Cap.

 1       1|            Cocalo, cui si diresse, temendo, e forse a ragione, non
 2       2|      genero. Fu allora che Gerone, temendo non l’Agrigentino entrasse
 3       4|            nel porto. I Siracusani temendo di essere accerchiati, rientrarono
 4       6|        galee dall’altro lato. Però temendo o di esserne posto in mezzo,
 5       6| sopraggiunto il resto dell’armata, temendo d’esser tolto in mezzo,
 6       6|           Aliciani in particolare, temendo, non egli irritato del loro
 7       6|           funesto caso di Messena, temendo che mentr’egli era lontano
 8       7|    mormoravano; tanto che Dionigi, temendo uno sconcerto, pose fine
 9       9|       prima a passare. Timoleonte, temendo non quella gara fosse cagione
10      10|         pronostico i due eserciti, temendo ognuno di farlo avverare
11      10|             e l’ammiraglio nemico, temendo non la sua galea fosse presa,
12      13|          stati, si davano a gambe, temendo non qualche nuova macchina
13      13|      romani e i soldati stranieri, temendo non quello accordo ritornasse
14      14|         presa, ma il vile Trifone, temendo non Atenione volesse spogliarlo
15      15|            coloro, che ne avevano, temendo le solite violenze, a malo
16      16|         venne a Costantinopoli, e, temendo lo sdegno dell’imperatore,
17      16|            vecchio emir in questo, temendo per la vita dei figlio Giafar,
18      18|     comandante lasciato dal conte, temendo d’essere sopraffatti da
19      18|        tornato di volo in Sicilia, temendo non l’incauto giovane, per
20      22|           giustificarsi; ma quello temendo forse che il cancelliere
21      22|           re. Il grand’ammiraglio, temendo non quella tresca lo distogliesse
22      22|          di che s’era ammalato; ma temendo che il veleno non fosse
23      22|         numeroso di quello del re, temendo la dubbia fede degli abitanti,
24      23|           dimoratovi pochi giorni, temendo l’aria mal sana di quei
25      23|           gli fosse andato a pelo, temendo non quell’incendio, trovato
26      23|           capi della cospirazione, temendo non la furia del popolo
27      25|     siciliani, il gran cancelliere temendo lo sdegno di Federigo, fuggì
28      26|      prigione per l’Italia, finchè temendo di esser dato in mano de’
29      29|        Arrigo, per complire il re, temendo non Manfredi avesse al maggior
30      29|          ottenuta quella vittoria, temendo non l’altro esercito fosse
31      34|        ferirlo. Il principe allora temendo, non la morte, ma il morir
32      34|      Gagliano. Tommaso di Procida, temendo sempre un’insidia, propose
33      36|        come il conte si confidava, temendo non i loro bestiami fossero
34      36|          poi seppe che l’Angioino, temendo un agguato, non volea innoltrarsi
35      36|      crebbe la loro arroganza, che temendo non il duca Giovanni avesse
36      37|            del conte di Squillaci, temendo non fosse tolto in mezzo
37      43|           della fazione di costui, temendo, non si fossero riconciliati,
38      46|         espugnati; ma quel popolo, temendo la vendetta dell’esercito
39      47|     Oliveri. Il marchese di Leyde, temendo non trovarsi stretto dall’
40      47|     custodite. La corte di Vienna, temendo non altro fine avesse quell’
41      48|           del Simeto, due gemelli. Temendo l’ira di Giunone, li fece
42      48|      rappacificati i due fratelli, temendo d’esserne tolto in mezzo,
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