Cap.

 1       2|           cominciò ad incitare la plebe contro i maggiorenti. Ciò
 2       2|        principe, di popolo non di plebe era mestieri.~ ~Mentre in
 3       3|      sempre il governo, in cui la plebe avea parte. Gl’Ippobori
 4       3|           forse eran gradite alla plebe, accresceano l’odio dei
 5       4|           soggetta a Siracusa. La plebe ivi tumultuando, chiedea
 6       6| quattrocento cavalli. Anche lì la plebe altamente querelavasi de’
 7       8|        cui venne odiosissimo alla plebe, che avea parte, e forse
 8       8|        sottrarlo alla furia della plebe e de’ suoi nemici, con essoloro
 9       8|        dirigevano a posta loro la plebe, sempre ignorante, volubile
10       8|      costui, il quale volea nella plebe la somma autorità, per farne
11      10|      zelantissimo difensore della plebe, acerrimo nemico de’ nobili
12      10|      venne caro a’ soldati e alla plebe~ ~Era in que’ dì in Siracusa
13      13|       dell’indugio per aizzare la plebe contro il nuovo governo,
14      13|     perturbazioni. Assalita dalla plebe furiosa, si era colle due
15      13|          si deliberava, uno della plebe propose Ippocrate ed Epicide.
16      13|      Romani. E tanto aizzarono la plebe, sempre credula ed avventata
17      13|            levarono a sommossa la plebe; quindi entrarono in Tica,
18      14|           parlare in pubblico, la plebe, vistolo eruttar fiamme
19      15|           senato. I tribuni della plebe decretarono: non dover valere
20      21|   parrocchie di Roma; cominciò la plebe, come sempre ha fatto, la
21      22|          di Roma, lo favoriva; la plebe, sedotta, forse lo amava.
22      22|           si potè impedire che la plebe avesse dato il sacco ad
23      23|      quell’età non popolo era, ma plebe corriva, cieca, sfrenata
24      23|       fatto.~ ~Al tempo stesso la plebe della città trasse al palazzo
25      28|         eroi, ma alla guisa della plebe, seguono la superbia. Ma
26      28|      latinismi che tuttora usa la plebe siciliana; come il dire
27      28|       adunque il linguaggio della plebe, non che in Sicilia, ma
28      29|           a costoro guadagnare la plebe, che ne’ pubblici disordini
29      33|        potenti, vinti i quali, la plebe di per se si arrende; ovechè
30      34|         assalitori; ma poi quella plebe senza capi, che ne avessero
31      36|          lo interno del regno. La plebe palermitana nel dicembre
32      41|       Saputosi ciò in Messina, la plebe tenendo il Sollima traditore
33      42|          mano vennero aizzando la plebe, dall’altra, per non parere
34      42|       costoro, ed incitò forte la plebe a correre a spogliarneli.
35      42|   ritirarsi, invano: per farsi la plebe amica bandi l’abolizione
36      42|        Ciò maggiormente stizzì la plebe; tanto che venuto fuori
37      42|        datosi colui a gridare, la plebe trasse in furia e volse
38      42|       ogni cosa era trambusto: la plebe sfrenata mettea le case
39      42|     mancaron loro compagni fra la plebe; ed era voce essere secretamente
40      42|       Sulle tre ore della sera la plebe, visto che nessuno veniva
41      43|        per rendere a se divota la plebe: ergeva chiese, ristorava
42      45|         sacrifizio. Vero è che la plebe dava talvolta in criminosi
43      45|          per la minaccia; anzi la plebe, maggiormente stizzita da
44      45|          continuo, e facea che la plebe si esercitasse a tirar di
45      45|     menata buona la dimanda della plebe palermitana di abolirsi
46      45|          gli venne fatto. Levò la plebe a sommossa; il vicerè fuggì;
47      45|          era sempre in mano della plebe; la custodia della città
48      45|         per tal modo in furore la plebe, dovea il Vairo mostrarsi
49      46|       Così avvenne in Messina. La plebe levossi in capo contro il
50      46|        quella città; quella della plebe, che diceasi dei Merli;
51      46|       Maurol.).~ ~Pure fra quella plebe di scrittori, uomini sommi
52      48|   passaron così nella bocca della plebe; e bastava solo ciò a fargli