Cap.

 1       2|          dagli altri tiranni a vil prezzo venticinquemila medinni*.
 2       6|         vendè i beni; ne divise il prezzo ai soldati. Di ciò furono
 3       7|   siracusane; diede, senza volerne prezzo, tutti i viveri, di cui
 4       7|         libertà di ritrarsi a qual prezzo gli fosse a grado; rispose
 5       7|       coloro che si ricattarono al prezzo d’una mina; quelli, che
 6       8|           i beni e ne appropriò il prezzo. Per aggiungere al danno
 7       9|            diecimila scudi di gran prezzo vennero in mano del vincitore.
 8      12|          che si ricattavano per lo prezzo di due mine d’argento. Diecimila
 9      12|    oblatore non poteva offerire un prezzo eccedente, di cui poi doveva
10      12|   contentandosi d’averne pagato il prezzo alla fine della guerra.
11      12|      Sicilia, per pagarsi a lui in prezzo di frumento venduto pe’
12      14|             Questo si pagava ad un prezzo invariabile fissato dalla
13      14|          notizia d’essere stato il prezzo del frumento talvolta quindici
14      14|           moggio. Pure quel misero prezzo non tutto si pagava. Se
15      14|         frumento, il soprappiù del prezzo di esso, secondo che si
16      14|          avveniticci, condurre per prezzo i mandriani, i bifolchi,
17      15|        preghiere,  offrendone il prezzo.~ ~Allora Verre tutto l’
18      17|          il Guiscardo ottenere, in prezzo della libertà di lui, la
19      21|            una quantità d’orzo. Il prezzo del frumento era fissato
20      21|            è da considerare che il prezzo medio del frumento in due
21      21|       della moneta. Paragonando il prezzo medio di quest’età a quello
22      21|            quell’età aveva come un prezzo agli occhi della legge,
23      22|            o vendevano a vilissimo prezzo le case, i poderi o altra
24      27|          se ne potea avere miglior prezzo (451). Di tali disposizioni
25      33|     rinvenirsi, ne pagò del suo il prezzo, contentandosi della semplice
26      34| conservarli: e poi li vendè a gran prezzo ai loro congiunti che vollero
27      37|     aragonesi, giunse tal volta al prezzo di due once la salma, mentre
28      37|           quell’età si vede che il prezzo ordinario ne era da otto
29      37|           in Catania in que’  il prezzo delle cose non più per carlini,
30      40|          tratta variava secondo il prezzo del frumento, fu stabilito
31      41|           era più che un terzo del prezzo corrente del frumento. Ma
32      41|           salma, suo vero e giusto prezzo (569). Dimandò ancora il
33      43|        tutto altrove fosse a minor prezzo. Aggiungasi, che nella stessa
34      43|           si tenesse conto del suo prezzo, senza avere in considerazione,
35      43| uguagliavano e forse superavano il prezzo del frumento. Ricorse al
36      43|           dicendo essere allora il prezzo del frumento minore delli
37      43|     nessuno volea comprarne, ed il prezzo di più in più avviliva,
38      44|            fosse debito, tranne il prezzo delle stesse e il pascolo:
39      44|            poteano vendersi a qual prezzo fosse piaciuto al venditore.
40      44|          piaciuto al venditore. Il prezzo di un bove d’anni quattro
41      44|      comprato o venduto a più alto prezzo: ma le vacche di qualunque
42      44|           quantità che ne avea. Un prezzo forzato ad essi imponeasi:
43      44|            pane sempre allo stesso prezzo, e così lo si era avvezzo:
44      44|            ad ogni alterazione nel prezzo del pane tumultuazioni,
45      45|          la Sicilia. Compri a gran prezzo erano stati da Messina i
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