Parte

 1    15|            che occupavo presso mio zio Lazzaro, curato del villaggio
 2    15|      attraversare la camera di mio zio. Camminai sulle punte dei
 3    15|      chiesa suonare l'Angelus. Mio zio Lazzaro, da qualche tempo,
 4    15|       colla nuova primavera.~ ~Mio zio dormiva d'un sonno profondo;
 5    15|           gridargli:~ ~– Alzatevi, zio Lazzaro! andiamo a passeggiare
 6    15|           chiare da mattina! Collo zio allato, avrei dovuto abbassare
 7    15|          perduto. Quante volte mio zio Lazzaro mi aveva aspettato
 8    15|         dimenticato. Il mio povero zio mi sgridava perchè avevo
 9    15|               Pensai: – Oh come lo zio Lazzaro deve dormire!~ ~
10    15|   incontravamo nella chiesa di mio zio Lazzaro; eppure avrei giurato
11    15|           calore.~ ~– Oh! come mio zio deve dormire! – ripetevo
12    15|        essendomi rivolto, vidi mio zio Lazzaro in persona, a poca
13    15|            e immobile, davanti mio zio Lazzaro, asciugandomi le
14    15|            baciar le dita.~ ~E mio zio Lazzaro, che non diceva
15    15|            d'un verde crudo.~ ~Mio zio, senza voltarsi, senza mutar
16    15|           istante di silenzio, mio zio Lazzaro si rivolse a me.~ ~–
17    15|           E abbassai la testa. Mio zio mi mostrò d'un gesto tutta
18    15|        respirando liberamente. Mio zio non predicava.~ ~– È una
19    15|    Abbassai di nuovo la testa: mio zio Lazzaro mi aveva veduto
20    15|  lavoratori.~ ~A questo punto, mio zio mi obbligò a guardarlo in
21    15|        istupidito. Comprendevo mio zio Lazzaro. Egli mi faceva
22    15|         lavorare era venuto.~ ~Mio zio pareva imbarazzato non meno
23    15|          mi ama! – esclamai.~ ~Mio zio fece un gesto di malumore.~ ~–
24    15|         improvviso al collo di mio zio Lazzaro.~ ~– Oh che gioia! –
25    15|         quanto vi ringrazio!~ ~Mio zio Lazzaro era tutto rosso.
26    15|             Ah quanto siete buono, zio Lazzaro. E come parlate
27    15|    adempiere il suo còmpito.~ ~Mio zio mi calmò.~ ~– Va bene, Giovanni, –
28    15|           Babet? – domandai.~ ~Mio zio fece un sorriso impercettibile.
29    15|        nella vostra bontà. Oh! mio zio, fate che Babet non mi dimentichi.
30    15|     lavorerò per lei.~ ~Allora mio zio Lazzaro mi mostrò nuovamente
31    15|        ogni volta che guardavo mio zio Lazzaro. E ricordando Babet,
32    15|             in riva all'acqua. Mio zio aveva ragione: la terra
33    15|          di lavoro fra Babet e mio zio Lazzaro. La giovinezza energica
34    15|            non potei desinare. Mio zio comprese senza dubbio i
35    15|         chi ve l'ha detto?~ ~– Mio zio Lazzaro.~ ~Ella rimase atterrita.
36    15|          alla mia volta, – che mio zio Lazzaro ha detto la verità.
37    15|           affezioni, a Babet, allo zio Lazzaro. E un mese appena
38    15|            chiusi, vidi Babet e lo zio Lazzaro. Quanto tempo che
39    15|            nostra separazione. Mio zio piangeva perch'era povero,
40    15|         Vidi il mio povero vecchio zio sulla soglia del presbiterio,
41    15|    riconoscere la scrittura di mio zio Lazzaro.~ ~– Avanti, marche! –
42    15|            consolarmi, ciò che mio zio Lazzaro m'aveva spesso ripetuto:
43    15|       volta le buone parole di mio zio Lazzaro.~ ~Eravamo giunti
44    15|          incerta la lettera di mio zio Lazzaro.~ ~Quando risensai,
45    15|            petto la lettera di mio zio Lazzaro. Me la posi davanti
46    15|  nauseabondo dell'assassinio.~ ~Lo zio Lazzaro mi scriveva:~ ~«
47    15|    speranze in Dio, continuava mio zio, egli ti ricondurrà a Dourgnes
48    15|      distendevano sui colli.~ ~Mio zio Lazzaro aggiungeva:~ ~«E
49    15|         Terminai la lettera di mio zio Lazzaro.~ ~«Voleva semplicemente
50    15|            abbracciare Babet e mio zio; poi pensai che non li avrei
51    15|          memoria di Babet e di mio zio Lazzaro.~ ~Non so quanto
52    15|         occhi del cuore Babet e lo zio Lazzaro che mi tendevano
53    15|        Babet nella chiesetta dello zio Lazzaro. Noi avevamo domandato
54    15|     felicità calma e continua. Mio zio Lazzaro aveva effettuato
55    15|      accarezzati ad un tempo.~ ~Lo zio Lazzaro aveva una paura
56    15|           in quattro, vidi il caro zio, tutto pallido, che tratteneva
57    15|     abbandonava più il podere. Mio zio viveva fra orribili angoscie;
58    15|      superbi mustacchi neri.... Lo zio Lazzaro mi diceva ieri che
59    15|         nel cortile, trovai in mio zio Lazzaro che guardava con
60    15|          ha usato della vita.~ ~Lo zio Lazzaro rimase silenzioso;
61    15|       lavoro.~ ~– Mi ricordo, caro zio, – gli risposi. – Quel giorno
62    15|          primavera.~ ~Ascoltai mio zio, e pensai a Babet, che dormiva
63    15|           io non sapevo più se mio zio Lazzaro mi parlasse della
64    15|          testa, ci salutavano. Mio zio si fermava talvolta a discorrere
65    15|        emozione inesprimibile.~ ~– Zio, zio! – esclamai, – vedete
66    15|            inesprimibile.~ ~– Zio, zio! – esclamai, – vedete come
67    15|            che sarà per oggi.~ ~Lo zio Lazzaro divenne pallidissimo.
68    15|             Venite, venite presto, zio Lazzaro.... Ah! la mia povera
69    15|        correre e sorridevano.~ ~Lo zio Lazzaro, non potendo raggiungermi,
70    15|            Ma non intendevo più lo zio Lazzaro: correvo sempre.~ ~
71    15|             Trovai nella corte mio zio Lazzaro che arrivava affannato.
72    15|            cortinette bianche. Mio zio, immobile, tremante, appoggiava
73    15|            maledissi il dolore. Lo zio Lazzaro, ch'era asceso adagino
74    15|            gioie più profonde. Mio zio Lazzaro bussava già all'
75    15|          batteva a gran colpi. Mio zio era chino sulla culla. Babet
76    15|            vidi la levatrice e mio zio Lazzaro che si bisticciavano.~ ~
77    15|            modi ad impedire che lo zio Lazzaro prendesse il bambino
78    15|        sulla sponda del letto: mio zio si adagiò in una gran poltrona,
79    15| ragionavamo tutti e tre, Babet, lo zio Lazzaro e io, guardando
80    15|            il diletto neonato.~ ~– Zio Lazzaro, – diceva Babet, –
81    15|            Giacomina, – rispose lo zio, – io lo chiamerò Giacomo.~ ~–
82    15|         occhi parlano oramai.~ ~Lo zio Lazzaro pensava assolutamente
83    15|         nostro piccolo Giacomo.... Zio Lazzaro, voi sarete il padrino
84    15|       padrino d'un contadino.~ ~Lo zio Lazzaro approvò con un segno
85    15|            inquieto.~ ~– Soffrite, zio Lazzaro? – gli domandai. –
86    15|            si sollevò guardando lo zio Lazzaro. Io mi posi in ginocchio
87    15|     prorompevamo in singhiozzi, lo zio Lazzaro continuò senza cessare
88    15|           in una vaga serenità. Lo zio Lazzaro s'indeboliva sempre
89    15|           dei fievoli gridi.~ ~Mio zio Lazzaro intese que' gridi
90    15|          crepuscolo: l'addio dello zio Lazzaro ci lasciava confidenti,
91    15|        figlio e che portò seco mio zio Lazzaro nella pace del crepuscolo.~ ~ ~ ~
92    15|           Egli non aveva avuto uno zio Lazzaro che lo guastasse
93    15|            andava, io pensavo allo zio Lazzaro, ch'era rimasto
94    15|          acaiú che ci veniva dallo zio Lazzaro.~ ~La finestra era
95    15|         madre, mi ricordavo che lo zio Lazzaro era tenero delle
96    15|            che urlava, pensai allo zio Lazzaro e vidi le belle
97    15|            prossima primavera. Mio zio Lazzaro lo diceva: Noi non
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License