiamato Michele Garaventa 2174 2, 1, XXXIV| gentile brigata. Il poveretto era confuso, fuori di sè; quando 2175 2, 1, XXXIV| denti. Basta; Michele non era stato soldato per nulla; 2176 2, 1, XXXIV| diavolo dico? Ella non c'era mica a vedermi! Insomma, 2177 2, 1, XXXIV| mosso da riva.- -~ ~Questo era un bisticcio, e fu salutato 2178 2, 1, XXXIV| aveva fatto a posta, chè non era forte di studi, e ci aveva 2179 2, 1, XXXIV| quel compito cavaliere che era, volle accompagnarla fino 2180 2, 1, XXXIV| è felice. Povera madre! Era tempo; - andava egli dicendo 2181 2, 1, XXXIV| nel salotto del duca, s'era lasciato cadere sfinito 2182 2, 1, XXXIV| avvicinatasi chetamente già era per reclinare la bruna testa 2183 2, 1, XXXV| sarebbe provveduto, che era certamente il meno, come 2184 2, 1, XXXV| neppur quelle dove Aloise era già stato, e dove anche 2185 2, 1, XXXV| salto alla costa d'Asia era naturale, come a dire indicato. 2186 2, 1, XXXV| occidente e da settentrione, s'era mostrato sollecito di vedere 2187 2, 1, XXXV| storia e per l'arte, non era anche disceso laggiù con 2188 2, 1, XXXV| volte, e due risorto», si era tuttavia fra i dubbi, le 2189 2, 1, XXXV| bellezza fatale! Che fascino era in lei? Aloise non si fermò 2190 2, 1, XXXV| Anche laggiù nella Troade era già una distanza enorme 2191 2, 1, XXXV| restar tra le antiche, Frine era un mostro di corruttela, 2192 2, 1, XXXV| il suo nome istesso, che era poi un soprannome, datole 2193 2, 1, XXXV| speranze, fa bene. -~ ~Il duca era fuori di sè dalla gioia.~ ~- 2194 2, 1, XXXV| altr'uomo. Il tuo esempio era buono. Hai amato, e più 2195 2, 1, XXXV| fortemente di me. Non ti era possibile non amare, dov' 2196 2, 1, XXXV| sciocchi e scioperati c'era da scegliere; ed Aloise 2197 2, 1, XXXV| società elegante in cui era vissuto. Di questi uno ebbe 2198 2, 1, XXXV| vorrei rinascer Salvani! -~ ~Era gaio, Aloise; e fu gaia 2199 2, 1, XXXV| col canto, alla terra dove era nato il divino cantore. 2200 2, 1, XXXV| nato il divino cantore. C'era poi nato davvero? Lo asseriva 2201 2, 1, XXXV| non si pensi. Un giorno era tutto, quando vedevamo in 2202 2, 1, XXXV| come negli usi del vivere, era naturale il pensare a due 2203 2, 1, XXXV| rifare, poichè il prodigio era già stato operato una volta. 2204 2, 1, XXXV| essere in vista di Rodi, si era gittato con tutto l'ardore 2205 2, 1, XXXV| E dai commerci antichi era sceso con facile trapasso 2206 2, 1, XXXV| riprese il duca. - Si era cominciato così, con Marco 2207 2, 1, XXXVI| augurandogli ogni bene, era stato fermo nel ricusare 2208 2, 1, XXXVI| conoscenza.... Cosimo Donati. - Era un gran colpo, pel vecchio 2209 2, 1, XXXVI| farlo vivacchiare. O non era già ricco? direte. Sì, era; 2210 2, 1, XXXVI| era già ricco? direte. Sì, era; ma quel banco Cardi, Salati 2211 2, 1, XXXVI| un bel giorno, il Salati era sparito colla cassa; e il 2212 2, 1, XXXVI| più allegro di lui. Quello era un momento critico per la 2213 2, 1, XXXVI| isperandoli nemmeno. Quella non era più la fiammata del Quarantotto, 2214 2, 1, XXXVI| di ridicolo; onde egli si era ritirato a Quinto, più tiranno 2215 2, 1, XXXVI| quella finitezza di stile che era uno tra i pregi del marchese 2216 2, 1, XXXVI| mondo, per cui benefizio era stata pensata.~ ~Dal castello 2217 2, 1, XXXVI| giornale quotidiano, che era nato da pochi mesi, che 2218 2, 1, XXXVI| notato di vanagloria.~ ~Era quello il diario che rappresentava, 2219 2, 1, XXXVI| Abbiamo detto con ciò che egli era uno dei compilatori; aggiungiamo 2220 2, 1, XXXVI| sua amicizia pel Cigàla s'era di molto raffreddata. Egli 2221 2, 1, XXXVI| farvela breve, Aloise s'era ingelosito del Cigàla; s' 2222 2, 1, XXXVI| ingelosito del Cigàla; s'era fitto in mente che la dama 2223 2, 1, XXXVI| neppure; ma vidi, e non c'era bisogno di molta acutezza 2224 2, 1, XXXVI| acutezza per vederlo, ch'egli era fortemente agitato. Questa 2225 2, 1, XXXVI| Aloise ha torto marcio. Io era andato stamane da amico, 2226 2, 1, XXXVI| bisognevole dell'arte sua, era agli ordini loro.~ ~Un'ora 2227 2, 1, XXXVI| della Polcevera.~ ~Aloise era sparuto anzi che no, ma 2228 2, 1, XXXVI| giovinezza. La giornata era bella, non fredda, e il 2229 2, 1, XXXVI| dell'autunno. L'immagine era di Aloise, che, come tutti 2230 2, 1, XXXVI| che, come tutti sanno, era poeta nel profondo dell' 2231 2, 1, XXXVI| duello, a cui si disponevano, era stato concertato da essi; 2232 2, 1, XXXVI| le armi scelte da essi; era dunque naturale che provvedessero 2233 2, 1, XXXVI| ombra gettata dall'edificio, era un largo lembo di suolo 2234 2, 1, XXXVI| altro. Enrico intanto s'era fatto innanzi per offrir 2235 2, 1, XXXVII| il Montalto, come è noto, era una lama gagliarda, e il 2236 2, 1, XXXVII| acconcia frase egli stesso, non era una sbercia. Ma più andavano 2237 2, 1, XXXVII| andavano innanzi, e più era facile il vedere che Aloise 2238 2, 1, XXXVII| Cigàla, così paziente come era animoso, assaliva senza 2239 2, 1, XXXVII| batter d'occhio il Cigàla era stato disarmato; la spada, 2240 2, 1, XXXVII| giaceva sul terreno. Il Cigàla era rimasto perplesso, e con 2241 2, 1, XXXVII| offendesse il Cigàla, s'era spinto sotto la misura, 2242 2, 1, XXXVII| suolo.~ ~L'orribile scena era durata due minuti, non più. 2243 2, 1, XXXVII| rialzare il ferito. Il Cigàla era rimasto attonito, esterrefatto; 2244 2, 1, XXXVII| esplorazioni, questo gli era confermato dal pallore estremo 2245 2, 1, XXXVII| assai chiaramente che non c'era speranza.~ ~Il ferito aveva 2246 2, 1, XXXVII| palpebre. Il suo volto s'era fatto smorto; solo il respiro 2247 2, 1, XXXVII| condurlo dentro.~ ~Il sole era presso al tramonto. I suoi 2248 2, 1, XXXVII| disposto ogni cosa! -~ ~Era ella, infatti, la marchesa 2249 2, 1, XXXVII| comuni dei due gentiluomini, era venuta a capo di stabilire 2250 2, 1, XXXVII| aveva saputo che la sfida era corsa, e dove fosse e per 2251 2, 1, XXXVII| ritrovo. Lo stesso Riario si era lasciato cavare il segreto 2252 2, 1, XXXVII| infine, il signor di Montalto era un fortissimo schermidore, 2253 2, 1, XXXVII| risparmiando il Cigàla. Era questo il pensiero del duca. 2254 2, 1, XXXVII| perchè il signor di Montalto era un cavaliere generoso, ella 2255 2, 1, XXXVII| Intanto la bella Ginevra era già tutta prostrata al fianco 2256 2, 1, XXXVII| gravità del momento: solo era rimasto, perchè avvicinatosi 2257 2, 1, XXXVII| suprema su quelle di Ginevra. Era l'addio della partenza. 2258 2, 1, XXXVII| altrui. Il vecchio gentiluomo era avvezzo oramai a soffrire. 2259 2, 1, XXXVII| obbligo suo.~ ~Di ciò ch'era venuto, dopo lo scontro 2260 2, 1, XXXVII| chiuse in un mutismo, che non era senza una cert'aria di dignità, 2261 2, 1, XXXVII| sempre meritamente superba, era morta. Felice anche lei! 2262 2, 1, XXXVII| elevarne lo spirito, si era animato il suo cuore.~ ~ ~ ~