Cap.

 1       2|           metteano a morte i loro padroni. Non era un comandante d’
 2       4|         Siracusani, furono essi i padroni dell’ingresso del porto.~ ~
 3       5|           vecchi, giovani, servi, padroni, nobili, plebei, passati
 4       6|      sposate le vedove, si fecero padroni della città.~ ~Correa allora
 5       6|     Ateniesi, fattisi di leggieri padroni dell’Epipoli, aveano chiusa
 6       6|         Gli assalitori si teneano padroni della città. Ma gli assaliti,
 7       7|         furono restituiti ai loro padroni.~ ~Il partito poi della
 8       8|       sarebbero di leggieri fatti padroni della città; ma, trovatovi
 9       9|          in città, e se ne fecero padroni, restando a Dionigi la sola
10       9|          riunione di più città.~ ~Padroni i Cartaginesi ed Iceta di
11      11|          ne fugarono, e si fecero padroni delle città e delle donne
12      12|        finchè i Cartaginesi erano padroni del mare. Però mise la repubblica
13      12|     disfatta del romano esercito, padroni del mare per lo naufragio
14      14|      vittoria; e quindi si fecero padroni di Tauromenio.~ ~Avute le
15      14|           Ma poi o intimorito dai padroni, che minacciavano disservirlo
16      14|      altre parti, messi a morte i padroni, a costoro s’unirono ed
17      14|         tempo stesso i rispettivi padroni, se avessero cooperato alla
18      14|          il pretore vietò ai loro padroni di tenere la promessa. Aizzati
19      16|         da che s’erano essi fatti padroni dell’Affrica, ne aveano
20      18|        de’ suoi, trovò i Troinesi padroni di mezza città, abbarrata
21      22|   privilegi concessi. I Mori, già padroni della Barberia, eran sempre
22      25| concessioni, vollero comandare da padroni orgogliosi; Federigo, che
23      25|           I Genovesi s’erano resi padroni di Siracusa: ciò era stato
24      29|        parti di Manfredi, fattisi padroni della stessa città di Acerenza,
25      30|         meschini giacigli; e se i padroni osavano mandar fuori una
26      30|           darne alcuna mercede ai padroni, i quali aveano da lodare
27      36|           Vennero presto i nemici padroni di Collesano e Gratteri
28      36|      nipoti, i quali resi affatto padroni dell’animo del re, non altro
29      37|          in città: e fattisi così padroni della persona del re, cominciarono
30      40|          Caraffa, i quali fattisi padroni della torre, ne diedero
31      41|      accolto. Venuti poi i due re padroni di quel regno, Ferdinando,
32      46|        essere i Francesi divenuti padroni del mare; ned essere possibile
33      48|         che, maltrattati da’ loro padroni, fuggivano;  potevano
34      48|          esserne tratti, finchè i padroni non giuravano per gli Dei
35      48|      città fenicie; s’erano fatti padroni di Selinunte; s’acccingevano
36      48|          i Normanni s’erano fatti padroni di tutto il paese, tranne
37      48|   δεσποτας των τοπων (A noi, o ai padroni dei luoghi): ciò che calza
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