Vol., Parte, Cap.

 1  1,  1,      IV|   Lorenzo metteva nella sala d'entrata; quella di Maria in un corridoio,
 2  1,  1,    VIII| rimaste impaniate. Però quella entrata nel salotto della contessa
 3  1,  1,       X|     poste in città gli dava un'entrata di forse ottomila lire.
 4  1,  1,       X|     arrivi con ottomila lire d'entrata. All'uscita, non è vero?
 5  1,  1,       X|    suppellettili. Nella sala d'entrata erano pochi gli arredi,
 6  1,  1,      XV|       cavano il cinquanta. Una entrata sicura di tremila lire all'
 7  1,  1,   XXVII|       dal convento poco dopo l'entrata di Ginevra; dond'era agevole
 8  1,  1,     XXX|      Una cosa già sanno; che l'entrata di Aloise dai Torre Vivaldi
 9  1,  1,    XXXI| sergente invalido nella sala d'entrata. A Dio piacendo, ella giungeva
10  1,  1,    XXXI|      sette od ottomila lire di entrata, necessarie a vivere, non
11  1,  1,    XXXI|       Questa sera si recita. - Entrata: dieci centesimi».~ ~Il
12  1,  1,  XXXIII|      così, quando una cosa m'è entrata in testa, non c'è più verso
13  1,  1,    XXXV|      di meglio del decimo dell'entrata, detratte le spese serali.
14  1,  1,  XXXVII|        camera; ma nella sala d'entrata s'imbattè in Maria che appunto
15  1,  1, XXXVIII|      odore di bruciaticcio, ed entrata prontamente, vide ogni cosa
16  2,  1,      VI|       a Genova. Colà, presso l'entrata di porta Pila, un insolito
17  2,  1,      VI|  fucili al piede, vigilavano l'entrata, e visitavano, frugavano,
18  2,  1,    VIII|       colla faccia rivolta all'entrata, alzò la mano, in atto di
19  2,  1,     XIX|       valeva quanto il viver d'entrata. Gli dolse in quella vece
20  2,  1,   XXIII|       era ricco, lo so; ma una entrata di sette in ottomila lire,
21  2,  1,    XXIV|        sue quarantamila lire d'entrata, ma che appunto per la larghezza
22  2,  1,    XXVI|      da aver gli occhi verso l'entrata del salotto.~ ~- Avete vinto; -
23  2,  1,    XXXI|      inganni. La sua persona è entrata nel mio racconto, perchè
24  2,  1,   XXXIV|     viveva, come suol dirsi, d'entrata. Un certo poderetto, che
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