Tristano Martinelli
L'epistolario di Arlecchino

L'EPISTOLARIO D'ARLECCHINO

Al Ser.mo Gran Duca.

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Al Ser.mo Gran Duca.

 

Ser.mo Sig.re

 

Perche sempre son statto Aff.mo alla A. V. S., gli fo sapere che qui in Comp.a nostra vie un mio car.mo compagno di molto giudicio il quale a confiderato con me un suo secreto di molto utile et è cosa nova da lui inventata che sarebe la intrata di parechi mila scudi senza agravvare nisuno, anci di utile al populo, si è consigliato meco a chi li aveva a dare, io lo consigliato et pregato che lo dia a V. A. prometendoli che li dara recompensa conforme al merito suo, et quello che ci prometeva celo manteneva, dove che lo disposto al voler mio, lui scrive a V. A. la poliza che qui rinchiusa la quale V. A. la legera, et subito la si dignara farmi scrivere la sua intencione a me, perche il compagno si fida molto di me, et vole che io sia quello che venga a scoprire questo secreto a V. A. S. altro non mi resta a dire se non che la si degnia tenirmi in sua gratia oferendomeli sempre per umilissimo servo, pregando N.° S.r che lo conservi in sua santa gratia. Di Bologna a di 8 maggio 1599.

D. V. A. S.

Aff.mo servo

Tristano Martinelli.

detto Arlechino, il quale scrive di sua

propria mano per non se fidar daltri.

 

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